Royal Rock Festival 2003 - 3

20 Settembre - Terza serata

di Salvatore Esposito Foto di Michela Cobino

Reportage della prima serata - seconda serata terza serata - serata finale

Caserta, 20 Settembre 2003.  La terza serata del Royal Rock Festival, è stata caratterizzata da una minor affluenza di pubblico ma a dir poco stupefacenti sono state le performance sul palco dei restanti sei gruppi in gara, tutti hanno dimostrato di masticare degnamente la parola rock e di reinventarla con grande originalità. Ne sono sicura dimostrazione i vincitori della serata: Gnut e Sezione d'urto. Ecco il  mio resoconto con foto e commenti.

Gnut

La presenza sul palco della band napoletana dimostra come questo festival abbia allargato i propri orizzonti, infatti gli Gnut hanno prosto due brani dal sapore jazz in cui però si percepiscono chiaramente influssi rock. L'originalità è dalla loro parte, a differenza dei Quintorigo, loro possibile termine di paragone il loro impatto è più immediato e di più facile assorbimento. Notevoli anche gli arrangiamenti dei brani che viaggiano tra il miglior Tim Buckey e il Tom Waits più melodico, stesso discorso per i testi molto poetici ed efficaci. Claudio Domestico (Voce, chitarra), Valerio Mola (Contrabbasso), Carlo Maria Graziano (Batteria), Piero Battiniello (Basso elettrico, chitarra, cori), Paolo Guerriero (Sax Soprano).

Eres & 6L6

Il Pop-Rock degli Eres ci porta dritto agli U2, si sente fortemente l'influenza della band irlandese, ma interessante è il loro approccio musicale da cui traspare un ottima tecnica di base accoppiata a testi di buon livello. Molto interessanti anche i ritornelli estremamente radio-friendly, ciò li ingabbia un po' in brani che non fanno emergere realmente il loro valore. Ennio Cavuoto (Voce), Michele Criscuolo (Chitarra), Francesco Cavuoto (Controcanto e Chitarra), Luca Frusciante (Basso), Gianluca Patrone (Batteria).

Sezione d'urto

Già vincitori della passata edizione del Royal Rock Festival, la band casertana ha particolarmente impressionato per il suo feeling con il palcoscenico. Splendida la sezione ritmica, dove basso, batteria e percussioni creano un tappeto sonoro di grande impatto. Partono subito alla grande con "Non c'è più spazio", un bel pezzo rock-crossover ma poi calano con "Caos Urbano" rubacchiata qua e la dai Rage Aganist Machine. Tuttavia resta una delle migliori performance del festival per quanto riguarda la resa scenica e il rapporto che hanno stabilito con il pubblico. Emilio Tramontano, Ciccio Velardi (voci), Gigi DeVito (chitarra), Claudio Casertano (Basso), Corrado D'Amato (batteria) e Valerio Casertano (percussioni) 

Polimnia

Se qualcuno li avesse ascoltati senza guardarli, li avrebbe confusi con la PFM, a parte il nobile paragone, la band napoletana dimostra di essere composta da ottimi musicisti, precisi, disciplinati ma soprattutto perfettamente amalgamati nel sound. La musica prog non è dalla loro parte, nel senso che in un modo o nell'altro si finisce per aggiungere poco a quanto detto negl'anni settanta. Reinventano un genere assoggettandolo al pop, e lo si nota anche nei testi che al di là del loro valore, finiscono per essere datati e un po' pretenziosi. Luciano Pizi (Voce e basso), Ivano De Marino (Chitarra), Giovanni Gregorio (Tastiere), Marco Valerio Lori (Batteria).

Merizero

Il quartetto beneventano ha sfoderato una bella performance piena di sano e vero rock n'roll, i due brani presentati presentano i due lati della band, il primo Contessa, potrebbe fare la sua bella figura su un disco dei Wallflowers che cantano in italiano, il secondo Fata Cattiva, presenta una ritmica ossessiva a metà strada tra post-rock e Pearl Jam. Di bell'impatto anche il mood chitarristico di Domenico Coduto e Giorgio De Ieso. Domenico Coduto (Voce e chitarra), Giorgio De Ieso (Chitarra elettrica), Giorgio Zotti (Basso), Vittorio Mastrocinque (Batteria).

Mojto

I Mojto riportano in patria il rock, dandogli colori filo grunge ma degnamente melodici, interessanti i testi che ben si sposano con la potenza musicale. Il quartetto non si contraddistingue per un particolare approccio live ma si limita a suonare con tutto il cuore possibile, e questo basta a farsi apprezzare anche dal pubblico. Interessante la voce di Roberto Mercogliano che è solida e ben misurata, molto buono risulta anche l'approccio chitarristico di Enzo Moio e Franco Perlingieri. Roberto Mercogliano (Voce), Enzo Moio (Chitarra), Franco Perlingieri (Chitarra Elettrica), Enzo Vacca (Basso), Giuseppe Bianco (Batteria)..

Ospiti: Giò Vescovi & Blue Maffia Blues Band 

Ospiti: Helvetica

A conclusione della terza serata del Royal Rock Festival ci sono gli Helvetica, band pugliese emergente che mescola sonorità perplesse a melodie calde, in un mix di punk n' roll di grande impatto. Ascoltarli dal vivo è una bella esperienza anche per coloro che sono al primo approccio con il loro sound, si apprezza la loro continua ricerca di sonorità che vadano a rappresentarli meglio, dal rock psichedelico al funk-rock, dal crossover al rock melodico, fino al rock italiano più puro. Memorabile è la loro cover di Penny Lane dei Beatles, rivestita di punk. Gli Helvetica sono: Daniele Stefanizzi, Gianni Macavero e Roberto D'Agostino.

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