Vedi: Prima serata - Seconda
e terza serata - Quarta
serata
Prefazione
C’est alors que je mets mes habits de fete, que j’arrache des secrets et mon
coeur s’arrete…(…Ed é allora che indosso i miei abiti di festa, che strappo
segreti e il mio cuore si ferma…)
Vi saluto con una frase dei CFF (Concettuale Fisico Fastidio) e Il Nomade
Venerabile per catapultarvi un po’ nello stato d’animo che mi ha accompagnato
durante l’Atellana Festival, conclusosi ormai ieri, domenica 11 settembre.
E’ stata una manifestazione degna di lode, sia per i gruppi partecipanti che
hanno dimostrato già discrete qualità, sia per gli ospiti che ci hanno
regalato atmosfere dense e cariche di emozioni, sia per gli organizzatori
(L’ARCI Spaccio Culturale di Succivo) che quando fanno una cosa non solo ci
mettono la tecnica e la competenza, ma anche l’anima e il cuore. Si, quello
stesso cuore che si è per un attimo fermato a pensare che è difficile trovare
manifestazioni di così alta qualità organizzate da ragazzi tutti per lo più
ventenni…dopo tutto non siamo così accidiosi e insensibili al mondo, come ci
dicono di essere… Bando alle riflessioni prototipate sulla nuova gioventù,
adesso
è mio dovere e piacere parlarvi delle serate del 9 e 10 Settembre che hanno invaso e
allietato l’aria e l’area Atellana.
Venerdì 9 settembre: 2° serata
Venerdi 9 settembre si è svolta la seconda parte della gara che ha visto
susseguirsi altri cinque gruppi concorrenti. Si sono così esibiti gli
Under_Score presentando due dei loro brani: "Addiction" e "Matter with
myself". Timidi, gli Under_Score, hanno cacciato tutta la loro grinta sul palco,
senza dimenticarsi della dolcezza e di un pò di romanticismo. Diamo adesso
spazio ai Lev. Uno spazio che non si fanno togliere, uno spazio in cui
agiscono consapevolmente. Questo gruppo, che è seriamente impegnato in una
campagna contro la Siae insieme all’associazione Get Up Kids, con le loro
"Bombe Su Kabul" ci ha piacevolmente sorpresi per le sue capacità. Il vocalist,
che talvolta sembrava volersi ispirare a Giovanni Lindo Ferretti, ha una
capacità di espressione chiara e penetrante, attento alla diffusione e
percezione del contenuto delle canzoni, canzoni socialmente impegnate, come
appunto ci aspettavamo.
Sono poi saliti sul palco i New Damage, uno dei pochi gruppi strumentali
in concorso, capaci di creare delle belle atmosfere con i loro suoni distorti e
la loro psichedelia. Dopo cinque minuti di pausa ci siamo ritrovati sul palco
i Sovversa che ci hanno presentato "Nell’Immenso" e "Squilibrio in
Palude". Molto curati nelle musiche e negli arrangiamenti, avrei voluto
ascoltarli di più per dar loro una migliore critica costruttiva.
Abbiamo
finalmente preso una boccata d’aria con il sound solare e reggeaggiante dei
La’Broster. Non me ne vogliano gli altri gruppi, ma il Punk, il Grunge e generi affini
hanno come caratteristica principale la ”Pensosità”, lo Spleen parigino, una
sorta di male di vivere Sartriano, che in adeguate dosi fa anche bene. Con i
La’Broster abbiamo finalmente sorriso, ballato, cantato, anche senza conoscere
il testo, ricordandoci comunque dei nostri problemi con "Sguardo sulla mia
Realtà" e "Thank you Mama Africa". E’ piaciuta la scelta di cantare in
napoletano e la gestualità carismatica del rapper.
Tra risate e bicchieri di buon vino si concluse la serata di venerdì. Sigaretta
della buonanotte e dritta nel fodero.
Sabato 10 settembre: 3° serata
Sabato 10 settembre la serata era totalmente destinata agli egregi
ospiti del festival, ma… mancava l’esibizione di un gruppo in concorso: gli
Aplepsya.
Il gruppo, proveniente da Barletta, era assente venerdì sera a causa delle
avverse condizioni del tempo, e ci ha deliziato con il suo sound
graffiante sabato. Grintosi, a tratti originali, a tratti scontati, non ci hanno
convinto molto, ma… cresceranno anche loro.
Arrivano così in finale i seguenti gruppi:
-Miriam in Siberia
-Contrò
-La’Broster
-Lev
Dopo aver sbrigato le faccende burocratiche, possiamo finalmente goderci i
concerti della serata: CFF (Concettuale Fisico Fastidio) e il Nomade Venerabile
- è
un solo gruppo, non lasciatevi ingannare dal doppio nome - e Giorgio Canali,
ex
chitarrista dei CCCP, accompagnato dai Rossofuoco.
Di questi, di quest’altri, della finale e di molto altro ancora, parleremo
nel prossimo articolo
|
|