Stagione teatrale al Teatro Civico 14
Caserta – dal 1 ottobre 2011 al 10 giugno 2012
Comunicato stampa
Presentazione della III stagione del Teatro Civico 14
Emergenze teatrali
1 e 2 ottobre 2011, Anteprima Nazionale, Medea.net presenta "Pierre E
Jean" di Massimiliano Palmese dal romanzo di Guy de Maupassant (nostro
articolo)
regia Rosario Sparno, con Raffaele Ausiello e Carlo Caracciolo
Un duello psicologico tra fratelli, raffinato e straziante. Due fratelli passano
con la madre le vacanze estive nella casa al mare, tra gite in barca e le visite
della giovane vedova Rose, che entrambi corteggiano; ma l’imprevisto arrivo di
un’eredità suscita prima vaghi dubbi e poi terribili sospetti su quello che
nasconde la composta facciata del rispettabile nucleo familiare. In una veloce
sequenza di scene, tra le vezzose cerimonie delle due donne e i duri scontri
verbali tra fratelli, il romantico Pierre scopre di avere sogni e valori opposti
a quelli di Jean, da cui viene deluso e irrimediabilmente ferito. Senza
preavviso, in Pierre e Jean, la famiglia piccolo-borghese mostra la sua faccia
peggiore, rivelandosi schiava del dio Denaro e inferno di sentimenti che in un
niente possono rovesciarsi nel loro opposto: l’affetto in gelosia e l’amore in
un rancore che è possibile curare solo lontano, via da tutti, in direzione del
mare.
8 e 9 ottobre 2011, Teatri Uniti presenta Toni Servillo in
"Giuseppina la cantante ovvero Il popolo dei topi" di Franz Kafka (nostro
articolo)
Giuseppina è la splendida cantante descritta nell’ultima storia nata dalla penna
di Franz Kafka nel momento in cui la malattia che lo affliggeva si faceva più
grave. “La nostra cantante si chiama Giuseppina. Chi non l’ha sentita non
conosce il potere del canto” così lo scrittore di Praga descrive il potere
sovrannaturale della voce, che, in realtà è un semplice fischio per i pochi
eletti che possono udirla, della topolina al centro dell’opera pubblicata quando
l’autore della Metamorfosi era ormai già morto. Toni Servillo riprende
l’immaginifica storia di Giuseppina e la mette in scena su un palco spoglio,
essenziale, all’interno del quale l’attore renderà tangibile la capriola
letteraria frutto del genio dello scrittore ceco per il pubblico casertano.
“Tra tutti i topi Josephine è l’unica a cantare e, quando lo fa, ogni animale si
ferma ad ascoltare. In realtà Josephine, convinta di cantare, semplicemente
fischia, come tutti gli altri topi, anzi, forse persino peggio, ma solo lei,
forse perchè matta o arrogante, folle o geniale, si separa dalla miseria,
consacrando tutta se stessa al suo flebile canto indisponente. Il suo allora
diventa un fischio che scioglie le catene del quotidiano e consente al popolo
dei topi un’esperienza liberata dalla fatica del sudore del pane e della
sopravvivenza. Non importa che sia una topolina arrogante, faccia le scene, crei
persino pericoli per i suoi simili…
Arte o natura? Caducità o eternità? Piattezza o elevazione? “o non piuttosto che
il popolo, nella sua saggezza, abbia collocato il canto di Josephine così in
alto proprio perchè in tal modo non potesse andar perduto?” (F.Kafka)
15 e16 ottobre 2011, Teatri Uniti presenta "Peripezie di una vedova" di
Silvana Grasso, lettura scenica di Licia Maglietta
L’attrice napoletana, nota al grande pubblico per la splendida interpretazione
in Pane e tulipani, porterà in scena un piccolo gioiello fatto di ironia,
ilarità e sferzante sagacia. La paradossale storia di Silvana che appena dopo la
morte del marito si ritrova al centro di un turbinio di ipotesi e congetture
sulla nuova vita da single della protagonista.
Una storia che nasce dalla penna di Silvana Grasso, vissuta sulla propria pelle
dalla stessa nella sua città otto anni fa, dopo la morte del marito. Come nella
piéce si scatenò in paese una ridda di voci riguardo possibili fidanzamenti,
strategie paraninfali, clubiche e collettive, diktat maritali. Una vera e
propria "caccia all'uomo", a tutt’oggi irrealizzata e per la singolarità dei
nubendi e, soprattutto, per la singolarità della scrittrice. Nasce dal
ribaltamento dei ruoli, che Silvana sapientemente mette in atto durante lo
spettacolo, l’humus dal quale traggono linfa vitale una successione di
avvenimenti al limite della follia.
“Una via economica alla depressione – sostiene la stessa autrice – che permette
di assegnare ruoli, decidere tempi e luoghi del corteggiamento, incipit e
necrosi degli amori, dare vita ad eventi a dir poco singolari. Ma tutti veri”.
22 e 23 ottobre 2011, Anteprima Nazionale, Teatro di Legno presenta
"Giorni Perduti" di Luigi Imperato C
regia Luigi Imperato e Silvana Pirone, con Silvana Pirone
Una donna in una scena essenziale dove si intrecciano il nero delle pareti, il
marrone del legno e il colore sbiadito dei cartoni. Colori che si intrecciano
alle vicende che la protagonista ha vissuto e che racconta a tutti i presenti
senza alcuna linearità. All’apparenza sembrerebbe una barbona, una folle che
parla da sola. Basterà poco, però, per farle rendere conto della presenza del
pubblico, passante occasionale nella sua strada, e a invogliarla a narrare le
sue vicende.
“Giorni perduti è un monologo teatrale liberamente tratto da un brevissimo
racconto di Dino Buzzati – afferma Luigi Imperato - Una storia semplice che
unisce realismo e narrazione onirica e affronta i temi complessi dell’ambizione,
dell’individualismo, del valore dell’umiltà e, più sottilmente, del valore
dell’esistenza”.
5 e 6 novembre 2011, Roberto De Francesco in "Il Cappotto" da N. V. Gogolʼ
adattamento letterario Roberto De Francesco, regia Pappi Corsicato
Una piéce tratta dal più discusso tra I racconti di Pietroburgo di Nikolaj Vasil'evič
Gogol', che con la sua rappresentazione ironica in questa opera ha messo alla
berlina corrotti, viziosi e ridicoli dei vari strati della società.
Roberto de Francesco si muoverà in una scena fatta di pochi segni, un leggìo, un
paio di luci e alcune musiche per evocare paesaggi emotivi e ambientali. Un
insieme di suggestioni che celebrano il racconto che rappresenta letteralmente
l’origine della stagione del grande romanzo russo e non solo.
L’adattamento letterario del testo è curato dallo stesso de Francesco che torna
al Teatro Civico 14 dopo il successo della scorsa stagione di Diario di un
pazzo.
“Così abbiamo cercato di restituire, con una semplice lettura, il nostro amore
per lo scrittore – scrivono Roberto de Francesco e Pappi Corsicato sull’opera in
scena – che, come pochi, ha raccontato gli ‘umiliati ed offesi’ di ieri e di
sempre, con un singolare e spiazzante tono comico e grottesco ma senza per
questo perdere il senso profondo di pietà umana”.
12 e 13 novembre 2011, Macelleria Ettore_Teatro al Kg (MI) presenta
"Stanza Di Orlando" Viaggio nella testa di Virginia Woolf
testo e regia Carmen Giordano, con Maura Pettorruso
Carmen Giordano, autrice della piéce, realizza in parola un’indagine su di un
femminile tutto ancora da indagare. Un'indagine che si in scena si svolge
all'interno di un’istallazione, di Maria Paola Di Francesco, che delimiterà il
campo di azione della brava attrice torinese.. All’interno di questo spazio una
maschera che si confronta con se stessa o con il resto del mondo, alla ricerca
della verità, del linguaggio, del pensiero. Un’indagine portata avanti, come era
solita fare l’autrice britannica, attraverso l’analisi di abiti, vita, sogni,
digressioni, comprendendo lo scarto che c’è tra maschile e femminile. Così un
semplice cambio di vestiti può cambiare finanche il genere umano. “L’abito
agisce sull’anima e la cambia: si può essere molti, restando se stessa. Forse.
In questo gioco di specchi l’immagine si deforma e moltiplica gli io narranti”
racconta l’interprete a riguardo del lavoro in scena.
Una scena dominata dal bianco mette in risalto le doti di una burlesca attrice
travolta dal flusso di parole che la attraversano, in un ostinato sproloquio che
tende all’onirico. L’opera mette in risalto il lavoro creativo di un collettivo
giovane e interessante della scena off di Trento. Carmen Giordano, autrice della
piéce, realizza sulla scena un’indagine su un femminile tutto ancora da
indagare.
19 e 20 novembre 2011, Vesuvio teatro presenta "Ultime notizie dalla
famiglia" da Daniel Pennac
con Antonello Cossia
Concentrati un pò, santo dio! Dopo tutto, ti sto presentando la tribù che ti
accoglierà!
26 e 27 novembre 2011, Teatro in Fabula presenta "Serafino Gubbio
Operatore" da Luigi Pirandello
regia Aniello Mallardo, con Raffaele Ausiello, Giuseppe Cerrone, Stefano
Ferraro, Valeria Frallicciardi, Pietro Juliano, Sara Missaglia, Antonio Piccolo
Serafino Gubbio è la storia di un uomo che passa la vita ad osservare le persone
nelle loro azioni più ordinarie e a registrarne la vita con la sua macchinetta
di operatore cinematografico. Una rigida sera di novembre Serafino arriva a Roma
e lì trova lavoro come operatore alla Casa cinematografica Kosmograph, grazie
all’intervento di Nicola Polacco, amico d'infanzia e compagno di studi, ora
direttore di scena e regista. Inizia per Serafino la scoperta di un mondo fatto
di intrighi e tradimenti. Un mondo che gira intorno alla vita di Varia Nestoroff,
un'inquietante avventuriera russa. Varia, ora attrice della stessa casa
produttrice, porta sulle sue spalle una storia di sangue che è solo l’incipit
della vicenda narrata nello spettacolo. L’attrice, con la propria rapace e
crudele personalità, aveva distrutto la vita di Giorgio Mirelli, pittore di
Sorrento e vecchia conoscenza di Serafino. Giorgio viveva con la nonna e la
sorella Duccella, fidanzata ad Aldo Nuti, giovane aristocratico napoletano,
attore dilettante e amico del fratello. Alla vigilia delle nozze tra Giorgio e
Varia, Aldo Nuti, per dimostrare all'amico l'indegnità della donna che stava per
sposare, ne diviene l'amante. L’amico, ferito dal tradimento, si uccide e
l'orrore per quanto avvenuto allontana i due amanti. Ma Aldo Nuti, diviso tra
amore e odio per la donna, si fa scritturare come attore dalla Casa
cinematografica. La Nestoroff è ora l'amante di un attore siciliano, Carlo
Ferro, uomo rozzo e violento. I rapporti di Varia con gli uomini sono oggetto di
particolare studio e curiosità da parte di Serafino Gubbio. Intanto cresce la
simpatia provata da Serafino nei confronti di Luisetta, figlia del padrone di
casa Cavalena, la quale però è, forse a causa della giovane età, ingenuamente
attratta dal Nuti. Alla Kosmograph si prepara da tempo un nuovo film di soggetto
indiano, La donna e la tigre, con una scena finale molto rischiosa, in cui un
cacciatore dovrebbe affrontare senza alcuna protezione esterna una tigre vera.
Il ruolo del cacciatore è affidato a Carlo Ferro ma, all'ultimo momento, Aldo
Nuti ottiene di sostituirlo. L'attore, seguito da Serafino Gubbio con la propria
macchina da presa, entra in una grande gabbia, le cui sbarre sono state coperte
di tronchi e fronde per simulare la giungla; attorno al set Varia Nestoroff e
altri attori assistono alla scena. Al “si gira”, nella gabbia viene introdotta
la tigre; Aldo Nuti imbraccia il fucile, ma rivolge la mira sulla Nestoroff che
cade uccisa, mentre la tigre si lancia su Nuti e lo sbrana prima di essere
abbattuta. A Serafino, che con impassibile professionalità aveva ripreso la
scena, la voce, per il terrore, “s'era spenta in gola, per sempre”. Il film, per
la morbosa curiosità suscitata dalla volgare atrocità del dramma, si rivela un
successo e Serafino, ridotto a un “silenzio di cosa”, continuerà “solo, muto e
impassibile a far l'operatore”.
4 dicembre 2011, Anteprima Nazionale, Teatro di Legno presenta "Devot’"
scritto da Luigi Imperato e Silvana Pirone (spettacoli ore 19 e 21)
regia Silvana Pirone, con Fabiana Fazio, Domenico Santo, Salvatore Veneruso
Sta ascenno, sta ascenno 'a madonna. Muoviti!
5 e 7 dicembre 2011, Nuovo Teatro Nuovo e Medea.net presntano "Quattro
mamme scelte a caso"
dedicato ad Annibale Ruccello, un progetto di Massimiliano Palmese, regia
Roberto Azzurro
Le interpreti dello spettacolo sono quattro grandi attrici partenopee, Rosaria
De Cicco, Gea Martire, Antonella Romano e Imma Villa: queste le quattro nuove
mamme che omaggiano le protagoniste di “Mamma – Piccole tragedie minimali” di
Annibale Ruccello.
Rosaria de Cicco ne “Il fatto più bello” di Massimiliano Virgilio è una donna
del popolo che sta per accompagnare la figlia in ospedale per un intervento
delicato; Antonella Romano in “70 mi dà tanto” di Luigi Romolo Carrino è una
mamma/nonna padrona delle tecnologie più avanzate ma costretta su una sedie a
rotelle nell’indifferenza dei familiari; Gea Martire in “Sciore Arancia” di
Alessio Arena è una matta rinchiusa nel carcere di Pozzuoli, abbarbicata su un
albero di arance che crede suo figlio; Imma Villa ne “La Pocalisse” di
Massimiliano Palmese è il fantasma di Vincenzina, che ritorna dall’aldilà per
annunciare al figlio il futuro dell’Italia.
Lo spettacolo è uno spaccato sull’opera di Annibale Ruccello attraverso quattro
monologhi in grado di restituire la stessa eccezionalità dei personaggi
femminili del grande drammaturgo morto in un tragico incidente stradale.
I quattro testi di Quattro mamme scelte a caso sono raccolti in un libro che ha
inaugurato la collana teatrale delle nuove edizioni Caracò.
10 e 11 dicembre 2011, KaotiKalKimia presenta "Viv Le Rua’, le donne, i
cavalier, l’arme, gli amori e... 25, 59 e 70" di Ciro Pellegrino e Elena
Pellecchia
immagini/allestimento/regia Ciro Pellegrino, con Manuela Schiano Lomoriello,
Paola Maddalena, Marcello Raimondi, Ciro Pellegrino, Rossella Santoro, Ciro
Scherma
Un rocambolesco susseguirsi di scene oniriche e alchemiche, fantastiche e
leggendarie della terra partenopea, racconterà le storie di Eleonora Pimentel De
Fonseca, Masaniello, del mago Virgilio, Il miracolo di San Gennaro, la Peste, Il
Principe di San Severo, il Vesuvio in Eruzione e tante altre tradizioni popolai.
Storie raccontante attraverso la tradizione del gioco delle carte napoletane e
dei numeri che i nascono dall’interpretazione dei sogni. Un racconto che si
intreccia con il lotto, tradizione tipica della popolazione napoletana che
aiuterà ad evocare immagini e suggestioni del passato. Un passato così remoto da
intrecciarsi e confondersi con il “ probabilmente accaduto.
Lo spettacolo vuole rappresentare il ‘teatrino di corte’ all’interno del quale
gli stessi personaggi, in costume del ‘700, si divertono, attraverso una
Commedia dell’Arte Sperimentale, a giocare a fare i Teatranti. Gioco che per
loro rimane però solo un sogno.
“Quello che proponiamo non è la memoria di ciò che è realmente accaduto –
raccontano i due autori della piéce – ma il fenomeno dell’accadere sulla scena
delle trame umane e divine che hanno, e continuano a farlo, caratterizzato ed
imbastito la nostra storia d’uomini e donne del sud”.
15 e 16 dicembre 2011, Teatri Uniti presenta "Un sasso nella testa"
libero adattamento da Spider di Patrick Mc Grath
di Fabio D'Addio e Francesco Paglino, regia Andrea Renzi, con Francesco Paglino
Un sasso nella testa, riadattamento teatrale dello Spider di Patrick Mc Grath,
non è una storia univoca dal percorso agevole ma un racconto nutrito da
molteplici voci ed emozioni all’ombra delle quali si è evoluta l’intera
esistenza di un uomo che solo, nella penombra di una realtà troppo dolorosa,
racconta le sue ossessioni, le sue atroci memorie. Come un ragno tesse la sua
tela, così la memoria di Agostino intreccia ossessivamente i fili della propria
realtà, a tratti lucida e a tratti oscurata dalla schizofrenia, legandoli a
doppio giro alla vita di coloro che lo hanno lasciato in un angolo buio a fare i
conti con un orrore troppo grande da sopportare per un bambino rimasto orfano
per mano dello stesso padre e che vede la madre assassinata rimpiazzata da una
sua copia volgare e carnale, la prostituta Gilda.
17 e 18 dicembre 2011, Anteprima Nazionale, Teatri Uniti presenta "Hanta,
una solitudine troppo rumorosa" dal romanzo di Bohumil Hrabal
di e con Andrea Renzi
E’ domenica, giorno di riposo dell’operaio Hanta. Libero dal lavoro alla pressa
meccanica lo ritroviamo a casa: al gabinetto. Tra letture e birra divaga come
suo solito e ricorda le donne della sua prima giovinezza. “Istruito contro la
sua volontà” ha trasposto in un poemetto in quartine ed endecasillabi la storia
di un amore. Nel suo italo-slavo reinventato, una sorta di suo volgare, racconta
dell’incontro con una piccola zingara.
dal 28 al 30 dicembre 2011, Ortensia T, Medea.net e Napoligaypress
presentano "Il primo processo di Oscar Wilde" di Massimiliano Palmese
(nostro
articolo)
regia Roberto Azzurro, con Roberto Azzurro e Pietro Pignatelli
Roberto Azzurro (Oscar Wilde) e Pietro Pignatelli (l'avvocato Edward Carson)
ripercorrono i momenti salienti di un interrogatorio, in cui Wilde è costretto a
rispondere dei suoi rapporti con omosessuali e ragazzi di vita, e lo fa di volta
in volta negando, mentendo, scherzandoci sopra. E' quasi un miracolo poter
assistere al genio del
suo umorismo, nelle vere risposte date al suo inquisitore, in quel primo ,ma già
fatale, processo riadattato da Massimiliano Palmese in una chiave di grande
ironia che renda giustizia all'umorismo di un 'gigante' della letteratura
mondiale.
In tempi in cui accuse, tabù sociali e violenze non cedono ancora il passo ai
valori dell'accettazione, dell'inclusione e del rispetto reciproci, l'ironia
dissacrante e lo spirito caustico di Wilde rimarcano l'importanza della libertà
e della salvaguardia dei diritti civili.
dal 3 al 5 gennaio 2012, Mutamenti presenta "Enrico, l’ultimo" da Enrico
IV di L. Pirandello
regia Rosario Lerro, con Ilaria Delli Paoli, Rosario Lerro, Antimo Navarra,
Domenico Santo, Roberto Solofria
Enrico, interpretato da Roberto Solofria, è l’ultimo ospite di una casa di cura
che con la sua guarigione rischia la chiusura. Intorno alla sua degenza ruota il
destino di una serie di personaggi, interpretati da Max Granatello, Ilaria Delli
Paoli, Domenico Santo e Rosario Lerro, che si muovo all’interno di una poco
raccomandabile e poco riconoscibile casa di cura in cui cerotti, cavi elettrici,
brandelli di stoffa, camici lerci, sedie “arrangiate” finiscono con l'essere
scenografia e costumi perfetti ad assecondare il delirio di Enrico. A fare da
cornice all’impianto scenico ideato dallo stesso Rosario Lerro, le scene
realizzate da Antonio Buonocore.
Con Enrico, l’ultimo la compagnia mette in scena la tragicomica storia di un
‘folle’ che partecipa ad una mascherata in costume e in seguito ad una caduta
batte la testa e si convince di essere realmente il personaggio che stava
interpretando. Una tragicommedia che indaga nella necessità di definire gli
altri come pazzi e poter di conseguenza trovare un ruolo nella realtà/società,
ripercorrendo il tema della dualità fra finzione e realtà tanto caro allo stesso
autore dell’opera originale, Luigi Pirandello.
7 e 8 gennaio 2012, Compagnia Franca Battaglia, AuèR e I Teatrini presentano "La
Bella Lena, viaggio verso l’estasi in 12 contrazioni"
regia Ilaria Migliaccio, con Valentina Carbonara, Ciro Esposito
Perché, come dice Soledad, quien olvida està jodido para toda la vida, chi
dimentica è fottuto per sempre.
Lunedì 9 e martedì 10 gennaio, alle ore 21.00, Roberto De Francesco in
"Il Cappotto", per la regia di Pappi Corsicato
Roberto de Francesco, interprete di una piéce tratta dal più discusso tra I
racconti di Pietroburgo di Nikolaj Vasilievic Gogol, che con la sua
rappresentazione ironica in questa opera ha messo alla berlina corrotti, viziosi
e ridicoli dei vari strati della società. Roberto de Francesco si muoverà in una
scena fatta di pochi segni, un leggìo, un paio di luci e alcune musiche per
evocare paesaggi emotivi e ambientali. Un insieme di suggestioni che celebrano
il racconto che rappresenta letteralmente l'origine della stagione del grande
romanzo russo e non solo. L'adattamento letterario del testo è curato dallo
stesso de Francesco che torna al Teatro Civico 14 dopo il successo della scorsa
stagione di Diario di un pazzo. "Così abbiamo cercato di restituire, con una
semplice lettura, il nostro amore per lo scrittore" scrivono Roberto de
Francesco e Pappi Corsicato sull'opera in scena "che, come pochi, ha raccontato
gli 'umiliati ed offesi' di ieri e di sempre, con un singolare e spiazzante tono
comico e grottesco ma senza per questo perdere il senso profondo di pietà
umana".
13 gennaio 2012, Angus 89 presenta "You Decide"
di e con Ferdinando Maddaloni
11 settembre 2001: strage o complotto?
21 e 22 gennaio 2012, Ass. Il Colibrì e Ass. Itinerarte presentano "Nicolamm(A)Ore"
(nostro
articolo)
ideato e diretto da Antonio Iavazzo
Opera Teatrale – Musicale tra la favola delicata e l'epica denuncia dei soprusi.
Un uomo gentile a metà tra la terra e il mare, un re avido e meschino. Un
intreccio lontano, la favola di un eroe semplice ispirata al testo "Leggenda e
cunto di Colapesce" di Manuela Mazzi e Raffaele Rizzo che la co-produzione Il
Colibrì, Il Pendolo e Itinerarte affida a un cast di sette attori e due
danzatori: Raffaele Iavazzo, Giovanni Arciprete, Rosario Salvati, Lara Corace,
Marianita Josepha Vardaro, Elvira Del Monaco, Emilio Antonio Cozza, Mina Fiore e
Luigi Rende.
Quella raccontata da Iavazzo (con la consulenza drammaturgica di Maria Pia Dell'Omo)
è una storia antica che affonda le sue radici nella tradizione siciliana del XIV
secolo e che vuole il re Federico II affascinato dalle potenzialità di
sfruttamento della condizione di uomo-pesce. E' per questo che il sovrano cerca
di trasformare il giovane Colapesce in "servitore", utilizzandolo come
avamposto affidabile del mondo marino. Per farlo, tenta la strada della
seduzione riconoscendogli titoli nobiliari e nominandolo messaggero per far
pagare le tasse agli abitanti del mare. Su questo humus, si innestano musiche e
canti della tradizione popolare e di un repertorio sperimentale che vivono sul
palco nell'esecuzione dal vivo dell'ensemble formato da Emilio Antonio Cozza,
Francesco Di Cristofaro, Francesco Natale ed Danilo Parolisi, e guidato dal
maestro Natale. Non solo voci e suoni, ma anche soluzioni scenografiche e video
installazioni firmate da Edoardo Di Sarno a incorniciare la proiezione de "Lo
Guarracino" di Michelangelo Fornaro, stop-motion film finalista ai David di
Donatello nel 2005 con Lello Giulivo e Marcello Colasurdo.
Per Antonio Iavazzo, "Colapesce incarna la figura eroica ed eterna del mito
rigeneratore e salvifico, e lo fa in una messinscena perennemente in bilico tra
il grottesco, la commedia e la farsa, l'opera buffa e la tragedia. Questo
spettacolo racconta anche una favola delicatamente "ecologica", in armonia con
la leggerezza della vita e la sacralità di destini segnati ineluttabilmente
dalla malattia della bellezza e della poesia".
28 e 29 gennaio 2012, Virus Teatrali e Le Pecore Nere presentano "Le
Preziose Ridicole" ovvero ‘La Prova di Furfantino’ da Molière (nostro
articolo)
diretto da Giovanni Meola, con Melania Balsamo, Luigi Credendino, Sara Missaglia,
Enrico Ottaviano, Alessandro Palladino, Chiara Vitiello
Moliere. Trecentocinquanta anni fa. Sguardo impietoso sulla società dell'epoca.
Oggi. Lo stesso sguardo. Attuale.
Due giovani cugine della piccola borghesia in ascesa, da poco trasferitesi a
Parigi dalla campagna di cui sono originarie, ricevono in visita due giovani
nobiluomini che il padre e zio delle due aspira a che diventino i loro due
mariti. Magdelon e Cathos, le due ragazze, imbevute di quello che vien definito
spirito prezioso che le porta a pretendere carinerie ed attenzioni leziose ed
eccessive, non fanno che indispettire i due nobili. E difatti, i due decidono di
vendicarsi di loro e del loro comportamento sostenuto facendo passare per
signori di gran spirito chi ha ben altre origini.
4 e 5 febbraio 2012, Daniela Baldassarra e Antonella Carone presentano
"Libellule Senza Ali" (ANNULLATO)
diretto e interpretato da Antonella Carone
"Libellule senza ali" è una messa in scena viva, aperta alle sperimentazioni e
capace di denunciare le iniquità sociali, come quelle che troppo spesso vedono
le donne come vittime, calpestate nella loro dignità fisica e morale. Attraverso
i due monologhi di cui si compone lo spettacolo si raccontano in maniera
realistica ed emblematica situazioni vissute quotidianamente da tantissime
donne, ma ben celate da un silenzio doloroso.
La prima parte dello spettacolo è frizzante e permeata attorno al monologo Chi è
la più bella del reame? in un'interpretazione surreale dell'attrice Antonella
Carone. In chiave ironica è raccontata la ricerca, da parte di una donna vittima
di una violenza, di una via d'uscita dalla traumatica esperienza, attraverso
invenzione e proiezione di un mondo fiabesco nel quale vivere. Mentendo agli
altri e a se stessa, la protagonista vive in una realtà altra fino a quando la
forza del dolore rompe anche i confini di questa fantastica barriera protettiva,
travolgendola.
La seconda parte dello spettacolo Civico 63, secondo piano gioca sulla presenza
della scrittrice e dell'attrice in scena, l'una parola e l'altra corpo di una
donna lacerata da una violenza subita da bambina tra le mura domestiche. Le
parole e il racconto intimo dell'autrice, si materializzano nei gesti e nei
movimenti dell'attrice.
Lo spettacolo è dunque strumento di denuncia capace di contenere e veicolare una
profonda riflessione sulla delicata tematica della violenza sulle donne. "La
libellula, simbolo di cambiamento, si vede deturpata delle proprie ali e
nonostante provi a sfuggire dalla propria situazione, resta incapace di volare
verso nuove realta. E' questo, nelle parole di Antonella Carone, il senso di
queste due storie che colpiscono per la forza delle parole con le quali
denunciano una sconfitta e una profonda solitudine.
11 e 12 febbraio 2012, Ass. Cult. Satura Lanx presenta "Genova Da Mare.
Storia di Marinella" (nostro
articolo)
Scritto da Giuseppe Grillo e Damiano Gedressi. Regia Giuseppe Grillo, con
Giuseppe Grillo, Damiano Gedressi, Giulia Cosconati e gli INCIUCIA (Raimondo
Ciocchi, Domenico Autiero, Damiano Gedressi). Arrangiamento musicale a cura
degli INCIUCIA
“….Un giorno dopo l’altro la vita se ne va e la speranza è ormai un’abitudine….”
cantava Luigi Tenco esprimendo la propria inquietudine legata al vano sentimento
dell’attesa che qualcosa di importante cominci, o semplicemente accada, a poter
dare un senso al proprio agire dove la quotidiana insoddisfazione è seguita dal
male di vivere.
La tranquillità di un borgo marinaro nei dintorni di Genova, l’incessante
scorrere del tempo che rende le giornate l’una uguale alle altre sono descritti
nelle vicende comuni degli abituali frequentatori dell’osteria A cumbà dove alla
sera tra qualche bicchiere di vino e il racconto di una favola si cede il passo
alla speranza del giorno dopo. Tutto ciò diventa cornice di un fatto di cronaca
che scuote le semplici e monotone vite degli avventori, specie dei pescatori
abituati a guardare dal mare le fatalità che avvengono sulla terra ferma, e
l’inaspettata visita di un misterioso forestiero li renderà indissolubilmente
testimoni dell’evento.
Uno spettacolo musico-teatrale a descrivere Genova, i suoi dintorni, i suoi
sobborghi, raccontati attraverso le parole dei protagonisti e soprattutto la
poesia e le canzoni degli artisti, su tutti Montale, Sanguineti, Tenco, De
Andrè, Lauzi, Calvino, Villaggio, che hanno reso la propria terra famosa in
tutto il mondo.
17 febbraio 2012, Anteprima Nazionale, "Cave Canem",
scritto, diretto e interpretato da Francesco Forlani
Il protagonista dello spettacolo, da poco separato dalla moglie si ritrova solo
con il suo cane che di nome fa "Infame", un cane che non fa bisogni ma per
mangiare non si fa pregare. Il monologo, dialogo attraversa tutti gli immaginari
possibili legati al mondo canino, dai cagnetti in peluche dalle teste moventi
che si mettevano un tempo sui sedili di dietro delle macchine, a quelli
meccanici con la carica, alle ombre cinesi, ai documentari per cani, i
combattimenti, le corse, scivola via via in una sovrapposizione dei due mondi,
quello umano e quello animale.
"Ho immaginato un'epoca imprecisata in cui un incrocio di laboratorio ha
prodotto un animale geneticamente modificato che permette anche agli anziani di
godere della compagnia di un cane senza l'obbligo di doverlo portare fuori. Il
protagonista si trova a voler a tutti i costi capire come sia possibile che quel
cane non restituisca quello che ha preso al mondo e attraverso questa ricerca
ragiona su se stesso". Così Francesco Forlani racconta il suo spettacolo.
18 febbraio (ore 21.00), 19 febbraio (ore 19.00), Chiara Caselli
in Molly Bloom, tratto dall'Ulisse di Joyce (nostro
articolo)
Chiara Caselli, attrice di cinema e teatro di livello internazionale che ha
lavorato tra gli altri con Michelangelo Antonioni e Wim Wenders ("Al di là delle
nuvole"), Liliana Cavani ("Ripley's game" e "Dove siete io sono qui"), Gus Van
Sant ("My own private Idaho").
Il monologo di Molly Bloom che conclude l'Ulisse è un lungo monologo interiore
in cui i pensieri del personaggio scorrono liberi, senza punteggiatura, senza
interruzioni da parte di eventi esterni. Passato, presente e futuro, tutto
insieme per associazioni di immagini e sensazioni, senza legame logico. Lo
spettacolo è un tuffo nella mente, nel cuore e nella carne di Molly, Penelope
moderna che vive una relazione extraconiugale nell'attesa del suo Ulisse, donna
che porta dentro di se' l'Umanità tutta, con le sue miserie e le sue nobiltà .
"Mi considero umile servitrice della scrittura di Joyce. Ricordo il mio primo
incontro con Molly. Era Piera degli Esposti. Era bellissimo, e semplice, e
naturale", racconta Chiara Caselli che del testo cura anche l'adattamento e la
regia, "e forse devo anche a quella Molly l'essere diventata attrice. Oggi,
quando ho ripreso il testo per affrontarlo/incontrarlo da sola, semplice non mi
è parso più. E' stato difficile entrare nella matassa di un pensiero altrui.
Ancor più difficile farla mia. Ma è alla stessa impressione di naturale provata
al mio incontro con Molly che miro".
dal 24 al 26 febbraio 2012, Tavole da Palcoscenico presenta
"L’incoronata"
scritto da Emanuele Tirelli, regia Iolanda Salvato, con Patrizia Monti
La cornice di una città meravigliosa e forte, ma anche vanitosa e, troppo
spesso, capricciosa e accondiscendente.
3 e 4 marzo 2012, Teatro di Legno presenta "Pigro!" (ANNULLATO)
da un racconto di Fabio Tilocca, Finalista Premio Troisi 2010, scritto e diretto
da Luigi Imperato, Silvana Pirone con Domenico Santo
È molto facile apparire pigri o spacciarsi per tali quando si è solo annoiati o
stanchi. Ma la stanchezza passa. La pigrizia non ti lascia mai.
10 e 11 marzo 2012, La Barraca (CS) presenta "Cannibali, soffio e ceneri
per voci musica e corpo"
regia Nuccia Pugliese, con Rossana Micciulli, Francesco Liuzzi
E’ la coppia l’oggetto di studio di Cannibali, una lucida osservazione su una
generazione, quella di Chéneau, che partendo da una situazione individuale
arriva a indagare l’epoca storica in cui vive. Una coppia torna a casa, si
bacia, si spoglia, si abbraccia, si cosparge di benzina, si immola con il fuoco.
Come per magia, come se questo non fosse successo, loro, “Lui” e “Lei”, si
alzano non per raccontarci cosa c’è dopo la morte, ma per dirci cosa c’era
prima: com’era quando erano vivi. Hanno circa trent’anni e la storia accade ai
giorni nostri.
Quest’opera per la sua pubblicazione ha ricevuto il sostegno della SACD
all’interno dei progetti culturali per il teatro. Lo spettacolo è stato
realizzato in collaborazione con l’ambasciata di Francia, la Fondazione Nuovi
Mecenati, Istituto Italiano di Cultura a Parigi per la rassegna Fàce a Fàce
parole di Francia per scene d’Italia – organizzazione e produzione generale
Linea Directa (Parigi) PAV (Roma)..
17 e 18 marzo 2012, TeatrInGestAzione presenta "Canto Trasfigurato di
Moby Dick e d’altri mostri che ho amato"
regia Gesualdi | Trono, con Giovanni Trono
Canto trasfigurato è la storia di un uomo che ha giurato fedeltà a un pazzo,
uno che ha affrontato l'oceano e il mondo dei mostri marini uno che ha visto la
morte nuotargli davanti a fauci spalancate, uno che si è salvato aggrappato alla
bara del suo più grande amico, che era un selvaggio, un uomo che ora può
raccontare di essere l'unico superstite di un equipaggio che aveva giurato di
fronte al proprio comandante di dire no alla natura e alle sue leggi, al bene al
male e al loro legame. Quest' uomo ha affrontato tempeste in mare aperto con
l'acqua che arrivava da tutte le parti, ha cacciato gli squali come si cacciano
i cani che elemosinano gli avanzi ai piedi delle tavole imbandite. Un inno alla
sopravvivenza della propria umanità , in un mare pieno di pescecani, per
ritrovare in sé ciò che c'è di divino e di eterno.
dal 23 al 25 marzo 2012, Mutamenti presenta "Rivoluzione d’amore" di
Marilena Lucente (nostro
articolo)
regia Roberto Solofria, con Ilaria Delli Paoli
La nuova produzione della compagnia Mutamenti è la storia di Bernardina Pisa,
giovane, volitiva, sfacciatamente bella, piena di passione e di amore per
Masaniello, protagonista insieme al marito e ai napoletani di una
indimenticabile rivoluzione. La loro storia si intreccia con quella della città
, una città piena di storie come Napoli. Il loro istintivo slancio politico
accese speranze e infiammò il popolo, ma generò anche equivoci e incomprensioni,
che fecero di loro prima due eroi, poi due esseri umani travolti e feriti dagli
eventi.
Il testo della piéce é di Marilena Lucente, scrittrice casertana di adozione che
racconta "Ci sono personaggi che attraversano la nostra vita tracciandovi una
strada. Non hai voglia di lasciarli andare, perchè senti che ti porteranno
lontano. A me, con Bernardina Pisa é accaduto così. Incontrata per caso tre anni
fa, in un rigo di un libro, ho poi continuato a cercarla, trovando rari
ritratti, mai lunghi più di una manciata di paragrafi, insieme a poesie e
qualche testimonianza. Questo Monologo é nato da un insieme di curiosità e
suggestioni, dallo studio di un'epoca complessa come il Seicento.
La messa in scena dello spettacolo é affidata a Roberto Solofria e vede in scena
Ilaria Delli Paoli a dare carne e voce a una Bernardina ventunenne sradicata dal
suo essere donna e moglie, catapultata nella vita rivoluzionaria, carceraria e
di prostituzione. "Abbiamo immaginato una Bernardina immersa in un buio
soffocante che con la forza delle sue parole, della sua sofferenza e del suo
coraggio riesce a vedere e ad essere vista" queste le parole del regista
Solofria che pensando ad uno spettatore coinvolto nella penombra con la
protagonista della storia, lo ha "costretto" in quadri cinematografici,
inquadrature strette, a volte strettissime, per essere ancora di più dentro la
storia.
31 marzo e 1 aprile 2012, Teatri 35 e Festival Troia Teatro presentano
"Le Rodomontate Di Capitan Spaventa"
di Gaetano Coccia, messinscena Teatri 35, con Gaetano Coccia, Francesco O. De
Santis, Antonella Parrella
Lo spettacolo, coprodotto da Teatri 35 e Festival Troia Teatro è liberamente
tratto dalla storia di Capitan Fracassa scritta da Théophile Gautier. L'azione
scenica si svolge in una notte di tempesta. Scapino e il suo padrone, il Barone
di Sigognac, viaggiano verso Parigi. Il primo è alla ricerca del successo, il
secondo di Isabella, suo perduto amore. Tutti gli avvenimenti della storia sono
"architettati" da Scapino, maschera della commedia dell'arte che rappresenta il
servitore imbroglione, furbissimo e vigliacco. E allora cosa succede in questa
storia inventata da un servitore imbroglione e furbo se giunge d'improvviso un
vento fortissimo che si porta via le nuvole sulle quali si hanno i piedi ben
piantati? Si cade a terra e forse si scopre che tutto è un sogno, ma si aspetta
un nuovo libeccio, uno scirocco o una tramontana per tornare a volare sopra il
cielo.
"Lo spettacolo è ispirato all'opera di Gautier ma il testo dello scrittore
francese morto nel 1872 non è l'unica ispirazione di questo nostro lavoro"
dichiara Gaetano Coccia, che si è occupato della drammaturgia dello spettacolo
che vede in scena insieme allo stesso Coccia anche Francesco O. De Sanctis e
Antonella Parrella. "Le rodomontate di Capitan Spaventa è un viaggio poetico che
da Shakespeare a Rostand passa per Murolo e Tchaikovsky, Modugno e Chopin".
6 aprile 2012, Solina Production (Finlandia) presenta "Movement Of Roots"
con Antonio Konkra Alemanno e Mirva Makinen
Movements of Roots é uno spettacolo in cui musica e danza si fondono insieme
alla ricerca di un'armonia in grado di comunicare senza parole. La coreografia
della piéce é della danzatrice finlandese Mirva Makinen che sul palco sarà
insieme al danzatore e musicista Antonio "Konkra" Alemanno, cui é affidata anche
la musica dello spettacolo. L'ispirazione di questo progetto nasce osservando un
vecchio ulivo, immobile nella sua posizione, coperto dalla sua pelle di legno
eppure così pieno di poesia e movimento.
Movements of Roots é una coreografia sulle proprie radici, sulle radici della
musica e della danza, alla ricerca di un movimento che metta in connessione il
corpo con il paesaggio, corpo come casa, come momento di incontro con l'altro.
Mirva Makinen e Antonio "Konkra" Alemanno lavorano insieme dal 2010, portando il
loro progetto in Germania, Norvegia, Stati Uniti dove hanno partecipato a
numerosi festival e rassegne dedicate alla danza.
13 aprile 2012, "Malammore"
scritto e diretto da Ilaria Cecere, con Ilaria Cecere e Annamaria Palomba
MALAMMORE, che racconta la tragica vicenda di due famiglie della malavita
napoletana che si fanno guerra da tempo. Dato il troppo sangue inutilmente
versato, il boss di una delle due famiglie, la "Madre di Tonino", propone e
organizza il patto di sangue tra i clan, attraverso il matrimonio fra suo
figlio, futuro capo dell'alleanza, e Rosaria, figlia del boss del clan rivale.
Tutto procede secondo i piani, ma questo matrimonio strategico non può
cancellare una vita passata nell'odio reciproco, gli amici e i parenti
scannatisi a vicenda. Rosaria infatti non cede alla ragione politica
dell'alleanza, la sua furia non riesce a piegarsi al servizio di una causa che
la violenta nell'intimo. Intraprende così una ribellione solitaria e silenziosa,
affidandosi alla Madonna di Pompei, sorta di alter ego divino, giustiziera
suprema e onnipotente a cui si rivolge in preghiera perchè uccida l'odiato
consorte. Lo spettacolo è scritto e diretto da Ilaria Cecere.
14 e 15 aprile 2012, Anteprima Nazionale, Arété Ensemble (BA) presenta
"Una scimmia all’accademia" da Kafka,
regia Jean-Paul Denizon, con Saba Salvemini
Denizon è stato attore e aiuto regista di molti spettacoli di Peter Brook.
Vent'anni fa aveva curato la regia dello stesso spettacolo interpretato da un
grande del teatro italiano, Roberto Herlitzka. La pièce che vede in scena
l'attore Saba Salvemini racconta di una buffa scimmia che si reca all'Accademia
per raccontare come è stato imprigionato dagli uomini e da loro educato fino a
diventare una star. E' buffa questa scimmia che ha preferito essere integrato
nella nostra società invece di ritornare alla libertà in mezzo alla natura:
costrizione, disciplina di ferro e frusta è la sola risposta da opporre
all'illusione della libertà , perchè non si tratta soprattutto di essere libero,
ma di "uscirne". Buffo anche questo desiderio, che lui pensa di aver
realizzato, di essere un buon europeo medio, che si cristallizza nella
riconoscenza sociale e nella degustazione di un buon vino rosso"
"Dopo essersi divertito della storia di un altro, neanche umano, aver riso della
futilità , assurdità , della vanità stupida di una scimmia, comprendiamo
all'improvviso che si tratta di un nostro fratello.... di noi stessi" scrive
Denizon.
21 e 22 aprile 2012, La piccola società presenta "L’acquario"
(nostro
articolo)
drammaturgia Francesco Ghiaccio, diretto e interpretato da Marco D'Amore
Scritto da Francesco Ghiaccio, diretto e interpretato dallo stesso Marco
D'Amore, L'Acquario è uno spettacolo per un solo attore, con una drammaturgia
originale che trova la sua forma in tre quadri. Nel primo viene rappresentato
l'universo degli esseri che abitano l'acquario, il secondo delinea il potere che
lo governa,
mentre l'ultimo quadro ha per protagonista una vecchia murena nata in mare che
vive relegata e sola nell'angolo più buio e nascosto dell'acquario.
"... come una parte di mondo un fazzoletto di terra dentro una terra più grande
lo chiamano acquario" si legge nelle note dello spettacolo. Con le luci e la
fotografia di Marco Ghidelli, e con l'ausilio dei video di Alessandro Inglima,
la pièce indaga i rapporti e i comportamenti di una società composta di pesci.
Da colui che si limita a ruotare intorno a un sassolino per tutto il giorno, per
tutti i giorni e per tutta la vita, a chi vive nel ricordo della vita in mare o
del momento in cui l'amo o la rete lo hanno strappato alle acque marine. C'è chi
dorme vicino al tubo delle bolle per rivivere l'ebbrezza della tempesta o chi
racconta di balene e squali a testimonianza di una vita spesa nel pericolo e nel
sacrificio. Parole che si frantumano contro lo scetticismo di chi nell'acquario
riconosce la sua reale
dimensione di vita.
"L'idea che la pubblicità fosse l'anima del commercio mi ha sempre ossessionato.
Come se il commercio potesse arrivare all'anima di ciascuno di noi. Da questa
paura, da questo pensiero è nato il progetto di questo spettacolo" racconta
Marco D'Amore.
28 e 29 aprile 2012, Teatro del Sangro (CH) presenta "Il Malato
Immaginario"
da Molière, regia Stefano Angelucci Marino
5 e 6 maggio 2012, Teatro delle Molliche (BA) presenta "Un uomo piccolo
piccolo"
da Il piccolo principe, di e con Francesco Martinelli
La piece è ispirata a "Il Piccolo Principe" di di Antoine de Saint-Exupery
letto in modo del tutto personale. L'adattamento e la regia è di Francesco
Martinelli che porta in scena la storia di un dialogo tra un uomo adulto con il
proprio essere bambino e di un bambino con un adulto ritrovato. Il tono della
scrittura è scanzonato e a volte delirante, espressione di un modo poetico di
concepire la vita e la battaglia per la conquista del proprio io.
Sulla scena un Poeta inconsapevole incontra un bimbo che dice di essere un Uomo
Piccolo Piccolo, interpretato dal figlio dell'attore e regista Francesco
Martinelli.
Il Poeta con l'aiuto del misterioso amico cerca di accettare la propria
individualità, staccandosi dal ricordo di un passato di negazioni, per cui
riesce a comprendere quanto importante sia il "pianeta" di ognuno e come
bisogna governarlo.
La non accettazione di se stessi, la negazione della propria natura, la mancanza
di coraggio necessario ad imboccare la strada giusta, influenzati dalle
imposizioni subdole della società, sono problematiche trattate nello spettacolo
in modo sereno e in chiave poetica.
"Un uomo piccolo piccolo" indica una precisa filosofia di vita: ognuno deve
vivere il suo "pianeta" che, anche se è faticoso scoprirsi e accettarsi, mai
bisogna abbandonare, altrimenti si rischia di divenire invisibili nell'Universo.
12 e 13 maggio 2012, Teatro C.R.E.S.T. (TA) presenta "Sonniloqui"
di e con Gaetano Colella
"L'idea di questo lavoro è nata leggendo un romanzo di un autore italiano
contemporaneo, Ermanno Cavazzoni", dichiara Gaetano Colella, "il suo libro Le
confessioni di Girolamo ha fatto nascere in me una vertigine che solitamente
precede un momento di creazione. La storia di uno dei suoi personaggi secondari
ha dato il via a questa riflessione alla quale poi ha contribuito in maniera
determinante lo studio di diversi autori, capisaldi della letteratura mondiale
di tutti i tempi: parlo, oltre che di Shakespeare, di Sant'Agostino e di
Fernando Pessoa, le cui opere non smettono mai di aprire delle prospettive
universali".
La pièce è ambientata in un insolito condominio abitato da gente insonne. Ad
ogni piano un motivo che non fa chiudere gli occhi, ad ogni tormento un
possibile rimedio. Ognuno inganna il tempo come può: dialogando col vuoto,
barcollando vicino ai muri, ingerendo sonniferi che non danno alcuna cura,
parlando per ore al telefono con sconosciuti. Accade perciò che gli stati di
coscienza si alterino molto facilmente, che dallo stato di veglia si affondi in
quello di un sonno leggero che non da alcun riposo ma che confonde i piani della
realtà, mescola le identità in un vortice di pensieri concatenati. In questo
stato di dormiveglia accade che si uniscano mondi lontanissimi, uomini e forme
di altre epoche o di altre dimensioni legati fra loro da sensazioni comuni. E
allora anche i piani di questo palazzo si confondono, si mescolano, i personaggi
si moltiplicano e gli insonni diventano un popolo.
Ma chi sono in realtà queste persone, questi personaggi buffi, bizzarri, che
nella loro inquietudine rivelano un fondo di drammaticità ? A cosa appartengono?
Che siano le molteplici facce di un unico dado, lanciato sul piano del tempo da
una mano invisibile?
18 maggio 2012, "L’ultimo giorno di un condannato a morte" da Victor Hugo
diretto e interpretato da Salvatore Martino
Primo testo letterario-poetico che affronta il tema della pena di morte.
26 e 27 maggio 2012, Mutamenti presenta in Anteprima Nazionale "Viola (Io
Ti Amavo)" (nostro
articolo)
di Antimo Navarra, regia Ilaria Delli Paoli, con Antimo Navarra
La vita di Viola scorreva innocente mentre io prendevo a farne parte, penetrando
in lei simile a un virus asintomatico, un batterio dormiente.
Una cosa che sempre mi diverte moltissimo.
N.B..: spettacolo sconsigliato ai minori in quanto basato su una storia di
pedofilia.
2 (ore 21) e 3 (ore 19) giugno 2012, Teatro dell'Anima presenta "I Patafisici",
liberamente ispirato alle opere di Alfred Jarry
adattamento e regia Teatro dell'Anima, con Mario Autore, Pina Di Gennaro,
Fabiana Fazio, Delio Fusco, Tiziana Mastropasqua, Fabiana Masullo, Alessandro
Paschitto, Antonio Piccolo, Riccardo Pisani
Lo scrittore e drammaturgo francese è l'inventore della "patafisica", ovvero la
"scienza delle soluzioni immaginarie" definita nel libro "Gesta e opinioni del
dottor Faustroll, patafisico" scritto nel 1898.
La finzione scenica racconta di una Parigi dei primi del '900 in cui il messo
giudiziario Renè Isidor Pangrugno bussa alla porta del dottor Faustroll con
un'ingiunzione di sfratto.
Dal momento che dovrà lasciare l'appartamento Faustroll invita l'incredulo messo
a partecipare al suo viaggio "da Parigi a Parigi via mare".
I PATAFISICI è la storia di questo viaggio, un viaggio di iniziazione alla
Patafisica. Il dottor Faustroll svela una Parigi ignota e ignorata e racconta
l'esistenza di un universo "patafisico" sconosciuto, popolato da esseri che
sfuggono alle leggi comuni.
"Un universo diverso che forse dobbiamo e possiamo conoscere invece di quello
tradizionale... le cui leggi non sono altro che correlazioni di eccezioni...
eccezioni poco eccezionali... senza neanche il fascino dell'originalità ...".
Al cospetto di questo mondo nuovo l'incredulità di Pangrugno, diventa l'emblema
di una classe profana e rozza di fronte alla quale la forza positiva, creativa e
immaginativa del dottor Faustroll, alterego dello stesso Jarry, emerge con
ancora maggiore vigore e potenza.
Lo spettacolo è inserito nel programma di ALTO FEST anteprima Caserta.
9 e 10 giugno 2012, C.R.A.S.C. presenta "Candido"
regia Marco Luciano, con Gaetano Battista
Lo spettacolo prodotto dal C.R.A.S.C. di Napoli per la regia di Marco Luciano
nasce da un lungo viaggio di memorie nell'Irpinia orientale, un viaggio in un
luogo di pace, di silenzio, ma anche luogo di misteri e preoccupazioni. Candido
è la voglia di gridare in maniera cruda tutte le incongruenze che legano un
lavoratore alla sua voglia matta di lavorare e di farlo alle condizioni da lui
prestabilite, senza cadere in schemi di lavoro in cui il lavoratore non è
tutelato in caso di incidenti sul lavoro. E' la vicenda di Candido Scoppettuolo,
muratore irpino di 29 anni, interpretato da Gaetano Battista. Candido è un
giovane che si allontana dalla sua famiglia perchè ama il suo mestiere, ama fare
il muratore, e soprattutto perchè desidera aiutare economicamente la sua
famiglia rinchiusa nel suo bel paesello, fatto di vicoli e troppa solitudine.
Ecco perchè Candido, vuole strafare e si fa assumere come muratore presso
un'impresa edilizia del nord Italia; Trieste è la città che lo accoglie ma che è
molto lontana dalla memoria delle sue origini, ma è proprio da queste che
Candido vuole scappare, così da dimostrare ai suoi coetanei, alla sua famiglia,
ed alla gente del bel paesello, che è stato in grado di scegliere una vita
migliore senza dimenticare le sue origini di povertà , di lavoro in campagna,
sudore e monotonia. La sua memoria è forte, Candido cerca di non contaminare il
suo bel paesello con quella macchina aziendale, mangia ricordi, che porta il
nome di Nord Italia.
Lo spettacolo racconta la vita di questo giovane irpino sfruttato dal suo stesso
lavoro, voluto e cercato per una vita onesta, con il sogno di tornare a casa con
un po' di soldi in tasca. Ma la morte è così, spazza via sogni e ricordi,
soprattutto le morti bianche che sono inaspettate e ingiuste, rimangono nel
silenzio, in un silenzio che inghiotte il grido di dolore, il grido di rabbia,
di denuncia.
Al Civico col cappello: Sciapo'
7 appuntamenti, 7 compagnie, parte Sciapo', la nuova rassegna del
Teatro Civico 14. Un modo nuovo di vedere teatro nel teatro. L’ingresso alla
rassegna è gratuito: le compagnie fanno cappello a fine spettacolo, e il
pubblico può esprimere il suo gradimento con un'offerta libera. Il "cappello" è
simbolo dello scambio tra l’artista che "si dona" allo spettatore e il pubblico
che offre il suo ringraziamento per l’esibizione.
Per noi SCIAPO' è aprire le porte del teatro proprio a tutti, anche a quelli che
ci capitano per caso!
Ideazione: Domenico Santo. Organizzazione: Teatro Civico 14
Programma
30 ottobre 2011, Spettacolo/Performance "Racconti Sinistri" dal
laboratorio di e con Hélène Mallet, Valentina Temussi, Oscar Valsecchi, con la
partecipazione degli allievi
"Come in un gioco di bambole russe in cui dentro ognuna ce n`è una uguale ma più
piccola, qui il personaggio che ci narra la storia sembra sempre lo stesso ma in
realtà è un altro simile a lui ma più "sinistro" e la storia che ci narra sembra
la stessa ma in realtà cambia poco a poco ..."
Liberamente ispirato alla storia di Vincent di Tim Burton.
21 novembre 2011, Teatri 35 "Per grazia ricevuta" tableaux vivants
dall’opera di Michelangelo Merisi da Caravaggio con Gaetano Coccia, Francesco O.
De Santis, Antonella Parrella, messa in scena Teatri 35
Morbidi drappeggi e muscoli tesi. Lame, frutti e odore d’incenso.
Attori come attrezzisti, scenografi e modelli del pittore.
Piume e pesi in sospensione.
Il silenzio sacrale profanato dal ritmo della costruzione.
Le tele si compongono sotto l’occhio dello spettatore coinvolto in un’esperienza
mistica e sensoriale.
Caravaggio si sente, si assapora, si tocca, si respira, si vede.
19 dicembre 2011, Golem Teatro presenta "Iosonogesùcristo" da, per e con
Antonin Artaud, con Francesca Iovine e Giovanni Granatina
Installazioni: Francesco Felaco. Costumi: Gina Oliva, collaborazione alla regia
e all'allestimento: Giovanni del Prete, Francesca Iovine, Gina Oliva, Dimitri
Tetta. Regia: Giovanni Granatina
Ho conosciuto Antonin Artaud nel modo più semplice: sono andata a trovarlo.
E' stata questa frase, tratta dal testo di Paule Thévenin “Antonin Artaud nella
vita” a raccontarmi Artaud.
La semplicità ha fatto sì che potessi leggerlo libero da pregiudizi e
condizioni, scoprendo il mio Artaud.
"Voi credete che mi lasceranno dire delle frasi come queste:
A me non piacciono le fragole, ciò che mi piace è il gusto delle fragole nelle
fragole.
A me non piacciono i baci, ciò che mi piace è il gusto dei baci nei baci.
A me non piacciono i coglioni, ciò che mi piace è il gusto dei coglioni nei
coglioni.
A me non piacciono i culi, ciò che mi piace è il gusto dei culi, nei culi?
Se sono poeta o attore non lo sono per scrivere o declamare poesie, ma per
viverle. Quando recito una poesia non è per essere applaudito, ma per sentire
corpi d'uomini e di donne, dico corpi, tremare e volgersi all'unisono con il
mio." A.A.
15 gennaio 2012, Teatro dell’Anima e Salvatore Gatto "L'ultima settimana
di Boss Boss". Spettacolo patafisico per attori e burattini, tratto da un testo
di R. Rizzo (Patafisico Napoletano)
attori: Delio Fusco, Riccardo Pisani, Fabiana Fazio, Tiziana Mastropasqua.
burattinai: Cira Sorrentino, Barbara Veloce, Eduardo Del Pietro
"I comandoni sono tutti uguali, hanno tutti l'ossessione della virilità, sono
tutti sensibili all'adulazione e all'accumulazioni di capitali in patria e
all'estero, nessuno di loro ha il senso del ridicolo"
10 febbraio 2012, 'A Casarella Teatro "Migrastorie" di Orazio De Rosa
con Assuntarosaria Criscuolo, Raffaele Parisi, Francesco Damiano Laezza, Gennaro
De Rosa, Carla Carelli
<lo spettacolo è una raccolta di diversi avvenimenti di vita riconducibili
all'esperienza dell' emigrazione. La storia umana ed animale conosce
continuamente esempi di spostamenti territoriali motivati dalla necessità di
soddisfare i bisogni fondamentali. Eppure l'evento più normale in natura è
diventato il cammino più travagliato per gli uomini.L'uomo ha creato confini,
carte ed interessi che lo dovrebbero eleggere a creatura migliore se non fosse
per la soppressione della libertà di andare. Contro ogni legge di natura, nella
storia degli uomini migrare significa rischiare la propria vita per una terra
sconosciuta dalla quale ci si può aspettare di tutto: marinai armati, campi
chiusi, baracche di legno, controlli sanitari, rimpatri. "Questo è uno
spettacolo che prova a scardinare i pregiudizi sulla "migrazione" umana di tutti
i tempi", così presenta il suo lavoro il regista Orazio De Rosa.
3 Marzo, "La parola Madre"
una produzione Teatro di Legno. Scritto e diretto da Luigi Imperato e Silvana
Pirone
Con: Fedele Canonico, Domenico Santo, Salvatore Veneruso. Costumi: Francesca
Balzano. Disegno luci: Paco Summonte. Attrezzeria: Monica Costigliola, Stefano
D’Agostino
Spettacolo prodotto con il contributo straordinario alla produzione del progetto
Nuove sensibilità
'Tradire è forse nella tradizione, ma il tradimento non è di tutto riposo. Ho
dovuto compiere un grande sforzo per tradire i miei amici: in fondo c’era la
ricompensa'.Jean Genet
Una notte dopo quindici anni di assenza, Emma B. incontrerà suo figlio. E’ una
notte di attesa, ma anche di festa. Savinio immagina la sua protagonista sola in
scena, in un monologo allucinato; noi le affianchiamo; due personaggi; che
insieme a lei danno vita; una danza dell’attesa e nello stesso tempo si fanno
narratori-testimoni di un segreto profondo e impronunciabile: l’incesto compiuto
dalla protagonista con suo figlio per sottrarlo ad una ispezione nazista. La
condanna dell’incesto resta sulla soglia dell’ambiguità: Emma infatti è madre,
ma sembra riconoscere; nel figlio il suo uomo, o ancora meglio il suo
complemento, l’essere umano da lei generato e che può renderle il sesso mai
posseduto, e la libertà legata all’essere maschio. Delusa da una prima figlia
perché femmina e condannata a passare da un padrone all’altro (padre, madre,
marito), sembra pronta a voler portare a se definitivamente quel figlio, il
quale ha per troppo tempo cercato in altre donne la felicità e fatto fatica a
“pronunciare la parola madre fuori da certi significati”.
27 aprile 2012, Ass. Immaginaria "Museo di persone senza storia" di
Claudio D'Agostino
"Personaggi ricchi di futuro escono dalle storie di Saramago e s'incontrano in
una storia senza passato"
28 maggio 2012, Circ'umanotico "Sparisco io alla fine in un sonno"
di e con Annamaria Palomba e Ilaria Cecere
“Girovaga il vagabondo col baule scarcassato,
valigia e letto insieme, pozzo senza fondo a cui attingere sonni impossibili.
Inizia così lo spettacolo.......
gioco poetico fra due clown,
l'uno il sogno dell'altro.”
Suona Visibile La Parola
Ottobre 2011 > Aprile 2012, "Suona Visibile La Parola" rassegna di
letture pubbliche di poesia italiana,
a cura di Eugenio Tescione e Ortensia De Francesco
venerdì 21 ottobre, ore 20.30, apre il ciclo degli eventi di lettura
pubblica di poesia italiana realizzati dal Civico 14 per il proprio pubblico.
venerdì 18 Novembre, ore 21,
Eventi
lunedì 24 ottobre 2001 ore 21 (Ingresso libero fino a esaurimento posti /
Bookshop)
"A Promenade in New York City": Silvia Tessitore legge dal suo romanzo-reportage
Eleven in September. Storie dall'11 settembre 2001, in session con la chitarra
di Fausto Mesolella (nostro
articolo)
Una reading session tra la voce della giornalista e scrittrice Silvia Tessitore
- che leggerà brani dal suo nuovo libro, il romanzo-reportage "Eleven in
September. Storie dall'11 settembre 2001" (ilmiolibro.it) - e la chitarra di
Fausto Mesolella.
Il libro della Tessitore è uscito per ilmiolibro.it, il servizio di
self-publishing del gruppo Repubblica-L'Espresso, lo scorso 11 agosto, a un mese
esatto dal decimo anniversario dell'attacco al World Trade Center di New York, e
contiene le testimonianze autentiche di numerosi sopravvissuti e scampati al
crollo delle Torri Gemelle. "Un libro bello, commosso e intelligente - l'ha
definito il critico e scrittore Filippo La Porta - quasi un reportage
polifonico, in cui l'autore è soltanto uno dei personaggi in gioco".
Per questo reading, l'autrice ha selezionato alcuni dei brani dedicati alla
città di New York - vera, grande protagonista del racconto - per una "promenade"
che passa da molti luoghi-simbolo della grande mela e - inevitabilmente - anche
da Ground Zero. Ad accompagnare il racconto, con la straordinaria maestria di
sempre, sarà Fausto Mesolella con la sua chitarra. In un'atmosfera intima e
leggera, proprio come in un vecchio club di Manhattan.
Ingresso libero fino a esaurimento posti / Bookshop.
Info e contatti: sitessi@tin.it - 334.5363845 (sms only)
25 novembre 2011, Laudadio Duo in concerto "Dis–Cover"
Ho visto le migliori menti della mia generazione, poi le ho perse di vista.
venerdì 9 dicembre, ore 21.00, Inside The
Cure - The dark side of The Cure
Inside the Cure è l’evento che porterà l'opera rock dei Cure sul palco del
teatro Civico 14. Nata da un’idea di alcuni artisti della nuova scena musicale
casertana e promossa in collaborazione con il Teatro Civico 14, l’evento
racconterà e celebrerà la band di Robert Smith, poeta esistenziale a cui si deve
la saga del gruppo, nato nell'epoca del punk-rock e salutato fra i pionieri
del... dark-punk. Ogni band interpreterà 3 canzoni tratte dagli album della
cosiddetta trilogia dark: Pornography – Disintegration – Bloodflowers. Musica
popolare, elettronica, rock, punk, tradizione folk, si alterneranno in una
serata che si ripropone di riscoprire il lato oscuro del gruppo inglese senza
tralasciare piccole gemme rare. Un viaggio sonoro ed emotivo attraverso canzoni
che hanno influenzato il panorama musicale internazionale dagli anni dagli anni
80’ sino ad oggi. A fare da contrappunto alla musica ci saranno la pittura di
Toni Corbo e una reinterpretazione teatrale di “Pictures of you”. Arte e teatro
saranno chiamati il 9 di Dicembre a partecipare attivamente al completamento
dell’opera. Inside the Cure sarà il primo incontro di una nuova idea musicale.
Quella di dar vita ad un appuntamento stagionale dove i musicisti coinvolti
renderanno omaggio ad una band che ha segnato o rinnovato la storia del rock. Un
progetto artistico dove non si eseguiranno semplicemente cover ma dove si
cercherà di reinterpretare in maniera originale il linguaggio musicale della
musica rock degli ultimi 50 anni.
Con la partecipazione di:
Musica: Antico Presente, Dioniso Folk Band, Elizabeth O'Key, Passe-Partout, The
Disappearing One, Ykap
Teatro: Mutamenti | Teatro Civico 14
Pittura: Tony Corbo
Ingresso € 3 (che serviranno a sostenere i costi SIAE)
novembre 2011 > maggio 2012, Cinema Dal Basso proiezioni/incontri
25 dicembre 2011 ore 20.30, Wyoming di Riccardo Ceres (nostro
articolo)
Riccardo Ceres legge / Maurizio Stellato suona
In una valle del Wyoming, di fronte ad un lago ghiacciato e ad una base
missilistica ,ultimo baluardo delle forze armate americane in caso di guerra, i
fratelli Recchia allevano un maialino in salotto. Peppino e Antimo Recchia
cercano il riscatto nella loro scialba esistenza da emigranti forzati a
sopravvivere in un posto dimenticato da Dio anche nel giorno di Natale. Cosa
accadrà quando il maialino scamperà alla macellazione rifugiandosi in un
boschetto di conifere e nello stesso boschetto il plotone più agguerrito della
base americana verrà polverizzato da un nemico sconosciuto?
Wyoming, un’ epopea italoamericana al sapore di whisky, spuntature e
rassegnazione
26 e 27 dicembre 2011, I Pennelli di Vermeer in "La Sacra Famiglia"
tragicommedia musicale in tre atti (nostro
articolo)
Un padre, una madre, un figlio e una figlia, La sacra famiglia, che si
confrontano e affrontano in musica gli aspetti più intimi e nascosti della vita
familiare di tutti i giorni. Nato dalla creatività di Pasquale Sorrentino -
leader dei Pennelli di Vermeer ed autore dei testi, delle musiche e dei dialoghi
- uno spettacolo ironico e dissacrante, divertente e tragico che, richiamando
alla mente gli indimenticabili GUFI e tutto un panorama di "Teatro-Canzone
italiano", mette a nudo argomenti scottanti quali, ad esempio, la violenza che
si consuma tra le mura domestiche e della quale nessuno ha voglia di parlare. Le
vicende di una famiglia, così "corrotta", raccontate attraverso la confessione
dei singoli componenti, dove persino l'animale di casa, il cane Boogie Woogie,
si vergogna dei suoi padroni dei quali conosce tutti i segreti. La sacra
famiglia è composta da: Pasquale Sorrentino (cantattore, basso elettrico, autore
dei testi e delle musiche), Stefania Aprea (cantattrice), Valentina Bruno (cantattrice),
Marco Sorrentino (cantattore, batteria, kazoo), Roberto Pappalardo (attore,
programming).
6 gennaio 2012, KLIPPA KLOPPA e RADIO NK presentano "UÅ 3 ovvero come
continuammo ad inguaiare la musica"
giovedì 19 gennaio ore 21.30, Riccardo Ceres in "Quando piove diluvia"
con la taumaturgica partecipazione del Maestro Fabio Tommasone al piano
Alle ore 20.00, Proiezione del film "Mozzarella Stories" di Edoardo De Angelis
Lunedì 14 Maggio, ore 21.00, Vagine,
La serata di beneficenza sarà in favore dell’Associazione Spazio Donna Onlus di
Caserta. Interventi a cura di Roberto Solofria, direttore artistico del Civico
14 e Adele Grassito, vicepresidente di Spazio Donna. Coordinate da Brunella
Saccone, leggeranno Raffaella Minucci, Susy Lieto, Cinzia Abis, Rossella
Calabritto, Patrizia Papa, Bianca Cioppa, Vincenza Pesce, Brunella Saccone,
Ilaria Delli Paoli, Grazia Coppola, Agnieszka Izabela Majchrzyk, Paola Lumbau,
Valentina del Prete, Rosanna Marinelli, Paola Mariana Cabrera, Valeria De Biasio,
Marina del Pezzo e la giovanissima Sabrina Sammartino. Roma, Caserta, stesso
look, stesso spirito. Quello del V-Day
Diciassette anni fa la drammaturga newyorkese Eve Ensler chiese a 200 donne di
tutte le età, razze, professioni e classi sociali di parlarle della propria
vagina, lacerando così drasticamente un velo di silenzio e di omertà. Da queste
interviste nacquero I monologhi delle Vagina. Da allora il testo è stato
tradotto e messo in scena in più di 120 paesi nel mondo. Così è nato il V-Day,
un movimento che a livello internazionale si batte contro la violenza sulle
donne, creato dalla Ensler grazie ai proventi dei suoi Monologhi. L’anno scorso
la drammaturga americana ha inaugurato The City of Joy, villaggio-enclave a
Bukavo nel Congo, per donne che hanno subito stupri e mutilazioni
Laboratori
Laboratori Teatrali (consulta)
Gennaio > Marzo 2012, Blow Up Film conduce "Nuovevisioni", corso di
scrittura creativa e di alfabetizzazione al cinema
Gennaio > Marzo 2012, "Gli Scatti Invisibili" corso di fotografia
condotto da Marco Ghidelli
Progetto Alta Formazione
dal 28 al 30 ottobre 2011, Dare voce al corpo, dare corpo alla voce
stage intensivo di mimo corporeo e racconto orale in collaborazione con MOVEO |
Scuola internazionale di mimo
dal 16 al 18 marzo 2011, Isofromatem - Metamorfosi
identità e geografie a venire da Ovidio. Stage intensivo condotto da Gesualdi |
Trono (TeatrInGestAzione)
Teatro Civico 14, Vicolo F. Della Ratta 14 (Via Vico) 81100 Caserta
t/f 0823.441399, info@teatrocivico14.it,
www.teatrocivico14.it
Orario Spettacoli
Giovedì, Venerdi, Sabato > 21.00
Domenica > 19.00
Costi
Biglietto intero € 10,00
Under 30 / over 65 / Tesserati Arci / Auser / ArciRagazzi / CasertaInBici € 7,00
Formula abbonamento 10 spettacoli a scelta
Intero € 70,00
Ridotto € 50,00
Credits
Direzione artistica Roberto Solofria
Organizzazione Ilaria Delli Paoli, Rosario Lerro
Ufficio stampa Alessandro Dorelli
Collaboratori Antimo Navarra, Olimpia Pisanti, Serena Ruggiero, Stefania Salvi,
Alina
Lombardi, Claudia Del Prete, Antonio Buonocore, Floriana Figliomeni, Vesna
Sansone,
Consiglia Aprovidolo, Dario Salvelli
Fotografia Marco Ghidelli (marcoghidelli.com)
Graphic design Francesco Palladino (monogram.it)
Web Fausto Napolitano
Lo staff del Teatro Civico 14 ringrazia Paola Servillo, Ortensia De Francesco ed
Eugenio Tescione per il sostegno, le idee e lʼamicizia.