Biografia
Il percorso musicale di
Gennaro Vitrone inizia nel 1985 con la nascita della rock band ”T.R.B.”;
questa esperienza lo porta a realizzare una compilation in Inghilterra nel
1988, e il disco ”love on the rocks” nel 1991, distribuito da Contempo
Records. Numerose anche le interviste su giornali specializzati. Nel 1993
il gruppo si scioglie e Gennaro Vitrone (voce), con Clemente Amoroso
(basso), forma la country blues band "Nafta",
unitamente al chitarrista Ferdinando
Ghidelli ed al batterista degli Avion Travel, Mimì Ciaramella. In
sette anni di attività, i Nafta effettuano oltre 500 concerte nei più
noti locali dell' Italia centro-meridionale. Parallelamente, Gennaro
Vitrone e Ferdinando Ghidelli, partecipano nel 1996 alla compilation ”terra
di lavoro”, prodotta dagli Avion Travel, con il brano ”Il tempo che va”.
L’anno successivo, con il brano ”le matite di laurent” partecipa
alle selezioni del festival di Recanati e, sempre più attratto dalla
canzone d’autore, nel Settembre 2000, inizia la registrazione del cd ”Dapprincipio”.
La registrazione termina nel marzo del 2001, con otto brani all'insegna
della musica d’autore.
Intervista
di Emilio Di
Donato, 17 Marzo 2001
E.D.D.: Da anni sei abituato a lavorare "in squadra" con i
TRB prima e i Nafta poi. Da quando hai invece pensato di proporti con
lavoro da solista?
G.V.:
Nell’estate scorsa, quando decisi di non andare in vacanza per
potermi così concentrare sulla scrittura dei brani e dei testi. Così mi
trovai con quattro pezzi praticamente pronti che proposi a Ferdinando
Ghidelli e Francesco Oliviero i quali cominciarono a lavorare sugli
arrangiamenti; a questi pezzi se ne aggiunsero poi altri quattro tra cui
le rielaborazioni di "Vecchio frac" di Domenico Modugno e
"La notte se ne andata" di Vinicio Capossela.
E.D.D.:
Come hai scoperto la tua sintonia con
la musica italiana?
G.V.:
Il fatto è che da qualche anno sentivo proprio l’esigenza di
potermi esprimere in italiano, io che per otre un decennio avevo cantato
esclusivamente in inglese; infatti già nel 1996 avevo scritto insieme a Ferdinando
la canzone "II tempo che va", che fini sulla compilation
"Terra di Lavoro", prodotta dagli Avion Travel. Successivamente
la passione da sempre per autori come Conte, Fossati, Capossela, e la voglia
di dire qualcosa nelle mie canzoni ha fatto il resto.
E.D.D.:
Quali sono state le reazioni del tuo gruppo storico, i Nafta, quando
hai iniziato a lavorare da solista?
G.V.:
Sono stati i primi ad ascoltare ed apprezzare il mio lavoro, dandomi
anche dei consigli, incoraggiandomi e, in particolare, Pasquale Iadicicco
(ndr il batterista), ha suonato proprio nel mio disco e farà parte del
gruppo durante i concerti live.
E.D.D.:
L'esperienza acquisita con i concerti dal vivo in che modo infIuisce
sul tuo modo di cantare e sul repertorio d'autore che hai scelto per il
tuo disco?
G.V.:
Sicuramente l’esperienza dal vivo è importante perché
difficilmente ti consente di "barare", sei tu ed il pubblico; l’esperienza
live serve per imparare anche ad improvvisare, a creare feeling con i
musicisti e a trasmettere tutto questo alla gente; bisogna però stare
attenti a non finire nella routine, perché il suonare molto porta anche a
questo. Per quanto mi riguarda ogni serata è diversa dall’altra.
E.D.D.:
E' più facile andare contro corrente o essere qualcuno seguendo la
scia?
G.V.:
E' più difficile essere sempre se stessi ad ogni costo ed a qualsiasi
prezzo anche con il rischio di essere impopolare. L’andare contro è
spesso un fatto adolescenziale; l’esperienza merita rispetto, basta
quella...
E.D.D.:
Quali musicisti casertani hanno collaborato al disco?
G.V.:
I musicisti sono stati Pasquale Maltempo, al piano, Salvatore
Fuschetti, alla chitarra, Maurizio Castellano, al basso, Pasquale
Iadicicco, alla batteria; suoneranno tutti nei concerti; comunque è
doveroso aggiungere alcune collaborazioni illustri come Francesco
Oliviero, piano - orchestrazione – arrangiamenti, Gianni D’Argenzio,
sax, Pasquale Ziccardi, chitarra
battente, e l'immenso Ferdinando Ghidelli, che ha suonato praticamente
tutte le chitarre presenti nel cd, oltre ad aver registrato e mixato
tutto; sono stati quasi sei mesi di lavoro.
E.D.D.:
Quale è la storia che pensi tu sia riuscito a raccontare meglio in
una tua canzone?
G.V.:
Certamente in "L’amore Negato" dove affronto il tema del
conflitto tra uomo e donna, in cui emerge la figura di una donna molto
decisa e l' uomo diventa la figura passiva, debole e piena di incertezze.
E.D.D.:
Parlare di amore è un punto di partenza o un punto di arrivo? (ahi,
questa è una domanda scema alla Gigi Marzullo!)
G.V.:
Forse è un punto di partenza anche se io scrivo d’amore un pò per
esorcizzarlo; a volte l’innamorato è pieno di dubbi, insicuro, perché
dipende da un' altra persona.
Io sono pieno di dubbi, meno male ...
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Intervista
di Emilio Di Donato, 17 Marzo 2001
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