C'era una volta... la festa di Sant'Anna (terza parte) 

La “nostra vicchiarella” stasera è corrucciata e non troppo disposta al dialogo...

di Lorenzo Di Donato


Questo articolo è in quattro parti:

[prima parte] - [seconda parte] - [terza parte] - [quarta parte]

 

 

Statua di Sant'Anna, durante i festeggiamenti, all'interno della Chiesa omonima. foto Emilio Di Donato - casertamusica

Terza parte

Caserta, 26 luglio 2003. è la festività di sant’Anna e, da vecchio e buon casertano, la sera vado a visitare la “nostra vicchiarella”.

Ci conosciamo da tanti anni, da quando io riuscivo a vederla sull’altare da un balcone della mia casa, al secondo piano di via Vico 81, situato sull’asse altare-finestrone della facciata. Poi ci siamo incontrati quell’indimenticabile, tragico, giorno di agosto 1943 in cui noi, che uscivamo dal rifugio saltando da una maceria ad un’altra in una nube di fumo e polvere, l’abbiamo vista sulle macerie della sua chiesa bombardata quasi a volerci rassicurare:”Non abbiate paura, sto ancora qua, con voi. Sempre”. E poi, con tanti altri, ho cercato di ricostruirle il suo tempio, che ha subito più traversie di quelle di san Vitaliano e non trova “ricetto” anche per il mal di pietra che affligge ogni tanto qualcuno.

 

E, vi giuro che non dirò di più, è stata validamente alle mie spalle allorquando teneva fede alla promessa di mia madre:”Va sicuro. Oggi è il giorno dedicato a sant’Anna e Lei ti starà vicino” , se, di martedì, dovevo sostenere un esame all’Università.

 

Quest’antica conoscenza mi consente di parlare ogni tanto con la “nostra vicchiarella”, per me da sempre la “nonna” perché nacqui quando le mie due nonne erano già in Cielo.

 

Anche stasera vorrei colloquiare un poco con Lei, che sta così bene “apparecchiata” e già pronta alla passeggiata dell’indomani, ma la vedo corrucciata e non troppo disposta al dialogo.

 

è offesa per la troppo breve passeggiata che Le impongono da qualche anno - come se la “nostra vicchiarella” avesse i reumatismi- o è infastidita dall’assordante bum bum bam di un improvvido batterista al concertino in piazza che sembra avere un fatto personale col suo strumento? è forse la voce femminile che, non sempre aggraziata ed educata al bel(?) canto, riesce a volte, ahimè, a sovrastare il bum bum bam e disturbare i Suoi timpani, o è la volgarissima 2° sagra della porchetta (ma a chi è venuto in mente una idea così geniale!) che L’ha offesa così tanto?

Più La guardo e più La vedo contrariata. Sono tanto addolorato e non posso che chiedere scusa di qualunque cosa abbia potuto turbarLa.. Ma sono sicuro che stasera Lei non mi stia proprio ad ascoltare.

 

Esco, mogio mogio, in piazza Marconi o sant’Anna o meglio, per noi casertani, piazza Ospedale. Sei ragazzotte vestite di bianco si dimenano su un palco al bum bum bam di un’assordante batteria ed una del sestetto si sta mangiando il microfono, che, dagli strilli che sortiscono fuori dalla bocca spalancata, certamente le è indigesto. Accanto al portone dell’ex ospedale c’è uno squallido bancone con uno sbiadito striscione decantante la ”2° sagra della porchetta” e qualche sparuto cliente con il solito panino e il bicchierotto (di plastica) di birra.

 

Volto le spalle al tutto …e: ”Ragioniere mio! Addò simmo ‘juto a ffinì!”. E’ spuntato dal nulla il mio vecchio amico don Gabriele Di Lella, dagli occhi spiritati velati da una lacrima, una vita di passione e fedeltà vissuta con sant’Anna, che ha portato per anni ed anni sulle sue gracili spalle, sino allo sfinimento. E la stanchezza era tanta che la “buonanima” della moglie lo veniva a prenderlo al termine della processione e, come un bambino, so lo portava a casa piano piano, facendolo riposare ogni tanto.

Ci guardiamo tristi negli occhi e, senza più parlare, ci allontaniamo da quella piazza, separatamente.

Ce la volete dare la nostra festa di sant’Anna?

Il tempietto in Vicolo Salomone alla Santella

 

La Chiesa di Sant'Anna

 

L'interno della Chiesa addobbato e con la statua della Santaù

 

La lapide interna al tempio che ricorda le sue date salienti (eretta nel 1609, distrutta il 27 Agosto 1945, ricostruita nel 1961).

 

 

 

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