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Officina Teatro: laboratori

S. L3ucio (CE) – da Novembre 2012

Comunicato stampa

MatriMoro - Laboratorio integrato a cura di Adriana Follieri_Manovalanza per Giovani Attori/Danzatori e Non Attori Anziani

dall'8 al 12 Aprile 2013 OfficinaTeatro Caserta
Abbiamo dato inizio al processo creativo MatriMORO nel 2011 e fino ad oggi l’abbiamo nutrito di incontri e immagini, così da rendere la struttura portante un contenitore ricco di sostanza e perfino le pareti elastiche e curiose: edifichiamo la nostra ricerca come una casa dalle molte stanze comunicanti, con le porte sempre aperte per passaggi di persone e di vento. Continuiamo così a tenere viva la pratica del laboratorio, per la felice urgenza di provocare incontri e garantire l’instabilità necessaria ad ogni opera d’arte che possa riconoscersi viva. Il laboratorio è il luogo della formazione, ma anche della deformazione, spazio in cui l’opera prende una forma, ma non viene schiacciata da questa: dalla sua forma continuamente rinasce. L’opera viene abitata. L’opera parla, si muove, ha musica per le sue orecchie.
Unire sulla scena età e competenze diverse, unire attori professionisti, danzatori e non attori. Tentare un’altra comunicazione attraverso il teatro, che possa diventare torre creativa e vivace di generazioni e diversità, tentativo di dire nonostante la babele linguistica e sociale: per questo vi invitiamo ad incastrare un po’ del vostro tempo con il nostro, per mischiare le lingue, per stare. C’è un intrico di domande, che da soli non possiamo sbrogliare, c’è un intrico di risposte che proviamo a svelare e che hanno bisogno di occhi in cui specchiarsi. E’ un invito di occhi il nostro. Li aspettiamo a bocca aperta.
I partecipanti dovranno portare :
Una fonte di luce, personale e autonoma (che non abbia bisogno di corrente elettrica)
Scarpe e abiti comodi per lavorare
Un quaderno e una penna
Il proprio Curriculum Vitae stampato
Un abito elegante e un paio di scarpe da sera
Una musica felice
Una musica triste
La ricetta scritta del cibo che sapete preparare meglio
Un breve testo scelto con cura e mandato a memoria
Un dono
Lavoreremo sul corpo per allenare e diversificare il gesto, sulla voce passando dal canto alla parola e infine sull’improvvisazione, mettendo gli strumenti acquisiti al servizio della creazione scenica.
Il laboratorio è aperto ad un massimo di 18 partecipanti che saranno selezionati in base a curriculum vitae e breve lettera motivazionale.
Le domande dovranno essere inviate entro il 30 Marzo all’indirizzo e-mail: adrianafollieri@hotmail.it; I nomi dei partecipanti selezionati saranno comunicati il 2 Aprile.
Articolazione delle giornate di lavoro:
lunedì _ dalle 14,00 alle 19,00
martedì _ dalle 14,00 alle 17,00
mercoledì _ dalle 14,00 alle 17,00
giovedì _ dalle 14,00 alle 17,00
venerdì _ dalle 14,00 alle 19,00
Il laboratorio prevede un costo differenziato a seconda della tipologia dei partecipanti:
per i giovani attori e danzatori la quota d’iscrizione è di 120€
per i non attori anziani è prevista un’iscrizione simbolica di 30€
Alcuni tra gli anziani partecipanti saranno selezionati per partecipare allo spettacolo MatriMORO che si terrà nei giorni 13 e 14 Aprile ad OfficinaTeatro.
Adriana Follieri – Manovalanza – E’ attrice, regista, formatrice e operatrice teatrale in aree disagiate. Il suo metodo è frutto degli incontri con artisti di livello internazionale come Ruggero Cappuccio, Claudio Di Palma, Peter Brook, Ariane Mnouchkine, Lilo Baur, Jos Houben, Paola Rizza, Marcello Magni, Michèle Millner, Bruce Myers, Lena Lessing, Renata M.Molinari, Virginio Liberti, Claudio Misculin, Eugenio Bennato, Ferruccio Soleri, Massimo Lanzetta, Laura Curino, Mariangela Gualtieri, Marco Martinelli, Elena Bucci, Claudio Morganti, Armando Punzo.

RI/CREAZIONE

23 – 24 – 25 Novembre 2012, laboratorio itinerante per attori e danzatori su sostanza e forme della creazione scenica
diretto da Davide Iodice, training Alessandra Fabbri
Penso alla meraviglia delle cose quando appaiono per la prima volta, all’utopia del senso quando si fa corpo, spasimo, vibrazione, a un fare quotidiano e minuto. Penso al sublime artigianato di Kantor che scarnifica la Storia e l’Arte incarnandola nei vissuti dei suoi attori, chiedendo loro con forza ‘impegno intenso, rischio, costruzione’; all’idea di laboratorio di Neiwiller, al suo infinito tendere anarchico e poetico, a quella sua attenzione delicata e profonda verso ‘tutto cio’ che teatro non è ma lo alimenta’; a quel teatro laboratorio di Leo così centrale nell’utopia di un teatro popolare e audacemente contemporaneo insieme. Esperienze e insegnamenti che pongono con percosi diversi al proprio centro l’attore testimone del tempo e avanguardia della Storia, l’attore-autore, l’attore artista e persona, l’attore-medium, l’attore poeta, l’attore musicista, l’attore scrittura vivente.
Continuo a immaginare un luogo – laboratorio come luogo della ‘ri/creazione’ in cui la natura di ogni attore/persona e la vita, la natura di ogni attore/persona che è la vita, venga smontata e rimontata all’infinito, non come un mero esercizio tecnico e quindi vuoto, ma come un solfeggio ostinato e vivo che lentamente si fa musica.
Davide Iodice
Il laboratorio si pone come un allenamento intensivo e vivo alla creazione scenica, un artigianato che intenda il processo creativo come atto generativo lento, armonico, progressivo; che consideri sostanza prima del fare il senso necessario quanto la forma tenacemente sbalzata, in rilievo da una serialità ‘omologa’; la pura visione quanto la faticosa ‘tecnica’ della sua incarnazione, focalizzando la genesi dell’atto scenico come processo cognitivo ed esperienziale complesso e totale. Muovendo così dal ‘corpo espiatorio dell’attore’ si giungerà per ‘propagazione’ al ‘corpo cerimoniale’ ed evocativo dello spazio scenico, seguendo la cangianza e le mutazioni delle ‘materie prime’ utilizzate sul banco della SCENA in una minuta opera di costruzione e di trasformazione ‘necessaria’.
La ‘natura dell’attore’, il ‘corpo espressivo’ della persona - del dramma, l’oggetto di scena come ‘anima in forma esterna dell’attore’, lo spazio scenico come ‘lamina a sbalzo’ - ‘campo di forze’, l’oggetto trovato e l’oggetto ‘riconosciuto’, la ‘MASCHERA’, saranno alcuni degli orientamenti tematici di questo artigianato totale che si aprirà ai linguaggi come agli esiti realizzativi più diversi.
Il percorso laboratoriale sarà aperto a un massimo di 18 attori – danzatori previamente selezionati.
Ogni giornata di lavoro avrà durata minima di 6 ore e si comporrà di una parte specificamente dedicata alla preparazione fisica e vocale con lavoro individuale e collettivo; di una sezione incentrata sullo studio scenico individuale e di gruppo del materiale drammaturgico prodotto, e sulla costruzione di ‘partiture’ individuali; di una fase conclusiva orientata a un lavoro più direttamente finalizzato alla scrittura scenica corale.
E’ richiesto abbigliamento neutro

consulta: Officinateatro: stagione 2012 – 2013 "Prospettive contemporanee"

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