Teatro Comunale: rassegna "Non ci resta che ridere"
Caserta – Dal 18 dicembre 2009
Comunicato stampa
Dal 18 al 20 dicembre, Alessandro Siani in "Più di prima"
Autori: Alessandro Siani e Francesco Albanese. Regia di Mimmo Esposito. Con
Francesco Albanese, Lello Musella e Claudia Miele.
Musiche di Dj Frank Carpentieri
Con la comicità esplosiva che lo contraddistingue, Alessandro porta in scena uno
spettacolo nuovo, caratterizzato sempre dalla sua immancabile improvvisazione.
"Più di prima", uno spettacolo ricco di sketch esilaranti e travolgenti
monologhi sulla satira di costume, ma anche uno show perché arricchito dalle
musiche del Dj Frank Carpentieri sulle quali si muove un originale corpo di
ballo.
Dall'1 al 3 gennaio (tombola), BAM Teatro/Associazione I Virtuosi di San
Martino, Nuovo Teatro Nuovo presenta I Virtuosi di San Martino in "La Repubblica
di Salotto" (1 e 2 Gennaio, inizio ore 21, 3 Gennaio, ore 18:30) (nostro
articolo)
Il teatro Comunale di Caserta sceglie di iniziare l’anno combinando ironia e
dolcezza con momento di degustazione di delizie di cioccolato in collaborazione
con la cioccolateria artigianale PAOLILLO di Caserta prevista per il pomeriggio
di sabato 2 gennaio alle ore 18.30.
Più che di una ennesima celebrazione per i fasti della nostra Repubblica, si
tratta di una ricognizione comica, ironica, sprezzante, “politically incorrect”
dell’ Italia di oggi, divisa tra nuovi autoritarismi ed esaltazione ottimistica
di modelli televisivi, mediatici, fondati sul consumo e sull’arricchimento
facile. Con, di pari passo, il declino della cultura di opposizione, incapace di
produrre modelli di riferimento realmente alternativi, e che finisce con
l’allinearsi alle proposizioni del potere, relegandosi in salotti dalle
frequentazioni sempre più trasversali, all’interno dei quali si riperpetrano e
si consolidano le forme sociali dominanti.
Tutti in un salotto “buono” a fare e a disfare, a dire e a contraddire, a
organizzare piccole lobbies e futuro culturale del paese.
Con la solita comicità cattiva, i Virtuosi compiono un viaggio teatrale e
musicale in questa nuova Italia, ispirandosi a Berhnard, a Petrolini, a Brecht,
ed orchestrando questo percorso secondo le modalità care soprattutto a Kurt
Weill, attingendo però dalle forme musicali più eterogenee.
Il tentativo è quello di istillare nei linguaggi correnti, nei luoghi comuni e
nelle nuove acquisizioni culturali, il segno della crisi, il germe della risata
liberatoria, convinti che sarà una risata a seppellire la piattezza dei nostri
tempi.
Dunque un teatro musicale comico, irriverente, che non conosce e non vuol
conoscere padroni, che non intende essere “di genere”, ma che anzi si prefigge
di usare i cosiddetti “generi” per rivelarne l’inadeguatezza critica.
In questa Repubblica di Salotto, i Virtuosi scovano nuovi personaggi, nuovi
mostri: dal cantautore morto alla giornalista televisiva, dal leccapiedi
ossequioso al camorrista disoccupato, dal “moderato” al regista di teatro off.
Tutti eguagliati da un linguaggio ormai consunto, che, predisposto dai Virtuosi
in veste teatrale, rivela comicamente il proprio tramonto.
Dal 15 al 17 gennaio, Paolo Caiazzo "Non mi dire te
l'ho detto".
Regia Guglielmo Marino. Commedia in due atti con Maria Mazza e Pietro Pignatelli
(nostro
articolo)
Due caratteri diametralmente opposti. Il primo, interpretato da Pietro
Pignatelli,è un serio dottore impegnato a collezionare storie extraconiugali.
L’altro (Paolo Caiazzo) un programmatore informatico introverso e poco esperto
di donne. Su internet aggancia una misteriosa donna grazie al social network più
alla moda del momento: FACEBOOK. Ottiene un appuntamento al buio e l’amico
decide di prestargli la casa ma entrambi sono ignari del fatto che la donna del
mistero (Maria Mazza), è la moglie del padrone di casa.
Dal 24 e 25 Aprile Eduardo senior e
Alessandro Tartaglia presentano Eduardo Veronica e Tartaglia Mazza in "La
valigia sul letto" una commedia scritta e diretta da Eduardo Tartaglia
Con Salvatore D’onofrio, Peppe Miale, Nunzia Schiano, Peppe Cantore, con la
partecipazione di Stefano Sarcinelli
scene Luigi Ferrigno, costumi Alessandra Gaudioso, musiche Floriano Bocchino,
disegno luci Gianni Netti
La valigia sul letto è (e come potrebbe non essere!) sicuramente quella di un
lungo viaggio. Ed atteso che ogni viaggio contiene in sé sempre un po’ il
concetto di fuga, anche la valigia che Achille e Brigida si affannano a riempire
può bene offrirsi ad una simile interpretazione.
Ma da che cosa fuggono i protagonisti della commedia? Sicuramente fuggono da una
situazione di crisi economica e conseguentemente sentimentale che li angustia.
Sicuramente fuggono da una città che propone loro molti più problemi che
soluzioni. E sicuramente fuggono, in maniera forse addirittura inconsapevole,
anche un po’ da se stessi, dalle proprie responsabilità, dalle proprie
coscienze.
Nella speranza, neppure dichiarata, che l’ “altrove” possa rivelarsi non solo un
luogo dove “vivere meglio”, ma anche, perché no, un luogo dove “essere
migliori”. Ma a volerla dire tutta, bisogna allora uscire dalle metafore e
onestamente confessare che se Achille e Brigida si apprestano a fuggire è
soprattutto perché sottoposti al “programma di protezione” istituito per i
familiari dei pentiti!
Che prevede dunque per loro un trasferimento in un’altra realtà geografica; dove
li attendono: una nuova identità; una nuova casa; un nuovo lavoro… Insomma un
nuovo decoro per una rinnovata armonia. In sintesi: una magica e casuale
soluzione a tutti i problemi!
Talmente magica che viene quasi quasi il sospetto che tanto casuale neanche sia…
Dopo la felice parentesi teatral-musicale di “Divieto di svolta” – lo spettacolo
scritto la scorsa stagione per Peppino di Capri e Veronica Mazza che così tanti
consensi ha riscosso sin dal suo debutto al Teatro Diana – Eduardo Tartaglia
ritorna dunque alle forme e ai contenuti a lui così congeniali della commedia
classica.
E sulla scia dei successi di “Ci sta un Francese, un Inglese e un Napoletano”
(sono da poco terminate le riprese dell’omonimo film) e de “I fiori del latte”,
l’Autore ritorna ad affrontare temi di grande e grave attualità;
re-interpretandoli con la cifra della sua drammaturgia che sempre più si
conferma in linea con la nostra più nobile Tradizione.
Quella di un Teatro, cioè, capace di far ridere (e tanto!) il pubblico, senza
tralasciare il compito di farlo riflettere e anche, perché no, di farlo
emozionare.
Dal 16 al 18 marzo e fuori abbonamento dal 19 al 21 marzo, Suoni&Scene E
B&B presentano Biagio Izzo in "Un Tè per Tre" di Bruno Tabacchini e Biagio Izzo,
scene Francesco Scandale, luci Marco Macrini, costumi Graziella Pera, musiche
Paolo Belli, regia Claudio Insegno (nostro
articolo)
Sconto per coppie: 2 biglietti di platea € 65, 2 biglietti galleria € 55 (con
un risparmio di € 15 sul costo dei biglietti singoli)
Note dell’autore
Una storia di amicizia e sentimenti, tradimenti e ripensamenti.
Accadde tutto trent’anni fa. Due amici avevano giocato una schedina al
totocalcio, in società; una cosa alla buona, come si faceva una volta, per il
gusto di stare insieme la domenica davanti alla radio ascoltando i risultati del
campionato di calcio. Mai avrebbero messo in conto, i due, l’ipotesi
d’indovinare tredici risultati tutti di fila sulla stessa colonna. Quella volta
però accadde l’inverosimile. Con un montepremi record di trentaquattromiliardi,
quattrocentosettantacinque milioni, ottocentocinquantaduemila e
quattrocentonovantadue lire, venne registrata anche la vincita più alta in
assoluto nella storia del Totocalcio. Una schedina con un 13 e cinque 12
regalava ai suoi possessori 5.549.756.245 lire. Una cifra spaventosa! Uno dei
due amici non resse all’emozione: colto da infarto ci rimase sul colpo.
L’occasione fa l’uomo ladro, si dice; così il superstite incassò l’intera
vincita per una somma spropositata a quei tempi (anche oggi mica male) che lo
iscrisse a pieno titolo nel club dei miliardari, precipitandolo senza scampo nel
girone dei dannati a vita. Se il totocalcio gli aveva regalato fortuna e
successo, il rimorso, verme roditore della coscienza, lo aveva trascinato
nell’abisso dei sensi di colpa. In preda alla disperazione, "La pena più grande
è portare sul cuore, giorno e notte, il testimone delle proprie colpe"
[Giovenale] il miliardario,(oggi milionario) decide dopo trent’anni di
restituire la somma sottratta, calcolando chiaramente gl’interessi maturati
negli anni. In cambio dell’ammontare di circa tre milioni di euro, all’unico
erede dell’amico tragicamente scomparso, non chiede altro che il perdono. Il
perdono per 3 milioni di euro? Si potrebbe anche fare, se non ci fossero una
serie di colpi di scena che complicano la storia.
info: 0823 442990