Stagione del Teatro Comunale 2008
Caserta – dal 10 Settembre 2008 al 19 Aprile 2009
A cura della Redazione di Casertamusica
La stagione 2008/09 del Teatro Comunale di Caserta è organizzata dal Teatro
Pubblico Campano in collaborazione con l’Assessorato alla cultura e allo
spettacolo del Comune di Caserta. Ben due le anteprime di richiamo, a Settembre,
per poi iniziale, come di consueto a Novembre con la stagione vera e propria che
comprende anche un cartellone dedicato alla musica leggera (leggi
programma), uno ai bambini e ragazzi (leggi
programma), i Nuovi
Percorsi ed infine quello di
danza classica.
Programma:
(annullato)10 Settembre 2008, ore 21, Belvedere di S. Leucio, Anteprima
Giorgio Panariello in “Del mio meglio. Live”, regia di G. Solari
27 e 28 Settembre 2008, ore 21, Reggia di Caserta, Anteprima
“High school musical. Lo Spettacolo”, tratto da Disney Channel Original Movie,
regia ed adattamento di S. Marconi
Grande anteprima per la stagione teatrale 2008/2009 del Teatro Comunale di
Caserta nella splendida cornice della Reggia di Caserta con il musical che ha
conquistato migliaia di giovani spettatori tratto dal film originale della
Disney
Dopo il debutto all’Allianz Teatro di Milano, High School Musical - lo
spettacolo, prodotto dalla Compagnia della Rancia, con la storia, le canzoni e
le scene del famosissimo Disney Channel Original Movie, prosegue il tour
continuando a conquistare migliaia di spettatori.
Il musical, diretto da Saverio Marconi con la regia associata di Federico
Bellone, è la completa trasposizione teatrale del film che, negli Stati Uniti,
ha già sbancato i botteghini. Nello spettacolo, infatti, completamente in
italiano e cantato dal vivo, si ritrovano tutte le canzoni originali del film,
più due brani composti appositamente per la versione teatrale.
In scena si scatenano 22 interpreti – scelti dopo diverse audizioni tra oltre
700 performers - giovanissimi – la maggior parte ha tra i 18 e i 22 anni -
alcuni addirittura alla loro prima esperienza teatrale. Quella della Compagnia
della Rancia è la prima produzione ufficiale di musical Disney che sia mai stata
rappresentata in Italia: una “top-production” che fa di High School Musical
un’occasione da non perdere per tutti i fan del film e per tutti coloro che
amano l’entusiasmo e il coinvolgimento di uno spettacolo dal vivo, a teatro.
Il “fenomeno” High School Musical è planetario: nella versione televisiva, è
stato seguito da 250 milioni di spettatori; 6 canzoni su 12 hanno ottenuto il
disco d’oro; solo in Italia sono stati eseguiti finora 5.000 download a
pagamento di “Breaking Free” e sono state vendute 1.500 suonerie per cellulare.
La storia irresistibile di High School Musical vede al centro della vicenda il
personaggio di Troy Bolton (Jacopo Sarno), popolarissimo capitano della squadra
di basket scolastica, e quello di Gabriella Montez (Denise Faro), studentessa
“genio” nelle materie scientifiche. Tra mille difficoltà e con l’aiuto dei loro
amici, Chad Danforth (Cesar Jose Piombo) e Taylor McKessie (Maria Dolores Diaz),
i due ragazzi
inseguono un sogno: diventare protagonisti del musical della scuola, sfidando
gli antagonisti Sharpay (Valentina Gullace) e Ryan Evans (Raffaele Cutolo).
Dal 6 al 9 Novembre, Diana Or.I.S. presenta Sal da Vinci in “Canto per amore”,
testi di Depsa e Da Vinci, regia e coreografia di
Gino Landi
Spettacolo concerto con orchestra dal vivo composta da: Maurizio Bosnia
(Pianoforte), Gianluca Mirra (Batteria), Sasa’ Piedipalumbo (Fisarmonica),
Gaetano Diodato (Basso), Diego Leanza (Chitarra Elettrica), Sasa’ Dell’aversano
(Chitarra Classica), Michele Montalto (Corista), Francesco Maraniello (Corista),
Marilisa Anelino (Corista) (nostro
articolo)
Balletto “ Canto per amore”: Alessandro Campanale, Biagio Nunziata, Alessandro
Schiesaro, Tracy Hellenberg, Benedetta Carpanzano, Fabiola Biancospina, Marzia
Foglietta, Patricia Arduino
Scene e costumi: Cappellini E Licheri
Attenzione per motivi tecnici la replica di sabato 8 è posticipata a domenica
9 novembre ore 21.15
Calendario repliche:
giovedì 6 novembre ore 21.00 Turno A
venerdì 7 novembre ore 21.00 Turno B
domenica 9 novembre ore 18.30 Turno D
domenica 9 novembre ore 21.15 Turno C
Dal 20 al 23 Novembre, Luigi De Filippo in “Quaranta, ma non li
dimostra”, commedia di Peppino e Titina De Filippo, regia di Luigi De Filippo
Dal 4 al 7 Dicembre, Carlo Buccirosso in “Napoletani a Broadway” di C.
Buccirosso (nostro
articolo)
Con Graziella Marina, Gianni Parisi, Maria Del Monte
Ensemble: Enzo Padulano, Cristian Bianca, Sabrina Sadile, Elvira Zingone, Mario
Di Maggio, Bianca Balido, Manuela Martino, Davide Scotellaro. Musiche originali:
Antonio Annona.
La trama
Vito Pappacena,cinquant’anni, celibe, nato a Napoli, felicemente convivente con
sua madre, è un attore innamorato del teatro, deluso dalla superficialità del
sistema del mondo dello spettacolo e dall’arroganza di coloro che hanno il
potere di darne vita!
Un giorno l’uomo, al suo ennesimo infruttuoso provino, mortificato
dall’insensibilità di un cineasta che lo dichiara colpevole di essere “un pò
troppo napoletano”, decide di passare dall’altra parte del fiume, e con l’aiuto
economico di sua madre, mette su un’agenzia di casting di soli attori
napoletani…una sfida singolare, per la conquista utopistica di un mondo popolato
esclusivamente da artisti veri!
La sua illusoria carriera di attore sembra finita, ma il fascino del
palcoscenico e la speranza di una vita più sincera, dove anche l’artista
sofferente possa trovare sollievo e soddisfazione, imbriglieranno ancora una
volta il suo cuore, spingendolo ad avventurarsi in un indimenticabile viaggio
verso Broadway!
Dal 18 al 21 Dicembre, Giulio Bosetti in “Sei personaggi in cerca d’autore” di
L. Pirandello, regia di Giulio Bosetti (nostro
articolo)
Dall’8 all’11 Gennaio 2009, Isa Danieli in “Madre Coraggio” di B. Brecht, regia
di C. Pezzoli (nostro
articolo)
Bertolt Brecht (Augusta 10 febbraio 1898 – Berlino 14 agosto 1956) nel 1939,
durante il suo soggiorno in Danimarca, alla vigilia della Seconda Guerra
Mondiale, scrisse “Madre Coraggio e i suoi figli”; la prima rappresentazione
avvenne a Zurigo nel 1941.
L’opera teatrale “Madre Courage e i suoi figli” sottotitolo “Una cronaca dalla
guerra dei Trent’anni” porta in scena le vicende verificatesi tra il 1624 ed il
1636 nel corso della guerra dei trent’anni (1618-1648); il conflitto fra
Cattolici e Protestanti nel Sacro Romano Impero fornì alle potenze europee il
pretesto per dare il via ad una lotta che segnò la fine dell’egemonia asburgica
in Germania e la sconfitta della Controriforma, cosa che provocò ingenti perdite
demografiche e grave decadenza economica in particolar modo alla Germania.
La protagonista del dramma è Anna Fierling, vivandiera/commerciante detta Madre
Coraggio per aver sfidato le cannonate, durante l’assedio per portare a termine
il suo commercio di pagnotte ammuffite.
Gli affari vengono prima di tutto e, pur essendo bravissima nel suo “lavoro”,
ciò non toglie che esso si basi prevalentemente sulla miseria e sulla sventura
degli altri. Padrona di un carro, che utilizza sempre nei vari spostamenti, è
accompagnata nel suo “viaggio di lavoro” dai tre figli che, giusto per inciso,
hanno tre cognomi diversi considerato che Madre Coraggio non ricorda nemmeno i
nomi dei padri con certezza.
Schweizerkas è il figlio buono e onesto che, per troppa onestà, si fa uccidere
da un sergente disonesto; Eilif, che è forte e robusto, aiuta la madre a
spingere il carro e a fare affari, ma il brigadiere e il reclutatore lo portano
via, arruolandolo nell’esercito; fortuna che Madre Coraggio segue sempre gli
eserciti e ha modo di rivederlo tra un’eroica azione e l’altra e tra un massacro
di contadini e un sequestro di bestiame. Arriva una pace temporanea, Eilif sarà
processato e ucciso come criminale per le azioni commesse in guerra.
Kattrin, la figlia muta, che sente di essere un grave peso per la madre, vive
nella speranza della pace che difficilmente potrà arrivare così come il marito
che lei sogna. Fortuna che la madre non l’abbandona dopo la morte dei fratelli e
dopo che un cuoco le propone di buttar via Kattrin e andare a vivere con lui.
Sarà l’unica vera eroina di tutta questa tragedia! Morirà per salvare la città e
fermare la guerra.
Per Madre Coraggio nemmeno i figli contano, vorrebbe tenerli fuori dalla guerra,
ma non può fare a meno di sacrificarli o comprometterli “nella guerra…..in
fondo, lo dice anche il brigadiere nella prima scena “è impossibile pensare di
poter vivere della guerra, senza pagarle gli interessi”.
Madre Coraggio, nonostante la perdita dei figli, non capisce che la guerra è un
affare solo per potenti e pensa di poterne fare un affare personale al seguito
degli eserciti in lotta. Durante le sue peregrinazioni per l’Europa, Madre
Coraggio incontra soldati e reclutatori senza scrupoli, una prostituta e un
generale, un cuoco, un cappellano ecc… una umanità piena di miserie, dolori e
cinismi a cui si è costretti ad assistere in guerra.
Dal 15 al 18 Gennaio, il Balletto di Mosca La Classique in “La bella
addormentata nel bosco”, musica di P.I. Ciaikowskij, coreografia di A.
Vorotnikov (spettacolo inaugurale di
Casertartedanza II
edizione)
Primi Ballerini: Ivanova Nadejda, Chumakova Anastasia, Kasantseva Jana,
Zhukovskaia Majja, Shalin Andrej, Ljapin Andrej, Smirnov Dmitrj
Trama
Presso la corte di re Floristano si festeggia la nascita della principessa
Aurora; fra gli invitati le buone fate del regno offrono i loro doni augurando
ogni bene all'erede. Furiosa per non essere stata invitata alla festa giunge la
perfida maga Carabosse. Nonostante le preghiere della corte esse, come "dono"
lancia una maledizione: il giorno del suo sedicesimo compleanno troverà la morte
pungendosi con un fuso. All'appello delle fate manca la buona fata dei Lillà
che, avendo ancora in serbo il suo dono, trasforma la morte irreparabile in un
lungo sonno che coinvolgerà tutta la corte e che avrà fine solo grazie al bacio
di un giovane principe.
Nei giardini reali si festeggia il sedicesimo compleanno della principessa, ogni
fuso è stato bandito dal regno ed il suo uso vietato. Appare Aurora che,
bellissima, e ammirata da tutti, viene corteggiata da quattro pretendenti giunti
da altri regni per chiedere la sua mano.
Tutte le attenzioni sono per lei e nessuno si accorge dell'arrivo di Carabosse
che, travestita da vecchia, le porge un fuso. Aurora ne è incuriosita, non ha
mai visto un oggetto del genere, lo tocca e ferita cade a terra tramortita. La
maledizione è quasi compiuta, Carabosse canta vittoria ma viene subito fermata
dalla fata del Lillà con il suo dono che trasforma il maleficio in incantesimo.
Il giardino viene avvolto in un magico torpore, mentre tutti si addormentano.
Sono trascorsi cento anni. Il principe Desiré e la sua corte sono a caccia.
Improvvisamente l'atmosfera cambia ed egli si trova magicamente in un mondo di
sogno dove la fata dei Lillà lo conduce da Aurora. Alla visione della bella
principessa, Desiré cade perdutamente innamorato. Ritornato alla realtà il
principe continua la battuta di caccia con gli amici ma giunto con essi al
vecchio castello incantato riconosce la ragazza del sogno e irresistibilmente la
bacia. L'incantesimo è spezzato.
Grande festa di nozze dei due giovani principi. Alla reggia di Floristano molti
gli invitati fra cui anche diversi personaggi delle favole di Perrault: Il Gatto
con gli stivali e la gatta bianca, L'uccellino blu e la Principessa Florine,
Cenerentola e il Principe Fortuné, Cappuccetto rosso e il lupo, ecc…
Tutti danzano in onore di Aurora e Desiré che chiudono con il Grand pas de Deux
in un'apoteosi di felicità.
Note Sul "Balletto Di Mosca "- La Classique
Fondato nel 1990, il Balletto di Mosca di Coreografia Classica - "La Classique",
annovera fra le sue file danzatori di notevole tecnica classico - accademica
provenienti dai maggiori teatri russi, dal Teatro Bolscioi di Mosca al Kirov di
San pietroburgo, da Kiev a Odessa e altri. Sempre molto richiesto il Balletto di
Mosca- La Classique ha recentemente entusiasmato le platee di tutto il mondo con
un internazionale tour di successo, raccogliendo consensi ed ovazioni in paesi
quali l'Egitto, Marocco, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Italia, Austria,
Norvegia, Israele, Thailandia, Taiwan, Cina , Giappone e Australia.
Composta da 48 elementi fra corpo di ballo, solisti e primi ballerini la
compagnia, la cui direzione artistica è affidata a Elik Melikov, vanta in
repertorio i più famosi titoli della tradizione tersicorea: Giselle, Il lago dei
cigni, Don Chisciotte, La bella addormentata, Lo Schiaccianoci, ecc…
Dal 5 all’8 Febbraio, Tato Russo in “Il paese degli idioti” di T. Russo da F.
Dostoevskij, regia di A Piccardi, scene e costumi Lorenzo Ghiglia (nostro
articolo)
Fomà Fomic è il protagonista del 'romanzo umoristico' di Dostoevskij ”Il
villaggio di Stepancikovo e i suoi abitanti”. Il romanzo è del 1859 e
Dostoevskij lo scrisse per mettere in caricatura quel mondo di intellettuali
inconclusi e inconcludenti, prepotenti e ipocriti, parassiti della società
aristocratico-borghese della provincia russa, personaggi che erano numerosi e
rappresentativi del suo tempo, ma che non mancano certo anche nel nostro.
"Date a Foma Fomic il potere di Ivan il Terribile o di Nerone," scrive
Mikhajlovskij, " e quello non sarà da meno, anzi stupirà il mondo con i suoi
delitti."
Nella sua riduzione teatrale Tato Russo ha concentrato la tensione drammaturgica
sulla descrizione dei tratti di un piccolo capolavoro d’ambiente, sull’analisi
grottesca di un mondo compresso e inibito, succube di un mediocre intellettuale
saccente e arrogante, che però, come ispirato da Dio, sa usare toni da demiurgo
dell’anima, in grado di dominare l’ignoranza e l’idiozia di un piccolo mondo di
provincia.
Il nodo centrale della riduzione è quello di una parabola sul potere e sulle sue
tecniche di comunicazione: l’arte di influenzare e affascinare gli sciocchi e
gli sprovveduti per potere perpetuare il proprio dominio. Una parabola sulla
eterna riproposizione del potere che sa reinventarsi perché nulla muti e resti
sempre nelle mani di chi sa usare le debolezze e la stupidità degli uomini per
vedere soddisfatte le proprie ambizioni, di chi usando un linguaggio alto e di
apparente nobiltà, in realtà cerca solo di confermare sé stesso anche con metodi
di sopraffazione.
Un’occasione per costruire uno spettacolo ispirato e spettacolare nello stesso
tempo, divertente e inquietante, dalla comicità stralunata e grottesca,
un’occasione per far conoscere un capolavoro poco conosciuto di Fedor
Dostoevskij, ripensato attraverso la grande stagione umoristica del teatro
russo, e infine un’occasione di incontrare un grande personaggio, i cui echi e
rimandi sono di una potente e sconcertante attualità.(Alvaro Piccardi)
Dal 12 al 15 Febbraio, Suoni &Scene e B&B presentano Biagio Izzo in “Una pillola per piacere” di
Tabacchini-Izzo, regia di C. Insegno.
con Teresa Del Vecchio, Francesco Procopio, Giorgio Carosi, Antonio Conte, Paolo
Bonanni, Francesca Ceci, Emanuela Morini
Il balletto: Ilaria Carnicelli, Stefania Damiani, Federica Micheli, Giusy Pepe,
Elisabetta Persia, Bianca Suciu
scene Francesco Scandale, costumi Graziella Pera, luci Marco Macrini,
coreografie Germana Bonaparte, musiche Paolo Belli, regia Claudio Insegno
Timido, affetto da una strana sindrome che gl’impedisce di comunicare con le
donne, Biagio le ha provate tutte. Ha consultato vari manuali di autostima e si
è sottoposto ad ogni possibile terapia pur di superare il grave disturbo che lo
rende infelice. Il suo equilibrio è messo a dura prova continuamente per il
posto che occupa nell’atelier di alta moda Sancarlo Fashion dove è responsabile
delle vendite. La timidezza è un’esperienza universale, che interessa tutti, chi
più, chi meno. Forse non è nemmeno una patologia, ma una caratteristica della
personalità, che può raggiungere però diverse intensità. Per una strana
coincidenza, il timido protagonista della storia, viene in possesso di una
confezione di pastiglie miracolose che lo fanno apparire più bello e più sicuro
di sé. Sono tanti i prodotti che hanno invaso internet e che promettono
risultati sorprendenti fino all’allungamento, il dimensionamento, il rendimento
di qualsiasi parte del corpo, ma una pillola per apparire, una pillola per
piacere non si era mai sentita. Il prodotto ha del miracoloso, certamente non si
trova in commercio. Qualcuno deve averla pure inventata quella pillola magica
che ha risolto i problemi del nostro timido impiegato.
Dal 19 al 22 Febbraio, Diana Or.i.s. presenta Antonio Casagrande in “Senza
impegno -quadri dalla mia città” brani di Benni - Di Giacomo - Gaber -
Petrolini - Viviani, regia di Maurizio Casagrande. Con l’orchestra dal vivo:
Gianluca Falasca, Violino, Mimmo Napolitano, Pianoforte, Aniello Palomba,
Chitarra, Luigi Sigillo, Basso E Contrabasso, Salvatore Minale, Batteria. Con
Ernesto Lama, Fiorenza Calogero, e con la partecipazione straordinaria di
Antonio Casagrande (nostro
articolo)
Note di regia:
Quando ero piccolo andavo spesso a teatro principalmente per veder mio padre, ma
anche per vedere altre cose. Mia madre, per fortuna mi ci portava spesso. Quando
mi sedevo in sala era, per me come salire su di un'astronave che partiva appena
le luci si spegnevano. Si apriva il sipario c’era un intero nuovo pianeta da
esplorare. Alcuni erano luminosi e pieni di colori, altri bui fatti di ombre e
di mistero. Tanti gli odori, gli elementi, le meraviglie. Senza che me ne
accorgessi, in ognuno di questi viaggi, nella mia memoria rimanevano delle
fotografie. I momenti che mi avevano colpito. Negli anni il mio modo di vivere
gli spettacoli che vado a vedere non è molto cambiato, e nella mia mente si sono
accumulate centinaia di queste immagini. Un giorno, scoperta l’esistenza di
queste foto ho deciso di fare uno spettacolo che le mettesse in scena. Ma quando
ho cominciato a raccoglierle ho scoperto che si erano trasformate. Non erano
delle vere e proprio fotografie, ma più dei quadri che mi raccontavano le
sensazioni che mi avevano provocato le scene. Erano i ricordi delle sensazioni
dei momenti che mi erano piaciuti di più. E in questo spettacolo non faccio
altro che raccontarvi tutto ciò che mi è piaciuto e mi ha divertito negli ultimi
40 anni… senza pretese, senza precisione e naturalmente… “senza impegno”.
Dal 26 Febbraio al 1 Marzo, Francesco Bellomo e The Dreamers Productions
presentano Giuliana De Sio (Mrs Robinson) con Giulio Forges Davanzati (Benjamin) in “Il laureato” adattato da T.
Johnson, basato sul romanzo di C. Webb e sulla sceneggiatura cinematografica di
Calder Willingham e Buck Henry, regia di T. Cassano.(nostro
articolo)
Prodotto originariamente sulle scene di Londra e di Broadway da John Reid e
Sacha Brooks, Versione italiana di Antonia Brancati e Francesco Bellomo con la
partecipazione di Antonio Petrocelli (Mr Braddock) con Valentina Cenni (Elaine),
Giulia Weber (Mrs Braddock), Paolo Gattini (Psicologo), Adriana Fortunato
(Ballerina) e con Luigi Di Fiore nel ruolo di Mr Robinson
Scene Carmelo Giammello. Costumi Teresa Acone. Colonna Sonora Renato Giordano
con brani di Paul Simon e Art Garfunkel
Note Di Regia
Giudith Robinson, affascinante, lontanea, estranea al mondo che vive intorno a
lei, persa nell’alcool, vaga in una sorta di periferia dell’esistenza, come in
un acquario popolato da creature che si lasciano vivere, lei sola della sua
specie.
Il sollievo della fuga, possibile solo in fondo al bicchiere, sembra placare la
claustrofobia del conformismo che il vento dei pieni anni ’60 tenterà di
spazzare via.
Anche il giovane Benjamin Braddock, da poco laureato, indifferente ai progetti
che i genitori sognano per lui, ha smania di novità e la differenza di età tra i
due non argina il caso che li porterà ad essere amanti.
Comincia per loro, un confronto di solitudini senza implicazioni sentimentali
fino a che Elaine, figlia di lei, entra come terzo incomodo in un rapporto già
anomalo che il destino tinge ora di assurdo.
La musica di Simon e Garfunkel dell’edizione cinematografica con Ann Bancroft e
Dustin Hoffman puntellano di struggente evocazione la vita di Mrs
Robinson-Giuliana De Sio in questa edizione teatrale, già accolta con successo
sulle scene di Londra e Broadway
Dal 19 al 22 Marzo, Geppy Gleijeses in “Ditegli sempre di si” di E. De Filippo,
regia di Geppy Gleijeses, con Gennaro Cannavacciuolo e Lorenzo Gleijeses(nostro
articolo)
e con: Gina Perna, Antonio Ferrante, Ferruccio Ferrante Gino De Luca, Stefano
Ariota, Laura Amalfi, Felicia Del Prete
Dopo il trionfo, durato tre stagioni, di “Io, l’erede”, Geppy Gleijeses, uno dei
primi attori italiani, allievo prediletto di Eduardo, pluri premiato per
“L’erede”, interpreta e dirige “Ditegli Sempre Di Si”, saldando il nuovo corso
interpretativo eduardiano e la grande tradizione comica anche attraverso
l’osmosi tra la sua generazione e quella successiva rappresentata dal figlio
Lorenzo (Luigi Strada), allievo suo, di Squarzina, Pugliese, Guicciardini e poi
di Nekrosius, Karpov, Varley, Barba, Martone, vincitore del premio UBU 2006
quale “migliore nuovo attore”. Nel ruolo che fu di Titina, un attore duttile e
meraviglioso come Gennaro Cannavacciuolo, in una trasformazione totale, alla
Alec Guiness. Protagonista con Geppy Gleijeses in Cinque rose di Jennifer di
Annibale Ruccello e in Ragazze sole con qualche esperienza di Enzo Moscato,
reduce dal grande successo di Concha Bonita di Piovani-Arias. Insieme a loro un
grande cast in via di definizione di quindici elementi. Lo spettacolo debutterà
chiudendo il Festival di Napoli nel giugno 2008 e verrà ripreso nei migliori
teatri italiani dal 20 gennaio 2009.
Ditegli sempre di si è uno dei più importanti titoli della drammaturgia
edoardiana. Scritto nel 1927, in due atti, è un esempio esilarante, amaro e
grottesco di dove potesse arrivare il genio di Eduardo. Scritta per Vincenzo
Scarpetta e riecheggiante in qualche modo la grande pochade scarpettiana, è la
storia di un pazzo, non un pazzo finto come in Uomo e galantuomo ma un pazzo
vero: “un pazzo che è fissato sulle parole, dice che la gente non parla con le
parole appropriate, crea degli equivoci e fa dei pasticci…”. Si sentono echi
ricorrenti de Il medico dei pazzi o de Le 99 disgrazie di Pulcinella ma anche,
su un versante nobile per un Eduardo che nel ’23 era stato folgorato sulla via
di Damasco, dai Sei personaggi in cerca d’autore, di Enrico IV, o de Il berretto
a sonagli.
In breve, la trama: Michele Murri esce dal manicomio e sembra perfettamente a
posto; cortese, attento, affabile. Solo prende tutto troppo sul serio; se la
sorella zitella dice che le piacerebbe sposare il vicino di casa, subito corre a
raccontare in giro di questo matrimonio; se un amico di famiglia giura che farà
pace col fratello solo da morto, ecco che si affretta a mandare un telegramma
con la dolorosa notizia. Così, l’amico prima manda una corona, poi si presenta
in casa. Panico, sconcerto, poi risate e riconciliazione tra i due fratelli. Ma
non sempre va altrettanto bene. Un altro vicino dà del pazzo a Luigino, un
giovanotto che corteggia la figlia. Michele sente e subito, si precipita a
cercare di tagliare la testa al povero innamorato: chè la testa – ne è
arciconvinto – è il luogo dove s’annida la pazzia. Troppa coerenza, troppa
allucinata coerenza riportano inevitabilmente il povero matto in manicomio.
Pazzia, si è detto, ma a fin di bene, niente di furioso; una pazzia candida e
pietosa che si impenna quando, con una non velata allusione al clima di quel
periodo, cinque anni dopo la marcia su Roma, al “diverso”, all’”emarginato” che
sono un pericolo destabilizzante per la Società, bisogna tagliare la testa.
Dal 16 al 19 Aprile, Carlo Giuffrè in “Il sindaco del Rione Sanità” di E. De
Filippo, regia di Carlo Giuffrè
scene e costumi Aldo Terlizzi, musiche Francesco Giuffrè, regia Carlo Giuffrè
Il protagonista è un uomo d’onore, un capoquartiere che amministra la giustizia
nella celebre zona di Napoli, divenendone di fatto il “sindaco”, l’autorità
assoluta a cui i meno abbienti, i diseredati, si rivolgono per risolvere i loro
problemi, senza ricorrere ai tribunali, dove, per ignoranza e povertà e non
avendo santi in Paradiso, non avrebbero forse ottenuto soddisfazione. Eduardo
aveva indicato quello come il suo ruolo preferito, uno dei personaggi più
interessanti da interpretare. La regia sottolinea, del testo, il suo valore di
monito, una necessità, una presa di posizione, ma anche e soprattutto una
speranza nel domani in un momento in cui Napoli vive un crescendo di
criminalità.
La commedia, infatti, evidenzia la capacità di Eduardo di prevedere quello che
sarebbe successo nel futuro alla città, ovvero il sanguinoso passaggio di potere
da personaggi del popolo - ma comunque animati da un codice di valori - alla
camorra, spietata e violenta, capace di individuare nel denaro l’unico valore da
perseguire.
Per gli spettacoli in Anteprima, prevendite abituali
Per la stagione teatrale: Botteghino del Teatro Comunale, Via Mazzini, Caserta,
tel 0823 273436