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Le Edicole Votive di Caserta (parte 24)
testo e foto di Lorenzo Di Donato
schede tecniche di Sara Di Donato
San Clemente: la dotta, la pia, la martire
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Oggi il Casale di San Clemente, stretto com’è tra la statale Caserta-Maddaloni e l’omonima ferrovia, ha perso molto della sua vita attiva e prospera del passato. Fu anche punto di riferimento culturale per aver dato i natali sia al poeta Francesco di Maio , autore del poema latino La Clementiade, sia al prestigioso Francesco Daniele che ebbe fama tra i dotti per la sua varia erudizione, la capacità critica e l’impegno profuso per dar luce ad alcuni luoghi della nostra storia, che gli portarono numerosi e prestigiosi riconoscimenti ufficiali. Il palazzo Daniele, già palazzo Pagano, (foto 195), all’angolo di Via Daniele e Via Galatina, è testimonianza dell’importanza della famiglia che vi risiedeva. Sul portale d’ingresso è incisa la data del 1685.
Ma prima di entrare nel Casale, cinconviene percorrere, da Tredici, la Statale Caserta-Maddaloni per un duecento metri verso Maddaloni e fermarci alla medioevale Chiesa di Santa Maria a Macerata (foto 196 e foto 197), ricordo del Villaggio di Macerata non più esistente e forse inglobato in San Clemente. Il simulacro della Madonna di Macerata (foto 198) è oggi custodita nella chiesa parrocchiale del Casale, testimonianza dell’ancora forte legame degli abitanti con la Vergine, a cui certamente affidarono i loro cari colpiti dal colera nel 1836. Questi furono tenuti in isolamento nel lazzaretto istituito accanto alla chiesa, mentre il giardino annesso alla chiesa fu adibito a cimitero.
Entriamo in San Clemente per Via Santa Maria a Macerata e poi imbocchiamo Via Galatina dove osserviamo, in uno spazio recintato antistante al n° civico 84, la prima edicola del Casale: è dedicata dal popolo di San Clemente alla Vergine Immacolata (foto 199) nell’Anno Mariano.
Nello stesso recinto vi sono due lapidi (foto 200) a memoria dei caduti in guerra: la prima riporta i nomi di quanti caddero in guerra nella guerra 1940-1945; la seconda, invece, elevata il 6.09.1949, con l’incisione “San Clemente martoriata nello spirito ai suoi figli vittima del furore teutonico” è muta testimonianza dell’eccidio perpetrato a San Clemente il 4 ottobre 1943. ad opera dei Tedeschi. In quel giorno, a San Clemente, uno stabile in via Galatina fu minato ed sotto le sue macerie persero la vita oltre 25 civili. Non mi sembra che Caserta celebri con particolari cerimonie questo eccidio e quello ricordato, in queste pagine, a Garzano.
La Via Galatina porta a Centurano, dopo un passaggio a livello della linea ferroviaria che va a tagliare anche Via Chiesa. Quì è la bella Chiesa parrocchiale dedicata a San Clemente, che ricorda i suoi felici anni con affreschi nell’abside dell’inizio dello scorso secolo, una tela di Domenico Mondo ed un antico affresco raffigurante la Madonna del latte (foto 201) tra san Pietro e san Clemente.
Quasi di fronte alla chiesa, sulla parete del n° civico 22, c’è una edicola dedicata alla Vergine, ritratta con il santo Bambino tra le braccia (foto 202), con un’ampia lapide sottostante in cui sono ancora leggibili poche parole: “O bella Vergine/…./presso il tuo figlio/…./benedici…”.
Superato poi il mal tenuto sacello di proprietà della famiglia Ricciardi all’angolo di Via Chiesa e Via Galatina, ci immettiamo in Via Caprio Maddaloni dove subito incontriamo il Monumento ai caduti nella guerra 1915-1918 e a Rossi Giuseppe che a soli 18 anni fu trucidato dai tedeschi il 10 ottobre 1943 (foto 203).
Poco oltre è la Chiesa della Confraternita dell’Immacolata Concezione (foto 204) che, sulla porta d’ingresso, ha un affresco della Vergine la cui iconografia è molto vicina a quella di Santa Maria a Macerata. al
Al n° 46 di Via Caprio Maddaloni c’è una edicola, incassata nel muro e di forma quadrata, con l’immagine di San Giovanni Battista (foto 205) dipinta su quattro formelle maiolicate. Il Battista sostiene una croce con un cartiglio su cui è scritto “Agnus Dei qui tollit peccata mundi”. Tutta l’immagine sembra non armonica forse per una non corretta posa in opera delle formelle.
Percorriamo tutta la strada senza vedere altre edicole e quando siamo per riprendere la Statale Caserta-Maddaloni per recarci a Centurano intravvediamo , all’angolo di Via D’Anna con Via Gentile , una edicola con una ceramica (foto 206) con l’immagine della Madonna con il bambino Gesù tra le braccia illuminata dallo Spirito Santo sotto forma di colomba.
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Foto 195: San Clemente, Palazzo Pagano-Daniele. Portale d’ingresso e prospetto su Via Galatina
Foto 196: San Clemente, località Macerata. Chiesa di Santa Maria a Macerata: esterno
Foto 197: San Clemente, località Macerata. Chiesa di Santa Maria a Macerata: interno
Foto 198: San Clemente, Chiesa parrocchiale. Simulacro della Madonna di Macerata di fine Settecento: scultura in gesso su canovaccio di legno
Foto 199: San Clemente, Via Galatina. Edicola a catino incorniciata da una modanatura liscia con la statuetta della Madonna.
Foto 200: San Clemente. Le Stele in memoria dei caduti in guerra nella guerra 1940-19434
Foto 201: San Clemente, Chiesa parrocchiale. Affresco della Madonna del latte tra san Clemente e san Pietro
Foto 202: San Clemente, Via Chiesa. Edicola con intradosso a botte incorniciata da una modanatura a tondino con dipinto della Madonna con il bambino. Sotto una targa marmorea incorniciata da modanature lisce.
Foto 203: San Clemente, Via Caprio Maddaloni. Monumento ai caduti ai Caduti nella guerra 1915-1918 e al giovane Rossi.
Foto 204: San Clemente, Via Caprio Maddaloni. Chiesa dell’Arciconfraternita dell’Immacolata Concezione e delle Anime purganti
Foto 205: San Clemente, Via Caprio Maddaloni. Edicola quadrata con San Giovanni Battista su maioliche.
Foto 206: San Clemente, angolo Via D’Anna-Via Gentile. Edicola a stele rettangolare ospitante un bassorilievo in terracotta smaltata con la Vergine, il Bambino e lo Spirito Santo.
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