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Alla scoperta di Caserta:
Le Edicole Votive di Caserta (parte 12)
testo e foto di Lorenzo Di Donato
schede tecniche di Sara Di Donato
A Sala, con san Vitaliano
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Si entra in Sala, provenendo da Caserta, da Via Ponte, strada che ha preso nome dal Ponte che è sotto la vasca del Parco Reale che porta l’acqua proveniente dalla Fontana di Cerere a precipitarsi, con una magnifica cascata, nella grande vasca della Fontana di Eolo.
Per fortuna la toponomastica dei vicoli di Sala, ma anche quelli della vicino Briano, ricorda la piccola storia del casale, il suo legame con l’arte della seta: Vicolo Sacro Monte, Via Cupa d’Ercole, Viale antichi platani, Vicolo delle Frange, Vicolo dei vecchi telai, Vicolo dei damaschi. Al solo pronunciare questi toponimi si assapora l’antico.
Subito dopo il Ponte, sulla sinistra, c’è quello che fu il Palazzo Graefer fatto costruire dai Borboni per il botanico che era venuto dall’Inghilterra, per volere di Maria Carolina, per abbellire la Reggia con quello che oggi è chiamato Giardino inglese. Graefer era stato ospitato a Sala, fin dalla sua venuta dall’Inghilterra, nel palazzo Forgione in Via san Donato. Quando i Forgioni acquistarono un palazzo in Via del Vico nella Caserta in costruzione, il palazzo in Sala venne adibito alla lavorazione della seta.
Passato il ponte, sulla destra di Via Ponte, al n° 18, c’è un palazzetto, disabitato e in vendita da tempo, che a fianco del portone d’ingresso ha una bella edicoletta priva di immagine. Speriamo che il prossimo proprietario si faccia carico anche di recuperare e valorizzare l’edicoletta.
Dopo circa cento metri incontriamo sulla sinistra una edicola (foto 53) nella quale, sotto un quadro di san Vitaliano Vescovo, c’è un grosso masso che la tradizione vuole sia servito al Santo per riposarsi durante una sosta dalla sua fuga da Capua per recarsi a Casola. Ma c’è di più: il masso ha un incavo che la tradizione vuole lasciata dalla zampa dell’asina che fungeva da cavalcatura del Santo Vescovo! Di certo è che il Capitolo della Cattedrale di Caserta una volta veniva in processione a quelle reliquie nella festività del Santo.
Di fronte ad essa, quasi all’altezza del primo piano del palazzo Marotta, al n° 58, c’è una edicola votiva, non curata e ormai illeggibile, che nel passato era dedicata alla Madonna del Rosario come con difficoltà si legge dalla sbiadita ed affumicata immagine dipinta sul fondo.
Imboccata poi Via Landi, al numero civico 9 s’incontra una edicola che da poco sostituisce quella precedente, molto deteriorata, dedicata al Cuore di Gesù. Oggi l’edicola custodisce al suo interno una statuina della Vergine di Lourdes (foto 54) con un’altra ancora più piccola in ginocchio, Bernadette. Le due statuine non mi appaiono proporzionate né tra loro né con la grandezza dell’edicola.
Si svolta poi in Via san Donato e, nella piazzetta di fronte alla chiesetta che custodisce le sante reliquie di san Donato martire, c’è una edicola-cappellina dedicata al Sacro Cuore di Gesù (foto 55) , che è sorta su una precedente, almeno del XVIII secolo, la cui esistenza è testimoniata dalla denominazione della zona, “alla cappelluccia”, che compare nella richiesta rivolta a Ferdinando IV nel 1779 di costruire ivi un Oratorio da parte della Confraternita del SS.mo Rosario di Sala.
Giusto uno sguardo merita, o non merita affatto?, quanto resta di una edicola votiva posta alla confluenza delle strade Monticelli e S.S. Sannitica, sullo spigolo del palazzo Julianiello (foto 56).
Forse questa collocazione, che certamente prevedeva pratiche votive e devozionali collettive, ne ha causato la completa perdita di identità e fisionomia. Manifesti sbrindellati e sporchi, per la polvere e per i fumi di scarico delle auto, la tappezzano, oggi, offendendola ed umiliandola.
Molto probabilmente essa era dedicata alla Madonna Assunta in Cielo, venerata nella cappella privata “dell’Assunta”, lì sopra ai Monticelli, annessa all’antica Villa del cardinale Giulio Antonio Santoro, che molto si adoperò per far restituire alla famiglia di Gian Francesco Alois, condannato ad essere decapitato e poi messo al rogo a Napoli per eresia, almeno una parte dei beni confiscatigli. La Villa divenne poi masseria Landi nel XIX secolo; oggi è proprietà della famiglia Natale.
Una piccola e sbiadita foto della Divina misericordia è quanto di meglio é riuscito a fare la religiosità popolare in quella edicola. Saremo felici se queste edicole saranno a breve oggetto di recupero e di restauro e torneranno, così, ad essere segno di pietà e testimonianza di rinnovata fede.
Si ritorna quindi al centro di Sala per Via Gennaro Tescione, già S.S. Sannitica, e appena si imbocca Via Ponte c’è una significativa presenza di edicola votiva ed anche del modo in cui dovrebbero essere tenute. I proprietari del palazzo al n° 102 di Via Ponte, nel ristrutturarlo, hanno conservato la bell’edicola maiolicata (foto 57) in cui è raffigurata la protettrice di Caserta, sant’Anna. L’edicola ha tolto dall’anonimato la facciata del palazzo, così ripagando l’attenzione e la pietà religiosa della famiglia. L’ immagine della Santa é ben conservata sia per il supporto maiolicato su cui è riprodotta, sia perché, situata tra balconi e finestre del primo piano, non é offesa dai gas di scarico delle auto.
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foto 53: Sala di Caserta, via Ponte, San Vitaliano. Sacello con volta a botte ellittica contenente l’immagine di S. Vitaliano, una lapide marmorea commemorativa e il masso della legenda.
foto 54: Sala di Caserta, via Landi, Madonna di Lourdes. Nicchia a botte ribassata rivestita con tessere industriali di ceramica all’interno delle quale vi sono due statuette, la Madonna di Lourdes e Bernadette, ed un vasetto con fiori natalizi.
foto 55: Sala, piazza San Donato, Sacro Cuore di Gesù. Sacello con copertura a capanna in cotto che richiama un frontone e apertura con arco a tutto sesto incorniciato da modanature lisce, affiancato da due fioriere anch’esse in cotto. All’interno vi è un’ altarino sul quale vi è una statua del Sacro Cuore di Gesù ed una statuetta di Padre Pio, oltre a vari vasi con fiori.
foto 56: Sala, via Monticelli, edicola vuota. Edicola angolare a tabernacolo con intradosso a botte e mensola in marmo. Sull’intonaco esterno vi sono ancora tracce di pigmento azzurro e marrone. All’interno vi è un’immaginetta di Gesù.
foto 57: Sala di Caserta, Via Ponte, Sant'Anna. Tabernacolo di forma quadrata incorniciata da una modanatura liscia. All’interno, su piastrelle di ceramica smaltate, vi sono, su un piedistallo, S. Anna e la piccola Maria. |