Intervista
effettuata nell'estate 2000.
Emilio: Cosa ti ha spinto nel mondo della musica?
Almerigo: Una canzone di Carosone. Sono nato nel 65 a San Leucio (non
nell'Ospedale Caserta, ma a casa mia, come si faceva una volta), terzo di
cinque fratelli, e giusto in mezzo perchè in "medio stat virtus".
I miei fratelli maggiori erano appassionatissimi di Edoardo Bennato,
Battiato e cantatutori italiani. Io non mi appassionai a questa musica, mi
colpì invece Renato Carosone, con la canzone "Tu vuo fà
l'americano".
Da ragazzino come vivevi la musica?
Almerigo: Durante gli anni delle scuole medie sentivo la necessità di
esibirmi, mi portavo spesso la chitarra a scuola, e durante le ore di
educazione fisica suonavo davanti ai compagni. Poi ho avuto la fortuna di
abitare a San Leucio dove nel Belvedere, all'epoca monumento abbandonato,
spesso facevano le prove vari gruppi di Caserta tra cui ricordo i
simpaticissimi Potlatch, con Amedeo Fosso, Andrea Basile, Agostino
Santoro.
Mi attraeva il loro modo di fare e la possibilità di esprimere attraverso
la musica la loro follia.
Poi incominciai a seguire e ascoltare gruppi diversi e musicisti tra cui
ricordo Ferdinando Ghidelli, Enzo Faraldo, Gino Izzo, Gianni D'Argenzio ed
altri jazzisti casertani: questo è stato il momento in cui mi sono
dedicato all'ascolto della musica jazz. Scoprii Miles Davis, un disco
abbandonato in un armadio della chiesa di San Leucio, senza copertina. Il
pezzo che mi colpì era "four". Il disco me lo rubai di nascosto
(scusa don Battista!), e da allora iniziai a comprare innanzitutto i dischi
di Davis, e quelli di tanti artisti be-bop. Fino a quel punto ancora non
sapevo cosa volevo suonare, suonavo la chitarra e il basso.
Cosa ti ha spinto a suonare la tromba?
Almerigo: Un giorno avvenne il miracolo, può sembrare strano ma il fatto
è questo: lavoravo con la compagnia teatrale "Piccolo Teatro Città
di Caserta" come attrezzista, scaricando le casse e montando le scene.
Tra gli attrezzi di scena c'era una tromba, una tromba cinese. Questa volta
la presi in prestito, e iniziai a suonarla. Prima da solo, poi capii che
non era possibile impararla da solo e un giorno a Casolla passando ascoltai
la banda di musica. Andai dal maestro Guglielmo Penta e gli chiesi se mi
avrebbe insegnato a suonare, in cambio io sarei andato a suonare gratis
nella sua banda. Cosi raggiunsi una tecnica che mi permetteva di suonare
discretamente con altre persone e iniziai a partecipare a jam session tra
vari artisti e a frequentare Luca Di Donato, il quale già era un musicista
con parecchie esperienze, e devo lui l'inserimento nell'ambiente musicale
casertano.
Poi ho frequentato un seminario di Musica jazz a Siena con Paolo Fresu
partecipando all'orchestra laboratorio dopo di che per migliorare la
tecnica, che non è stata mai il mio forte, presi alcune lezioni da Marco
Sannini a Napoli.
Ho suonato con gli Spengripp, con Maria Rosaria
Lamanna, Truck's Track,
Caserta Jazz Ensamble che poi si trasformò in Jazz
Factory, ancora con un
orchestra di Napoli cioè la Tribunal Mist Jazz Band e ancora con un'
orchestra di Campobasso con repertorio decisamente jazz. Poi ebbi Fausto
Mesolella che aveva stima di me come musicista, e attraverso Peppe d'Argenzio
sassofonista dei Jazz Factory fui invitato suonare la tromba in un brano
degli Avion Travel ("il sarto") nel CD Bellosguardo. Partecipai
più volte a delle registrazioni nello Studio di San Nicola la Strada. Una
volta mancò il loro bassista (Vittorio Remino) e lo sostituii in un
concerto a Tunisi. Per me fu un momento emozionante, forse una delle cose
più belle che ricordo. Ah dimenticavo, ho partecipato anche al Festival
della canzone d'Autore di Recanati con Pasquale Ziccardi e partecipato alla
registrazione di un suo disco.
I Mental Movie sono sempre stati per te un gruppo speciale…
Almerigo: Da quando ho conosciuto Giancarlo Della Ragione ho incominciato ad avere
davvero seri problemi musicali, perché non mi identificavo più in un
genere. Cioè non avevamo un genere musicale prefissato, suonavamo
liberamente, e questo mi creava forti spiazzamenti. E come sempre le cose
non accadono per caso, fu un bell'incontro. Dopo un anno mettemmo su un
repertorio, in cui credevamo e crediamo ancora fortemente. L'unica ancora
che mi tiene alla musica.
Mi sto ancora vedendo spesso con Giancarlo.
Nel 92 decido di non suonare più e di impegnarmi in un lavoro, che tengo
ancora attualmente. Avevo seri problemi economici e tanta voglia di metter
su famiglia. Oggi la mia famiglia è Rosanna e il piccolo Vincenzo, e spero
di ampliarci! Dal 99 ho incominciato a fare la corte a Giancarlo, che si
trovava ha Trento, lo telefonai nel giorno della festa degli innamorati.
Giancarlo Della Ragione, che è presente durante l'intervista, conferma.
Giancarlo: Almerigo mi telefonò e mi disse " ma là che stai facendo,
Vienetenne|!" Sapere che qui avrei potuto ricominciare a suonare fu
uno sprone per scendere a Caserta di nuovo.
Almerigo: Adesso abbiamo tutta l'energia per continuare un progetto (i
Mental Movie) iniziato iniziato nel '90, e deve essere compiuto PER FORZA.
Emilio
Di Donato
©www.casertamusica.com - 2000
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Come
suggerisce un mio amico, i dischi che amiamo danno un nostro ritratto
"interno". Per questo chiediamo quali sono i classici dieci
"dischi del cuore" da
portare sulla ipotetica isola deserta.
I
10 dischi del cuore di:
Almerigo Pota
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Pink
Floyd: the Dark side of the moon
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Supertramp:
famous last words
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Miles
Davis: We want Miles
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Miles
Davis: li amo tutti quanti!
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Chet Baker:
molti!
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Yellow
Jackets: four corners
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Freddy
Hubbard: non ricordo il titolo!
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Jaco
Pastorius: Invitations
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Weather
Reports: 8:30
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Police:
Regatta de Blanc
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