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Alla scoperta di Caserta:
Le Edicole Votive di Caserta (parte 14)
testo e foto di Lorenzo Di Donato
schede tecniche di Sara Di Donato
Le edicole nei Quartieri pedemontani di Caserta
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La necessità di programmare le ricerche delle edicole votive nei restanti Casali o frazioni di Caserta mi ha costretto a considerarle nel loro insieme e a come raggrupparle eventualmente per facilitare la mia ricerca. Così mi sono accorto che praticamente il primo raggruppamento dei Casali o frazioni di Caserta da me già operato è venuto a coincidere sostanzialmente con due dei Quartieri di Caserta storicamente definiti, quello di Torre (la città nuova, sostanzialmente) e quello di Puccianiello. Per cui penso di proseguire questo lavoro proprio continuando ad esplorare i Casali seguendo la loro suddivisione nei rimanenti quattro Quartieri.
Per i Quartieri di Casolla (che comprende i Casali: Casolla, Piedimonte di Casolla, Staturano e Mezzano) e di Tuoro (con i Casali: Tuoro, Garzano, Santa Barbara) riporto una interessante annotazione, che condivido pienamente, dovuta al compianto prof. Domenico Arnaldo Ianniello :”I due Quartieri sono attraversati ed uniti da un Asse Pedemontano da assumere come uno dei Corsi più importanti ed antico della Città di Caserta. Ad esso -da Garzano a Mezzano- potrebbe essere assegnato il toponimo di Corso Tifatino, come veramente si chiama in un solo tratto non in altri.”
Ad avvalorare ancora di più la nota di Ianniello basta guardare le quote delle curve di livello che attraversano i Casali di questi due Quartieri: vanno da quota 155 di Garzano a quota 135 di Tuoro per poi salire alla quota 166 di Mezzano: il Corso Tifatino ipotizzato da Ianniello va lungo le pendici dei monti Tifatini con un dislivello di soli 31 metri nel suo percorso di circa due chilometri!
Anche l’Acquedotto Carolino si svolge lungo le pendici dei monti Tifatini ed esso alimentò le fontane costruite lungo l’Asse Pedemontano intorno al 1840 (foto 68), come riferisce il prof. Ianniello. E lungo quest’asse si susseguono anche palazzi e palazzotti con androni, cortili e giardini, sottolineati da portali ad arco con qualche decorazione e, a volte, sovrastati da iscrizioni che mettono in evidenza l’orgoglio della raggiunta o consolidata agiatezza del proprietario o della sua famiglia, ammantata a volte da modestia, come è possibile rilevare dalle iscrizioni poste sui portale, come”Parva sed apta mihi” (foto 69) o “il non possere me scusa” (foto 70).
Ma quanta vita é trascorsa in quei vecchi o antichi palazzi, anche dedicata ad opposti e contrastanti ideali!
Così Gian Francesco Alois, che ebbe casa e corte letteraria a Piedimonte di Casolla, propagandò le idee valdesi fino ad avere, per le sue idee eretiche, il capo prima mozzato e poi bruciato sul rogo in Piazza Mercato di Napoli nel 1564 su sentenza del Sant’Uffizio.
Invece Clotilde Micheli -ispirata dalla Madonna a fondare un nuovo Istituto religioso, con lo specifico scopo di adorare la SS. Trinità, con speciale devozione alla Madonna ed agli Angeli, quali modelli di preghiera e di servizio- trovò in Casolla il rifugio ove vide realizzarsi, nel 1891, il desiderio della Vergine con la Istituzione delle Suore degli Angeli e assunse il nome di Suor Maria Serafina del Sacro Cuore. Per la santità della sua vita è stata proclamata venerabile nel 2009 e sarà beatificata il prossimo 28 maggio 2012 (foto 71).
Altra caratteristica comune ai Casali di questi due Quartieri è l’avere la chiesa parrocchiale, da quella di Mezzano a quella di Garzano, sempre in posizione più elevata rispetto al piano stradale, anche per la conformazione del terreno in cui sorgono, il che consente di far precedere la chiesa da una scalinata a volte gradevolmente scenografica e porre la chiesa in posizione dominante (foto 72).
Accomunava nel passato questi Casali, infine, la lavorazione della colla il cui processo di lavorazione partiva da scarti di nervi, ossa e pelli: di essa restano ora solo il ricordo di quanto l’essiccazione della colla ammorbasse l’aria e le collère (foto 73), alti sottotetti con archi stretti e lunghi e senza vetri, in cui la colla veniva messa ad essiccare. Di esse rimangono pochi esemplari in quanto nel tempo molte collère sono state trasformate in abitazioni.
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foto 68: Foto 68-Santabarbara, Via Tifatina. la targa recita: “Bevi l’acqua dei tuoi avi”.
Foto 69: Staturano, Via San Rocco. Iscrizione sulla facciata del palazzo al n° civico 2:”Parva sed apta mihi”
Foto 70: Santabarbara, Via Tifatina. Iscrizione sulla facciata del palazzo al n° civico 23: “Il non possere me scusa”
Foto 71: Casolla,Via Giaquinto 12. Targa in memoria di Suor Maria Serafina, santa, sulla facciata dell’edificio che la ospitò
Foto 72: Tuoro. Chiesa parrocchiale dedicata a Santo Stefano protomartire.
Foto 73: Casolla. Via Santa Croce: Collèra |