"Luna (Giallo Vecchio)" al Teatro Civico 14
Caserta – 12 Maggio 2013
Articolo di Roberta Cacciapuoti
"Luna (Giallo Vecchio)" è lo spettacolo prodotto da Satura Lanx, scritto e
interpretato da Giuseppe Grillo, sulla scena insieme a Brunella Cappiello,
andato in scena lo scorso weekend al Teatro Civico 14 di Caserta. Lo spettacolo
che vanta la firma di Rosario Lerro, già regista e attore della Compagnia
Mutamenti, all'ideazione scenica.
Lo spettacolo, frutto della fertile collaborazione tra il Teatro Civico 14,
"residenza creativa" per questo progetto, e l'Associazione Satura Lanx, indaga
il rapporto tra l'essere e l'apparire, centrale nella società odierna, spesso
molto più interessata all'esteriorità che all'interiorità del singolo.
Un uomo e una donna si fronteggiano sulla scena, lui seduto sulla sua cyclette,
lei davanti alla finestra, a spiare la luna. Entrambi sono vittime delle proprie
insicurezze. Insicurezze che affrontano in modi molto diversi, anzi opposti.
L'uno diventa "motivatore", simbolo di uomo sicuro e sempre preparato a
qualsiasi situazione, nascondendo e mistificando le proprie paure,
esorcizzandole nella cura costante del proprio corpo e del look, e nella perenne
costruzione di sé, in cui il modo di porsi agli altri e di apparire a loro
diventa centrale. L'atra si perde tra opuscoli, libri informativi, corsi e
workshop alla ricerca di un equilibrio in grado di fornirle le sicurezze che le
mancano, in grado di farla accettare dagli altri e da se stessa. Si scopre ben
presto, però, che la ricerca di un costante equilibrio, che contrasti e combatta
la costante paura di arrivare secondi e di non essere accettati, è vana e senza
speranza. Le paure, le insicurezze e le frustrazioni dettate dalle dinamiche
della vita contemporanea, continuamente soggetta a competizioni, gare, sconfitte
e stress distruggono qualsiasi tentativo di accettare se stessi, in modo totale,
senza se e senza ma, al fine di sfruttare al meglio le proprie capacità e di
realizzare a pieno le proprie potenzialità.
"Luna (Giallo Vecchio)" è uno spettacolo interessante e attuale, che mette in
evidenza la più invalidante malattia della società odierna: la costante
attenzione dedicata all'apparire, che spesso sovrasta e accantona l'essere reale
degli individui, vittime di un sistema che spesso opprime.