1° Caserta Blues Festival - terza serata

Caserta - 6 Giugno 2004

Articolo e foto di Max Pieri (healingmachine@yahoo.it)

 

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Alle ore 24,00 di Domenica 6 giugno ha chiuso i battenti il 1° Caserta Blues festiva, patrocinato dall’Amministrazione Provinciale e dall’Agenzia Giovani della Provincia. 

 

Aprono le danze gli Onda Sonora band emergente di Pietramelara, segnalata dall’Agenzia Giovani della Provincia. I ragazzi hanno poco a che fare con il blues, suonano brani di Red Hot Chili Peppers e White Stripes, ma lo fanno con convinzione e lasciano, quindi, una buon’impressione di loro stessi.

 

La serata blues vera e propria inizia con l’esibizione della Giò Vescovi Blues Band. Il combo casertano fa gli onori di casa, presentando un repertorio ristretto dei suoi classici, cantati con malcelata emozione da parte del leader, ancora visibilmente incredulo per quello che è stato capace di organizzare. Sugli scudi il nuovo chitarrista della band, Giovanni Bucciero, perfettamente a suo agio nel ruolo di axe man.

 

Direttamente da Beinasco (TO), segue il cantante e chitarrista Luigi Tempera. Dopo un inizio molto lirico, accompagnato dal solo Giò Vescovi all’armonica, è raggiunto sul palco dall’Explorer Blues Band. Nella circostanza, una formazione meticcia piemontese-campano-pugliese, con Giorgio Fiorini al contrabbasso, Eugenio Mirti alla chitarra, Deo Zittano all’armonica e Michele Santiglia alla batteria. I brani eseguiti da Luigi Tempera sono un melting pot di blues classici ed inediti (cantati anche in italiano) che lasciano di sasso l’intera sala, sia per il piglio obliquo dei suoi fraseggi di chitarra, sia per il timbro vocale che ricorda, a tratti, quello agro e nasale di Lightnin’ Hopkins.

 

Chiudono le danze i Blue Stuff, band partenopea che ha fatto la storia del blues italiano, capitanata da quel fantastico entertainer che risponde al nome di Mario “Blue Train” Insenga. Puoi assistere cento volte alle loro performance e per cento volte ne uscirai soddisfatto. Anche i brani più abusati assumono sempre un fascino inedito nelle loro esilaranti rielaborazioni. Da segnalare una piacevole novità nella band, il giovanissimo Gennaro “Slim” Porcelli, musicista duttile e dal fraseggio scintillante, soprattutto alla chitarra slide.

Il gran finale ha visto Mario Insenga chiamare sul palco Giò Vescovi e tutti gli altri musicisti partecipanti al festival (anche quelli delle serate precedenti) per una versione corale di “Sweet Home Chicago” e “E’ asciuto pazzo ‘o padrone”, degno epilogo di un Festival che - si spera - non si fermi alla prima edizione.

Gli Onda Sonora

Luigi Tempera e Gianni Vescovo

I Blue Stuff

Jam finale su “Sweet Home Chicago”

 

foto Max Pieri -  ©  Casertamusica.com

 

 

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