Officinateatro: stagione 2012 – 2013 "Prospettive contemporanee"
S. Leucio (CE) dal 6 ottobre 2012 al 12 maggio 2013
Comunicato stampa
6 e 7 ottobre, Compagnia Murmuris (FI) presenta "Babel" con Luisa Bosi
regia Laura Croce
La Torre di Babele è la storia di un’aspirazione e della sua inevitabile
punizione: la confusione delle lingue e l’impossibilità di comprendersi gli uni
con gli altri. Questa, la divina condanna per gli uomini che troppo han voluto e
che han tentato di sfidare il cielo.
La nostra torre assume i contorni di una casetta graziosa, l’umanità è una
donnina sola, la confusione si cela nella sua mente e nello svolgersi di una
vita innocua. Di notte nel sottosuolo della sua casa, diventa una splendida
donna fatale, diventa madre, avventuriera, valchiria assassina e si innamora,
langue, prova passioni mai neppure nominate, soffre, ride, freme, eccede,
uccide, si pente, muore e rinasce. Due esistenze parallele, la stessa donna. Due
luoghi lontani, la stessa casa. Due mondi opposti, il medesimo epilogo.
13 e 14 Ottobre, "Accabbai - un rito" di e con Alessandra Asuni
(nostro articolo)
collaborazione allo studio e alla drammaturgia Marina Rippa, Massimo staich. (1°
rito)
Una donna vive nascosta in un luogo abbandonato come la sua esistenza, vive
conservando memoria di suoni e gesti che hanno accompagnato la sua vita.
Le sue arti non sono più necessarie alla comunità.
La figura dell'accabbadora fa parte di una religiosità primordiale e
precristiana, che affonda le proprie radici in superstizioni e miti atavici,
difficilmente comprensibile ai nostri tempi, ma perfettamente integrata nella
concezione della morte propria degli antenati sardi.
L'ultima femmina accabbadora, che aiutò a morire un uomo di settanta anni era
l'ostetrica del paese. La donna che aiutava a venire al mondo era anche quella
che chiudeva una vita divenuta insopportabile.
dal 19 al 21 e dal 26 al 28 Ottobre, Officinateatro presenta "Peppino –
mani dell’angelo" scritto e diretto da Michele Pagano
(nostro articolo)
con Barbara Cerrato
Quando lo spirito non collabora con le mani non c'è arte – Leonardo da Vinci
Le mani di Mimma avevano qualcosa di diverso. L’avevano capito i tanti che si
affollavano ai vetri della finestra per osservarla. Tutta quella gente non si
era mai vista. I bambini erano sempre più numerosi, accorrevano le donne che
uscivano solo la domenica per andare a messa, processioni da paesi lontani. Per
tutti era “miracolata”, per pochi è rimasto Peppino, Peppino mani dell’angelo.
3 e 4 Novembre, Falesia Attiva presenta "Amalia E Basta" di e con Silvia
Zoffoli
Amalia lavora come hostess di museo. Una giornata che le sembra non passare mai
è occasione per ripercorrere le tappe fondamentali della sua vita, quella di una
ragazza come tante, che però non è come le altre: Amalia, infatti, è sorda dalla
nascita.
Disabilità “invisibile”, con risvolti talvolta tragicomici, la sordità è per lei
una diversità con la quale confrontarsi non solo rispetto agli udenti, ma anche
rispetto agli altri sordi, e soprattutto un’occasione per fare i conti con la
propria identità di persona, per riuscire infine ad accettarsi per quella che è:
Amalia e basta.
1°premio Monologhi “Sipario-Autori Italiani-2012”
1°premio Testo Teatrale “InediTO-Colline Torino-2012”
2°premio concorso drammaturgia “Teatro e disabilità-2011”
10 e 11 Novembre, Produzione Fondazione Campania dei Festival - Napoli
Teatro Festival Italia in coproduzione con Teatro Stabile di Napoli, Teatro dei
Sensi Rosa Pristina presenta "Quando Eravamo Lupi - labirinto sensoriale per un
solo viaggiatore" (ingressi
ogni 20 minuti, prenotazione obbligatoria) (nostro articolo)
Drammaturgia Teatro dei Sensi Rosa Pristina. Regia Susanna Poole
Il presente lavoro non sarebbe potuto essere in scena senza l'Ex Asilo Filangeri
/ La Balena
E’ possibile risvegliare una memoria corporea legata a un immaginario antico,
che risale ai racconti ricevuti nell’infanzia e ancora più lontano? E’ possibile
risvegliare gli archetipi che sono al fondo di ciascuno di noi? Questo lavoro
cerca di far risuonare in ogni viaggiatore gli echi di tradizioni orali
ancestrali e di far accadere cose, piccole e grandi, che forse abbiamo già
sognato o vissuto nella nostra fantasia.
16 e 17 Novembre, C.R.A.S.H (NA) presenta "La Insolita Lezione Del
Professore O.T." (promo:
http://www.youtube.com/watch?v=VX-p1r6oti8 )
di Massimo Maraviglia, con Bruno Tràmice, regia di Massimo Maraviglia
O.T. è forse il professore che, almeno una volta nella vita, si sarebbe voluto
incontrare. Giunge inaspettatamente in una classe e, senza presentazioni, dice
di voler sostituire qualcuno. Così inizia la sua estemporanea lezione di storia,
che associazioni di pensiero, derive e digressioni conducono dopo un po’ in
un’altra storia. O.T. presta allora voce e corpo ai personaggi di un racconto in
cui vicende personali e memoria collettiva di un intera città si intersecano
attraverso fili invisibili e formano uno spazio quantico tra il vero e
l’immaginato. Un delicato racconto sulla forza degli affetti e delle emozioni,
ma anche un omaggio in ricordo di coloro cui la brutalità del caso non ha dato
modo di scegliere e di coltivare.
25 Novembre, Interno 5 presenta "Mangiare E Bere. Letame E Morte"
studio n°1 per danzatrice sola, con Alessandra Fabbri, coreografia Alessandra
Fabbri e Davide Iodice, drammaturgia, suono e regia Davide Iodice
residenza creativa alle Scalze, a cura di ALTRAdefinizione -NAPOLI
Anteprima nazionale
La prima tappa di un processo compositivo che trae ispirazione, tra l’altro, dai
“Quattro quartetti” di T.S.Elliot, da “Le metamorfosi” di Ovidio e dallo “Zhuang-Zi”.
Un lavoro sui bisogni essenziali, sull’istinto, sull’animalità, sulle stagioni.
Un lavoro sull’essere nella sua singolarità.
Un poemetto fisico, in cui l’animale rivela l’umano e le sue mancanze.
1 e 2 Dicembre, Fondazione Salerno Contemporanea / Tinaos presenta
"Lettere D’amore A Stalin" di Juan Mayorga (Premio Ubu 2008)
con Sabrina Jorio, Silvio Laviano, Peppe Papa, regia Tommaso Tuzzoli
Anni Trenta, Unione Sovietica. Anche al noto drammaturgo Bulgakov il regime
vieta ogni possibilità di lavoro e di espressione. Non resta che scrivere a
Stalin, affinché restituisca all’autore la sua libertà. Così, a seguito della
lettera, giunge a Bulgakov una telefonata dello stesso Stalin, che gli prospetta
la possibilità di un incontro.
Da questo avvenimento realmente accaduto prende le mosse Lettere d’amore a
Stalin di Juan Mayorga, in cui si raccontano le speranze e le ossessioni di un
uomo. Cosciente che la propria vita potrebbe per sempre appartenere ad altri,
per salvare se stesso e sua moglie, nell’attesa dell’incontro Bulgakov cerca di
comporre la lettera perfetta. Ma la caduta è inevitabile e l’incubo ha inizio:
la realtà è ormai annullata, e Bulgakov si allontana dal sogno di una nuova
vita, rifugiandosi nel mondo delle proprie visioni.
dal 21 al 23, dal 25 al 30 Dicembre, dal 3 al 6 Gennaio, Officinateatro
presenta "Hansel E Gretel – primo, secondo e contorno"
liberamente tratto dall’omonima fiaba dei fratelli Grimm, ideazione, adattamento
e regia Michele Pagano
La celebre fiaba dei fratelli Grimm seppur avvalendosi di toni favolistici,
racconta di un’epoca in cui la scarsità di cibo e la diffusione della fame
generava non pochi infanticidi. Altra chiave di lettura presente, da non
sottovalutare, è il concetto della tentazione.
Tentazione vista come “casetta di marzapane” pronta ad essere inghiottita dai
due bambini. Riletta come punto di partenza di un’ossessione: l’ingordigia. Una
metafora per evidenziare quanto i bisogni insaziabili – amori, danaro, potere –
possano renderci cannibali a nostra insaputa.
Lo spettacolo si presenta come una vera e propria galleria d’arte del cibo,
forse gestita da i due Fratellini ormai adulti, nella quale, tra una portata e
l’altra, si svolge tutta la vicenda - passata e presente. Uno spettacolo
interattivo, coinvolgente, grottesco, dai toni parodistici e dalle fattezze di
un quadro Boteriano. Un allestimento che appaga non solo la vista, il cuore e la
mente ma anche e soprattutto i vostri stomaci! Assaggiatevi e buon appetito!
23 - 26 - 30 Dicembre 2012, 6 Gennaio 2013, ore 11:00, Hansel e Gretel -
la colazione (nostro articolo)
Liberamente tratto dall'omonima fiaba dei fratelli Grimm, ideazione, adattamento
e regia Michele Pagano, collaborazione alla scrittura Alessandro Benedetti
La storia di Hansel e Gretel riletta per un pubblico di bambini (e non).
19 e 20 Gennaio, Cooperativa Agricantus (PA) presenta "Sopra Un Palazzo
C’è Un Cane Pazzo"
di e con Sergio Vespertino, musiche originali di Pierpaolo Petta
Sopra un palazzo c’è un cane pazzo, recita il titolo di questo nuovo spettacolo
di Sergio Vespertino: ma è anche l’avvio, l’incipit di una incantatoria litania,
di una tiritera che appartiene a un tizio nevrotico, a dir poco esasperato. Sul
palcoscenico parla, straparla, inanellando slogan televisivi, marche di
strumenti tecnologici: pare che ce l’abbia col mondo intero. Sulla scia del suo
lucidissimo e scoppiettante delirio, prefigura scenari possibili, invoca il
ritorno allo stupore e alla meraviglia, esaspera, ingigantisce, enfatizza pose e
aspetti, sino a lambire una comicità parossistica. Nel frattempo, sul
palcoscenico, raccoglie pezzi sparsi: una lampadina, una bottiglia, schegge e
brandelli. Li assembla: ma per farne cosa? Lo si saprà solo alla fine, quando le
arguzie, le amenità, messe in moto da una verve irresistibile, si faranno da
parte per cedere la scena alla poesia.
27 Gennaio, "Matrici - un rito" di Alessandra Asuni e Marina Rippa
(nostro articolo)
con Alessandra Asuni (2°rito)
Matrici trae ispirazione da una storia personale, una storia da curare.
Ritrovare attraverso il rito il tempo delle cose, senza che niente venga
accelerato o forzato. Rievocare il parto, come momento misterioso e sacro, il
parto come momento di condivisione e sostentamento con le altre donne.
Il parto oggi viene consumato per la maggior parte delle donne in ambienti privi
di ogni sacralità, asettici e impersonali, toglie alle donne il potere sul
parto, e il minimo che ti possa capitare è che gli altri scelgano per te: come,
dove e in quale giorno faranno nascere i tuoi figli.
Ritrovare il tempo delle cose con la farina tra le mani. Il tempo per fare il
pane.
Il tempo per far crescere l'impasto con il madrighe (matrice) e lasciare che la
sacralità del rito viva nella condivisione
2 e 3 Febbraio, Molise spettacoli con il patrocinio e il sostegno del
Garante dei detenuti della Regione Lazio e del Ministro della Giustizia presenta
"Giorni Scontati"
di Antonella Fattori e Daniela Scarlatti, regia Luca De Bei
con Antonella Fattori, Giusy Frallonardo,Daniela Sc arlatti, Lia Zinno
GIORNI SCONTATI tutti uguali anche quando non sono uguali.
GIORNI SCONTATI quelli già passati in carcere.
GIORNI SCONTATI segnati sui muri della cella per contare quelli che dividono
dalla libertà.
GIORNI SCONTATI che scontati non sono mai.
Quattro personaggi femminili si ritrovano a dividere una cella, vivendo
situazioni divertenti disperate e grottesche. Quattro donne che imparano a
vivere in un luogo che è negazione della vita.
Il pubblico verrà trascinato dalle loro storie divertendosi alle loro battute,
immedesimandosi nella loro quotidianità così vicina e nello stesso tempo
distante dalla nostra.
GIORNI SCONTATI è uno spaccato di vita in un carcere femminile d’Italia che
sorprenderà, divertirà e commuoverà e, forse, riuscirà a spezzare qualche
pregiudizio.
9 e 10 Febbraio, L’associazione culturale Altrosguardo presenta "Solo
Andata"
di Erri de Luca - Viaggio di sola andata in parole, musica, immagini,
drammaturgia ed interpretazione Antonello Cossia
Una dedica di Erri de Luca che rivolge a tutti coloro stanno peggio di noi.
Un atto compiuto con lo scopo di sbattere la voce in palcoscenico per rabbia
contro le ingiustizie.
La musica di Francesco Sansalone sarà strumento emotivo che porterà temperatura,
mentre le immagini di Mario Laporta, costantemente ci ricorderanno che la poesia
è necessaria quando essa è anche realtà, così come testimonia la sua personale
documentazione fotografica sui viaggi dei migranti clandestini.
Anche un profetico testo di Pier Paolo Pasolini del 1964, dal titolo appunto –
PROFEZIA - ci mostrerà l'epopea di chi al mondo non possiede neanche la fortuna
di poterlo sognare un mondo migliore, poiché deve giocarsi la vita solo per
verificare se esiste un mondo possibile.
“Un mondo in cui dove dire buon giorno vuol dire veramente buon giorno.
16 Febbraio ore 21:00, Due (parentesi per una storia univoca)
ideato e diretto da Michele Pagano,
con Gianni Santonastaso e Gerardo Benedetti.
Aiuto regia Maria Macri, Disegno luci Tommaso Toscano, Scene IBM
Sinossi
TRE. E’ notte: Bar-tabacchi, un uomo a terra, una pistola. Due adolescenti. Due
storie che litigano tra di loro, si confondono, si sovrappongono, prendono il
sopravvento.
DUE. Piove: Bar-tabacchi, l’uomo è in piedi. Una pistola. Due bambini: i loro
sogni, i loro incubi,
il loro passato masticato e sputato sul pavimento come una poppata mai digerita.
Il loro futuro è un missile fatto di carta che raggiunge la vetta alta del
finestrone dello stabile.
La loro speranza è, per uno, a bordo di in una Renault Clio nera; per l’altro, è
cominciata quella notte. I loro discorsi sembrano voler vedere passare il tempo
o probabilmente vogliono fermarlo.
Dialoghi inverosimili si alternano tra il serio e il faceto, mentre sfogliano
riviste e cercano la fortuna nascosta tra blocchetti di gratti e vinci.
La loro fine: il primo, l’aspetta seduto al tavolo mentre sorseggia coca e
mastica teneramente caramelle gommose; per il secondo, è solo l’inizio.
UNO?
17 Febbraio ore 21:00 Sabbia
Ideato, scritto e diretto da Michele Pagano
Sinossi
Un uomo, un pallone, la sabbia. Un racconto scandito da tre mondiali di calcio.
Una raccolta di ricordi che raccontano la storia di una lacerazione vissuta
senza il filtro del cinismo. Il gioco del calcio che unisce e separa. La sabbia
che, prima, accoglie e poi seppellisce l’esaltazione e le promesse dell’infanzia
e dell’adolescenza. Sulla spiaggia ricreata sul palcoscenico, Tanino rivive il
suo passato, con le sue contraddizioni e i brucianti sensi di colpa. Il percorso
di questo emigrante è il viaggio di chi parte da un sistema di valori imposto e
cristallizzato per giungere faticosamente all’emancipazione e alla maturità.
Ogni elemento del passato che ritorna mette alla prova una scelta, una
decisione, un cammino di svolta con tutte le sue sofferenze e i suoi inciampi.
Ovunque, sabbia, dall’alto e dal basso, simbolica materia dei ricordi e
suggestivo scenario di fallimenti e vittorie. Delicatamente comico e
consapevolmente intimista, questo spettacolo non fornisce risposte, ma rivendica
le lontane e felici promesse dell’infanzia come destino e non come caso.
dal 22 al 24 Febbraio, Officinateatro presenta "Supermarkét - prodotti a
breve scadenza" ideato e diretto da Michele Pagano
“La felicità dell'uomo moderno: guardare le vetrine e comprare tutto quello che
può permettersi, in contanti o a rate. (Erich Fromm)
Sarà invece difficile scovare tra i ripiani di un supermarket un flacone di
gratificazione o una latta di idrofobia? Da noi questo è possibile: nuova
apertura “Supermarkét -prodotti a breve scadenza” Acquisti alternativi ma con le
stesse modalità di sempre. Un solo consumatore alla volta, un carrello della
spesa, un’unica cassa aperta, ripiani pieni di prodotti, buste gratis e
resistenti e anche nel nostro caso valgono i 3 x 2. Fate la vostra spesa. Vi
aspettiamo per l’inaugurazione!
dal 1 al 3 e dal 8 al 10 Marzo, Officinateatro\ ProgettO.L.T.R.E
Laboratorio permanente di resistenza presenta "The Kitchen"
(nostro articolo)
tratto dall’omonimo testo di A. Wesker, adattamento e regia Michele Pagano
Se per Shakespeare il mondo è un palcoscenico, per Wesker è una cucina.
Siamo all’interno della cucina di una nota catena di fast food: una tana dove si
incontrano 19 persone, tra cuochi e camerieri, di ogni parte del mondo, per
sfamare all’incirca 2000 clienti al giorno.
Un luogo asettico, metallico, sonoro; una fossa di leoni in cui si combatte
giornalmente con lo scopo di uscirne indenni. La frenesia delle loro azioni,
ormai robotizzate, genera inconsapevolmente ilarità e comicità. Il ritmo del
loro lavoro è circense ed acrobatico, quasi a generare una vera e propria
partitura musicale. Tra piroette di piatti, coltelli volanti e liti furibonde
fanno capolino - come un naso di clown - baci fugaci, avance sessuali, piccoli
furti, segreti inconfessati.
Una piecé apparentemente grottesca che nasconde tematiche di forte spessore. La
“cucina” resta, difatti, un luogo dove regna l’avidità e la qualità del cibo
conta poco, dove serpeggiano razzismo e lotte di classe, dove assenteismo ed
egoismi la fanno da padrona; un luogo dove è impossibile sognare.
16 e 17 Marzo, Teatro delle apparizioni (RM) con il contributo di
Provincia di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali in collaborazione con
Fondazione Romaeuropa/Palladium, Teatro di Roma e Area06 con il contributo di
MAZZILLI SRL presenta "Moby Dick" di Rockwell Kent
da Herman Melville, adattamento Dario Garofalo/Fabrizio Pallara, regia e scene
Fabrizio Pallara, con Dario Garofalo
In molti si sono messi per mare a caccia della Balena Bianca. Alcuni la stanno
ancora cercando, altri l’hanno confusa con un delfino, qualcuno è morto senza
mai vederla, qualcun altro è riuscito a trovarla e a guardarla dritta in fronte.
Uno di questi è Rockwell Kent. È lui che abbiamo seguito nella nostra caccia a
Moby Dick.
Saranno le illustrazioni in bianco e nero realizzate da Rockwell Kent per
l’edizione di Moby Dick del 1930, la mappa per la costruzione del viaggio. Il
bianco e il nero per definire e segnare il “doppio” e percorrere i sentimenti
contrastanti e il conflitto degli opposti che raccontano l’uomo.
La storia di un’esplorazione del mondo e dell’individuo raccontata attraverso la
parola che si fa segno e immagine, quasi per fissare meglio i ricordi, per
provare a fare ancora una volta insieme quel viaggio.
E il pubblico sarà condotto in mare, a ripercorrere le emozioni dell’incontro
con la grande balena, sconosciuta, misteriosa e per tanto tempo solo immaginata.
23 e 24 Marzo, Tourbillon Teatro & O.N.G. Teatri (NA) Presentano "P.O.V." (nostro articolo)
Regia Pino Carbone. Progetto Giovanni Del Monte e Fabio Rossi. Con Giovanni Del
Monte e Fabio Rossi
“Quando tu fai qualcosa al di là della voglia, la voglia della voglia, questo è
il porno. È una svogliatezza. [...] il porno è il manque, è quanto non è, è
quanto ha superato se stesso, è quanto non ha voglia...”cit. C.B.
Partendo da questa citazione abbiamo deciso di intraprendere un viaggio,
attraverso la parola “porno”, indagandone la poetica, l’esteticità, la
bestialità, il linguaggio verbale-visivo, il suono, il gioco delle parti, la
natura del tutto umana del termine e, in questo contesto, quello umano, il porno
diventa una linea di confine tra quello che si è e quello che non si è, e tra
quello che non si è e quello che si vorrebbe essere. Quella stessa linea di
confine che ci solletica sulla messa in discussione e sulla messa in crisi del
concetto di pudore-decoro.
6 e 7 Aprile, Piccola Compagnia della Magnolia (TO) con il sostegno del
Sistema Teatro Torino, in collaborazione con Théâtre Durance / Scène
Conventionnée (Paca - France) presenta "Titus / Studio sulle Radici"
Ispirato a Titus Andronicus di William Shakespeare. Trilogia dell’Individuo –
Terza creazione. Regia di Giorgia Cerruti, Con Davide Giglio
Studiare le Radici.
È studiare il sangue, i rapporti primari di parentela o comunque i rapporti
senza mediazioni, di rito e mito.
È dire a qualcuno “sangue mio” perché lui scorre in te; lo dice un genitore al
figlio, è un legame complesso e dolente che è al suo vertice tra padre e figlia
nel Titus e che può essere accettato o respinto ma mai negato.
È la recisione del legame essenziale della parte con il tutto: il legame tra
figli e genitori, tra fratelli, un tuo bigliettino d’auguri che la nonna ha
conservato scrupolosamente per anni e che - per sua volontà scritta - dovrà
essere posto con lei nella tomba, il legame tra gli arti e la totalità corporea.
Si taglia sempre da un intero!
13 e 14 Aprile, Manovalanza teatro (NA) presenta "MatriMoro" regia
Adriana Follieri
Il progetto MatriMoro, fa confluire i diversi settori di teatro, danza e
fotografia, etc; intrecciando sulla scena attori professionisti e Non attori
anziani.
Lo smarrimento dell’uomo che si affaccia al mondo, Caino segnato e condannato ad
errare, ci riporta a chiederci qual è il nostro posto nel mondo?
Forse Abele, figlio capace di doni graditi a Dio, somiglia ai nostri nonni;
forse Caino siamo noi. Così misteriosamente colpevoli ci ritroviamo a scoprire
il piacere di una profonda assoluzione che sia perdono, che sia dono che non
chiede grazie in cambio.
Come mare in balìa della sua stessa forza dirompente, lo spettacolo racconta i
riti di passaggio dell’umano nel suo tentato rapporto col divino, in una serrata
commistione di generi, estetica vitale di forma che sa continuamente comporsi e
negarsi.
20 e 21 aprile, Le pecore nere s.r.l presenta “Il gioco della coppia”, di
Peppe Miale, ispirato a “Delirio a Due” di E. Ionesco, per la regia di Sergio di
Paola
Eugene Ionesco è considerato il padre del “teatro dell’assurdo”, viene di solito
ricordato nel trinomio con Beckett e Pinter.
Il teatro di Ionesco, Un po’ esistenzialista, un po’ surreale, entra in scena
negli anni Cinquanta con la potenza di un uragano, scatenando un delirio di
“favorevoli” e “contrari”. La sua drammaturgia è capace di intercettare gli
smottamenti della società e del linguaggio, e di irridere l’universo costituito.
Ionesco più volte sottolinea la stupidità comica e avvilente degli esseri umani,
impastoiati dalle loro annebbianti abitudini. I protagonisti sono talmente
chiusi nei loro miseri egoismi, nella loro meschina autosufficienza, nel loro
gretto conformismo da non riuscire a dare un senso a ciò che accade loro
intorno.
Oggi, mentre fuori infuria il caos, in parecchi si chiedono se l’IPhone ed il
Galaxi sono lo stesso cellulare.
dal 25 al 28 Aprile, Laboratorio permanente Ipotesi Espressive
Officinateatro presenta "E avevamo i calzoni sulle ginocchia"
Liberamente tratto da “Il quartiere” di V. Pratolini. Adattamento e regia
Michele Pagano
L’intera vicenda è ambientata circa dal 1932 al 1935 . Siamo nell’epoca delle
campagne di conquista italiane in Africa, durante la dittatura fascista, che non
consente alcun tipo di opposizione. In questa epoca storica un gruppo di amici
adolescenti raccontano i loro amori, i loro conflitti, le loro disavventure, le
loro delusioni. Amicizie salde e durature, piccole incomprensioni, problemi
legati alla loro visione politica e alle riflessioni sui moti partigiani sino al
punto di spingerli ad emularli e forse a raggiungerli. Le stagioni si
susseguono, i ragazzi maturano e imparano a conoscersi sempre meno
superficialmente, scoppia la guerra. Ora vogliono ricordare di quando “avevamo i
calzoni sulle ginocchia”.
4 e 5 Maggio, Taverna Est Teatro (NA) presenta "Mulini A Vento "
scritto e diretto da Sara Sole Notarbartolo, con Pietro Botte, Rosario Sparno,
Valentina Curatoli
Mulini a Vento nasce come risposta e restaurazione del santo folle che guida, a
volte malgrado me, la mia scrittura e il mio teatro.
I caratteri e i tipi del romanzo di Cervantes assumono su di sé le meravigliose
avventure d’altri tempi che mi raccontavano i miei nonni e che furono base e
sprone di ogni mia costruzione di fantasia.
Tutti i personaggi nascono da un unico racconto, fatto da due nonni a una
bambina, con l’intento di farla uscire dall’armadio in cui si è chiusa. Poi il
racconto si apre, diventa corpi, figure, cavalli, storie, assassini, miracoli,
resurrezioni, apparizioni, canzoni, scelleratezze, prove di morte, prove
d’amore, prove di seduzione, prove di resistenza, paure, paure sempre più grandi
tanto che poi, anche quando alla fine poi arriva per davvero, la morte a
confronto sarà una cosa delicata e forte, una festa, un addio con gioia
12 Maggio, "A bisso - un rito" di Alessandra Asuni e Marina Rippa
con Alessandra Asuni , elementi scenici Massimo Staich (3° rito)
Questo rito trae ispirazione dalla vita dell'ultima donna d'acqua ancora
esistente in Sardegna: Chiara Vigo. La sua pratica è quella di lavorare la seta
del mare, il bisso.
Il bisso è la seta prodotta dalla Pinna Nobilis, e dall’antichità veniva donata
ai Re e alle personalità di ogni epoca, ma mai venduta. Fu la Principessa
Berenice che, esiliata nell’antica Solky, insegnò l’Arte del Bisso alle Donne
del luogo.
Il bisso è un tessuto sacro e Chiara ha giurato a sua nonna – con il giuramento
dell’acqua – che non svelerà mai, per soldi, i segreti per lavorare e filare il
bisso
Sabato 18 e domenica 19, ore 21,
Sabato 25 e domenica 26, ore 21,
"Le Matronnole" di Michele Pagano (leggi
recensione del 2011)
Rappresentazione impietosa di spaccati di quotidianità propri dell’entroterra
casertano, le improbabili matrone sono protagoniste di incessanti giaculatorie,
di invettive, di pettegolezzi, di recriminazioni, di giudizi al vetriolo e di
gustosi epiteti, intervallati da intermezzi musicali eseguiti a ritmo di rap
neo-melodico.
Al dialetto, linguaggio fiorito e non-politicamente-corretto, si affida il
compito di sintetizzare con fulminanti fioriture lessicali il senso di un
pensiero filosofico e sapienziale più articolato: «Sti’ femmene auanne s’ann’
levata a’ capezza» che traduce perfettamente l’espressione latina: «Mala tempora
currunt». Con la loro invereconda sincerità le donne in scena forniscono un
quadro tragi-comico degli usi e dei costumi di una provincia legata a tradizioni
del tutto originali e apparentemente stravaganti. Molti riconosceranno
l’eccentricità di usanze al limite della cerimonialità sacra, i più vedranno
ironicamente descritti tutti quei luoghi comuni che rendono unico ed
irripetibile il nostro retroterra culturale di campani e che, al contempo, ci
fanno oggetto di irriverenti dileggi da parte di osservatori esterni. A questi
ultimi le Matronnole risponderebbero sicuramente: «Cu’ a scusa c’hanno sturiato,
nun sanno passà manc’ a’spirapolvere. Mittete a culo a poppa e scirea!».
In scena: Giulio Caputo, Damiano Rossi, Michele Pagano.
Altri eventi
Venerdì 22 marzo 2013
L'associazione Favole seriche, in collaborazione con "Le Stelle" e
Officinateatro Caserta presenta un evento teatrale in Cipresseta di Fontegreca,
nel Parco del Matese. Data la particolarità del luogo si consiglia di munirsi di
colazioni al sacco. La rappresentazione riguarderà una rivisitazione di "Alice
nel paese delle Meraviglie". La particolarità di questo evento sta nel rendere
partecipi gli spettatori durante questo spettacolo itinerante, in cui si avrà
come guida un Bianco Coniglio blaterante,che vi porterà alla scoperta di
situazioni assurde e stravaganti come prendere un thè al tavolo con il
Cappellaio Matto.
Costo del biglietto (comprensivo di Pullman che partirà da viale Michelangelo
Buonarroti alle ore 8.30) 13€;
costo del biglietto per i partecipanti con mezzo proprio 10€. (22 Marzo o 5
Aprile)
Officinamusica: contaminazioni e altri suoni
info: www.officinateatro.com
OfficinaTeatro - Viale degli Antichi platani, 28/30 (San Leucio) 81100 – Caserta