I GIORNI DI FESTA (Ziccardi) Quando eravamo piccini,
nei giorni di festa,
avevamo le asole adorne
di fiori darancio,
che profumavano al sole
ed era una gran festa.
Eravamo piccini piccini
nei paesi italiani.
E ceri già tu
con le scarpine bianche,
col sorriso che accendeva i tuoi occhi
e bruciava il mio cuore. |
Ceri già tu
che profumavi al sole,
con la gioia di chi guarda
ogni sera il giorno che muore.
Favola, sembra una favola,
non si direbbe, ma è proprio così;
nuvole sù nelle nuvole,
per prendere il sole e portarlo qui.
Stringimi, stringimi forte,
poco mimporta di quello che sei;
in fondo, ci sono tante cose
che forse non vanno, poi, come vorrei.
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E i guanciali di pizzo
al passaggio del Santo,
e la banda, la giostra,
i torroni, le noci tostate;
con gli occhi bagnati di devozione,
stringevamo le mani sul petto
per fermare il cuore.
Ora siam tutti cresciuti
non si direbbe ma è proprio così;
tutti coi nostri costumi
da mettere addosso, per dire di sì.
E chissà se, poi, è più giusto
vivere scuotendo la testa,
oppure inventare un sorriso
e tornare bambini nei giorni di festa.
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