Faziopentheater 2024 - 2025
Caserta- dal 13 Ottobre 2024 al 14 Aprile 2025
Comunicato stampa
Teatri d’Innovazione – Ricerca - Formazione, Rassegna
Nazionale di Teatro – Danza – Arti Performative, 7^ ed
Ideazione e direzione
artistica: Antonio Iavazzo. Direzione organizzativa: Gianni Arciprete. Tutti gli
spettacoli si tengono nella Sala teatro di Palazzo Fazio, via Seminario 10,
Capua (CE)
Programma
Domenica 13 Ottobre, ore 19, Accademia Palasciania
di Capua (CE) presenta "Nova - Sao ko kelli celi unqua li possette neuno"
Anteprima assoluta
Testo e Regia Marco Palasciano. Interpreti Marco
Palasciano, Gaetano Riccio, Luca Pellegrino. Musiche Marco Palasciano
NOTE
Teatro nel teatro, opera che parla di sé stessa e si conclude con l’inizio della
sua messa in scena, Nova ha un titolo latino da leggersi sia come plurale neutro
– “cose strane, singolari” – sia come allusione alla Capua nova fondata dai
longobardi nell’856, e che nel 960 fu palco d’una celebre contesa dai cui vili
motivi si dissocia il sottotitolo Sao ko kelli celi unqua li possette neuno.
Sempre a Capua ma piú di mille anni dopo, nel 2019, Marco Palasciano è
incaricato di realizzare una commedia sul placito, come desiderato da Andrea
Vinciguerra, compianto presidente dell’Associazione Capuanova. Seguono cinque
anni di tortuosa elaborazione, fra cambi di rotta dettati dai piú impreveduti
influssi, acme una momentanea fase d’euforia cognitiva – con balzo del q.i. da
140 a 280 – insorta in P. per un’overdose di chattate con un’intelligenza
artificiale (da cui anche un film). Intorno a quella che a detta d’uno dei
personaggi è «la vicenda storica piú noiosa del mondo» ecco infine essersi
evoluta, quasi V’ger di Star Trek, una caotica – e, tuttavia, motrice d’armonie
– struttura narrativa filigranata di ludus, canto e mistero metafisico, atta a
fare da ponte fra Omnia palco sacra (2023-2024) – monumentale bilancio
esistenziale di P. in quindici lezioni-spettacolo – e un opus magnum non ancora
scritto che dovrà dare in via definitiva un senso alla vita dell’autore, se non
all’intera realtà. Per ora ci si limiterà a tentare di dare un senso a Capua, e
al suo costituire non solo il luogo di battesimo del volgare italiano ma anche
lo scenario d’altri eventi seminali a vari livelli, nonché il presunto capolinea
d’una “linea filosofale” che partendo dall’Egitto di Ptahhotep – primo filosofo
della storia – attraversa i territori della Crotone di Pitagora, dell’Elea di
Parmenide e della Nola di Philippo Bruno. E pur se tutto un tale dialogo (fra
P., interpretato da lui stesso, e i Sagredo e Simplicio di turno) non fosse piú
d’un gioco, o un folle sogno, che dire del teatro in generale? E che dire del
cosmo? La sua natura non è forse quella, alla fine, d’un gioco/teatro/sogno?
Domenica 27 Ottobre, ore 19, Compagnia “Toia&Callaci”
(Argentina) presenta "Le Giovanne, un’eresia cosmica" (nostro
articolo)
Testo Agustina Toia.
Regia e messa in scena Severo Callaci
Interprete Agustina Toia
Costumi
Laura Perales – Kitty Di Bartolo – Rosa Arena. Costruzione maschera Cristian
Medrano. Fotografia Pane Marucco – Alejandra Boccardo. Arte grafica Adriano Di
Mauro. Voce fuori campo Neli Ramello – Bernadette Lucarini. Suono Ernesto
Frigge. Musica Sol Gabetta
NOTE
Un profondo omaggio all’ universo feminile
ispirata alle vite di Juana Manso, Juana la pazza, Jean D’Arc, Juana Azurduy La
Papisa Juana, Giovanna Marturano, Juana de Ibarboreau e Sor Juana Inés de la
Cruz. Donne che combatterono per i loro ideali, vissero il carcere e il
convento, andarono in guerra, liberarono i loro popoli e le loro anime,
scrissero cose belle, le seppellirono sotto un altro nome, seguirono il loro
istinto, morirono in assoluta povertà ma rimasero impresse sulle banconote dei
loro paesi, amavano follemente, si fingevano uomini per sfuggire al loro
destino, subirono violenze domestiche, dipendenze e abusi di potere, vennero
perseguitate e condannate. Questo spettacolo é stato dichiarato d’interesse
culturale per la provincia di Santa Fe (Argentina) Ha il sostegno dell’INT
(Istituto Nazionale del Teatro Argentino) e del FNA (Fondo Nazionale per le Arti
in Argentina). Ha ricevuto il premio IMPULSAR CULTURA 2021 Selezionato al
Festival FETI 2021 (Buenos Aires)
Selezionato al MET 2022 (Scena Teatrale di
Madryn) Selezione ufficiale Fringe Milano Festival 2022; Selezione ufficiale
Catania Fringe Festival 2022; Selezione ufficiale Festival Teatro della
provincia di Santa Fe 2022 (Argentina); Nomination all’ATI Award New York:
migliore spettacoli unipersonale, migliore regia e migliore interpretazione
Domenica 10 Novembre
- ore 19.00, Compagnia “Akerusia
Danza” di Napoli presenta "Devozione della rondine"
Accordo tra corpo, voce e
musica
Autore, Interprete, Testi, Voce Fabrizio Varriale
Assistente alla
coreografia Chiara Alborino. Musiche Elio De Nicolo – S. Rachmaninov – M.
Richter. Disegno luci Ciro Di Matteo. Direzione e coordinamento Elena D’Aguanno
NOTE
Il progetto, teatrale e performativo, indaga la dimensione onirica, la
paura di cadere e il desiderio di volare, l’aspirazione dell’essere umano al
sogno e la riconciliazione del giorno con la notte. In questo monologo danzato,
Fabrizio Varriale ci porta a vivere la ritualità del teatro e della danza,
immergendosi in una composizione di scene evocative e momenti rituali dedicati
all’universo onirico. Una voce che diviene l’espressione del contenuto psichico,
del rimosso, un atto di guarigione sciamanico, un’evocazione di immagini e
memorie, per aprire un varco nella dimensione della notte e dell’umano.
- ore
19.30, Compagnia “Excursus” di Roma in "Allure / Dots (brani scelti)"
Allure
Coreografia Ricky Bonavita, Interprete Francesca Schipani, Musica Horacio
Vaggione
Dots (brani scelti)
Coreografia Ricky Bonavita, Interpreti
Francesca Schipani, Ricky Bonavita, Musica LemanCellos
NOTE: Allure
Portamento sicuro e disinvolto, stile, classe, glamour, questi gli elementi che
caratterizzano il personaggio femminile in scena. Elegante donna a confronto con
un ambient in una sorta di défilé dove l’estetica e la dinamica del movimento
del corpo nello spazio scenico si sposano con la drammaturgia del gesto per dar
luogo ad una fusion di forte impatto visivo. La proposta di un personaggio
femminile che presenta un proprio mondo interiore, una propria poetica, lascia
comunque spazio all’immaginario di ognuno, non tralasciando di far trasparire la
suggestione psicologica e filosofica dell’emotività e degli impulsi interiori,
dando luogo ad atmosfere contrastate e rarefatte.
NOTE: Dots (brani scelti)
Punti di vista, punti di riferimento, punti di partenza e di arrivo, punti
d’incontro e di separazione, momenti di vissuto, quadri di una messa in scena,
attimi che si susseguono in una drammaturgia dove i due personaggi danno luogo
ad azioni sceniche in continuo divenire. I corpi si cercano, si incontrano, si
amano, si sfidano, si rendono partecipi e protagonisti di azioni teatrali e
danzate, dando luogo a situazioni a tratti più surreali, avvolte da un’aura
onirica e di mistero, a tratti più drammatiche o realistiche
Sabato
24 Novembre, ore 19.00, Jury Monaco di Capua (CE) in "Uno show da Dio"
Testo e Regia Jury Monaco. Interprete Jury Monaco. Elaborazioni musicali Enzo
Arnoldo
NOTE
Jury, nel giorno della sua morte si ritrova nell’anticamera
dell’Aldilà, dopo un po’ di sconcerto ode la voce dell’Altissimo, il quale gli
dice che non c’è posto per i “guitti” in Paradiso e vuole spedirlo all’Inferno.
Ma Jury chiede a Dio di dargli una possibilità di riscatto, chiede di esibirsi
nel suo ultimo Show, poi sarà Il Signore a giudicare se è degno o meno di
attraversare l’ambone paradisiaco. l’Onnipotente acconsente. Ci sarà poi un
finale a sorpresa. Lo spettacolo un groviglio istrionico di virtuosismi,
monologhi, macchiette, canzoni, grammelot e pezzi impegnati, insomma: “Uno show
da dio!”
Domenica 22 Dicembre, ore 19, Compagnia
“Teatro Strappato” (Francia – Spagna) in "Terra e Polvere (da sparo)"
Anteprima regionale
Testo e Regia Vene Vieitez. Interprete Cecilia Scrittore.
Musiche originali Cecilia Scrittore – Vene Vieitez
NOTE
Una Via Crucis del
nostro tempo, le cui tappe marcano il cammino verso lo sradicamento e la
solitudine, un cammino obbligato per tutti coloro i quali sono costretti
all’esilio dall’assurdità della guerra. Questo spettacolo è una riflessione
coniugata al femminile sui drammi dei nostri giorni, gli ennesimi ed eterni
drammi di chi è costretto ad abbandonare la propria terra... ennesimi ed eterni
viaggi verso l’ignoto fatti di dolore e sopraffazione. Una riflessione sul
mistero della forza creatrice della vita e sull’insensatezza dell’odio che
distrugge... Per chiederci ancora una volta chi siamo e perché. Tutto si svolge
nella finzione totale e dichiarata: una sola attrice, molti volti, corpi,
personaggi... Tanti colori, odori, suoni... tutta immaginazione. Una tazza di
caffè... infiniti granelli di polvere che parlano. Milioni di storie vere in una
storia di fantasia. Questo spettacolo è un’esperienza molto forte, è uno
spostamento.
Forse lo spettatore dovrà uscire dalla sua zona di comfort e
forse gli tremerà la terra sotto i piedi... è il prezzo per sentire davvero
sulla propria pelle tutti i brividi di una storia fatta di terra e polvere da
sparo. Una storia che col suo motore poetico manovra lo spettatore, che è parte
dello spettacolo, e lo usa senza pietà. In scena non c’è nient’altro che qualche
pugno di terra ed alcuni volti che aspettano pazienti il momento per raccontare
la loro versione della storia. Terra e polvere (da sparo) è un montaggio basato
sull’essenziale, non ci sono decorazioni, né gesti ornamentali, né suoni usati
per riempire. In questo spettacolo tutto è imprescindibile... necessario... come
la storia che racconta
Domenica
1 Dicembre, ore 19.00, Compagnia Teatrale “FSSL” di San Marco
Evangelista (CE) presenta "Regina Madre" Delirio mentale in due tempi di Manlio
Santanelli
Regia Domenico Palmiero. Interpreti Domenico Palmiero, Clementina
Gesumaria
Assistente alla regia Iris Golino
NOTE
Regina Madre,
spettacolo pregno di realismo, oltrepassa le porte di un mondo parallelo abitato
da ricordi, proiezioni e ipotesi in cui i due personaggi si trovano a vivere
negando ma allo stesso tempo cercando di stabilire i confini tra una realtà e
l’altra. Una grossa prigione mentale fatta di vetri che ricorda l’esistenza di
un mondo parallelo e che, col tempo, si chiude, costringendo i protagonisti a
confrontarsi, scontrarsi, convivere e, insieme, cercare una via di uscita.
Inutile ogni tentativo mirato a stabilire quel confine: è utopia. Alfredo si
rassegna sempre più all’idea di dover abitare in quel quadrato bianco dominato
da oggetti confusi e sepolti, dove l’unica ad avere vita è proprio la sua Regina
Madre, che lo aspetta sul suo trono pronta a cullare e ad assistere ogni passo
del figlio. Tutto è il contrario di tutto, tutto si conferma e si ribalta: gli
oggetti non hanno più il loro significato, i fatti non avvengono
cronologicamente, il tempo si conferma essere solo una convenzione. La musica di
De André, elemento simbolo della nuova generazione che si scontra con la
vecchia, accompagna Alfredo in ogni suo rifugio e in ogni suo scontro fino a
divenire essa stessa un punto d’incontro che suonerà un valzer dove Regina e
Alfredo, pur danzandolo, non s’incontreranno mai.
Domenica 12 Gennaio 2025, ore 19,
Associazione “Il Demiurgo” di Napoli in "Charlie Chaplin. L’uomo dietro la
Maschera"
Drammaturgia e Regia Franco Nappi. Interpreti Mario Autore, Franco
Nappi, Chiara Vitiello. Organizzazione e Grafica Daria D’Amore
NOTE
Il
Demiurgo racconta il genio di Charlie Chaplin in uno spettacolo ambizioso e
originale, già portato in scena nel parco di Villa D’Ayala - Valva e al Maschio
Angioino di Napoli, per raccontare la storia di uno dei cineasti più
straordinari, influenti e completi della storia. Lo spettacolo miscela l’ironia
e la malinconia, la creatività onirica e il realismo ammiccando al linguaggio
cinematografico scandendo temi e argomenti con tecniche cinematografiche. Ma è
soprattutto l’ambizioso tentativo di portare in scena l’uomo dietro la maschera:
Chaplin non è stato solo un artista impareggiabile. È stato un uomo
incredibilmente interessante e discusso: una vita privata fatta di leggende e
miti mai confermati, di amori impossibili, di potentissime e complesse relazioni
familiari. Chaplin, dietro la maschera comica di Charlot, ebbe una storia
incredibile, che conobbe i morsi della povertà e della fame, il dolore
dell’abbandono, l’epica della rinascita e della scalata al successo. La storia
di Chaplin è anche la storia del ‘900: la depressione e il boom economico, la
nascita dell’industria creativa, l’esplosione di Hollywood, il nazismo e
l’antisemitismo, il maccartismo e l’anticomunismo, la guerra fredda, tutto
attraversato da assoluto protagonista In scena, a vestire i panni di Chaplin,
Mario Autore, candidato ai Nastri d’argento 2021 con “I Fratelli De Filippo” di
Sergio Rubini. Con lui Franco Nappi (Sidney Chaplin) e Chiara Vitiello (che
interpreterà tutte le donne della sua vita, dalla madre alle mogli).
Domenica 19 Gennaio, ore 19, “Arb Dance Company” di Capua (CE) in
"StraVAGANZA”
Coreografia Fernando Suels Mendoza. Interprete Roberta De Rosa.
Direzione artistica Annamaria Di Maio
NOTE
La performance celebra il
diritto alla stravaganza, esplorando la ricca diversità della vita e l’unicità
di ogni individuo. La coreografia va oltre la deviazione dalla norma,
enfatizzando l’originalità e l’autenticità. Il movimento è presentato come
espressione di identità libera ed esuberante, abbracciando la stravaganza come
tratto distintivo positivo. La danza esplora l’eccentricità, l’abbondanza e la
prodigalità, superando i limiti ragionevoli e celebrando la diversità. Ispirata
anche alla geometria, la coreografia rappresenta l’unità nella varietà. La
performance è un atto di resistenza alla normalità, invitando a entrare nel
mondo del libero movimento e celebrando la libertà di espressione, l’autonomia
individuale e il valore della stravaganza in un mondo che talvolta dimentica
l’importanza della diversità e dell’originalità
Domenica 26 Gennaio,
ore 19, Compagnia “Bagaria Teatro” di Torre del Greco (NA) in "Trame di
Palcoscenico"
Omaggio in versi, prosa e musica per Nino Taranto
Regia
Francesco Rivieccio. Aiuto regia Shanti Tammaro. Interprete Francesco Rivieccio.
Costumi Lucia Rossi
NOTE
Trame di vecchi costumi teatrali; trame da un
palcoscenico vuoto, abbandonato; trame raccontate da un sarto di compagnia… ma
la compagnia di chi? Con questo interrogativo si tesse la tela della storia di
uno spettacolo cucito tra ricordi, numeri e vecchi cappelli rotti… tra gomitoli
di stracci, valigie e fogli sparsi. Fa sempre bene un tuffo nel passato. Non è
semplice omaggiare Nino Taranto, ma poi ci siamo convinti che omaggiare lui
voleva dire omaggiare tutta Napoli... un grande artista ha sempre un grande
cuore e Taranto lo aveva più di tutti: lo apriva e dava vita ai personaggi
scritti da Viviani, agli schizzi di Pisano e Cioffi, ai versi di Ferdinando
Russo e Totò. Noi proviamo ad aprire un pò anche il nostro di cuore (per quanto
sia possibile) e rendiamo giustizia anche a Nino Taranto autore... con diversi
brani tra prosa e musica da lui scritti dalle parodie ai monologhi per le sue
riviste. Vogliamo condividere con voi questa ricerca... questa poesia
Domenica 9 Febbraio, ore 19.00, “Produzioni Teatrali
Indipendenti” di Cervino (CE) in "Luparella. Ovvero foto di bordello con Nanà"
Anteprima assoluta. Regia Stefania Iaderosa. Interpreti Stefania Iaderosa
NOTE
Può accadere che in un istante riversiamo tutto il nostro coraggio nel
far nascere una creatura ed un attimo dopo tutta quella energia la convogliamo
per uccidere una vita? Può essere? Può essere che ci inebriamo dei primi vagiti
e della fragilità di un corpo appena nato ed immediatamente dopo siamo costretti
ad uccidere?
Nanà – come tutte le nanà letterarie - è la povera creatura
protagonista di questo tragico evento: la ritroviamo, all’apertura della scena,
mentre abbandona il bordello dove, giovane, fu rinchiusa a causa di silenti
prassi fasciste diventando “una schiava venduta ad altre schiave vendute”;
comandata a pesantissimi lavori per la schiera di prostitute lì costrette a
subire ogni sorta di violenza e sopruso. Così accade che - proprio nel momento
finale della sua esistenza tra quelle mura - mentre è pronta la sua valigia, una
canzone dà innesco ai suoi ricordi dal cui racconto rivive quella giornata che
per la prima ed unica volta - nella sua vita miserabile - la vide protagonista.
Nanà, dunque, che all’epoca dei fatti era “Fresca comme ’a ‘nu giglio schioccato
‘a festa ‘e Sant’Antonio!”, rievoca e rivive il dramma di cui fu testimone e
artefice. La vita, come la morte, è imprevedibile. “Venuta bella bbuona a cchiù
peggia carestia de’ vammane!“, Nanà decide di aiutare Luparella, una vecchia
puttana che ancora esercitava in quel bordello, a “prendere” il suo parto
nonostante l’inesperienza. Ma la fatica di questo gesto non è nulla rispetto a
ciò che Nanà affronterà.
Il corpo senza vita di Luparella è violentato e
oltraggiato da un soldato sopraggiunto inaspettatamente nella stessa camera dove
ha appena visto la luce una creatura indifesa. Nanà ancora una volta non ha
alternative, ancora una volta compie l’inevitabile ed uccide – con le stesse
forbici con cui aveva tagliato il cordone ombelicale – il soldato tedesco che
s’accanisce a violentare il corpo inerte di quella madre morta durante il parto.
Domenica 16 Febbraio, ore 19, Associazione “Il Colibrì” di
Sant’Arpino (CE) in "The Ring of Truth"
Anteprima assoluta
Ideazione e
Regia Antonio Iavazzo
Interpreti Baldassini Ilaria - Belardo Stefano - Carli
Giuseppina - Castiello Patrizio - Ciliento Rosalba - Di Fraia Mario - Di
Raffaele Raffaele - Falco Maria Grazia - Giove Valeria - Iovine Licia - Marino
Gennaro - Natale Maria Patrizia - Renna Annamaria - Ruotolo Mariantonietta -
Russo Chiara - Silvestro Mariarosaria - Vagliviello Eliodoro - Villano Antonio -
Zappulo Salvatore
Assistente alla Regia Chiara Russo. Audio - Luci Giovanni
Guarino. Organizzazione generale Gianni Arciprete
NOTE
“The Ring of True”.
Un cerchio magico fondato su un patto di fedeltà: quello della verità e della
verosimiglianza. A giocare all’essenza del teatro: ordire storie e condividerle
in uno spazio condiviso. Storie vere, ascoltate, sognate o immaginate, chissà.
Un rituale di alleanza dove quasi tutto è permesso e dove non c’è spazio per
giudizio né tanto meno per il pregiudizio.
L’incantamento è la cifra su cui
abbiamo giocato la nostra semplice, eppure complessissima sfida. E la cieca
fiducia che quando si hanno memoria autentica, intatto stupore e meraviglia per
la vita, creatività e desiderio di celebrarli tra anime che hanno voglia di
mettersi in comunione con l’ardua impresa del vero ascolto, allora può accadere
il miracolo di una fusione emozionale tra chi racconta e chi accoglie. Tra le
imprevedibili traiettorie, il turbinio vertiginoso, le curve, gli impietosi
impatti con i flussi di coscienza, gli occhi lucidi dalle lacrime o dalle
risate, danze dei ricordi o del puro amore/dolore abitato e/o sognato, gli
spettatori potranno sperimentare una sorta di rituale collettivo ed
un’immersione nella consapevolezza della impermanenza di tutte le cose,
dell’estrema fragilità della nostra esperienza terrena, della forza potente del
qui e ora e dei Sogni condivisi
domenica 23
febbraio, ore 19, Compagnia “Gli In-Stabili” di Casalnuovo (NA)
in "Chiudete quella porta"
Testo e Regia Lucia Barra
Interpreti Emanuele
Preziuso, Naike D’Agostino, Arianna Esposito, Caterina Meles, Antonio Favarolo,
Lucia Barra, Antonio Esposito, Maria Cuccurullo. Federica Volpe, Ilaria Lanzetti
Scene Davide Preziuso, Direttore organizzativo Gerardo Amorino
NOTE
“Chiudete quella porta”, lasciare fuori il passato e con esso tutte le emozioni,
il dolore, l’ansia, la paura e la rabbia, per fare spazio a una realtà costruita
su misura. Questa è la storia di una famiglia in cui è facile ritrovarsi, una
famiglia che non ha tempo, né spazio. Tre fratelli segnati da un passato
doloroso che li ha visti crescere troppo in fretta, troppo presto, divisi da
problemi atavici e allo stesso tempo uniti da un affetto sincero mostreranno uno
spaccato della loro vita. Tra ricordi di un passato, dolce, amaro e momenti di
ilarità emergerà come il loro legame di sangue sia indissolubile. Non mancano
colpi di scena e situazioni al limite del surreale che colorano lo spettacolo
dando un tono di leggerezza anche a problemi che di leggero hanno ben poco.
domenica 9 Marzo, Associazione
“Il Colibrì” di Sant’Arpino (CE) in "Atto senza parole"
Liberamente ispirato
all’omonimo testo di S. Beckett. Anteprima assoluta
Adattamento e Regia
Antonio Iavazzo, Interpreti Gianni Arciprete, Gennaro Marino
Assistente alla
regia Gianni Arciprete. Audio - Luci Giovanni Guarino
NOTE
La narrazione
si consuma attraverso l’elemento visivo, in cui spiccano i movimenti misurati e
la mimica pulita di due corpi che, nella scena nuda, agiscono e raccontano la
propria storia. Nei pochi gesti, nelle azioni ripetute si delineano rituali che
diventano una sorta di finestra incantata attraverso la quale si possono
intravedere i lineamenti di un’intera esistenza. E la fatica del vivere.
Coreografia Nicoletta Severino. Interprete Nicoletta Severino.
Partecipazione Sabrina Aurioso
NOTE
Che succede nell’attimo in cui
spegniamo la luce? Vengono a galla tutte le sensazioni represse, i pensieri
reconditi, i desideri rimossi, le paure non dette, le emozioni profonde, i
sentimenti sinceri, la dimensione infantile. Soliloquy porta in scena quello che
prende vita quando spegniamo la luce, ci catapulta in un caos emotivo senza
riserve, conducendoci in una dimensione estremante intima e profonda. La
protagonista porta in scena l’interiorità del proprio vissuto dandogli forma
esteriore, in una danza interiore in cui dialoga con se stessa, la propria
interiorità, gli oggetti, lo spazio e il tempo; si guarda dentro e si guarda
allo specchio, ride, piange, gioisce, soffre, vive. Con una colonna sonora tutta
al femminile prende vita una danza viscerale, fatta di carne, che ci mostra la
fatica del costruire e la facilità del distruggere, la profondità e la
scanzonatezza, l’acutezza dei sensi, la forza e la fragilità, la spavalderia e
la delicatezza; ci mostra quanto siamo persi e brancoliamo nel buio, quanto
tentiamo, falliamo, riproviamo, quanto siamo performanti e quanto tocchiamo il
fondo. Facciamo show quasi ogni giorno, ma infondo quella è tutta estetica, la
verità è nella nostra capacità immaginifica, nell’odore dello spirito
adolescente forte e incosciente che torna a sollecitare il nostro olfatto,
nell’entusiasmo e la purezza dei bambini che ci portiamo dentro. Allora, con
quello sguardo rinnovato, ci guardiamo attorno con ritrovata meraviglia e ci
sentiamo grati.
Domenica 30 Marzo, ore 19, Compagnia “Le
Maschere Stonate” di Casoria (NA) in "Benvenuti a Nomorefat"
Drammaturgia e
Regia Francesca Pelella
Interpreti Francesca Pelella – Laura Pelella – Paola
Pelella – Antonella De Rosa – Assia Galiero – Valentina Sofo – Ilenia Cocci –
Melania Guadagno – Antonella Pecora
Aiuto regia Valentina Sofo – Paola
Pelella. Coreografie Jennifer Cuomo. Arrangiamenti musicali Vincenzo Montaruli
NOTE
Teresa aspirante showgirl è una ragazza in sovrappeso e decide di
ricoverarsi presso una clinica privata per dimagrire ed inseguire il suo sogno.
La “Nomorefat” è una clinica molto costosa frequentata da persone con gravi
problemi di peso, intenzionate a cambiare il proprio aspetto. I pazienti sono
seguiti dalla Dottoressa Michela Bellaforma, ideatrice di cure molto severe e
rigide. Ad assistere la dottoressa ci sono due persone: Giacomo e Carmela.
Carmela è la sorvegliante della clinica, anche lei come le pazienti ha dei
problemi di peso e, non potendo sostenete le spese della cura, acconsente a
lavorare per pagarsi il trattamento. Prende molto sul serio il suo lavoro, è
molto ligia e diligente. Giacomo è il braccio destro della dottoressa, ma di
nascosto da quest’ultima vende alle pazienti della clinica snack e spuntini di
vario genere, praticando un vero e proprio mercato nero. Ad aiutare l’infermiere
in questo “contrabbando” di cibo spazzatura c’è Nunziatina, madre di una delle
pazienti che, pur di procurare cibo alla figlia, fornisce all’infermiere viveri
di ogni genere per le altre degenti. Teresa conosce le pazienti, tutte donne che
alle spalle hanno storie difficili. Loro sono: Consuelo ex modella argentina,
affetta da manie di persecuzione; Agnese giovane ribelle in contrasto con sua
madre, fumatrice incallita; Rosanna donna seria, cinica, molto riservata;
Faustina ossessionata dallo sport, affetta da sindrome dell’abbandono e
narcolessia. Teresa è disposta a tutto pur di perdere qualche chilo e per questo
segue pedissequamente le altre pazienti nelle loro follie.
Testo e Regia Giuseppe Calabrese – Luca Gaeta
Interpreti Giuseppe Calabrese – Luca Gaeta
NOTE
“Le Voci del Cavallo”
nasce dall’esigenza di denunciare l’incompresa verità nascosta dietro ogni
conflitto bellico. L’espediente narrativo di utilizzare una storia nota e
mitologica come la Guerra di Troia permette ai personaggi di esprimere, tra
battute e silenzi, le indicibili atrocità e le infondate convinzioni che
spingono le persone a supportare le guerre. Il testo si prefigge, sin da subito,
l’obiettivo di mettere a nudo quelle che sono le false verità che i promotori di
guerra vendono per certezze. La costruzione di un connubio contrastante tra “il
guerriero fondamentalista spartano e il cittadino di Pilo” cerca di mettere in
risalto le grandi distanze esistenti tra chi combatte per onore e chi è
costretto a farlo. I dialoghi pongono l’attenzione sulla drammaticità di
problemi reali e attuali, che vengono colorati di comicità da chi li
sottovaluta, o modifica, in base alle proprie verità. Tante le questioni
irrisolte che accompagneranno, ancora nel tempo, l’uomo e le sue popolazioni, ma
una focalizzazione sul problema della guerra tenta di spingere gli spettatori
alla realizzazione delle enormi difficoltà di chi subisce le atroci azioni di
uomini che scelgono per altri la necessità di una guerra
Domenica 13
Aprile, ore 19, Aps “Scuola Elementare del Teatro” di Napoli in
"Rosaria"
Volume 1 del progetto Esclusi - antologia scenica di vite di scarto
Drammaturgia e Disegni Benito Martino
Adattamento – Elementi scenici - Luci
e Regia Davide Iodice
Interpreti Monica Palomby – Chiara Alborino
NOTE
Di notte Napoli rimugina sul passato assomigliando, così, a Rosaria.
Scomparsa ormai da diversi anni, viveva per strada, nella zona Tribunali. Non ha
ricevuto la dignità di un funerale partecipato. Non è nota la sua sistemazione
ultima. Questo è il saluto condiviso che Rosaria non ha mai avuto. E una dedica
a lei e un’indagine dei moti che dalle viscere agitano i nostri demoni
interiori. È il frutto della ricerca di ciò che della donna è sopravvissuto. Dai
ricordi delle persone che l’hanno conosciuta, nelle diverse fasi della sua
esistenza, abbiamo ricostruito una sua storia. Il materiale raccolto è stato
registrato ed elaborato. È emersa una ex guida turistica abusiva. Rosaria
accompagnatrice nella Napoli Sotterranea, guida di un inferno interiore. In
gioventù, dalla periferia, scendeva in citta perché amava ballare. Il suo
orientamento sessuale non venne accettato dalla famiglia. Scappò di casa, venne
a vivere in centro seguendo una relazione amorosa. La giovane lavoratrice in
fuga da casa si è sovrapposta alla donna che il centro storico di Napoli ha
incontrato ubriaca. La città l’ha conosciuta intenta ad importunare le donne.
Chiedeva denaro per bere, il vizio che forse più di tutti l’ha condotta al suo
lento, ma prematuro, spegnimento. Spesso fu udita in violentissime invettive
contro gli uomini. A qualcuno ha mostrato un sorriso ed un’acutissima visione
dell’amore ed il suo inganno. È stato indagato il vivere di notte dei senzatetto
di Napoli scendendo tra le 3:00 e le 4:00 per le strade. Coloro ai quali abbiamo
domandato notizie su di lei ci hanno ha restituito, anche chi non ne conosceva
nemmeno il nome, il ricordo della donna di piazza San Gaetano che guardava non
proprio il vuoto. Dietro i suoi occhi sprofondava in sé stessa seguendo il filo
di un pensiero immenso e terribile
Domenica 11 Maggio, ore
19, Cantieri Idee Teatro “Airots” di Napoli in "È la Fine!"
Drammaturgia
Emanuele Iovino
Regia – Consulenza drammaturgica Giuliana Pisano
Interprete Emanuele Iovino
Assistente alla regia Gennaro Monforte
NOTE
“È la Fine!” narra la crisi di un trentenne, un momento di svolta che ogni
individuo affronta nel corso della propria vita. La crisi, lontana dall’essere
un fatto negativo, è presentata come una parte fondamentale dall’esperienza
umana, necessaria per la crescita e lo sviluppo personale. Attraverso la lotta
per superare i propri limiti, il protagonista si impegna in una vera e propria
azione teatrale. Ogni scena e ogni dialogo sono concepiti come azioni che
spingono il protagonista verso la sua implacabile trasformazione. L’uso del
corpo e del movimento sono sostenuti da musiche, quelle di un tempo non molto
lontano, e dal rumore del mare riprodotto da un timido tamburello. In scena il
protagonista, Gigi, si muove come un palloncino che vola nello spazio, ma che è
ben legato alla terra; il filo che lo tiene legato alla realtà è l’oggetto che
lui fa vivere in tutti i modi possibili, tranne nel modo in cui questo oggetto è
stato concepito: una chitarra. In proscenio impera un pesce grande e colorato;
sarà vissuto da Gigi come un semplice oggetto di contemplazione, un riflesso di
se stesso, delle sue aspirazioni e della sua voglia di una sempre maggiore e
genuina libertà.
Domenica 18 Maggio, ore 19, Compagnia “i
Binario 3” di Capua (CE) in "Casi di vita quotidiana"
Testo e Regia I Binario
3
Interpreti Gianpaolo Gentile, Raffaele Vitale, Antonio Ferrara
NOTE
Uno spettacolo che, attraverso la vecchia scuola comica formata da sketch
teatrali, vuole riflettere sulle tempistiche e sulle funzionalità degli uffici
tecnici italiani. 4 sketch apparentemente diversi da loro, ma uniti da un filo
conduttore, che raccontano la quotidianità delle persone che, oltre al lavoro e
alle loro famiglie, si trovano ad affrontare la burocrazia tra equivoci ed
incomprensioni. La denuncia sta nel voler un paese più veloce, più aperto alle
mentalità e ai tempi delle nuove generazioni, cercando di arrivare ad
assomigliare, quanto più possibile, ai paesi avanzati e più sviluppati del
nostro.
Domenica 25 Maggio
- ore 19.00, Associazione
“Campania Danza” di Salerno in "Solitudine bohémien"
Coreografia Simone
LIGUORI
Danzatori Francesca D’ Arienzo – Olimpia Milione – Melania Nicastro
– Simone Centanni – Luigi Lambiase
Drammaturgia Eirene Campagna
Direzione artistica Antonella Iannone
NOTE
Cosa hanno in comune La
Bohème di Giacomo Puccini, Modernità liquida di Zygmunt Bauman e Biglietti agli
amici di Pier Vittorio Tondelli? Apparentemente sembrano appartenere ad epoche e
mondi diversi, ma ad una lettura più attenta sono tutte opere che esplorano
importanti temi sociali legati alle relazioni umane e alle sfide dell’esistenza.
Queste affrontano la precarietà delle relazioni umane, le tensioni sociali e la
ricerca di significato in un mondo in continuo cambiamento, esplorano le
esperienze umane in contesti diversi, ma tutte pongono l’accento sulla fragilità
e sull’adattabilità delle relazioni umane di fronte alle sfide della società
moderna. Solitudine bohémien sperimenta con la danza tutti quei sentimenti di
smarrimento, inadeguatezza, precarietà che caratterizzano la società
contemporanea e che attraversano come un fil rouge le opere tenute in
considerazione. È allo stesso tempo una danza nel tempo, dai quartieri bohémien
parigini agli attuali monolocali in affitto pieni di solitudine, è inquietudine
tattile raccontata attraverso l’esperienza corporea dello smarrimento
- ore
19.30, Compagnia “Borderlinedanza” di Pontecagnano (SA) in "Invisible Patterns"
Odeazione e Coreografia Joan van der Mast
Interpreti Adriana Cristiano –
Sabrina De Luca – Alessia Muscariello – Claudia Pollio – Maite Rogers Gastaka –
Claudia Pollio
Musica originale Alessandro Capasso. Costumi Martina
Kiselichka
NOTE
Invisible Patterns è una storia sul mondo invisibile che
ci circonda dove desideri, realtà e coincidenze si sovrappongono. Parla della
magia della vita e di come la sincronia gioca un ruolo importante permettendo a
persone, situazioni e tempo di intrecciarsi ed essere collegati in modo
ordinato. Ed è proprio in quel momento che il mondo invisibile dell’intelligenza
universale si rivela accanto al nostro mondo fisico tridimensionale
Domenica 8 Giugno, ore 19, Jury Monaco di Capua (CE) in "Una farsa
chiamata Unità"
Testo e Regia Jury Monaco
Interprete Jury Monaco
NOTE
In seguito agli eventi legati alla “Breccia di Porta Pia”, anche lo stato
pontificio viene annesso al Regno d’Italia. Dopo l’unità d’Italia Francesco II,
ultimo re delle due Sicilie, viene costretto ad esiliare a Roma. Il protagonista
dello spettacolo è Gaetano Paparone, servo fedele di Francesco II, il quale
rimasto solo a Palazzo Farnese si vede apparire sovente l’anima di una
fanciulla, la quale lo convince a scrivere un libro che riaccrediti la figura di
Franceschiello e tutte le realtà storiche che i Piemontesi hanno abilmente
occultato. Durante la stesura del libro Gaetano parla confidenzialmente con il
quadro di Francesco II come se fosse ancora presente e, grazie alla magia dei
flashback cominciano a prendere vita tutti protagonisti della vicenda
risorgimentale: Francesco II, il Generale Enrico Cialdini, Salvatore De
Crescenzo, Carmine Crocco e tanti altri… Uno spettacolo intenso, struggente,
emozionante che mette in luce una cruda verità mai raccontata nei libri di
scuola
IL PENDOLO – SCUOLA DI TEATRO E CINEMA
Caserta – Capua
Ideazione e direzione artistica Antonio Iavazzo
Anno accademico 2024 – 2025
Il corpo docenti, come di consuetudine, formato da professionisti altamente
qualificati. Per l’anno accademico 2024 – 2025,
è così composto:
EQUIPE
DOCENTI TEATRO
Antonio IAVAZZO (Recitazione - Sperimentazione - Regia)
Marcella GRANITO (Recitazione - Un Teatro della Guarigione)
Laura ZACCARIA
(Mimo ed Espressione Corporea)
Adriana FOLLIERI (Pedagogia Vocale)
Prof.
Alfonso AMENDOLA (Drammaturgia e Arti Visive)
Daniela CENCIOTTI (Fonetica -
Dizione)
EQUIPE DOCENTI CINEMA
Giuseppe Alessio Nuzzo (Regia – Recitazione
cinematografica)
Roberta GEREMICCA (Recitazione cinematografica)
Jean Luca
SERVINO (Sceneggiatura)
Stages e Workshop internazionali
- Workshop sulla
Commedia dell’Arte “Dietro la Maschera” – II Edizione, condotto dal “Teatro
Strappato” (Francia – Spagna)
- Stage “Enciclopedia delle Emozioni”, diretto
da Davide Iodice.
- Workshop sulla Commedia dell’Arte “Dietro la Maschera” –
II Edizione, condotto dal “Teatro Strappato” (Francia – Spagna)CALENDARIO
LEZIONI - PROVE GRATUITE (per chi vi partecipi per la prima volta)
Calendario corsi (1 lezione gratuita per chi non ha mai partecipato)
SABATO 2 NOVEMBRE 2024 (15.00 - 19.00)
(MODULO CINEMA: Regia - Docente: Giuseppe Alessio NUZZO)
SEDE Istituto
Salesiano di Caserta, via Don Bosco, 30 - Caserta (Parcheggio auto gratuito nel
cortile)
MARTEDI' 5 NOVEMBRE 2024 (18.00 - 21.00)
(MODULO TEATRO : Dizione - Docente: Daniela CENCIOTTI)
SEDE Sala Teatro di
Palazzo Fazio, via Seminario, 10 - Capua (CE)
SABATO 9 NOVEMBRE
2024 (15.00 - 19.00) (MODULO TEATRO - Docente: Marcella GRANITO)
SEDE
Istituto Salesiano di Caserta, via Don Bosco, 30 - Caserta (Parcheggio auto
gratuito nel cortile)
MARTEDI' 12 NOVEMBRE 2024 (18.00 -
21.00) (MODULO CINEMA : Sceneggiatura - Docente: Jean Luc SERVINO)
SEDE Sala
Teatro di Palazzo Fazio, via Seminario, 10 - Capua (CE)
SABATO 16
NOVEMBRE 2024 (15.00 - 19.00) (MODULO TEATRO - Docente: Antonio
IAVAZZO)
SEDE Istituto Salesiano di Caserta, via Don Bosco, 30 - Caserta
(Parcheggio auto gratuito nel cortile)
SABATO 23 NOVEMBRE
2024 (15.00 - 19.00) (MODULO CINEMA: Recitazione - Docente: Roberta GEREMICCA)
SEDE Istituto Salesiano di Caserta, via Don Bosco, 30 - Caserta (Parcheggio auto
gratuito nel cortile)
SABATO 30 NOVEMBRE 2024 (15.00 -
19.00) (MODULO TEATRO - Docente: Marcella GRANITO)
SEDE Istituto Salesiano di
Caserta, via Don Bosco, 30 - Caserta (Parcheggio auto gratuito nel cortile)
Organizzazione generale e Segreteria: Gianni Arciprete
Info - Contatti -
Prenotazioni
Antonio Iavazzo - Cell. 3389924524 - info@antonioiavazzo.it
IL PENDOLO – SCUOLA DI TEATRO E CINEMA
Caserta – Capua