Le bellezze di Caserta
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I siti UNESCO di Caserta:
Il Parco della Reggia di Caserta e il Giardino Inglese
di Lorenzo Di Donato
Il Parco della Reggia di Caserta è uno dei parchi più belli
d'Europa,
protetto dall'Unesco come patrimonio dell'umanità. Questo articolo descrive la storia, gli aneddoti e le particolarità
del Parco.
Veduta del parco - fonte EPT Caserta
Il Parco della Reggia di Caserta
Parco della Reggia, statua adiacente la fontana
Margherita - foto E. Di Donato
Il Parco della Reggia è un continuo susseguirsi di vedute, giochi d’acqua, cascate e
cascatelle, alcune all’ombra di una fitta spalliera di alberi, altre che
si aprono all’aria ed al sole offrendo scenografiche vedute, altre ancora
che mostrano, pur sembrando di volerle nascondere, grotte ed anfratti, in
un gioco sempre nuovo di delizie, in cui vengono esaltate la natura e i
miti legati alle acque ed ai boschi.
Il Parco è una splendida e grandiosa opera d’arte che
contribuisce a fare della Reggia di Caserta una delle più belle del
mondo.
Parco della Reggia, alberi secolari - foto E. Di
Donato
La storia
Il Parco è solo in parte quello che Luigi Vanvitelli progettò nel
1751 per i sovrani; le vicende storiche e quelle delle casse delle stato, nonché
la morte del grande architetto (1773) determinarono un ridimensionamento
dell’iniziale progetto, nel quale il Vanvitelli è riuscito ad integrare
nel nuovo parco quello degli Acquaviva, che abbelliva la dimora del XVI
secolo del
Principe di Caserta.
Una significativa variazione al progetto iniziale è stata anche la
costruzione del giardino voluto dalla regina di Napoli, Maria Carolina,
seguendo la moda proveniente dall’Inghilterra, e perciò detto Giardino
Inglese.
Giardino Inglese, laghetto- foto EPT Caserta
La visita del Parco
Si accede al Parco della Reggia di Caserta dall'ingresso del Palazzo Reale. Si può accedere al Parco anche dall’ingresso secondario
di via Giannone: è l’ingresso comodo per i
casertani.
Appena sarete entrati nel Parco, fermatevi per abituarvi ai colori,
agli odori, alla grandiosità di esso. La parte che è immediatamente
davanti a voi, e nel piano, è quella che era giardino all’italiana
dell’abitazione dei Principi Acquaviva.
Il vialetto che si diparte a
sinistra dopo 200 metri circa del viale centrale del parco vi fa
inoltrare, per vialetti ombrosi, proprio nell’area di quanto rimane del
vecchio boschetto, in cui v’è la Torre Pernesta, detta Castelluccia,
circondata da un fossato e da un piccolo ponte levatoio.
La Castelluccia - foto EPT Caserta
Seguendo il
canale che porta acqua alla Castelluccia, si giunge alla Peschiera
Vecchia, costruita nel 1769 e voluta da Ferdinando IV per dilettarsi con
piccole battaglie navali, mentre la Castelluccia, prima che fosse adibita
ad abitazione per scampagnate, era il centro delle finte battaglie
terrestri.
Peschiera Vecchia - foto E. Di Donato
Dalla Peschiera Vecchia raggiungerete la Fontana Margherita, da dove
inizia la parte del parco che va in leggera salita.
La Fontana Margherita - foto E. Di Donato
La Fontana Margherita è in un’aiuola circolare, circondata, in piano, da
statue delle Muse mentre statue di schiavi recanti grossi canestri di
frutti della terra e dei boschi abbelliscono le due rampe semiellittiche
che portato alla peschiera con la Fontana dei Delfini.
La Peschiera è
lunga quasi mezzo chilometro e termina con tre grossi e terribili delfini
dalle cui bocche sgorga l’acqua che defluisce nella peschiera.
La peschiera - foto E. Di Donato
Un grande prato separa questa fontana dalla Fontana di Eolo, con cascata,
grotte e statue rappresentanti Eolo ed i venti.
Parco, veduta notturna dalla Fontana di Eolo- Foto
EPT Caserta
Mediante due altre rampe semiellittiche si supera il dislivello della
cascata e si costeggiano le cascatelle che precedono la Fontana di
Cerere che ha tra le mani l’immagine della Trinacria. Segue ancora un prato e
quindi una serie di cascatelle che portano alla Fontana di Venere ed
Adone, con cani e ninfe varie e l’irsuto cinghiale che poi ucciderà Adone.
Fontana di Venere ed Adone - foto EPT Caserta
Si arriva così all’ampia scalinata che porta alla vasca contenente i due
magnifici gruppi scultorei della discinta Diana, con le sue ancelle che
cercano di proteggerla dagli sguardi di Atteone, e di Atteone, circondato
dai propri cani che lo stanno sbranando mentre lui si sta trasformando in
cervo per volontà di Diana che così lo vuole punire per averla voluta
osservare senza veli.
Vasca di Diana e Atteone - foto EPT Caserta
La vasca è ai piedi del monte Briano dalla cui
sommità scorre l’acqua che con una bella cascata (alta 78 metri) si
riversa nella vasca di Diana ed Atteone.
La cascata - foto EPT Caserta
Nel piccolo spiazzo a sinistra del gruppo di Atteone c’è un punto di
ristoro, mentre a destra del gruppo di Diana c’è l’ingresso al
Giardino Inglese.
Il giardino inglese
Il giardino inglese non fa parte integrante del progetto vanvitelliano
per la reggia, perché i lavori di esso furono iniziati e condotti a
termine, tra il 1778 e la fine del secolo, solo per volontà della regina
Maria Carolina e a completa cura di Carlo Vanvitelli per le necessità
architettoniche e del botanico inglese John Andrew Graefer per la
formazione e la cura del giardino che nasceva dal niente.
Veduta del Giardino Inglese - fonte EPT Caserta
E’ sfruttata sapientemente ogni conformazione del terreno per creare
fiumi, cascate, laghetti su cui si specchiano tempietti o la bella “Venere
inginocchiata”, il criptoportico di cui sono costruite le antichità anche
con finti crolli e screpolate nicchie contenenti statue romane.
Giardino Inglese, il Bagno di Diana - foto Pietro
Farina
Viali e
vialetti sono arricchiti da maestosi platani, cedri del Libano, pini,
cipressi, magnolie, palme, piante grasse, mentre i laghetti sono
ingentiliti ancora di più con piante acquatiche.
Cedro del Libano - foto EPT Caserta
Interessanti sono anche
le grandi serre, costruite per favorire l’acclimatazione delle piante
esotiche e lo studio di nuovi metodi di coltura.
Percorsi di Luce
I percorsi notturni "Percorsi di Luce", ricchi di suggestivi giochi di
luce, scenografie ed animazioni multimediali, sono realizzati nei mesi estivi e con prenotazione obbligatoria.
L’iniziativa ha riscosso tra il
2003 e il 2006 un grande successo, confermato dalla presenza di circa
60.000 visitatori. [Vedi
descrizione e orari]
Consigli e suggerimenti
- Si consiglia di visitare prima il Parco e poi gli Appartamenti reali:
le bellezze del Parco vengono così meglio gustate.
- All’ingresso al Parco c’è la possibilità di usare biciclette
e pedalò, da fittare alla Biglietteria o direttamente dall’incaricato: bici e
pedalò si trovano a destra dell’ingresso al Parco.
- Si possono usare le carrozzelle con cavallo: è bene contrattare prima il costo del
servizio.
- Si può infine usare il pulman di servizio con partenza all’ingresso del
Parco con un costo molto contenuto e permette di scendere e/o riprenderlo
lungo il percorso sempre con lo stesso biglietto.
- Se non si visita a piedi l’intero parco, si può salire con il pulman fino
alla cascata di Diana ed Atteone, quindi visitare il Giardino inglese e
poi scendere fini alla fontana Margherita. Di quì svoltare a destra per la
Peschiera Vecchia e la Castelluccia.
- Primavera ed autunno sono da preferire o, comunque, una giornata con bel
tempo.
Albero secolare prospiciente la Castelluccia - foto
E. Di Donato
Come raggiungere la Reggia
- Con il treno: la Stazione ferroviaria è proprio di fronte al Palazzo
reale.
- Con l’auto: Per quelli che provengono dalla A1, uscire alle uscite Caserta
Sud o Caserta Nord. Proseguire per Caserta Centro e seguire le indicazioni
per il grande (ed economico) parcheggio sotterraneo di Piazza Carlo III,
dove vi consigliamo di parcheggiare.
Dal parcheggio si sale in Piazza Carlo III, proprio sulla strada che porta
all’ingresso principale del Palazzo reale.
Orari e prezzi
Chiusura: tutti i Martedì; 25 dicembre; 1 gennaio
Orari Appartamenti: 8:30 - 19:30 ultimo ingresso: 19:00
Orari mostra: 9:00 - 18:00 visita guidata da Assistenti Museali
ogni ora
Orario Parco e Giardino:
Apertura: 8,30
Ultimo ingresso parco:
Gennaio
Febbraio
Novembre
Dicembre |
14:30 |
Marzo |
16:00 |
Aprile |
17:00 |
Maggio
Settembre |
17:30 |
Giugno
Luglio
Agosto |
18:00 |
Ottobre |
16:30 |
Il Giardino Inglese chiude un'ora prima dell'ultimo ingresso al
Parco.
Assistenza didattica:
per adulti max 30 persone Euro 62,00
per scuole Euro 2,58 ad alunno
Audioguide: Euro 4,00 una - Euro 6,00 due
Tariffe (biglietti interi):
CUMULATIVO
(Appartamenti storici, Mostra Terrae Motus,
Parco e Giardino Inglese) |
Euro 6,00 |
APPARTAMENTI
(solo Appartamenti storici, e Mostra Terrae Motus) |
Euro 4,20 |
PARCO
(solo Parco e Giardino Inglese) |
Euro 2,00 |
Per entrare nel parco con
la propria bici
|
Euro 1,00 |
Biglietto parco + bici
|
Euro 2,00 + 1,00 |
SUPPLEMENTO MOSTRE
TEMPORANEE
|
Euro 1,00 |
Per ulteriori informazioni
- Reggia di Caserta
Biglietteria tel.0823 448084/0823 277380 fax.0823220847 e-mail
reggiacaserta@tin.it / caserta@arethusa.it www.arethusa.net
- EPT Caserta
tel.0823 322233 / 0823 550011 fax 0823
326300 Ufficio Info tel.0823 321137 fax 0823 355877
- EPT presso Reggia di Caserta
tel. +39 0823 322233 fax: +39 0823 326300
www.reggiadicaserta.org
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Curiosità
Schiavi e galeotti
Gli operai addetti alla fabbrica della Reggia arrivarono ad essere
anche 3000, comprese le donne, che però avevano un salario nettamente
inferiore a quello percepito dagli uomini. Le maestranze erano per lo
più locali e napoletane, però non mancavano romani, milanesi e
stranieri, tra cui numerosi turchi. C'era anche un folto gruppo di schiavi
(maomettani) e di forzati provenienti dalla patrie galere, che
alloggiavano nel villaggio di Ercole in un proprio quartiere quasi alle
spalle della Castelluccia. Erano sorvegliati da un gruppo di soldati e da
almeno uno sbirro. Non mancava l'aguzzino. Gli schiavi maomettani che si
dichiaravano disposti a ricevere il battesimo, lo ricevevano dopo un anno
di catecumenato e con esso la nazionalità napoletana. Dopo cambiavano
alloggiamento, non potendo più stare con i maomettani. Se poi sposavano
donne locali, diventavano uomini liberi e, al temine della giornata di
lavoro, tornavano alle loro case.
La Peschiera Vecchia
La Peschiera Vecchia - fonte EPT
La costruzione della Peschiera Vecchia fu causa di amarezza per
l'architetto Luigi
Vanvitelli, perché fu costruita nel 1769 durante un periodo di assenza da
Caserta perché impegnato a restaurare il palazzo ducale di Milano. Su
ordine del giovane Ferdinando IV, che volle che la Peschiera fosse subito
costruita, il Collecini, primo aiutante del Vanvitelli ma non certo
a lui fedelissimo, accettò l'incarico anche per ambizione personale
e costruì la Peschiera in soli settanta giorni, avvalendosi
dell'opera di circa 3000 operai, alcuni sottratti anche dal
costruendo Acquedotto Carolino.
John Andrew Graefer, giardiniere della Regina
Giardino Inglese- Diana - fonte EPT
Quando Maria Carolina,
moglie di Ferdinando IV, volle costruire a Caserta un giardino "di
paesaggio" alla moda inglese, incaricò Sir William Hamilton,
ambasciatore dell'Inghilterra presso il Regno di Napoli, di trovare un
esperto giardiniere inglese disposto a trasferirsi a Caserta per occuparsi
dell'impianto e della cura del giardino. Così John Andrew Graefer,
giardiniere carico di esperienza, nel 1786 arrivò a Napoli e quindi a
Caserta, dove fu inizialmente ospitato nel palazzo Forgione a Sala di
Caserta. Poi a
Sala gli fu costruito un palazzotto, che lui non abitò mai, preferendo la
palazzina "inglese" costruitagli nello stesso giardino. Graefer
si trasferì in Sicilia nel 1798 lasciando a Caserta i figli Giovanni,
Carlo e Giorgio.
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