Teatro Civico 14: programma stagione 2012/13
Caserta, dal 6 ottobre al 26 maggio 2012
Comunicato stampa
6 e 7 ottobre 2012, Ortensia T presenta "La Venere Dei Terremoti" di
Manlio Santanelli
Il cimento amoroso di Luigino Impagliazzo e Fortuna Licenziati raccontato da
Roberto Azzurro, regia di Roberto Azzurro
Lo spettacolo, ambientato nel cuore vivo e pulsante di Napoli, racconta la
storia di Luigino Impagliazzo, definito da Santanelli «incolore geometra»,
appartenente alla fitta schiera degli «innamorati infelici», il quale ha perso
la testa per Fortuna Licenziati, donna di un boss della malavita, «un
concentrato di tutti i migliori attributi femminili dalla testa ai piedi». Il
“cimento amoroso” tra i due protagonisti si snoda tra passione, trasgressione,
traversie del fato, scosse telluriche e follia in un processo di costruzione del
racconto che, supportato da parole spericolate, iperboli linguistiche e
acrobazie verbali, oscilla tra dimensione reale e onirica.
Roberto Azzurro, regista e interprete della pièce, porterà in scena la seduzione
del racconto, un nuovo risultato derivante da anni di frequentazioni con il
testo e la narrativa di Santanelli, un’interessante tappa nel suo percorso di
analisi che pone al centro la parola concepita come confine tra scrittura e
suono, tra letteratura e teatro.
Nel perimetro scenico del Teatro Civico 14, attraverso il puro potere evocativo
del teatro, si assisterà alla fusione corporea del narratore col personaggio e
viceversa, le tavole di legno diverranno il luogo di in un gioco visionario
imbevuto di linguaggio performativo.
13 e 14 ottobre 2012, Eventi Mediterranea presenta "Cafone!" di Antonella
Cilento, per e con Gea Martire (nostro
articolo)
Filomena Pennacchio, brigantessa sannita, è una delle più famose fra le donne
che si ribellarono, armate, alla feroce repressione piemontese durante il
controverso processo che porta all’Unità d’Italia. Autentica protagonista, non
semplice amante di un capobanda, libera, fiera, orgogliosa, Filomena riassume in
sé il destino del popolo meridionale, depredato e umiliato, che con orgoglio
rivendica la sua indipendenza.
dal 19 al 21 ottobre 2012, Tavole Da Palcoscenico e EvaDiTullio
presentano "Da Questa Parte" (ovvero quello che manca) (nostro
articolo)
di Emanuele Tirelli, con Assia Favillo, regia Iolanda Salvato
“Quando abbiamo paura per la nostra vita prendiamo decisioni drastiche,
improvvise. Decisioni. È quello che voglio. Decisioni. E vorrei che fossero
favorevoli a me, a noi, e non a quella cretina dei gatti e nemmeno a quell’altra
che mi fa paura. […] E se sceglierà lei… che vi devo dire: continuerò!
Continuerò ad avere fiducia e sarò costretta a un nuovo trauma, a una nuova
decisione drastica. E se sarà necessario, avrò ancora fiducia. Perché la
fiducia, a volte, ha solo bisogno di essere aiutata”.
26 ottobre 2012, Mutamenti/Teatro Civico 14 presenta "Viola (Io Ti
Amavo)" di e con Antimo Navarra (Sciapò Al Civico Col Cappello)
regia Ilaria Delli Paoli
‘La vita di Viola scorreva innocente mentre io prendevo a farne parte,
penetrando in lei simile a un virus asintomatico, un batterio dormiente, una
cosa che sempre mi diverte moltissimo’
3 e 4 novembre 2012, Caproni! Invenzione a due voci, con Andrea Renzi e
Federico Odling (nostro
articolo)
testi Giorgio Caproni, musica Federico Odling, regia Andrea Renzi, suono Daghi
Rondanini, costumi Ortensia De Francesco
Anteprima nazionale su testi di Giorgio Caproni, una delle più originali voci
poetiche del nostro Novecento, padre di un lieve melodismo della parola di
elevata saggezza musicale. Lo spettacolo CAPRONI! - Invenzione a due voci, è
tratto dal poema-melodramma Il Conte di Kevenhaller che Caproni compose nel 1986
definendolo un'"Operetta a brani ... finita e infinita". Concepito come una
partitura musicale, caratterizzato da liriche e frammenti di celeste
delicatezza, il testo del poeta toscano diviene "invenzione a due voci"
teatrale, una fusione tra poesia e musica, all'nterno dei confini scenici, che
passa attraverso la direzione e l'interpretazione di Andrea Renzi, tra i più
autorevoli attori e registi contemporanei, e la performance di Federico Odling,
compositore e virtuoso musicista italiano.
10 e 11 novembre 2012, Fondazione Salerno Contemporanea presenta "Dongiovanna"
corpo senza qualità
di e con Giovanna Giuliani
Chiama studio il suo amore. E, come scienziata, cataloga tutte le mute che
subisce e le ennesime metamorfosi di adattamento che il suo studio le ispira.
Ecco il suo catalogo. La sua forma più perfetta di poligamia. E se, per amor di
studio, arrivasse a perdere ogni certezza di genere, né tragico, né comico, né
maschile, né femminile, solo genere fantastico?
16 novembre 2012, Stabile/Mobile Compagnia Antonio Latella presenta "Misfit
Like A Clown"
con Daniele Fior, drammaturgia e regia Linda Dalisi
Mencsch-ärgere-dich-nicht (Uomo non diventare matto) è il gioco da tavolo che
Hans, il clown di Heinrich Böll, amava fare per rilassarsi in compagnia della
sua compagna Maria; ma da quando lei lo ha lasciato “per respirare aria
cattolica”, mencsch-ärgere-dich-nicht, è l’unica regola che rispetta: non
diventare matto.
17 e 18 novembre 2012, Stabile/Mobile Compagnia Antonio Latella in
collaborazione con Start Interno 5 presenta "Mentre D’intorno Infuria Il Mondo"
ispirato a Il soldatino di piombo di H. C. Andersen con Fabrizio Ferracane,
Daniele Fior, Candida Nieri, drammaturgia e regia Linda Dalisi
In una stanza buia gli oggetti si agitano nella loro immobilità. Se fosse la
stanza di un bambino quegli oggetti sarebbero giocattoli. Se fosse una stanza
costruita su un campo minato bonificato gli oggetti sarebbero resti di una
guerra. Come “cosa tra le cose” il soldatino di stagno, inventa il gioco
dell’immaginazione e l’immobilità così disperatamente abitata viene lentamente
rotta dal movimento.
23 novembre 2012, ESPOSTI in collaborazione con AUèR presenta "Rosa
Nurzia (Pena de l’Alma)" (Sciapò Al Civico Col Cappello)
di e con Ciro Esposito, regia Valentina Carbonara
“ ‘Nce steva ‘na vota...o forze nun c’è mai stata...’nce stevemo nuje. Essa è
chiena chiena e je songo ‘nu chiuovo, essa è ‘nu poco frufrù io invece classica.
È ‘na carnalona je so’ cchiù ‘nzista, essa è cianciosa e je addirosa. Essa è
zetella...e je songo vedova.”
01 e 02 dicembre 2012, Pierfrancesco Pisani in collaborazione con
Infinito srl - Progetti Dadaumpa e Litta_Produzioni (RM) presentano "Angelica"
uno spettacolo di e con Andrea Cosentino, regia Andrea Virgilio Franceschi
Non c’è storia. Ma c’è una concessione al bisogno di tirare avanti. Una trama.
Ed è quella dello sceneggiato ricostruito in scena senza ausili tecnologici, ma
utilizzando la cornice vuota di ciò che fu un televisore, e parrucche e primi
piani e piani interi e bambole e pezzi di oggetti e dettagli di corpi. Si tratta
innanzitutto di mimare con la povertà di mezzi scenici la povertà
di un linguaggio. Farsi doppio parodico del linguaggio standardizzato del
racconto televisivo. Ma c’è anche altro.
08 e 09 dicembre 2012, Il Picchio - Associazione di Promozione Sociale
presenta "Tableau Revenant" da Spettri di Henrik Ibsen
di Pietro Di Francesco e Marco Ghidelli, con Marlen Pizzo e Cristiano Burgio
I personaggi di Helene e di suo figlio Osvald, affetto da malattia ereditaria,
ritornano nel perimetro teatrale abitando quel che resta di un salotto borghese,
gravitano intorno ad un tavolo come apparizioni congiunte alla presenza
spettrale, di marito e padre, che insidia le loro esistenze. Il testo ibseniano,
a cui Tableau Revenant si ispira, è, aldilà delle connotazioni storico-sociali
che lo legano strettamente all'epoca in cui fu realizzato, la messa a fuoco di
uno snodo cruciale che sancisce la fine di un ciclo, familiare quanto economico;
punto finale che, geometricamente, coincide con un nuovo punto iniziale. In
questa intersezione si manifesta sulla scena lo spettro, figura che incombe sui
destini di Helene e Osvald, apparizione che pone interrogativi sulla coscienza
individuale e, allo stesso tempo, storica dell'uomo.
14 dicembre 2012, Teatro del Sangro e I Guardiani dell’Oca (CH)
presentano "Arturo Lo Chef" (Sciapò Al Civico Col Cappello)
pièce scritta, diretta e interpretata da Stefano Angelucci Marino, liberamente
ispirata alla penna di John Fante.
Arturo, un giovane abruzzese dei giorni nostri, racconta la sua storia,
l’avventura di un ragazzo che dall’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria,
sognando di diventare un grande chef, arriva a lavorare in uno dei più famosi
ristoranti di Los Angeles.
Villa Santa Maria, uno splendido paese della provincia di Chieti, è nota in
Italia e nel mondo per essere “la patria dei cuochi”. L’origine della Cucina
villese è veramente antica: La leggenda vuole che i primi cuochi villesi
risalgano al 1560, all’epoca dei Principi Caracciolo, signori di Villa. Il
principe Ferrante Caracciolo, in quegli anni, fondò la prima scuola alberghiera;
fu proprio da quella scuola che diversi chef cominciarono, nel corso dei secoli,
ad avventurarsi per i paesi del mondo in cerca di fortuna. Nel 1939, infine,
venne fondato l’Istituto Professionale Alberghiero, la prestigiosa Scuola che
ancora oggi rappresenta un punto di riferimento per la tradizione culinaria
italiana.
Con grande ironia e semplicità si racconta di Arturo “lo chef” negli anni ‘90,
degli inizi all’Alberghiero, della passione per i fornelli, degli scontri con i
genitori, l’arrivo a Los Angeles, i primi amori, i colleghi e la dura vita di
cucina. Attraverso la storia di Arturo e della sua famiglia Stefano Angelucci
Marino, già sulle scene del Civico 14 nelle scorse Stagioni, costruisce uno
spettacolo che racconta pezzi, stralci , spaccati di vita dei giovani cuochi di
oggi, i loro sogni, i loro problemi, le sconfitte e i trionfi.
Il giovanissimo Arturo in famiglia sente scoppiettare l’idioma abruzzese che tra
i componenti adulti del “clan” spesso rappresenta il mito dell’origine, il
rifugio salvifico, l’identità ri-affermata, mentre per lui, per il giovane cuoco
oramai pronto alla conquista del mondo (ossia gli Stati Uniti d’ America),
significa solo emarginazione e disprezzo.
Inizia così l’avventura di un ragazzo che costruisce su di sé una visione
dell’America come terra da conquistare. Conquistare l’America, il successo, la
notorietà attraverso la grande passione per la cucina… e farla finita con l’
Abruzzo!
Da quel momento Arturo vive tutte le fasi della sua vita nel pieno di una forte
contraddizione psicologica, in una specie di lunga crisi d’identità, indeciso
tra la spinta all’integrazione piena (cioè verso la piena conquista di una
dimensione “moderna”) e la difesa della propria radice autentica, rappresentata
dal patrimonio di tradizioni dei genitori, di norma antiquati e fatalmente
antagonisti rispetto alle ambizioni dei figli.
15 e 16 dicembre 2012, Inside The Doors a cura di Paky Di Maio e Luigi
Iacono
Ritorna l’evento più soggettivo del momento.
Ritorna L’Inside.
Arriva INSIDE THE DOORS.
L’anno scorso abbiamo dato vita ad un omaggio ai Cure con qualsiasi linguaggio e
forma d’arte. Quest’anno, abbiamo deciso di raddoppiare. Non solo per la seconda
edizione, ma anche perchè quest’anno le date saranno 2. Due serate, una
compagnia teatrale, due pittori, 6 bands. La formula è la stessa: prendi artisti
di radici, visioni e arti diversi, digli di ascoltare qualcosa di sacro e di
farlo diventare suo.
Non c’è limite all’interpretazione. Non c’è limite alla visione. Non c’è limite
ad un’emozione. Classica, Popolare, Cantautorale, Rock, Elctrorock, Triphop,Folk,
Pittura, Teatro. Tutto Questo è l’Inside.
Tutto questo sarà INSIDE THE DOORS.
con
MUSICA
Antico Presente - Cecilia Scatola, Nuccio Gionti, Federico Cangiano, Francesco
Aimone
Kazum - Sossio Lupoli, Stefano Salvestrini
YKAP feat. Vanna(EOK)
Passepartout - Pasquale Maltempo, Andrea Chiariello
Moongoose - Giuseppe Fierro, Gianluca Timoteo, Dea Mango
Dioniso Folk Band
TEATRO
Mutamenti / Teatro Civico 14
PITTURA
SasyCa
NAF-MKBiglietto
(unico € 5,00 - Abbonamento alle due serate € 8,00
Lo spettacolo di domenica eccezionalmente si terrà alle 21.00)
21 al 23 dicembre 2012, Teatri Uniti in collaborazione con OTC | Institut
Ramon Llull presenta "Jucatùre" di Pau Mirò
traduzione e regia di Enrico Ianniello, con Renato Carpentieri, Tony Laudadio,
Enrico Ianniello, Marcello Romolo
In un vecchio appartamento, intorno a un tavolo, sotto una lampada, quattro
uomini, un barbiere, un becchino, un attore e un professore di matematica,
giocano a carte. L’appartamento è un rifugio dove tutti i fallimenti sono
accettati, permessi. Il fallimento è la regola, non l’eccezione. Sul punto di
toccare il fondo, i quattro personaggi decidono di rischiare. In quel momento il
gioco si fa pericoloso…
25 dicembre 2012, La Favola Di Natale: Riccardo Ceres in "Ventinove, una
giornata del cazzo" (nostro
articolo)
Per il secondo anno il musicista casertano Riccardo Ceres regala agli spettatori
del Teatro Civico 14 un suo racconto inedito sul Natale.
26 e 27 dicembre 2012, Virus Teatrali presenta "Munno E Terzo Munno"
di Luigi Credendino, regia Giovanni Meola, con Luigi Credendino, Daniele
Matascioli, Mario Faticato, Vito Pace, Alessandro Palladino
Il lavoro in questione è un’operina in versi sciolti ambientata però in una
strana location: una piazza di spaccio all’interno del supermercato di
stupefacenti più grande d’Europa. Una piazza di spaccio ovvero una zattera
isolata, una piccola unità avulsa che vive una realtà altra che la taglia fuori
da tutto e che diviene così, grazie anche alla scelta del linguaggio in versi,
lo specchio di qualcosa di più universale perché la lingua è allo stesso tempo
mutuata dalla realtà di strada ma trasformata e sublimata dalla sonorità del
verso.
29 e 30 dicembre 2012, Franca Battaglia / AUèR presentano "‘A Ragna" I
movimento
un progetto di Ilaria Migliaccio, con Valentina Carbonara
‘A Ragna è una madre vedova, che eredita il potere del marito. Madre per dovere,
donna–bestia, cresce i suoi figli aggressivi e arrabbiati per arruolarli sin da
piccoli nella guerra infinita, senza speranza, della città di N. La sua tela va
dipanandosi e costruendo una trappola sempre più fitta. ‘A Ragna porta una
macchia rossa tra cuore e ventre che è la sua corazza, indurita dal tempo. É una
donna-madre e assassina, capace di fare e disfare il destino di chi le è
accanto.
02 al 05 gennaio 2013, Mutamenti/Teatro Civico 14 presenta "K."
uno spettacolo di Roberto Solofria, con Ilaria Delli Paoli, Francesco Magliocca,
Antimo Navarra, Roberto Solofria
Qualcuno doveva aver diffamato Josef K., perché, senza che avesse fatto nulla di
male, una mattina venne arrestato.
Napoli, i vicoli, le canzoni, melodiche, neomelodiche e a ‘fronna’. Napoli dei
miasmi maleodoranti, delle strade strette, delle ‘vasole’, ‘svasate’, dei panni
stesi e dei ‘guagliuni’. Napoli come Praga, per un uomo, K., travolto dal
suo destino, onirico, inconscio, ma ben presente, come sogno, come veggenza,
come vita. Autore delle scene Antonio Buonocore mentre i costumi sono a cura di
Ortensia De Francesco, prestigiosa firma della Compagnia Teatri Uniti e nota
anche in ambito cinematografico per le collaborazioni con Marco Risi, Stefano
Incerti, Paolo Sorrentino e Mimmo Paladino. La locandina dello spettacolo,
tratta dall’opera “Killience”, è stata realizzata dal Collettivo Latrones, un
gruppo di grafici, fotografi e scrittori originari di Terra di Lavoro che si
occupa di tematiche ad alto impatto sociale con l’obiettivo di diffondere
conoscenza per risvegliare le coscienze.
maschere Vesna Sansone
musiche Paky Di Maio
luci e foto Marco Ghidelli
Sabato 5 gennaio ore 17, l’Associazione Pa.Ta.Tr.Ac. presenta un evento
dedicato ai più piccoli, il recital di lettura animata "Favole a merenda" tratto
dal libro della scrittrice e illustratrice francese Anais Vaugelade. Lo
spettacolo verrà costruito sotto forma di racconto di storie che saranno animate
dalla voce dei lettori, da immagini e suoni. Il recital diviene un modo per far
entrare bambini ed adulti nel mondo delle storie, attraverso il racconto, al
fine di esplorare mondi nuovi coinvolgendo tutti i sensi grazie all'utilizzo di
più supporti oltre allo "strumento" libro. L’associazione, che si prefigge
l’obiettivo di promuovere la lettura attraverso l'ascolto di racconti
fantastici, è composta da figure professionali che provengono da diversi campi
di applicazione delle discipline psicologiche, educative e artistiche.
06 gennaio 2013, Klippa Kloppa & Radio NK "UÅ4 ovvero come finimmo di
inguaiare la musica"
con Klippa Kloppa (Prete Criminale, Mr Draghen, Naga, Capocchia, Il Vichingo):
musica Radio NK (Demiurgo, Filosofo, Commercio, Wemmastro): tennicismo,
cazzerugioli, funambolismo
Radio NK e i Klippa Kloppa ancora un volta escono tra il vasto pubblico ed in
mezzo alla gente vera, con i loro problemi veri, con la crisi, con i bambini da
mandare a scuola, con le nonne da badare per un funambolico spettacolo di musica
come non l’avete MAI ascoltata.
12 e 13 gennaio 2013, "Le Guardie Del Suo Corpo" scritto e diretto da
Mario Gelardi
con Raffaele Ausiello, Carlo Caracciolo e Irene Grasso in collaborazione con I
Teatrini e il NESTT
Amato dal pubblico per il suo impegno civile che ha portato alla nascita di
intensi capolavori come l’adattamento teatrale di Gomorra (2007) di Roberto
Saviano, Gelardi traghetta sulle scene del Civico la storia di due uomini poco
più che comuni, Tom e Alex, due guardie, la scorta armata del Presidente. Ma è
soprattutto la storia recente dell'Italia raccontata da chi era ad un passo da
quanto accadeva, eppure non ha visto nulla. O ha finto di non vedere. È la
storia di chi si vergogna e di chi fa finta di niente. Sono due punti di vista
diversi che, quando si intrecciano con la terza storia, quella di Sveva, che,
sia pure fugacemente nella “villa della cuccagna” è entrata e da lì è scappata
via, i punti di vista si moltiplicano, offrendo uno spettro di verità, quelle
dei tanti italiani che hanno creduto inverosimilmente, o fatto finta di credere,
all'incredibile, fino a restarne vittime in ogni caso, perché il fascino del
potere è potente e può tutto. O quasi. Le guardie del suo corpo prova a
restituire i sentimenti di indignazione delle donne scese in piazza, di chi non
ci è stato a bendarsi gli occhi di fronte alla vergogna internazionale.
L’attesa. Cosa fai mentre aspetti fuori dalla villa che il “Presidente” finisca
di divertirsi? Stai li perché sei la sua guardia del corpo, sei li perché devi
far da autista a tutte quelle ragazze che vanno e vengono. Stai li perché è il
tuo dovere, anche se sei un carabiniere, anche se magari vieni dalle missioni
nei territori di guerra.
Stai li e aspetti. Intanto intorno a te inizia un vero e proprio Carnival, con
giochi, bibite ed intrattenimenti vari. Ti chiedi cosa accade dentro? Quello che
accade a volte ti arriva dai giornali, ma a quelli non credi. A volte vedi
quelle ragazze che vanno e vengono e tu invidi “lui” che può averle tutte.
Un nuovo tassello di teatro civile quello di Gelardi, un’attenta osservazione
della nostra realtà contemporanea che pone l’individuo davanti alla propria
responsabilità storica.
19 e 20 gennaio 2013, Le Nuvole presenta "Godot" liberamente ispirato a
“Aspettando Godot” di S. Beckett
adattamento e regia Fabio Cocifoglia,
con Massimiliano Foà Luca Iervolino Rosario Sparno
Il sorriso amaro che ci accompagna per tutta la rappresentazione è un sorriso
che non ha età, perché percepito attraverso categorie quasi primitive quali la
violenza, l’amore, la tenerezza, la sopraffazione , la dipendenza, la
solidarietà, la paura, la solitudine, gli entusiasmi, i desideri di solitudine e
di compagnia, il gioco, il divagare, la distrazione e tutto ciò è ben vivo nei
nostri ricordi della più tenera età.
E’ un percorso di consapevolezza, di sensibilità alla complessità delle
dinamiche umane. Ma la poesia, la straordinaria capacità di Beckett di osservare
da tale distanza il “fenomeno umanità” genera una profonda e irresistibile
ironia.
25 gennaio 2013, Mutamenti/Teatro Civico 14 presenta "Napoli, 1647.
Rivoluzione D’amore" di Marilena Lucente (Sciapò Al Civico Col Cappello)
(nostro
articolo)
con Ilaria Delli Paoli, regia Roberto Solofria
‘Quando uno dice: “chist è o mio”, s’adda mettere paura. È una cosa grande
assaje. Nu si’ chiù padrona ‘e te, si rice a ‘n’ato: “tu si’ dd’o mio. Mio”. Eri
mio tu? Ci hai pensato mai? A che cos’è per una donna stare appresso a uno che è
di tutti quanti?’
02 e 03 febbraio 2013, Daniele Timpano/amnesiA vivacE (RM) presentano
"Aldo Morto" (nostro
articolo)
drammaturgia, regia, interpretazione Daniele Timpano
Vincitore del Premio Rete Critica 2012, finalista al Premio Ubu 2012 nella
categoria “Migliore novità italiana (o ricerca drammaturgica), segnalazione
speciale al Premio IN-BOX 2012 lo spettacolo ALDO MORTO, Tragedia approda al
Teatro Civico 14 di Caserta. Prodotto da amnesiA vivacE con il sostegno di
Area06 e in collaborazione con Cité Internationale des Arts, Comune di Parigi,
il monologo di Daniele Timpano, dopo aver destato il vivo interesse di pubblico
e critica per interpretazione e tematiche trattate, calcherà le scene del teatro
di Vicolo della Ratta sabato 2 febbraio [ore 21,00] e domenica 3 febbraio
[ore19,00]. Timpano è autore, regista e interprete della pièce: nato negli anni
'70, che di quegli anni non ha alcun ricordo o memoria personale, partendo dalla
vicenda del tragico sequestro di Aldo Moro, trauma epocale che ha segnato la
storia della Repubblica italiana, si confronta con l'impatto che questo evento
ha avuto nell'immaginario collettivo. In scena, assieme al suo corpo e a pochi
oggetti, solo la volontà di affondare fino al collo in una materia spinosa e
delicata senza alcuna retorica o pietismo
9 e 10 febbraio 2013, C.R.E.S.T. (TA) presenta "Sonniloqui", testo,
regia e interpretazione Gaetano Colella (nostro
articolo)
Il Collettivo di Ricerche Espressive e Sperimentazione Teatrale C.R.E.S.T. di
Taranto, punto di riferimento della drammaturgia contemporanea nazionale, sarà
protagonista sabato 9 febbraio [ore 21,00] e domenica 10 febbraio [ore 19,00] al
Teatro Civico 14 di Caserta con lo spettacolo SONNILOQUI. In veste di autore,
regista e interprete della pièce, liberamente ispirata al romanzo di Ermanno
Cavazzoni “Le Confessioni di Girolamo” (Bollati Boringhieri 1991), Gaetano
Colella calcherà le scene del teatro di vicolo della Ratta traghettandoci in un
insolito condominio abitato da gente insonne. Ad ogni piano un motivo che non fa
chiudere gli occhi, ad ogni tormento un possibile rimedio. Ognuno inganna il
tempo come può: dialogando col vuoto, barcollando vicino ai muri, ingerendo
sonniferi che non danno alcuna cura, parlando per ore al telefono con
sconosciuti. Accade perciò che gli stati di coscienza si alterino molto
facilmente, che dallo stato di veglia si affondi in quello di un sonno leggero
che non dà alcun riposo ma che confonde i piani della realtà, mescola le
identità in un vortice di pensieri concatenati. In questo stato di dormiveglia
accade che si uniscano mondi lontanissimi, uomini e forme di altre epoche o di
altre dimensioni legati fra loro da sensazioni comuni. E allora anche i piani di
questo palazzo si confondono, si mescolano, i personaggi si moltiplicano e gli
insonni diventano un popolo. In questo stato in cui si dorme e si ‘sdorme’, la
realtà diventa evanescente, si assottiglia sempre di più e perde qualsiasi
importanza.
Ma chi sono in realtà queste persone, questi personaggi buffi, bizzarri, che
nella loro inquietudine rivelano un fondo di drammaticità? A cosa appartengono?
Che siano le molteplici facce di un unico dado, lanciato sul piano del tempo da
una mano invisibile?
“L'idea di questo lavoro è nata leggendo un romanzo di un autore italiano
contemporaneo, Ermanno Cavazzoni. Il suo libro "Le confessioni di Girolamo" ha
fatto nascere in me una vertigine che solitamente precede un momento di
creazione. La storia di uno dei suoi personaggi secondari ha dato il via a
questa riflessione alla quale poi ha contribuito in maniera determinante lo
studio di diversi autori, capisaldi della letteratura mondiale di tutti i tempi:
parlo, oltre che di Shakespeare, di Sant'Agostino e di Fernando Pessoa, le cui
opere non smettono mai di aprire delle prospettive universali.”(Gaetano Colella)
C.R.E.S.T. Collettivo di Ricerche Espressive e Sperimentazione Teatrale
Il C.R.E.S.T.nasce a Taranto nel 1977 e, con Gianni Solazzo prima e Mauro
Maggioni poi, porta avanti in un ambiente difficile – sia socialmente che
culturalmente – un discorso teatrale coerente e innovativo, raccontando vite
complicate, sogni ostinati, incontri tra culture e condizioni differenti,
cercando di coniugare i linguaggi della tradizione con quelli della ricerca
teatrale contemporanea. Dal 1992 è inserito dalla Presidenza del Consiglio dei
Ministri nell’elenco “delle compagnie che svolgono alto e qualificato livello di
attività nel campo del teatro per l’infanzia e la gioventù”. Da segnalare che è
stato finalista per il Premio ETI-Stregagatto con gli spettacoli “La neve era
bianca” nel 1999, “La mattanza” nel 2000, “Cane nero” nel 2001 ed ha prodotto lo
spettacolo vincitore del Premio Scenario 2005, “Il deficiente”. Dal 2010 la
direzione artistica del C.R.E.S.T. è stata assunta da Gaetano Colella e Clara
Cottino.
Gaetano Colella è drammaturgo, regista e attore. Si è formato
nella compagnia de “Le belle bandiere” accanto a Elena Bucci e Marco Sgrosso,
con i quali è vivo un sodalizio da più di dieci anni. Nella sua esperienza
formativa sono importanti i lavori con Claudio Morganti, con Emma Dante,
Maurizio Viani. Ha vinto il Premio Scenario 2005, premio riservato ai gruppi
emergenti della scena nazionale, con lo spettacolo “Il Deficiente”. Dal 2010 è
direttore artistico, insieme a Clara Cottino, del Teatro C.R.E.S.T. di Taranto.
Nelle vesti di autore teatrale ha scritto diversi spettacoli, di cui è stato
anche regista, e un radiodramma andato in onda su Radio2. Questi i titoli:“Tempi
comici” (2010), “Sonniloqui” (2008), “Cagnara nel colle” (2007) radiodramma per
Rai Radio 2, “Popeye srl” (2007), “La coda di Dio”, finalista premio Extra
Candoni, “Il deficiente” (2005) Vincitore del Premio Scenario 2005, “Nessuna
Omelia” (2003), “Passionae” (2001), Finalista Premio Scenario 2001. In qualità
di attore teatrale ha lavorato in “La locandiera” di Goldoni, per la regia di
Elena Bucci; “Santa Giovanna dei macelli” di Brecht, per la regia di Elena Bucci
; “Sonniloqui”, Produzione CREST; “Popeye s.r.l.” diretto da Gianfranco Berardi;
"Il deficiente", produzione Crest (spettacolo vincitore del PREMIO SCENARIO
2005); "Macbeth" di Elena Bucci e Marco Sgrosso; “Medea" regia di Emma Dante
(2003-2004); "Riccardo III", Regia Claudio Morganti (2002). Per la televisione e
il cinema ha preso parte a: Fiction “Tutta la musica del cuore” diretta da
Ambrogio Lo Giudice, primavera 2012; “Il Commissario Zagaria” con Lino Banfi,
diretto da Antonello Grimaldi, canale 5 (2011); “Nebbia e delitti 3” su Rai Due,
2009.
Nel campo cinematografico da segnalare, fra i vari cortometraggi in cui ha
recitato, quello di Francesco Ghiaccio “Gabiano con una sola G” finalista al
Torino Film Festival del 2007, “Voi così tanti io così solo” di Vito Palmieri
(2000), e “Berenice” di Gianni Giacovelli.
16 e 17 febbraio 2013, Teatro Forsennato (RM) presenta "Gli Ebrei Sono
Matti " (nostro
articolo)
con Dario Aggioli, Angelo Tantillo, ideato e diretto da Dario Aggioli, prodotto
in collaborazione con Teatro SpazioZeroNove e La Riunione di Condominio
Durante il ventennio fascista, Enrico viene ricoverato in un manicomio in una
clinica vicino Torino, lontano dai suoi cari, dalla sua città e dai discorsi del
Duce, da lui tanto amati. Ferruccio ebreo romano costretto a fuggire per
l’ennesima volta, viene ricoverato in un manicomio vicino al confine, sotto un
altro nome: Angelo. Il professore che dirige la casa di cura per insegnargli a
comportarsi come un malato di mente, lo mette in stanza con Enrico, uno dei più
innocui tra i degenti.
22 febbraio 2013, "Malammore" (Sciapò Al Civico Col Cappello)
testo e regia Ilaria Cecere, con Ilaria Cecere e Annamaria Palomba
Malammore, tragica vicenda di due famiglie della malavita napoletana che si
fanno guerra da tempo. Un patto di sangue tra clan rivali è il fulcro attorno a
cui ruota l’intenso spettacolo interamente autoprodotto da Ilaria Cecere,
protagonista della pièce accanto a Annamaria Palomba.
Malammore dà voce a due figure femminili. La prima è Donna Amalia, interpretata
da Annamaria Palomba, la quale rievoca un immaginario quanto mai concreto ed
attuale: la donna-boss, il capoclan malavitoso. La donna, cinica e spietata,
organizza un matrimonio riparatore tra suo figlio Tonino e Rosaria, figlia del
boss rivale, interpretata da Ilaria Cecere, figura destinata a vivere confinata
tra l’essere vittima e carnefice. Questo matrimonio strategico non può
cancellare una vita passata nell’odio reciproco, nel sangue. Rosaria diventa la
vittima della violenza del marito e della criminalità, intraprendendo così una
ribellione solitaria e silenziosa, affidandosi alla Madonna di Pompei, sorta di
alter ego divino, giustiziera suprema e onnipotente a cui si rivolge in
preghiera affinché uccida l’odiato consorte. Al capezzale del marito, Rosaria
finalmente è libera di confessarsi, di provare libertà, quasi in uno stato di
catarsi, e sperare una vita nuova… ma questo sogno durerà poco.
Nel 2012 lo spettacolo è andato in scena presso l’Ex-Asilo Filangieri -la Balena
(Napoli) , per la gionata mondiale contro la violenza sulle donne, voluto
fortemente dall' associazione Le Kassandre in collaborazione con il Festival del
cinema per i diritti umani di Napoli.
25 febbraio 2013, "Voce"
testo, recitazione e regia Paolo Musìo, ideazione scenica Thorsten Kirchhoff
Uno spazio mentale. Un paesaggio in continuo mutamento. Il testo Voce è una
macchina che stritola la sua vittima, un personaggio alle prese con il caos
della memoria in tempi di vitalità mortificata. L’azione, sospesa, si svolge in
un presente inafferrabile in cui l’io, fuori dai confini della storia
individuale, dalla piccola biografia dell’autore, si perde e si ritrova
infinitamente riflesso.
3 marzo 2013, Teatro dei Limoni (FG) presenta "Bukowski A night with
Hank" (nostro
articolo)
di D. Francesco Nikzad, diretto e interpretato da Roberto Galano
Bukowski a night with Hank è un monologo per attore solo diretto e interpretato
da Roberto Galano, un racconto di un’anima tormentata che affronta, in
solitudine, una malinconica notte capace di dividere il mito dello scrittore
Charles “Hank” Bukowski dal fragile ubriacone perdente, dal personaggio che
l’immaginario collettivo si aspetta morbosamente attaccato alla bottiglia.
Finalista al Torino Fringe Festival la pièce, prodotta da Teatro dei Limoni,
andrà in scena sulle le tavole del teatro di Vicolo della Ratta domenica 3 marzo
[ore 19.00]. Sobrio da quattro giorni, Hank si sveglia in una vasca da bagno
ritrovandosi in una riflessiva sospensione che lo porterà a prendere decisioni
importanti. Da una stanza che risuona di carta stropicciata, offuscata dal fumo
pungente di sigarette, Hank riesce a dare voce al blubird, l’uccello azzurro del
famoso componimento, pur non abbandonando la rabbia dell’ubriacone porco,
sboccato affabulatore di cani randagi e prostitute. Il testo drammaturgico di
Francesco Nikzad ci catapulta in una notte particolare, ipotizzata e
probabilmente mai capitata a Bukowski, che porta in superficie, attraverso gli
strati lerci di coscienza, l’aspetto più profondo e fragile dello scrittore. In
Hank, così come nel mondo, c’è tanta poesia nascosta che a volte viene a galla e
che non ha la forza di prendere il sopravvento sulla vita reale. La riflessione,
talvolta confidata ad un registratore a bobina, va dai “bisogni merdosi di bere,
pisciare” fino al legame col sesso, alle donne che “le provano tutte per
liberarsi di me ma alla fine tornano sempre indietro”.
Roberto Galano è attore, regista e direttore artistico del
TeatrodeiLimoni di Foggia. Fondata nel 2001, la compagnia si avvale della
presenza stabile anche di Leonardo Losavio, Giuseppe Rascio e Antonio Catapano.
Galano è stato protagonista di numerosi allestimenti teatrali tra i quali:
Viaggio nei caotici stati d'animo, Codice Killer, Cose Perdute (finalista
festival Terre di Vigata 2005), Cyrano, l'ombra del mio naso, L'histoire du
soldat, Sganarello, Allegro con Rancore, Hamburger (finalista a: Confine Corpo
2010, festival le Voci dell'Anima 2010, festival New contaminate arte 2011), Il
Testimone, Finalmente Godot (finalista premio nuova drammaturgia Oltreparola
2011), POV - point of view, Chicago, Girotondo, Bukowski, a night with Hank
(finalista a: festival le Voci dell'Anima 2012, Parabole, TorinoFringe).
E' direttore artistico delle stagioni teatrali: GialloCoraggioso (Foggia) -
Freaks (S. Severo) e del NU.D.I. Festival (nuove drammaturgie indipendenti)
09 marzo 2013, Teatro del Cerchio (PR) presenta "R-Esistenza"
drammaturgia e regia Mario Mascitelli
Spesso i giovani pensano che la seconda guerra mondiale sia stata combattuta
solo dagli eserciti regolari delle nazioni coinvolte. Non sanno che, in realtà,
vi sono stati uomini, donne e bambini che hanno combattuto “una guerra alla
macchia” senza indossare nessuna divisa. Animati solo dalla forza di difendere
la loro terra e le loro case, spesso senza armi e vivendo all’addiaccio, questi
“combattenti della “resistenza” hanno contribuito, molte volte pagando con la
propria vita, alla liberazione del nostro paese. E a loro e non solo che questo
spettacolo si rivolge; non sono solo le vittime delle persecuzioni ed i caduti
in battaglia che meritano di essere ricordati ma anche chi, magari trasportando
armi o volantini nascosti nei cestini di una bicicletta, ha donato la propria
giovinezza ad una causa che reputava giusta
16 e 17 marzo 2013, "avVento # 2. Bestiale Copernicana" di
TeatrInGestAzione (nostro
articolo)
Uomo. Animale. Materia. Sostanza di cui sono fatto incrostata d’animale e di
stelle. Materia che segna la traccia, che misura il passo, che segna il confine
del corpo. Corpo animale capace di riconoscersi corpo sociale. Dopo averne
coltivato la visione, i tempi sono maturi per immaginare una nuova fondazione;
non già fatta di terre da conquistare, città da costruire, identità immobili da
difendere, ma di un guardare inevitabile che ribalta le prospettive.
Riconoscendoci materia indistinguibile dalla materia in cui siamo invischiati,
atomi tra gli atomi, ci mettiamo in viaggio alla ricerca di un modo di guardare
capace di non separare.
23 e 24 marzo 2013, Prima Quinta (BA) presenta "Mutu" di Aldo Rapè
con Aldo Rapè e Gabriele Gallinari, regia Lauro Versari
Saro e Salvuccio, u parrinu e u mafiusu. Una storia di due fratelli. Due
vocazioni a confronto. Due uomini sotto lo sguardo dello stesso Dio. Insieme
dopo tanti anni. Muti, tutti muti per anni, muti per fame e per necessità, ma un
giorno la coscienza e il sangue cominciano ad urlare… mentre i Santini,
sorridendo, stanno a guardare…
29 marzo 2013, "Piccole Tragedie Minimali" da uno studio su testi tratti
da Annibale Ruccello (Sciapò Al Civico Col Cappello)
con Cinzia Annunziata, Maria Grazia Di Maria e Valeria Impagliazzo, regia
Eduardo Zampella
La scrittura di Ruccello si spinge nelle profondità dell'universo materno.
Ruccello ci affascina con dotti stralci di favole campane affidati ad un prologo
interpretato da anziane logore che, vendicativamente, si compiacciono di
raccontare i crimini, se non addirittura i bisogni o le debolezze corporali di
giovani fanciulle da marito, belle o brutte che siano, descrivendole in quei
tratti e quei passaggi che la tradizione contadina, giustamente, associa tuttora
più ad una condizione bestiale che umana. L'intelligente ironia ruccelliana
emerge in maniera decisa suscitando riflessioni sui fragili vissuti domestici e
sulle sofferenze umane. E se lo scopo della narrazione deve essere quello di
suscitare interrogativi, cosa può farlo di più di un mal di denti di una madre
che rende inopportuno il suicidio di una figlia per una gravidanza altrettanto
inopportuna? Cosa può rendere meglio l’idea della precarietà se non un movimento
tellurico che interrompe un lungo sfogo a telefono di una casalinga con una
sfilza di figli e nipoti a cui badare?
Ruccello ha scritto le sue opere analizzando questi aspetti dell’esistenza
umana, prediligendo le figure femminili per le quali, pensava, non fosse stato
scritto abbastanza. La sua drammaturgia ha attinto alle tradizioni di vecchi
racconti della Campania che ebbe modo di approfondire per motivi di studio e
ricerca cui, soprattutto, si dedicò negli ultimi anni della sua breve, perché
spezzata, giovane vita. Il 12 settembre del 1986, infatti, la vita e la luminosa
carriera di Annibale Ruccello, furono stroncate sulla Roma-Napoli da un
terribile incidente d'auto.
6 e 7 aprile 2013, "Ci Posso Offrire Qualche Cosa?" un atto unico in
memoria di Paolo Borsellino
scritto e diretto da Emanuela Giordano, con Claudia Gusmano e Laura Rovetti
Il 19 luglio 1992 veniva ucciso nella strage di via D’Amelio l’ultimo,
indiscusso eroe nazionale: Paolo Borsellino. Un atto unico scritto e diretto da
Emanuela Giordano per le due giovani attrici Claudia Gusmano e Laura Rovetti,
ricorda una delle pagine più oscure della nostra storia nazionale. In scena, due
donne non solo gettano luce sull’atroce “strage di Stato” che ha spezzato la
vita di un simbolo della lotta alla mafia ma, al di là del tempo del teatro,
permettono alla nostra coscienza di porsi molteplici interrogativi sul valore
della memoria: i ragazzi nati nell’anno della strage sanno perché e in nome di
cosa è morto Paolo Borsellino? È più frequente, oggi, voler sapere o voler
ignorare, stare dentro o stare fuori la storia? Quanto tutto ciò che ci indigna
a parole è condizionato dal nostro continuo abdicare nei fatti?
Ci posso offrire qualche cosa, è un racconto teatrale sorprendente in cui tutto
diventa vero, umano, possibile. Attraverso una capacità rara di sentirsi in
scena, di entrare in simbiosi e di giocare di contrappunto, le due protagoniste
sviluppano ogni tessitura interpretativa, compresa l’ironia e la comicità che
scaturiscono a volte in situazioni umane disperate.
Due ragazze, quasi coetanee. Lina è figlia di un killer di mafia, è nata quando
il padre, affascinato dalla personalità di Paolo Borsellino, si è pentito. È
vissuta barricata in casa, isolata dal mondo, eppure sa e desidera raccontare
cose che pochi sanno (e che nessuno vorrebbe sapere). Pia ha avuto, fin’ora, una
vita quasi normale, sostenuta da alcune certezze: il lavoro di maestra
conquistato a fatica, l’amore per i due figli piccoli che cresce senza un
marito. Il desiderio di liberarsi dall’enorme peso delle verità scomode,
estreme, spinge Lina a sequestrare Pia nel suo appartamento. Tra minacce e
cerimoniose offerte di cibo l’incontro tra Lina e Pia assomiglia
all’avvicinamento di due animali impauriti, sospettosi l’uno dell’altro.
L’incontro delle due, il dipanarsi della trama, di rivelazione in rivelazione,
di sospetto in sospetto, rende l'atmosfera tesa, fino al riso. Eppure si insinua
il dubbio che tutto ciò che veniamo a scoprire non sia altro che una verità che
già conosciamo e che ci esercitiamo a dimenticare ogni giorno, quella di un
Paese ancora scosso da misteri irrisolti e che ci impediscono di ritrovare una
verità ed un'identità nazionali.
13 e 14 aprile 2013, Soda Sciarappa presenta I Posteggiatori Tristi in
"All'idea di quel metallo"
Personaggi e interpreti:
Karamazov: Pietro Botte – voce
M° Lapezza: Davide d’Alò – clarinetto
Paraustiello: Ivan Virgulto – chitarra
L’ospite inatteso: Sciarlotta Sciarappa: Valentina Curatoli
19 aprile 2013, Teatro di Legno presenta "Home" da un racconto di
Collettivo Corpo 10
con Fedele Canonico, regia Silvana Pirone e Luigi Imperato (Sciapò Al Civico Col
Cappello)
Home è tratto da un racconto del Collettivo di scrittori Corpo 10. Al centro
della pièce c’è il viaggio attraverso la vita di quattro personaggi che si
alternano sulla scena per trasmettere la loro disperazione, vissuta, al
contempo, come un grido di speranza e un tentativo di salvezza. La vicenda ruota
attorno ad un incontro di solitudini che la vita mette a dura prova e costringe
a scontrarsi e a riflettersi negli occhi del mondo.
Attraverso la performance di Fedele Canonico conosciamo, così, la storia di
Gennaro di Cristo, ex attore costretto a rinunciare ai suoi sogni e che si
ritrova, suo malgrado, a far parte della più grande messa in scena, la vita.
Disperato eroe dei nostri tempi, che voleva fare del teatro la sua “Home”,
comprende infine che anche il vecchio salotto di una casa in Via Nilo può
tramutarsi in un grande palcoscenico e celare trame ed emozioni talvolta
indecifrabili. Tale scoperta fa cadere il velo che separa realtà e finzione e
sul filo di questo precario disequilibrio Gennaro si muove con disperazione e
rabbia verso una graduale presa di coscienza. In quel salotto, circondata dagli
sguardi indiscreti di vecchie fotografie, c’è Marilyn Monroe che col suo abito
bianco e la chioma bionda dà il suo estremo saluto al mondo: “Bye bye baby”
sembra dire, mentre la corda ancora penzola dal soffitto. Marilyn è Lo Carmine
Maria, donna ormai anziana che ha smarrito se stessa nell’immagine incorniciata
alla parete, si è lasciata ingannare dalla bellezza e non si ritrova più negli
sguardi altrui. Il suo personale viaggio verso la morte è l’unica possibilità di
salvezza.
Cosa porta una donna ormai anziana a mettere in atto il folle gesto di una vita?
Cosa salva l’essere umano?Cosa spinge Gennaro Di Cristo a restare in quella casa
dove l’incompiuto prende forma? Forse semplicemente il desiderio di avere un
piano da seguire, l’illusione che ci sia un senso superiore, la lucida follia di
sfidare la vita e dire al mondo “io sono qui, esisto”. Home racconta, infine, la
vita delle sorelle Veneruso, figlie di Maria/Marilyn; racconta il loro rifiuto
delle assurde idee della madre, il modo in cui dimostrano di essere più
concrete, forse spietate, ma legate alla vita vera del quartiere, ben più dura
di ogni idealità estetica e del finto atteggiarsi a diva del cinema. Home è
l’incrocio di queste storie, in una casa, la casa di Marilyn. Marilyn’s home.
giovedì 25 aprile ore 21.00
venerdì 26 aprile ore 21.00
sabato 27 aprile ore 18.00
domenica 28 aprile ore 19.00 (nostro
articolo)
"Il sogno di Rosaspina" da La Bella Addormentata di Perrault e Rosaspina dei
fratelli Grimm, scritto da Luigi Imperato
con Ilaria Delli Paoli, Domenico Santo, Roberto Solofria
scene Antonio Buonocore, costumi Monica Costigliola e Barbara Caggiari; musiche
Paki Di Maio; regia Rosario Lerro e Luigi Imperato
una produzione Mutamenti/Teatro Civico 14
Spettacolo per grandi e piccini!
03 al 05 maggio 2013, Ass. Il Colibrì, Gruppo Teatrale Il Pendolo, Ass.
Itinerarte presentano " Don Chisciotte, Carluccio e la Fattucchiera"
liberamente ispirato a ‘Don Chisciotte, Carluccio e la fattucchiera’ di A.
Magliulo, libero adattamento e regia Antonio Iavazzo
C’è stato un tempo che è stato per tutti, di imprese e di vittorie, tra libri e
fogli volanti, in una stanza, che da una finestra partiva la vita e ritornava il
modo di vivere, l’atteggiamento.
Per un’incompresa circostanza , forse chissà, in un soffio di vento, un eroe
stralunato si prende una sorta di vacanza dal suo mondo realisticamente magico,
lontano dalla sua sella e dalla sua Dulcinea, da mulini a vento e da pecorelle
smarrite; imprigionato nella sofferenza dell’ingiustizia, di imprese di vittorie
dei giusti sui prepotenti… si perde tra altre pagine più semplici ma di
ordinario squilibrio dove la semplicità non è altro che un grado maggiore di
difficoltà. Per farla breve, Don Chisciotte è nei pressi di Napoli, in un pesino
sempliciotto, dove i problemi non risolti restano quasi sempre gli stessi : la
fame, l’amore, la gelosia, gli “inciuci”(pettegolezzi) l’invidia e il duello
d’onore, e del pesce grande che mangia il pesce piccolo. Per questo motivo c’è
bisogno di uno slancio consistente che non sia solo un sogno matto: liberarsi
dalla fantasia per tuffarsi in una inventiva .Ma Don Chisciotte è sempre Don
Chisciotte… Cavaliere errante di una asociale guerra, che si libera da una
fantasia … e sopravvive a Napoli, in altre verità vivendo la sua di fantasia,
che è diversa ma simile a quella del suo libro: ed ecco ancora il rivale, gli
intrighi, equivoci, amori non corrisposti e denudati, battaglie per difendere i
più deboli, colpi di lancia (o meglio ora di mazza da scopa) all’ingiustizia,
all’ignominia, ai truffatori, all’ indifferenza e al disprezzo dei valori; così
ecco come il Don Chisciotte di Napoli, diventa Don Cosciotto de “la magna …
napoletana”. Anche qui è un magro squilibrato che non sta bene , una figura
triste di una introversa guerra, con un nuovo Sancio, sempre uguale
all’originale, che sostituisce il suo vecchio scudiero, perso chissà in quale
mondo. Un nuovo Sancio che pur preso a calci, è di una notevole forza interiore,
sempre semplice e grassottello che si nutre di botte per colpa di don Cosciotto
ma anche di tutta quella fantasia che lui non ha ; e così mentre Don Cosciotto
sproloquia per salvare non il mondo intero ma solo una parte di questa città che
lo ospita, per una ordinaria sua libera follia, senza costrizione del suo vero
autore, Sancio secondo, ingrassa di vita, sentendo i dolori delle botte, l’amore
semplice e carnale per la sua bella, la risata grassa per la semplicità delle
cose. Il nemico in questa città è “ l’ombra delle cose ” tra balbuzienti e
sempliciotti derisi da sempre, tra fattucchiere, uomini del perbenismo in chiesa
e perversi in sacrestia, calunniatori, ladri e prostitute, “guappi” e uomini
d’onore, nella famosa arte dell’arrangiarsi . Un alone che può essere
esorcizzato con una risata … perché in fondo nel bene e nel male la risata
rimane la fonte più vera di ogni tragedia… e allora ecco personaggi di una
ilarità paffuta con personaggi non introversi, che ironizzano sulla vita, sulle
parole sbagliate dette o non dette; ecco i bisticci, pericoli evitati,
avventure, baruffe, tutto in una azione dinamica e immediata senza tempi di
riflessione, ricordando così tanto quello che è la Commedia dell’Arte e i suoi
lazzi. Quei personaggi, come il Capitano, Colombina, Tartaglia, Pulcinella ,
Coviello che da sempre popolano il nostro vivere quotidiano. Una sorta di
cellula che più che essere eversiva è appunto distruttiva, non fa prendere
coscienza, ma appaga, non fa scoprire ma dà conferme, semmai è un contrappeso
morale, perché non mostra il disordine per auspicarlo, ma per risolverlo. Uomini
nuovi ma sempre uguali che non temono di soffrire e di gioire a favore o a
discapito del prossimo.
11 e 12 maggio 2013, Satura Lanx presenta "Luna (Giallo Vecchio)"
di Giuseppe Grillo (nostro
articolo)
con Giuseppe Grillo e Brunella Cappiello, regia Rosario Lerro, una produzione
Satura Lanx
In una società moderna dove l’avere è piu’ importante dell’essere, i due
personaggi in contrapposizione tra loro sono due facce della stessa medaglia;
l’uno assorto nella sua voglia e nel suo mito di poter migliorare il mondo
predicando un uomo in grado di raggiungere qualunque obiettivo si ponga purchè
lo faccia con impeto di mercificazione di se stesso arrivando agli occhi dei
suoi interlocutori come un prodotto con appeal e multitasking, flessibile,
innovativo e soprattutto tenendo fede alla propria immagine di superuomo,
l’altra (un personaggio a meta’ strada tra la Luna e una madre moderna) volge i
propri ardori a stemperare le motivazioni addotte dall’antagonista più che a
formulare una sua idea originale insistendo sulla teoria del vivere
trascinandosi di un uomo comodo “seduto in poltrona”, tediato e mai decisionista
a decretare la convenienza delle proprie azionie inciò il credo del proprio
agire. La disillusione del personaggio “Luna”, perenne presenza e ascolto delle
solitudini umane, distruggerà ancora una volta il personaggio dal temperamento
“neofuturista”, facendogli cadere il proprio castello di carte imponendogli di
ricominciare da capo, ed è la storia che si ripete. Illusione vs Disillusione.
18 e 19 maggio 2013, Ass. Cult. Fratelli De Rege presenta "L’ultimo Pezzo
Di Cotone Di Zucchero"
di Pippo Cangiano, con Giovanni Allocca e Ida Anastasio
I due personaggi condividono una vita semplice farcita con piccole ma
affettuosissime azioni quotidiane. La loro umana condizione si fonde, sin dalle
prime battute, con il modesto ed essenziale interno domestico che caratterizza
l’impianto scenico. Tutto sembra bastare per continuare a vivere una serenità
senza Giustino, marito per lei e padre per il giovane. Eppure la vita va avanti
come vuole non come si vorrebbe che andasse. La madre viene aggredita dal buio
dell’Alzheimer, il figlio intuisce ma ignora cosa le stia accadendo ed
inizialmente si convince che lei sia solo stanca di lui. Quando ritroviamo
Filippo e Mamù in una casa di cura, nel secondo quadro, i codici sono invertiti;
lui sembra aver sviluppato ancora di più la sua parte intelligente al punto da
metterla servizio della madre, mostrando a sé e a tutti quanto la sua sola
presenza possa bastare per prendersi cura della donna. Lei peggiorerà sempre più
radicando in Filippo la consapevolezza che è suo il compito di starle sempre più
vicino. Spesso nelle persone “normali” questo non accade e molti genitori si
ritrovano soli e sperduti in un buio che non sanno classificare. L’ultimo pezzo
di cotone di zucchero può essere considerato come un commovente e disperato
grido d’amore, un tentativo incisivo di riabilitare la speranza della normalità.
La forza espressiva degli attori scolpisce, con gesti decisi e struggenti, lo
spazio vitale dei protagonisti rendendolo magnetico per lo spettatore. La
scrittura e l’ideazione scenica di Pippo Cangiano riescono a suscitare una
risposta emotiva nel pubblico andando, con immediatezza, a toccare le corde più
delicate dell’animo pur lasciando spazio al sorriso.
25 e 26 maggio 2013, Tiempemer presenta "I Sommersi"
regia e scrittura Francesco Forlani e Beatrice Meoni, in collaborazione con
Beppe Mecconi, Gianluca Famulari, Alessandra Terni, Gigi Spina
Da “La crociata dei bambini” di Schwob a “Mattatoio n°5” di Vonnegut, passando
per “Breve storia del mondo” di Wells, , fino al brano “Children's crusade” di
Sting del 1985, la storia della crociata dei fanciulli ha sempre affascinato
scrittori, storici, visionari. Lo spettacolo si presenta come riflessione sulle
nuove guerre che, al pari delle crociate, finiscono senza determinare vincitori
e vinti, quasi per consunzione, e come analisi delle crociate di innocenti
clandestini che, dai paesi a sud del mediterraneo, tentano di raggiungere la
loro Terra Santa d'occidente. Il valore della "Crociata dei bambini" nonostante
il naufragio, oppure probabilmente grazie ad esso, consiste oggi proprio nel
magnificare la purezza che si colloca all’origine della spedizione stessa. I
fondali su cui si infrangono le navi e le anime degli equipaggi, di colpo,
diventano un Inferno al contrario: l'utopia realizzata. Sugli stessi, un'onda
rapisce Sergio Atzeni, giovane scrittore sardo alla ricerca continua della
purezza. Esploratore delle lettere a Carloforte, isola di San Pietro, ripercorre
i passi di un illustre antenato, Erns Jünger che proprio tra quegli stessi
scogli ritrovò gli idrofilidi, amici dell'acqua, ovvero, creature il cui
biancore rimandava a un'idea di purezza. Il tono dell’opera non è affatto
"pietistico" ma quasi di rivincita del mondo dei sommersi su quello che è al di
fuori, sopra lo scoglio. «Avevano l'aria di sentirsi benissimo: alcune scivolano
sul sale puro, altre giravano da sole o in coppia immerse in quel cecotto. Non
nuotavano come i predatori che si muovono sempre in una direzione precisa ma
giravano attorno tranquillamente» scrive Jünger delle sue creature. Così si
comportano le nostre, sia che si tratti di papi o di giovani crociati, di
sultani o di pirati, di clandestini o di soldati dispersi nei nuovi conflitti in
tempo di pace, e di un giovane scrittore che precipita in un vuoto di storia,
che mostra un altro volto e mondo del mare.
Eventi 2012/13
Musica
9 novembre ore 21.00, Riccardo Ceres presenta il suo nuovo disco "E il mondo
non c'è più"
con la rabdomantica
partecipazione del Maestro Fabio Tommasone al piano.
“e il mondo non c’è più”, secondo album del cantautore Riccardo Ceres uscirà in
tutta Italia il 20 Novembre per FullHeads Records.
Ceres ha già fatto parlare di sé nel 2010 con “James Kunisada Carpante”
(IlPopolodelBlues/Audioglobe) e nel 2011 firmando la colonna sonora del film
“Mozzarella Stories” del regista Edoardo de Angelis prodotto da Universal e dal
noto filmaker e produttore Emir Kusturica.
Riccardo Ceres, definito dagli addetti ai lavori cantautore pulp, raccontastorie,
l’erede italiano di Tom Waits e di Fred Buscaglione per la sua voce, i suoi
testi dissacranti, al vetriolo e
per i suoi arrangiamenti scarni, atipici e per le sue melodie originali e
strampalate, torna con “e il mondo non c’è più” e ribadisce il suo non
allineamento ad un filone musicale precostituito in 11 tracce che sottolineano a
pieno lo spirito del periodo storico e dei cambiamenti che l’Italia e il mondo
stanno vivendo.
La produzione artistica è curata dallo stesso Ceres, mentre il mastering è stato
affidato a Vittorio Remino membro della Piccola Orchestra Avion Travel.
Molti gli ospiti all’interno dell’album tra cui Paquale Ziccardi e Michele
Signore membri della già nota Nuova Compagnia di Canto Popolare.
“e il mondo non c’è più” è anche il titolo del video clip promozionale che sarà
a breve disponibile sui canali digitali.
Il nuovo lavoro discografico di Riccardo Ceres sarà distribuito in esclusiva da
Audioglobe in tutti i negozi di dischi e digital store
ingresso gratuito / uscita a cappello, obbligatoria la prenotazione
Mercoledì 12 Dicembre dalle 19.30, Teatro Civico 14 e Cineclub Vittoria
Filmhouse presentano: Serata evento con Fausto Mesolella
ore 19.30 Concerto aperitivo di Fausto Mesolella al Teatro Civico 14
ore 21.00 Proiezione in anteprima di "Suonerò fino a farti fiorire - il film" di
Fausto Mesolella al Cineclub Vittoria
Suona Visibile La Parola - Ottobre 2012 > Aprile 2013
2 novembre, 30 novembre, 28 dicembre, 18 gennaio, 15 febbraio, 15 marzo, 12
aprile
Rassegna di letture pubbliche di poesia italiana
a cura di Eugenio Tescione e Ortensia De Francesco
Un ciclo. Una laica cerimonia fatta da lettori che si cimentano nel dire, che
accettano di dare la loro voce ai versi; che si appropriano, così facendo, delle
parole che scrivono e vivono la vita, le parole che segnano il tempo che la
attraversa e segnate dal tempo che l’ha attraversata. È fissato come una
ripetizione di un esperimento che voglia ancora verificare l’ipotesi per cui le
parole ci appartengono, e che appartiene ad esse la possibilità di dire il
nostro vivere e dargli senso.
2 novembre 2012, ore 20,30, Mia Pagina Leggera: Omaggio A Giorgio Caproni
Nel centenario della nascita di Caproni, il Teatro Civico apre la nuova edizione
di Suona Visibile la Parola, con un omaggio a quest’asciutto, essenziale e
colloquiale poeta, tra i maggiori del ‘900. La sua poesia cantabile e musicale,
ricca di atmosfere ariose e rarefatte, piena di materia d’acqua marina e di
amori imperiosi; le sue città amate, Livorno e Genova, l’eco della guerra, la
madre, il legame familiare e il mestiere di maestro elementare… il suo mondo
poetico risuona nella voce dei lettori perché si possa ripercorrere la traccia
lasciata dalle sue parole, vitali e liriche, concrete e ascetiche.
28 dicembre ore 20.30 (ingresso gratuito) Appuntamento #3 Il Sonetto
Rassegna di letture pubbliche di poesia italiana a cura di Ortensia de Francesco
e Eugenio Tescione
Venerdì 15 febbraio, ore 20.30, I sonetti dal 1600 al 1900
18 gennaio, ore 20:30, Certamen #1
Il primo CERTAMEN vedrà come protagonisti sette poeti che leggeranno le loro
poesie sul palco dello spazio di vicolo della Ratta.
I poeti sono: Salvatore Mercogliano, Maria Pia Dell'Omo, Nando Taccogna, Michela
Russo, Graziano Scarascia, Mariastella Eisenberg e Maria Concetta Santoro.
15 Marzo, ore 20.30, Un poeta si legge: Luigi Trucillo
Luigi Trucillo, nato a Napoli nel 1955, è uno dei più raffinati autori italiani
contemporanei di poesie e frammenti brevi. Molti dei testi poetici di Trucillo
sono dei veri e propri esercizi di miniaturizzazione e di abbreviazione
attraverso i quali il mondo, come in quelle forme che i cinesi chiamano paesaggi
in bacinella, diventa più piccolo e più radioso. Come scrive Giorgio Agamben
nella prefazione a Navicelle, opera del 1995 edita da Cronopio: "L'essenziale
non è tanto che i testi di Trucillo siano brevissimi, quanto piuttosto che in
essi è all'opera una forza abbreviativa ("breve" scrive l'autore "è ciò che,
staccato, rivela una forza evocativa.."). La brevità è la porta stretta
attraverso cui vita e scrittura transitano l'una nell'altra. Di qui lo statuto
particolare di questi testi in cui è impossibile separare la paglia della vita
dal grano della scrittura. Essi sono le punte di capello su cui innumerevoli
Buddha fanno girare la ruota della Legge". L'evento, rientrante nel ciclo di
letture pubbliche Suona Visibile la Parola, ideato da Eugenio Tescione e
Ortensia de Francesco, offre l'opportunità al pubblico di esprimere il proprio
gradimento con un'offerta libera "a cappello" al termine della serata.
12 aprile, Certamen #2
Cinema Dal Basso, Novembre 2012 > Maggio 2013
28 Ottobre:
Cinema dal Basso: 1 appuntamento
Luogo d’incontro e centro di nuove sinergie tra autori e appassionati di cinema,
Cinema dal Basso è oggi una realtà radicata sul territorio casertano, un
cantiere aperto di idee e talenti che, sperimentando nuovi contenuti, forme e
linguaggi dell’audiovisivo e cimentandosi in produzioni cinematografiche lontane
dal circuito del grande pubblico e delle case di produzione, promuove un cinema
autentico, senza fini di lucro, autoprodotto, spontaneo, appassionato, impegnato
a cogliere le molteplici sfaccettature della complessa realtà del territorio che
lo ha generato. Cinema dal basso, tramite un bando annuale, è alla continua
ricerca di materiale per costruire insieme una rete di autodistribuzione dal
basso.
I corsi di teatro per tutte le età, stages, lettura e scrittura e tanto altro [leggi]
Teatro Civico 14 / Formazione 2013
orario spettacoli: Venerdi, Sabato > 21.00, Domenica > 19.00
Costi
Stagione Teatrale
Biglietto intero € 10,00, Biglietto ridotto € 7,00 [under 30 / over 65 /
Tesserati Arci / Auser]
Sciapò Al Civico Col Cappello Ingresso gratuito / Uscita a cappello
Formula abbonamento [10 spettacoli a scelta in Stagione Teatrale]
Classico: Intero € 70,00, Ridotto € 50,00
Sostenitore: Intero € 95,00, Ridotto € 75,00
CREDITS
Direzione artistica: Roberto Solofria
Organizzazione: Ilaria Delli Paoli, Rosario Lerro, Domenico Santo
Ufficio stampa: Christian Iorio
Collaboratori: Antimo Navarra, Olimpia Pisanti, Serena Ruggiero, Fausto
Napolitano, Alina Lombardi, Claudia Del Prete, Paolo Vuolo, Sara Scarpati, Sara
de Gregorio, Giusi Ricciato, Angelo Cretella, Luigi Imperato, Dario Salvelli,
Floriana Figliomeni
Fotografia: Marco Ghidelli (marcoghidelli.com)
Graphic design: Francesco Palladino (monogram.it)
Web: Francesco Palladino, Luca Tamburo
Vicolo F. della Ratta 14 (Via Vico)
81100 Caserta
t. 0823.441399
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