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Alla scoperta di Caserta:
Le Edicole Votive di Caserta (parte 10)
testo e foto di Lorenzo Di Donato
schede tecniche di Sara Di Donato
Le edicole votive nel Casale d’Ercole e …l’antro di Merlino
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Il Casale d’Ercole è diviso da quello di Aldifreda dal Parco della Reggia. Via Camusso, che sottopassa il Parco tra la Fontana Margherita e la grande vasca dei Delfini, mette in comunicazione i due casali e questi con Casagiove.
Il nucleo antico di Ercole è facilmente riconoscibile dai vicoli e vicoletti che l’attraversano, mai rettilinei. E’ tutto compreso tra la chiesa parrocchiale dedicata a san Vito martire e le cappelle private, della famiglia Michitto, dedicate alla Madonna della Libera ed alla Madonna delle Grazie. La chiesa parrocchiale, che appartiene alla Diocesi di Capua, è stata più volte ristrutturata e ricostruita e, anche per la violenza dei furti delle antiche opere d’arte che l’arricchivano, ben poco rimane del suo impianto originario e delle opere che adornavano il suo interno.
Il Casale di Ercole è stato parte integrante del cantiere aperto da Luigi Vanvitelli per la costruzione del Palazzo Reale e dell’annesso Parco ed ha ospitato gli schiavi ‘turchi’, che lavoravano nel cantiere, in un apposito edificio detto “Quartiere degli schiavi” con ingresso nell’attuale Via Passionisti.
Un ingresso secondario al Parco della Reggia è in Via Camusso e dà direttamente accesso alla Peschiera Vecchia.
Da Via Camusso inizia l’incontro con le edicole votive di Ercole, la prima delle quali è proprio all’ingresso di Ercole provenendo da Casagiove. E’ una bella edicola (foto 38) ingentilita da una conchiglia alla sommità della cornice e decorata da un vaso di terra con una palmetta. L’edicola é dedicata alla Madonna del Carmine, la cui immagine a colori è su mattonelle maiolicate.
All’angolo tra Via Camussa e Via Passionisti è l’antica cappellina dedicata alla Madonna delle Grazie (foto 38bis), come recita la scritta “Maria Mater Gratiarum 1848” sul rosone di maiolica posto al centro del timpano della cappellina. Il piccolo vano interno è mal tenuto. Sull’altare una piccola immagine della Madonna. Ceri accesi, in un angolo accessibile dall’esterno attraverso l’inferriata, testimoniano il perdurare dell’amore degli abitanti di Ercole per la Madonna delle Grazie.
Altra edicola in piastrelle maiolicate è più avanti, in via Camusso n°78, con il disegno di san Giovanni Battista che battezza Gesù con i piedi immersi nel Giordano, mentre sul Suo capo vola la colomba simbolo dello Spirito Santo (foto 39). La maiolica è datata A.D. 1929.
In Via Santonastaso si incontrano in rapida successione ben tre edicole votive.
A fianco dell’ingresso al numero 15, c’è quella dedicata dalla Madonna di Montevergine (foto 40), con una piccola inferriata di protezione, eretta “a divozione di Francesco Muraglia anno 1948” come recita una targa apposta al di sotto di essa.
Al n° civico 23 c’è una seconda edicola, molto semplice, con volte a botte e vetro di protezione, ancora dedicata alla Madonna di Montevergine (foto 41) la cui immagine è dipinta su piastrelle di ceramica.
Al numero civico successivo, infine, c’è una bella edicoletta ancora in piastrelle di ceramica su cui è disegnata l’immagine di san Vito Martire (foto 42), racchiusa da una cornicetta rettangolare pittata color oro sotto la quale è riportata la scritta ‘S. Vito Martire’. Il Santo è ritratto con veste di soldato romano, con la croce e la palma del martirio nella mano destra ed un libro nella mano sinistra. Il cane accanto al Santo ricorda una leggenda devozionale che vuole che san Vito si sarebbe fatto restituire dai cani i resti del corpo di un bambino che avevano già sbranato per poi ridonare a lui la vita.
Altre tre edicole votive si incontrano in Via Casamancini: al n°4 una edicola per nulla curata e con l’immagine su una foto accartocciata e non leggibile (foto 43); invece quella presso il numero civico18 è dedicata a san Vito martire (foto 44), rappresentato su mattonelle maiolicate con la croce e la palma del martirio nella mano destra, ma senza libro e senza cane; infine quella del numero civico 20 è dedicata a sant’Anna (foto 45), protettrice di Caserta, ricordata con una tradizionale statuina. In parte nascosta dai fiori finti c’é anche una statuina di angelo (o santa?) con una croce in braccio.
Di fronte a questa edicola c’è un corto Vicolo Madonna della Libera che, al numero civico 4, ha una antica edicola della Vergine (della Libera?) (foto 46) che il tempo e le intemperie hanno molto danneggiato.
Infine, in via san Vito, l’ingresso al n°11 presenta da un lato una lastra di gesso, verniciata di giallo paglierino, in cui è incisa l’immagine di san Vito martire (foto 47) -nella classica immagine di soldato romano con croce e palma del martirio nella mano destra e con accanto il cane- e dall’altro lato un volto o mascherone (foto 48), emergente dal muro in mattoni, sempre di gesso verniciato di giallo paglierino: il tutto forma un insieme strano se non sconcertante.
Per fortuna ho chiesto notizie in merito ad un signore attempato, incontrato nei pressi, che, sorridendomi, mi ha dichiarato di essere lui l’autore di quelle opere così come è autore, per diletto, di altre statuine ma anche di parti di allestimento presepi. Mi ha aperto la sua bottega-laboratorio per farmi osservare i suoi lavori e… mi sono trovato nell’antro del mago Merlino: strumenti di tutti i tipi per tagliare, intagliare o scolpire; sui tavoli e mensole sculture di varia grandezza, autoritratti, pezzi per presepi, giochi da incastro, ruote e ruote dentate, una goduria per grandi e piccini. Il tutto in una confusione che affascina e stordisce ma in cui Merlino si muove con disinvoltura, mostrandomi con orgoglio ed amore i suoi manufatti. E il Mago, alla fine del nostro incontro, mi ha invitato a fermarmi alla sua bottega quando ne avessi voglia per potermi mostrare con calma i prossimi lavori già programmati. Nel lasciarci mi ha detto che aveva messo quel volto accanto all’ingresso come richiamo per i passanti, visto che il suo laboratorio non ha insegne o indicazioni. Con me la sua idea ha funzionato!
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foto 38: Via Camusso, Ercole aTabernacolo con intradosso a botte su mensola ed incorniciato da una modanatura liscia e sormontato da una conchiglia, simbolo di pellegrinaggio e rinnovamento spirituale, e da un elemento curvo modanato terminante in due volute. All’interno, su supporto ceramico, vi è superiormente la rappresentazione della madonna con il bambino e sotto quella delle anime del purgatorio.
foto 38bis: Via Camusso, Ercole Sacello in tufo on forma di tempietto. Al centro del frontone un medaglione in ceramica smaltata reca la scritta "Maria Mater Gratiarum 1848"
foto 39: Via Camusso, Ercole Edicola a tabernacolo con intradosso a botte. La lieve strombatura è elegantemente sottolineata dal colore giallo ed è spezzata in corrispondenza della finta chiave e della finta imposta dell’archetto. All’interno piastrelle di ceramica smaltate rappresentano il battesimo di Gesù da parte di Giovanni. Sotto la scena vi è riportato il soggetto e l’anno di realizzazione: “S. Giovanni Battista_ A.D. 1923”
foto 40: Via Santonastaso, Ercole Edicola a tabernacolo di forma quadrata, protetta da una grata metallica e da una piccola grondaia, con immagine della Madonna in trono con il bambino ed angeli. Sotto una lapide marmorea reca la dedica: “ a divozione di Francesco Muraglia anno 1948”.
foto 41: Via Santonastaso, Ercole Tabernacolo con intradosso a botte. All’interno vi è un dipinto su supporto ceramico della Madonna con Bambino e coppia di angeli.
foto 42: Via Santonastaso, Ercole Edicola a tabernacolo con piastrelle raffiguranti S. Vito martire.
foto 43: Via Casamancini, Ercole Tabernacolo a capanna.
foto 44: Via Casamancini, Ercole Tabernacolo con intradosso a botte contenente un dipinto di (S. Vito), un’immaginetta ed alcuni fiori finti, incorniciato da una fascetta.
foto 45: Via Casamancini, Ercole Edicola a nicchia con intradosso a botte ribassata ospitante statuette sacre, fiori finti e lumino.
foto 46: Via Casamancini, Ercole Edicola ricavata nella muratura con immagine della Madonna
foto 47: Via San Vito, Ercole Bassorilievo in gesso di S. Vito martire
foto 48: Via San Vito, Ercole Mascherone in gesso
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