E.Faraldo:
Come nasceva uno spettacolo dei
Potlatch?
P.Ventriglia:
le idee per gli spettacoli nascevano da lunghe discussioni in cui ognuno
tirava fuori le proprie proposte e alla fine si cercava di valorizzare le
"gags" migliori. Nonostante ci fosse molta anarchia e libertà
durante queste riunioni, si riusciva quasi sempre a scrivere un canovaccio in
cui i ruoli dei diversi personaggi erano abbastanza ben definiti pur
lasciando un certo spazio all'improvvisazione. .
A volte era
l'ambiente dove si svolgeva lo spettacolo a stimolare la nostra fantasia, per
esempio nello spettacolo che nel 1983 realizzammo a Roma al vecchio mattatoio
del quartiere Testaccio, avevamo a disposizione un grande spazio all'aperto
così a Tonino Iorio venne l'idea di bagnare un'area polverosa per rotolarsi
nel fango e creare delle situazioni sceniche con Patrizia Bettini mentre noi
altri suonavamo sul palco commentando musicalmente le loro azioni.
F.Basile:
mi ricordo che Paolo voleva fare un assolo di trombone di mezz'ora ma dopo
dieci minuti la mancanza di fiato lo aveva costretto a fermarsi.
E.F:
Quale ruolo aveva la musica nei vostri
spettacoli?
P.Ventriglia:
per i Potlatch la musica cambiava secondo le diverse situazioni:
per le
animazioni era clownesca e gli strumenti erano un pretesto per far ridere i
bambini e l'atmosfera generale era simile ad un circo all'aperto, sui palchi
delle piazze diventava più ritmica e commentava le "gags" di
Agostino, mentre negli spettacoli teatrali era più strutturata e i brani
facevano da sottofondo alle varie scene oppure gli stessi musicisti
diventavano attori.
E.F.:
Quali erano i personaggi che
interpretavate sulla scena?
P.Ventriglia:
Agostino Santoro aveva diversi ruoli: quando
indossava l'impermeabile e un vecchio cappellaccio si trasformava nel
terribile ispettore Van Gassen e inseguiva la "mummia" (Tony Iorio)
per tutta la piazza
armato di una grossa pistola. Con la
maschera da sub e le pinne si tuffava in una bacinella piena d'acqua, oppure
ingoiava un arancio intero pubblicizzando l'evento come una grande impresa.
Altre volte
diventava "il percussionista folle" Jerry Esposito che per suonare
un ritmo complicatissimo dichiarava al pubblico: <<per
riuscire ad eseguire questo brano si deve stare a digiuno per almeno sei
mesi>>.
Tony Iorio
interpretava la mummia, il performer punk, il cantante e l'acrobata. Ricordo
che mentre noi stavamo suonando in una piazza , l'atmosfera era tranquilla e
il pubblico era convinto di trovarsi di fronte l'ennesimo "show":
<<all'improvviso
l'occhio di bue illumina i piani alti di un palazzo e un personaggio
completamente bendato comincia a calarsi con una fune, la gente non sa che la
performance fa parte dello spettacolo e credendo che si tratta di un folle
comincia a urlare e a correre , a questo punto Agostino smette di suonare e
indossati gli abiti dell'ispettore Von Gassen, lo insegue mentre i musicisti
sul palco suonano sempre più veloci commentando inseguimento. Finalmente il
pubblico capisce che il tutto fa parte dello spettacolo e la paura si
trasforma in allegria e in una grande risata collettiva>>.
F.Basile:
con degli occhiali da saldatore interpretavo un sassofonista cieco che veniva
accompagnato sul palco e restava immobile mentre sulla scena succedeva di
tutto.
E.F.:
Quando con i Potlatch vi siete esibiti in piazze difficili, è capitato
qualche episodio particolare con il pubblico?
F.Basile:
Nel mese di Agosto 1988 portammo il Potlatch Show al Festival dell'Unità di
Gricignano d'Aversa. Mentre il gruppo suonava una musica "egiziana"
e Annamaria Deri (la Bella) faceva "innocentemente" la doccia
dietro la tenda sistemata sul palco, Tony Iorio (la Mummia) si calava dal
campanile per andare a strangolarla. In piazza si trovavano, seduti attorno
al tavolo di un bar per giocare a carte, quattro loschi personaggi che
all'apparire della Mummia estrassero le pistole.
Solo
con l'intervento del segretario del P.C.I. di Gricignano, accorso
spaventatissimo, riuscì a sventare un tiro a segno allucinante.
E.F.:
Le vostre "attrici" si esibivano seminude dietro una tenda di
plastica. Come accoglieva il pubblico questa performance?
P.Ventriglia:
La ragazza sotto la doccia rappresentava per noi un modo per rompere la
rigida formula Attore - Attivo, Spettatore - Passivo….. Nel Potlatch Show
mentre alcuni spettatori ascoltavano il gruppo che suonava, altri erano
attratti dalla Mummia, altri ancora spiavano la Bella che, dietro la tenda,
lasciava immaginare nudità proibite. In tal modo lo spettacolo coinvolgeva
totalmente gli spettatori.
E.F.:
I Potlatch hanno lavorato molto con i bambini. Che emozioni vi ha dato un
pubblico così speciale?
F.Basile:
Inizialmente il gruppo è partito per lavorare con i bambini. Ci muovevamo
nel piano della fantasia, dimensione comune ai bambini e agli artisti liberi.
I nostri spettacoli non erano tanto una dimostrazione di bravura o una serie
di gags presentate ai bambini, ma un lasciarsi coinvolgere dalla loro
dimensione di allegria frenetica.
Una
volta a Parete ( Maradona era stato acquistato pochi giorni prima dal Napoli)
i bambini non vollero sentire ragioni……Invece dello spettacolo pretesero
che suonassimo , all'infinito, la marcia di Maradona ( Maradona sì meglio e
Pelè…..).
Verso
le 21 stremati dalla fatica, fuggimmo verso le nostre auto inseguiti dai
bambini che volevano continuare il gioco tutta la notte.
E.F.:
Che tipo di rappresentazione avevate realizzato per i bambini?
F.Basile:
La prima animazione fu "Il golpe dei bambini". Dopo avere
distribuito trombette, tamburi, sax di plastica e varie percussioni, facemmo
una processione itinerante a Caserta Vecchia per processare un pupazzo
simbolo del potere.
P.Ventriglia:
In seguito abbiamo lavorato nelle scuole con lo spettacolo " Una
finestra nel mondo dei sogni" tratto dal romanzo Il piccolo principe.
In
questa storia suonavamo, cantavamo e ballavamo. I bambini partecipavano
attivamente alla messinscena, facendo un girotondo festoso e percuotendo
lamiere e tamburi nella scena del temporale.
F.Basile
: Un altro spettacolo per i bambini è stato "Re Lercio" ispirato a
un racconto di Oscar Wilde:Un gigante inasprito dalla vecchiaia, caccia tutti
i bambini dal suo giardino che viene invaso dall'inverno e dalla desolazione…
L'arrivo
di una coccinella svolazzante, riporta la primavera e il gigante, commosso da
tanta grazia riapre il giardino ai bambini che fanno una grande festa.
La
storia aveva implicazioni ambientaliste poiché Re Lercio (il gigante in
Oscar Wilde ) diventa un accanito inquinatore e sniffatore di schifosi e
maleodoranti tubi di scappamento, aiutato dalla tremenda strega (Teresa,
moglie di Agostino Santoro), la coccinella (Viviana, figlia di Teresa e
Agostino) riporta l'equilibrio ambientale e la poesia della natura.
E.F.:
Siamo così giunti all'ultimo capitolo di questa intervista che ha voluto
essere un omaggio alla fantasia e allo spirito che ha animato tutta la storia
del gruppo.
Ad
un certo punto anche la Televisione si è interessata a voi. Qual è stato il
vostro rapporto con i Mass Media?
P.Ventriglia:
Su RAI 3 partecipammo alla
trasmissione "Fresco Fresco" che era presentata da Maria Teresa
Ruta. Proponemmo la canzone di Peppe Cirillo "Karate Music"
interpretata in chiave demenziale. La ripresa doveva avvenire nei giardini di
Palazzo Reale ma per la pioggia il tutto fu spostato all'interno. Avevamo
studiato una scena in cui Annamaria Deri, bendata e legata in un carrello di
supermercato, era sballottata e violentemente contesa tra Tony e Ahmed. Il
tutto era stato pensato per la pavimentazione liscia e uniforme dell'esterno
ma il cambiamento di programma ci portò a sballottare Annamaria sulla
pavimentazione irregolare dei cortili interni della Reggia.
F.Basile:
Il carrello si rovesciò e Annamaria cadde sul selciato in piena diretta T.V.
In
seguito avemmo contatti con il direttore di TELECASERTA con cui realizzammo
un video promozionale del nostro gruppo.
P
Ventriglia: Ci sarebbero ancora tante cose da dire,
ma potremmo farcelo raccontare dai tanti amici che hanno collaborato con noi,
per cui se qualcuno ha qualche episodio "sfizioso" o
"tragicomico" ci invii una email: redazione@casertamusica.com.
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