Teatro Civico 14 presenta: “Bestiale Copernicana”

Caserta, 17 Marzo 2013

Articolo di Valentina Sanseverino

Un esperienza sensoriale completa, quella di ieri, 17 Marzo, al Teatro Civico 14: uno di quegli estemporanei momenti artistici che ti catapultano inaspettatamente, da una tranquilla, piovosa domenica pomeriggio casertana, in un universo capovolto in cui il mondo si guarda con occhi nuovi da angolature improbabili, in cui ci si ritrova a dialogare, fianco a fianco, con un novello Gesù Cristo in crisi esistenziale di universo e religione, in cui la posizione dei libri, che passano dalle panche al palco per terminare in un poetico sentiero che conduce ad una via d’uscita costellata di stelle, scandisce il tempo dilatato di uno spettacolo che non comincia e non finisce, semplicemente accade.
E accade per merito di “Bestiale Copernicana”, secondo movimento del progetto “avVento”, portato in scena questo fine settimana da TeatrInGestAzione presso la sede del piccolo avamposto culturale nel cuore di Caserta, sede di un viaggio veramente unico - perché nessuno spettacolo è mai uguale, tutto cambia in base allo spazio, all’interazione del pubblico, all’ispirazione degli artisti - alla ricerca della consapevolezza, di una nuova geografia, in cui nella frattura della sostanza si ritrovano le radici dell’uomo, dell’animale, della materia, “[…]che segna la traccia, che misura il passo, che segna il confine del corpo”.
La faticosa rincorsa del tempo da parte dell’uomo, il corpo che da materia diventa sociale, la scoperta del mondo fatto della stessa materia di cui sono fatti i corpi e loro ideale prolungamento, porta a riflettere su come l’umanità sia già pronta ad una nuova fondazione in cui la decostruzione, il suicidio, la separazione, la frattura, non sono che l’alba di una nuova fondazione, il riposizionamento dei corpi in una nuova geografia non precostituita, “che naturalmente si compone di strade che sono segnate dai cammini in atto”.
Di tutto questo lo spettacolo lascia tracce: tracce di quella polvere di stelle che rimarrà ancora per molto attaccata ai nostri abiti e ai nostri occhi; tracce di appunti su vecchi libri che sono molto di più di un segnaposto e molto di meno di un semplice invito alla lettura; tracce video colte dall’occhio indiscreto di una camera puntata alternativamente sul pubblico e sugli attori, in un continuo ribaltarsi delle prospettive, in un insolito invito a guardare se stessi “non malgrado il mio corpo e la mia storia, ma perché io sono questo corpo e questa situazione storica per mezzo di essi”.
Lo ripetiamo: lo spettacolo era unico; chi se lo è perso non potrà mai più goderne. Per questo il nostro invito è a tenere d’occhio costantemente la programmazione del Teatro Civico 14 e le produzioni di TeatrInGestAzione, vi riserveranno insolite e gustose sorprese.

Consulta: Teatro Civico 14: programma stagione 2012/13

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