L'Acquario al Teatro Civico 14 con Marco D'Amore

Caserta – 22 Aprile 2012

Articolo di Roberta Cacciapuoti

Uno spettacolo per un solo attore, non un monologo. Uno spettacolo diviso in tre quadri in cui si delinea un universo- acquario. Una metafora del mondo e della vita, un pezzetto di terra. Il palcoscenico è nudo, sormontato soltanto da una sfera su cui, durante lo spettacolo, vengono proiettate luci e immagini. "L'acquario" è una pièce scritta da Francesco Ghiaccio, diretta e interpretata da Marco D'Amore.
Con le luci e la fotografia di Marco Ghidelli, e con l’ausilio dei video di Alessandro Inglima, lo spettacolo indaga i comportamenti di un gruppo di pesci, che altro non rappresenta che l'umanità intera. Un'umanità/banco di pesci variegata, composta da chi ha obiettivi minimi e alla vita non chiede altro che restare in piedi, e da chi invece aspira a qualcosa di più alto, di grande, da quei pesci a cui non basta l'acquario. Ci sono pesci nati nell'acquario e pesci che conservano i ricordi del mare e della sua grandezza, della loro vita precedente spesa nel pericolo e nel rischio.
Il primo quadro racconta il mondo di chi è nato all'interno dell'acquario, di chi ci ha sempre vissuto e non conosce altra realtà all'infuori di quella. E' il racconto di un mondo delimitato e ristretto, in cui l'unica visione possibile è quella della pubblicità con tutte le sue frasi fatte e pensieri imposti. E' un pesce-automa quello che compare nel primo quadro, dietro gli occhiali uno sguardo fisso che non comunica emozioni, solo un burattino manovrato dal mondo artefatto della televisione.
Il secondo quadro racconta il mondo del potere, il personaggio del "Presidente" con la sua maschera, il suo ghigno e la sua voce quasi malefica, pronuncia un discorso fatto di frasi giuste, oneste, aspirante alla libertà, alla solidarietà e alla concordia, un discorso tanto aggressivo e duro quanto perfetto nei contenuti. Infine il terzo quadro, quello che commuove e spinge a riflettere, è quello che racconta l'universo di chi dall'acquario aspira ad evadere, di chi vede un'altra possibilità oltre il vetro.
Il terzo personaggio è una povera murena che crede di rivolgersi ad una compagna di evasione ma che in realtà non parla che con il suo stesso riflesso nel vetro dell'acquario. E' arduo da portare addosso il peso della solitudine che i grandi sogni e le speranze di cambiamento generano. Marco D'Amore è un giovane attore casertano che incanta con il suo talento, cattura con la sua capacità di passare da sfumature recitative più leggere e divertenti, quasi caricaturali, a sfumature più drammatiche e dolorose con una facilità e una disinvoltura genuine e autentiche, con una dinamicità davvero eccezionale.
Uno spettacolo ben scritto e ben interpretato che dimostra quanto le energie e le idee dei giovani artisti siano le più esuberanti, vitali e innovative.

Consulta: Stagione teatrale al Teatro Civico 14

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