Presentazione della III stagione del Teatro Civico 14
Caserta, 23 settembre 2011
Comunicato stampa
Nella mattinata di venerdì scorso si è tenuta presso il Teatro
Civico 14 di Caserta la presentazione della stagione teatrale 2011/2012, la
terza in ordine di tempo allestita presso il locale di vico F. Della Ratta.
Davanti a un folto pubblico, e con gli interventi di numerosi fra i registi
e gli attori delle compagnie coinvolte, Roberto Solofria ha presentato
l’offerta che il teatro propone agli spettatori, quest’anno con numerose
novità e appuntamenti di assoluto rilievo. Cliccando su
teatro civico14 programma potrete trovare la lista completa degli
spettacoli in cartellone, oltre ad ogni informazione relativa ai prezzi per
i biglietti e gli abbonamenti. Per ulteriori informazioni è possibile
scrivere a info@teatrocivico14.it
o consultare www.teatrocivico14.it
Il panorama si arricchisce quest’anno con i corsi di teatro, il laboratorio
di fotografia (diretto da Marco Ghidelli), perfino un corso di Tai Chi Chuan
e Qi Gong grazie alla partecipazione dell’associazione Artemisia; con le
serate di declamazioni poetiche a cura di Eugenio Tescione e Ortensia De
Francesco; con i concerti fra cui quelli -gratuiti- di Fausto Mesolella, che
per tre serate consecutive sarà ospite del Civico: esibizioni che poi
saranno registrate a comporre un cd live. E tanto altro. Senza dimenticare
l’ormai consueto e atteso appuntamento primaverile col Festival del cinema
indipendente, ideato dal collettivo CinemaDalBasso. La stagione, che
prenderà il via il 1ottobre, darà spazio a produzioni già affermate
(Mutamenti Teatrali) e a nuove realtà del panorama nazionale (Emergenze
Teatrali), una sorta di “cartellone parallelo” che testimonia la volontà di
volgere uno sguardo curioso e di assicurare visibilità nei confronti di ogni
progetto.
Come introduzione Solofria ha infatti letto un breve documento che richiama
i presenti, siano gli ‘addetti ai lavori’ come il pubblico, come i
giornalisti, alla difficile realtà che si impone a chi voglia vivere per e
di teatro: difficoltà che si sostanziano in una sfida che finora ha visto i
ragazzi del Civico 14 e della compagnia di casa, Mutamenti, vincenti. Sia
per l’eccezionale risposta del pubblico che puntualmente fa registrare il
tutto esaurito -o quasi- per ogni spettacolo, sia per la volontà di tenere
in piedi uno spazio come quello del Civico a dispetto dell’inesistenza di un
qualsivoglia tipo di sostegno da parte delle autorità cittadine. E, duole ma
è doveroso ricordarlo, come a volte l’indifferenza dell’amministrazione
comunale riesca a tramutarsi in serpeggiante ostilità nei confronti di un
progetto giovane, smaliziato, come si è detto aperto al confronto e al
“nuovo” e al contempo chiuso a certe logiche, e forse proprio per questo
visto in determinati ambienti con dispetto –quando non con avversione.
Naturalmente, quando ci si ritrova a parlare di teatro in Italia, e viepiù
nel nostro Meridione, è impossibile sorvolare sulla difficile situazione che
l’intero comparto della cultura attraversa, e non da poco tempo. Inevitabile
anche fare il punto sulle recenti brutte notizie che si sono abbattute su
chi del lavoro in teatro ha fatto professionalità: è di pochi giorni fa la
notizia dell’approvazione di una legge che colpisce pesantemente registi
attori ecc. dal punto di vista della pressione fiscale e soprattutto dei
contributi pensionistici. Come in un suo intervento ha efficacemente
sottolineato il regista e produttore Giovanni Meola, “non è lo Stato che ci
sostiene, siamo noi a sostenere lo Stato”. Ormai sono anni, decenni che
l’impegno e la passione quotidiani di questi e tanti altri operatori in
tutt’Italia si scontra con le logiche imperanti, si fa lotta, lotta per
sopravvivere e continuare a offrire cultura a un pubblico che, stando ai
dati più recenti, ha un’eccezionale sete di spettacoli: basti pensare che
nel 2010, per assistere a eventi teatrali di vario genere, sono stati
staccati e assegnati settecentomila biglietti e abbonamenti in più rispetto
a quelli che gli italiani, nello stesso periodo, hanno acquistato per le
partite di calcio. Un dato interessante, che finalmente fa giustizia di
tante voci che vorrebbero quello del teatro un settore autoreferenziale,
un’avida sanguisuga che nella crisi cerca finanziamenti per allestire opere
cui assistono quattro gatti o poco più. E invece la realtà è fortunatamente,
profumatamente diversa. Anche a prescindere dall’indotto che le attività
teatrali generano, e quindi dell’importanza di un loro florido stato di
salute per l’economia del Paese, chi potrebbe mettere in dubbio
l’impalpabile valore aggiunto che il teatro offre, in termini di formazione
civica, di vitalità assicurata ai centri che lo ospitano, di scossa alle
coscienze, di nutrimento spirituale? Chi ancora si ostina a non comprendere
come quello verso le attività culturali sia un finanziamento che di ritorno
porta ricchissimi interessi, e non soltanto pecuniari, alle società che
credono in loro? Ciò a maggior ragione resta valido per il Teatro ‘Civico’,
appunto un teatro per la città, un teatro della quotidianità, punto di
riferimento ormai fisso e prestigioso per Caserta. E non parliamo solo
dell’eccezionale presenza sul palco, quest’anno, di Toni Servillo e (seppur
ancora da confermare) di Fabrizio Bentivoglio, anche se la loro ‘discesa’ in
un piccolo teatro è già di per sé significativa della fiducia accordata,
della volontà di sostegno allo sviluppo di tale realtà. In verità tutti gli
spettacoli in cartellone per questa stagione concorrono a formare un’offerta
strabiliante, capillare e soprattutto davvero aperta a tutti grazie alla
politica dei prezzi.
Giacché solo la coscienza dei problemi e la piena solidarietà tra le figure
professionali coinvolte e il pubblico può far vincere la scommessa più
importante, quella di assicurare un futuro per il Teatro e ciò che
rappresenta. Un’alternativa per la città e il Paese, perché –con le parole
dei ragazzi del Civico 14- “il Teatro è vita, gioco, scambio, crescita”. E
forse anche molte altre e importanti cose.