Al Civico 14 “Ventinove, una giornata del cazzo”
Caserta – 25 Dicembre 2012
Articolo di Rossella Barsali
Un fumetto animato, quest’anno, la Favola di Natale proposta a Teatro Civico
14 da Riccardo Ceres, autore del testo vagamente trash che porta un numero
“evocativo” come titolo. Una Roma che pare Los Angeles, piena di semafori sempre
rossi, accoglie il Nostro disorientato protagonista dal risveglio difficoltoso,
indebitato e moroso in un appartamento con pianoforte e lumini rossi da chiesa
per le occasioni speciali. E di occasioni speciali gliene capitano almeno tre,
nella giornata raccontata da parole ed immagini (citazioni raffinate e
contemporanee delle strisce delle sorelle Giussani): un affare dove c’entra una
Ford Taunus marrone di un don che potrebbe risolvergli un debito pesante,
corredato di ovvia gimkana tra areoporto e autolavaggio gestito da un cinese
marito di una bellissima asiatica; un incontro con due turiste tedesche o forse
olandesi, comunque di incarnato porcellaneo, e porcelloncine quanto basta per
aver voglia di rincasare al pių presto da loro, con Aglianico, porchetta e
stuzzichini delle grandi occasioni; e una misteriosa “cosa” che non gli
appartiene ma che deve restituire, della quale lui non ne sa nulla, non
sospettandone neppure l’esistenza.
Gli ingredienti del noir ci sono tutti, comprese le musiche da B-movies che
commentano, laddove la chitarra di Ceres tace. Ceres c’č (questa era scontata!)
con voce arrochita, con i rimandi ai vecchi tempi che erano tempi buoni, anche
se si moriva lo stesso, se c’era afa lo stesso, e se volavano le stesse
scazzottate. Ceres c’era…voi dov’eravate?