Settembre al borgo 2012 R(ESISTENZE): Spettacoli alla Torre
Casertavecchia (ce), dal 1 al 7 Settembre 2012
Comunicato stampa
Prezzo dei concerti: 15€
Sabato 1 Settembre, ore 20.30, Teatro della Torre, Alex Britti e Stefano Di Battista
(nostro articolo)
Ad inaugurare la serie di spettacoli al Teatro della Torre due musicisti
straordinari e amici di vecchia data, appassionati di jazz e blues, che
hanno deciso di rivisitare i rispettivi repertori ed interpretare i classici
internazionali. Alex Britti alla chitarra e Stefano Di Battista al sax
daranno vita a “Mo’ better blues”, una performance interamente strumentale,
dal titolo di un film diretto da Spike Lee ed interpretato da Denzel
Washington.
Alex Britti. Il blues, il jazz, il pop e la canzone d’autore
si fondono efficacemente quando Alessandro “Alex” Britti imbraccia la sua
chitarra acustica.
Romano, a 17 anni fonda il suo primo gruppo ed inizia a lavorare nei locali
romani, collaborando con musicisti stranieri, da Louisiana Red a Buddy Miles,
passando per Billy Preston, fino alla tournée europea con Rosa King. Il
successo arriva nell'estate del 1998, quando il suo singolo “Solo una volta
(o tutta la vita)” balza al primo posto delle classifiche italiane.
Nell'ottobre del 1998 pubblica l'album “It.Pop”, che vende più di
trecentomila copie e nel 1999 approda al Festival di Sanremo, vincendo la
categoria Nuove Proposte con il brano “Oggi sono io”. Nel 2000 pubblica il
suo secondo disco, con i singoli “Una su 1.000.000” e “La vasca”, che lo
portano ai primi posti delle top ten. Partecipa al Festival di Sanremo nel
2001 con “Sono contento” e nel 2003 con “7000 caffè”. Poi pubblica il suo
terzo album, "3". E’ del 2005 il quarto disco, dal titolo “Festa”. Nel 2006
è di nuovo a Sanremo con ”...Solo con te” e, dalla collaborazione con
Edoardo Bennato, nasce il duetto “Notte di mezza estate”. A settembre del
2007 registra, negli studi di Mtv Italia, il secondo MTV Unplugged italiano
della storia, che rivisita i successi del chitarrista in versione
completamente acustica. Nel 2009 esce il singolo “Piove”, seguito dall’album
di inediti intitolato “23”. E’ del gennaio 2011 la colonna sonora
“Immaturi”, ispirato all’omonima pellicola di Paolo Genovese. A marzo
Rizzoli pubblica il libro-dvd “Nelle mie corde”, lezione di chitarra con un
maestro d’eccezione, che rivela trucchi, passioni e modelli musicali.
Stefano Di Battista. Considerato fra i maggiori sassofonisti
italiani, Stefano Di Battista nasce a Roma da una famiglia di musicisti ed
inizia a studiare il sassofono all’età di 13 anni in una banda di un piccolo
quartiere. Durante questo periodo fa due incontri decisivi, che lo
indirizzano verso la sua vocazione : il jazz. Innamorandosi del suono
"acidulo" di Art Pepper, incontra l’uomo che diventerà il suo mentore, il
leggendario sassofonista Massimo Urbani. La sua strada è segnata. Si iscrive
al Conservatorio e consegue il diploma con il massimo dei voti. Comincia
così ad esibirsi con diversi gruppi e nel 1992 entra in contatto con
Jean-Pierre Como, che lo invita a suonare a Parigi. Da quel momento in poi,
Stefano fa la spola tra Roma e Parigi e viene assunto nell’ONJ, l’Orchestra
Nazionale del Jazz.
La sua carriera è ad una svolta. Pilastro dei vari gruppi di Aldo Romano,
membro del sestetto di Michel Petrucciani, inizia a pensare alla
realizzazione di un progetto con il suo nome. Nel 1997 esce il primo album,
dal titolo “Volare”. L’anno dopo arriva il primo ingaggio per la storica
Blue Note, con la quale inciderà il disco “A prima vista”. Nel luglio 2000 è
protagonista della registrazione di un album magistrale, con lo storico
batterista di John Coltrane, Elvin Jones, Jacky Terrasson al piano e Rosario
Bonaccorso al contrabbasso. Oggi la sua attività è molto diversificata :
passa con successo dal proprio quartetto al ruolo di accompagnatore della
moglie Nicky Nicolai (con la quale partecipa a più di un Festival di
Sanremo), a solista ospitato dall’orchestra di Ryan Truesdell ad
arrangiatore e bandleader, che rievoca le celebri partiture di Gil Evans.
A “Settembre al borgo”, con Alex Britti, presenterà il nuovo progetto “Mò
Better Blues”. Dall’idea di riarrangiare insieme uno storico blues, St.
Louis Blues, è nato uno straordinario concerto, completamente strumentale,
su un repertorio di standard jazz, funky e blues.
Domenica 2 settembre, ore 20.30, Teatro della Torre, Nina Zilli (nostro articolo)
La Motown, l’R&B della Stax, il soul, il pop rock dei primi Anni Sessanta,
incrociato con gli amori italiani di Mina e Celentano giovani e la Giamaica,
ma anche Reggae, rocksteady e ska : è questa “la musica perfetta” per Nina
Zilli, genere al quale la cantante è arrivata partendo dalle sonorità degli
Anni Settanta. Lasciato presto il suo paesino della Val Trebbia per andare
in Irlanda, negli Stati Uniti e dovunque la portasse la ricerca della “sua
musica”, studia da soprano, dividendosi tra l’Università, piccoli gruppi
live e il lavoro dla vee jay. Nel 2001 fonda un complesso, Chiara & Gliscuri,
con il quale realizza un inno alla musica rocksteady, prendendo dai
repertori più diversi, da Madonna ai Metallica, dalla Giamaica vera a una di
fantasia. Tra i suoi successi la cover storica “You can’t hurry love” delle
Supremes, nella versione italiana “L’amore verrà”. Nasce così la nuova Nina,
con quell’aria di canzoni di una volta, in una dimensione “vintage”, che
illustra il suo paesaggio immaginario, una giovane e graffiante Mina a
Detroit, reduce da un viaggio musicale a Kingston. Il singolo di lancio,
“50mila”, è scelto da Ferzan Ozpetek per il film “Mine vaganti”. Alla 60°
edizione del Festival di Sanremo, con “L’uomo che amava le donne”, riceve il
Premio della critica “Mia Martini” ed il Premio della Sala Stampa nella
categoria Nuova Generazione. A fine aprile 2010 l’album “Sempre lontano”
viene decretato disco d’oro. Da maggio a luglio 2011 conduce il programma
radiofonico “Stay Soul” su Radio Due. Nel febbraio 2012 torna sul palco
dell’Ariston con il brano “Per sempre” ed esce il suo nuovo album di
inediti, dal titolo “L’amore è femmina”.
Lunedì 3 settembre, ore 20.30, Teatro della Torre, Samuele Bersani (nostro articolo)
Figlio d'arte, da giovanissimo fonda e abbandona una serie di band della
realtà locale. Il vero debutto artistico risale al 1991. Esordisce piano e
voce con la canzone "Il Mostro", all'interno del tour “Cambio” di Lucio
Dalla. Nel 1992 esce il suo primo album, “C'hanno preso tutto”, che diventa
in poche settimane un caso radiofonico. Nell'estate del 1997 l’uscita del
singolo “Coccodrilli” apre la via al terzo cd, che s’intitola “Samuele
Bersani” e contiene ”Giudizi Universali”, che si aggiudica il Premio Lunezia
1998 come miglior testo letterario. Nell'ottobre 1998, con la supervisione
di David Rodhes, incide “Siamo gatti”, motivo trainante della colonna sonora
del cartoon “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”,
tratto dall'omonimo libro di Luìs Sépulveda. Dopo tre anni di silenzio, nel
2000, arriva anche il primo Festival di Sanremo con la canzone “Replay”, che
si aggiudica il Premio della critica. La sua “Il pescatore di asterischi”
riceve la Targa Tenco per il miglior album dell'anno. Dopo un lungo lavoro
di ricerca, nel 2003 pubblica il suo sesto disco, “Caramella Smog”, con il
quale vince due targhe Tenco. “L'Aldiqua”, uscito nel 2006, viene anticipato
dall'istant song “Lo scrutatore non votante” : il brano, primo esempio in
Italia di canzone uscita di getto e messa subito su i-Tunes, schizza subito
ai vertici delle classifiche dei download e delle playlist dei videoclip,
con un corto in animazione realizzato dall'artista contemporaneo olandese
Dadara. Nel 2007 riceve il Premio Amnesty International per “Occhiali rotti”
come miglior canzone sui diritti umani. A distanza di dodici anni, nel 2012
torna al Festival di Sanremo con il brano “Un pallone”, vincendo, per la
seconda volta, il Premio Mia Martini assegnato dalla Sala Stampa
dell’Ariston. Il brano è contenuto in “Psyco, 20 anni di canzoni”,
un'antologia di 28 brani storici selezionati e restaurati dallo stesso
cantautore.
Martedì 4 Settembre, ore
20.30,
Teatro della Torre,
Alessandro Mannarino (RIMANDATO A DOMENICA 9)
Figlio d'arte, da giovanissimo fonda e abbandona una serie di band della
realtà locale. Il vero debutto artistico risale al 1991. Esordisce piano e
voce con la canzone "Il Mostro", all'interno del tour “Cambio” di Lucio
Dalla. Nel 1992 esce il suo primo album, “C'hanno preso tutto”, che diventa
in poche settimane un caso radiofonico. Nell'estate del 1997 l’uscita del
singolo “Coccodrilli” apre la via al terzo cd, che s’intitola “Samuele
Bersani” e contiene ”Giudizi Universali”, che si aggiudica il Premio Lunezia
1998 come miglior testo letterario. Nell'ottobre 1998, con la supervisione
di David Rodhes, incide “Siamo gatti”, motivo trainante della colonna sonora
del cartoon “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”,
tratto dall'omonimo libro di Luìs Sépulveda. Dopo tre anni di silenzio, nel
2000, arriva anche il primo Festival di Sanremo con la canzone “Replay”, che
si aggiudica il Premio della critica. La sua “Il pescatore di asterischi”
riceve la Targa Tenco per il miglior album dell'anno. Dopo un lungo lavoro
di ricerca, nel 2003 pubblica il suo sesto disco, “Caramella Smog”, con il
quale vince due targhe Tenco. “L'Aldiqua”, uscito nel 2006, viene anticipato
dall'istant song “Lo scrutatore non votante” : il brano, primo esempio in
Italia di canzone uscita di getto e messa subito su i-Tunes, schizza subito
ai vertici delle classifiche dei download e delle playlist dei videoclip,
con un corto in animazione realizzato dall'artista contemporaneo olandese
Dadara. Nel 2007 riceve il Premio Amnesty International per “Occhiali rotti”
come miglior canzone sui diritti umani. A distanza di dodici anni, nel 2012
torna al Festival di Sanremo con il brano “Un pallone”, vincendo, per la
seconda volta, il Premio Mia Martini assegnato dalla Sala Stampa
dell’Ariston. Il brano è contenuto in “Psyco, 20 anni di canzoni”,
un'antologia di 28 brani storici selezionati e restaurati dallo stesso
cantautore.
Mercoledì 5 Settembre, ore
20.30,
Teatro della Torre,
Elio E Le Storie Tese (ANNULLATO PER PIOGGIA, NON VERRA' RECUPERATO)
Dissacranti, sarcastici, ironici, Elio e le Storie Tese, il gruppo nato a
Milano nel 1980, si fa riconoscere per il suo stile inconfondibile ed
innovativo. Elio prende il nome dalla sua prima canzone, che si intitola
appunto “Elio”.
La prima formazione è composta da Elio (chitarra e voce), Cortellino (basso)
e Zuffellato (batteria). A Cortellino succederà Chiosco e poi Scaffale, fino
all’arrivo di Faso nel 1985. Zuffellato lascerà il posto a Cosma e poi,
dall’entrata di Rocco Tanica nel 1982 fino all’arrivo di Christian Meyer nel
1988, il “posto” scompare, sostituito da Drumulator di Rocco Tanica. Nel
1989 esce “Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu”, il loro primo album, che
vende 100.000 copie, seguìto - nei 14 anni successivi - da 7 album
ufficiali, tra i quali 2 live. Nel 1996 partecipano al Festival di Sanremo,
piazzandosi al secondo posto, con “La terra dei cachi” che è primo in
classifica per 8 settimane e l’album “Eat The Phikis” vende oltre 200.000
copie. Nel 2006 sono in giro per l’Italia con lo spettacolo “Così è se vi
pare” con Claudio Bisio. Nel febbraio 2008 esce il nuovo album, l’ottavo
della loro carriera, dal titolo “Studentessi”. Contestualmente vengono
chiamati a condurre il Dopofestival per il Festival di Sanremo 2008. Tutti
gli album da loro pubblicati sono diventati “disco d’oro”.
Dal 2009, per tre stagioni, Elio e le Storie Tese sono entrati a far parte -
come resident band - nel cast del programma satirico “Parla con me”,
condotto da Serena Dandini su Rai Tre. Nel 2012 il ruolo di resident band si
è consolidato all’interno della trasmissione “The Show Must Go Off”, in onda
su La7, condotta sempre da Serena Dandini.
Giovedì 6 Settembre, ore
20.30,
Teatro della Torre,
Sergio Cammariere (nostro articolo)
Musicista, compositore ed interprete di rara e raffinata intensità
espressiva, Sergio Cammariere ha nella sua anima l’eco delle note dei grandi
maestri del jazz, i ritmi latini e sudamericani, la musica classica e lo
stile della grande scuola cantautoriale italiana.
Nel 1992 compone la sua prima colonna sonora per il film “Quando eravamo
repressi” di Pino Quartullo. A seguire, nel 1994, quella di “Teste rasate” e
nel 1996 quella di “Uomini senza donne”. Una storia musicale, la sua, che si
prefigura subito di alto profilo artistico e che lo porta, nel 1997, a
partecipare al Premio Tenco e a vincere il Premio IMAIE come migliore
musicista e interprete della Rassegna. Nel gennaio 2002 esce il suo primo
album, “Dalla pace del mare lontano”, con la collaborazione di Roberto
Kunstler. La partecipazione al Festival di Sanremo nel 2003, con “Tutto
quello che un uomo”, gli regala il terzo posto oltre al Premio della critica
e al Premio per la migliore composizione musicale e due dischi di platino.
Il suo innato talento, che si esprime soprattutto nei concerti dal vivo, lo
porta a ricevere il Premio come migliore live dell’anno. Il 2004 segna
l’uscita di “Sul sentiero”. Terzo album di Sergio Cammariere, “Il pane, il
vino e la visione” è del 2006. La sua seconda partecipazione al Festival di
Sanremo è del 2008 con “L’amore non si spiega”. Esce a seguire il quarto
album, “Cantautore piccolino”. Nell’ottobre del 2009 esce “Carovane” e nel
giugno 2010 firma, insieme con il trombettista Fabrizio Bosso, il commento
sonoro per tre comiche del grande Charlie Chaplin. Nel marzo 2011 riceve il
Premio Internazionale Musica News alla carriera. Marzo 2012 segna l’uscita
del nuovo album, “Sergio Cammariere”, che racchiude un ritratto in musica di
tutte le anime di Sergio, spaziando dal jazz alla bossa nova, dal samba a
ritmi balcanici, da incursioni classiche alla musica world e progressive.
Venerdì 7 Settembre, ore
20.30,
Teatro della Torre,
“Il flauto magico”
secondo l'Orchestra Di Piazza Vittorio (nostro articolo)
Diciotto musicisti, che provengono da dieci paesi diversi e parlano nove
lingue differenti, ma che insieme trasformano le loro variegate radici e
culture in un’unica lingua : la musica. È questa l’Orchestra di Piazza
Vittorio.
Partendo dalla musica tradizionale di ogni paese, intingendola nel rock, nel
pop, nel reggae e nella classica, si arriva alla sonorità dell’OPV. Tra
musicisti che partono e altri che arrivano, cambia il suono dell’orchestra
senza mai tradire la vocazione iniziale a sfide nuove e orizzonti aperti al
mondo intero. Ideata e creata da Mario Tronco e Agostino Ferrente,
l’Orchestra di Piazza Vittorio è nata nel 2002 all’interno dell’Associazione
Apollo 1, un progetto sostenuto da artisti, intellettuali e operatori
culturali, che hanno valorizzato il rione Esquilino di Roma, dove gli
Italiani sono una minoranza etnica, e salvato lo storico cinema Apollo di
Roma, che rischiava di diventare una sala bingo. L’Orchestra di Piazza
Vittorio rappresenta una realtà unica. È la prima orchestra nata con
l’auto-tassazione di alcuni cittadini, che ha creato posti di lavoro e
relativi permessi di soggiorno per eccellenti musicisti provenienti da tutto
il mondo ed ora, di fatto, nostri concittadini. Ma al di là del valore
politico e sociale, l’Orchestra promuove la ricerca e l’integrazione di
repertori musicali diversi e spesso sconosciuti al grande pubblico,
costituendo anche un mezzo di recupero e riscatto per musicisti stranieri,
che vivono a Roma a volte in condizioni di emarginazione culturale e
sociale. L’Orchestra, in quasi dieci anni di vita, ha girato il mondo,
tenendo concerti in tutta Italia e all’estero. L’Orchestra di Piazza
Vittorio è anche un film e un diario che ne racconta la genesi attraverso la
regia di Agostino Ferrente. Premiato in molti festival internazionali, ha
conquistato la critica e scaldato i cuori del pubblico in tutto il mondo. A
“Settembre al borgo” propone “Il flauto magico”, la reinterpretazione - in
chiave moderna ed etnica - dell’opera di Mozart.
Consulta: Settembre al
borgo 2012 R(ESISTENZE)