Prima parte - Seconda
Parte
Pia. Terzo appuntamento della panoramica: l’800. Facciamo un po’ il
punto della situazione
Peppe. Certo, Caserta non è più un villaggio, ma l’aumento della
popolazione (e del livello culturale della stessa) è legato soprattutto alla
Reggia. Molti dei personaggi che citeremo vengono da Napoli e si stabiliscono a
Caserta o viceversa: in definitiva la vera vita culturale e la corte è a
Napoli, noi viviamo di “luce riflessa”. La musica non sempre è l’attività
primaria per quelli che incontreremo. Lo studio della musica, al tempo, era
fatto con metodi più rigidi di quelli attuali e quindi – a parte “le signorine
di buona famiglia” che ne imparavano i rudimenti per intrattenere gli ospiti –i
musicisti seguivano studi seri e completi. Per esempio Parravano, che ebbe
maestri famosi per la composizione e il contrappunto, era un farmacista mentre
Michele Ruta diventerà addirittura direttore del Conservatorio di Napoli
Pia. Sono solo questi due i musicisti di cui parliamo?
Peppe. No, sono veramente tanti. Giusto per fare un elenco li nominiamo
tutti: Michele Ruta, Tommaso Orlando, Pasquale Varone, il parroco Domenico
Brignola, Mariano Marzano, Achille Berni-Canani, Raffaele Ascolese, De
Fabritiis e Costantino Parravano. Li ricordo bene tutti poiché ho fatto una
ricerca che mi ha portato a trovare alcuni dei loro manoscritti e che, in
parte, ho pubblicato in “Musicisti Casertani del XIX secolo” a cura del Comune
di Casagiove e con il patrocinio dell’Università Popolare di Caserta.
Attenzione però che questo elenco si riferisce a quei nomi legati in qualche
modo alla città di Caserta: basta spostarsi di pochi chilometri per incontrare
fior fior di musicisti quale ad esempio Cimarosa ad Aversa (1749-1801)
Pia. Vuoi parlare di qualcuno in particolare?
Peppe. Cominciamo da Achille Berni Canani. Nato a Caserta nel 1888,
avvocato, ricoprì cariche pubbliche, fu conferenziere, scrittore di opere
patriottiche e musicista. Alcune delle sue opere sono andate perdute in seguito
all’incendio della sua casa subito dopo il suo trasferimento a Napoli. Si
conoscono ufficialmente solo due opere liriche “Fiamma” e “Luciana” e inoltre
scrisse una piccola storia della musica accentrata su alcuni musicisti di
spicco quali Beethoven e Mozart. Quest’opera è alla Biblioteca Nazionale mentre
non abbiamo alcuno spartito musicale. Diverso il caso di Costantino Parravano
(1841-1905): era un farmacista, fece parte della giunta comunale, fu presidente
della Camera di Commercio, ma fu soprattutto musicista e “compositore
politico”. Figura di spicco nella vita culturale casertana, nonostante fosse
stato indirizzato a seguire le orme paterne, dimostrò spiccata predilezione per
la musica tanto da diventare allievo del Regio Collegio di Musica di Napoli,
avendo come maestro di pianoforte Michele Ruta – compositore, ma che è anche
ricordato per la competenza critica e di storia della musica- e Saverio
Mercadante per la composizione. Divenne maestro di contrappunto, compositore di
successo e vasta e varia fu la sua produzione: “Isaura da Firenze”, melodramma
in tre atti su versi di Giuseppe Inglese -rappresentata al Teatro Municipale di
Ferrara nel 1861 (quindi a solo vent’anni!)-, “Colpa e Castigo”, melodramma in
tre atti suoi versi -rappresentata al Teatro Bellini di Napoli nel 1867-,
“Ginevra di Monreale”, dramma lirico in quattro atti su versi di Enrico
Golisciani -rappresentata al Teatro Dal Verme di Milano nel 1878. Tutte queste
opere furono accolte con entusiasmo sia dalla stampa locale che nazionale ma
non vanno dimenticate quelle mai state rappresentate- fra cui “Piccola Donata”,
“I Burrocchi” e “La Dama Bianca”,- i quartetti musicali e vocali, pezzi vari
per pianoforte e altri strumenti fra cui una “Ballata lirica” dedicata alla
signorina Gilda Ruta.
Pia. Gilda Ruta, figlia del suo maestro di pianoforte Michele?
Peppe. Sì, proprio lei e qui vorrei accennare a due curiosità. La prima
riguarda proprio la signorina Gilda, nata a Napoli, allieva di Liszt grazie
alla lettera di presentazione di Martucci che scrive “…La Principessa D’Ottaviani
vi ha presentata o vi presenterà la signorina Gilda Ruta, la quale desidera che
anch’io vi prego di accordarle la vostra alta ed efficacissima protezione….Essa
è senza dubbio una donna d’ingegno e le sue composizioni, specie quelle per
canto, mi pare siano scritte bene, con sentimento, spesso con slancio
d’ispirazione. Le auguro che la vostra impressione sia una conferma di questo
parere”
Gilda, concertista e compositrice si affermerà in America dove si stabilì nel
1856. La seconda curiosità è relativa all’abitudine di questi compositori di
“dedicare” i pezzi, vuoi ai propri alunni prediletti, vuoi a “distinte
signorine” come si può notare da alcuni frontespizi che pubblichiamo e che
chiamerei una “posteggia elegante”
Il padre di Gilda, Michele Ruta, oltre che compositore è ricordato per lavori
di critica e storia della musica
Ma ritorniamo a Parravano che, dopo la morte del padre (1873) “si addottorò” in
Farmacia e si occupò della farmacia di famiglia in via Iolanda Margherita (oggi
Via Mazzini) fino alla morte. È sepolto nel cimitero di Caserta nella tomba di
famiglia. Ancor oggi le sue composizioni sono conservate dai discendenti che
abitano a Caserta.
Pia. Una persona notevole questo Parravano, un personaggio più
“casertano” degli altri visto che è nato ad Alife ma poi è sempre vissuto a
Caserta. Non così è stato per gli altri
Peppe. Infatti, prendiamo ad esempio Tommaso Orlando, compositore e
pianista: nacque a Caserta ma morì a New York e svolse la sua attività
artistica prevalentemente a Napoli, dove riscosse lusinghieri successi. Si
affermò anche come editore di musica con rappresentanze a Torino e a Genova
Pia. Finalmente uno che “si è fatto i soldi” con la musica!
Peppe. Ma quando mai! Si racconta che “aveva una botteguccia in sul
finire del vico lungo di Celso, non lungi dalla traversa che mena al largo
della Carità e dove non era luce, neppure nel pieno meriggio, sicchè tutto il
dì dava luce una lampada a gas con assai modesta fiammella”. Quindi a
Torino e a Genova aveva una persona che, oltre alla sua, aveva altre
rappresentanze e che ogni tanto richiedeva una delle sue pubblicazioni. Poca
cosa insomma, tanto è vero che emigrò in America e a New York ebbe una intensa
attività artistica. Ebbe infine una crisi mistica e diventò sacerdote,
nonostante avesse avuto una lunga convivenza dalla quale erano nate due figlie.
Pia. Ma tutte queste notizie dove le hai recuperate?
Peppe. Sono andato personalmente a trovare i discendenti, un po’ svaniti
ma con quella voglia di raccontare tipica delle persone anziane che ricordano
più quello che è successo cinquant’anni prima che cinque minuti fa . Da dire
che oltre alla produzione prettamente personale molti di questi “musicisti”,
fra cui Orlando, scrivevano tante cose. Per esempio era in voga fare delle
riduzioni delle opere, delle fantasie, delle elaborazioni per pianoforte in cui
l’aria famosa, ridotta per un solo strumento, veniva arricchita da variazioni
originali. Era proprio questa attività quella che rendeva di più perché
utilizzabile da quanti suonavano per diletto nei salotti o negli spettacoli.
Pia. Ma sei l’unico che è andato a “riscoprire” il nostro passato
musicale?
Peppe. No. Mi piace ricordare la figura del dottore Russo, farmacista in Piazza
Ospedale, che organizzò 20-30 anni fa una rassegna su Antonello da Caserta
insieme a Gianfranco Salvatore. Entrambi facevano parte di un’associazione
culturale con un proprio fondo cassa che serviva a finanziare pubblicazioni o,
come in questo caso, delle rassegne.
Pia. Notizie su gli altri che abbiamo nominato?
Peppe. Michele Ruta, che possiamo considerare casertano “acquisito”,
faceva il maestro di Cappella al Duomo e abitava a Via S. Giovanni. Una
particolarità è che compose canti patriottici. Un figlio nacque a Caserta
mentre Gilda, come detto, nacque a Napoli dove si era trasferito anche per la
sua carica di direttore del conservatorio. Il Parroco Brignola, tipico
sacerdote “illuminato” ovvero aperto culturalmente tanto da produrre inni anche
in collaborazione con Varone, che a sua volta è stato allievo di Mariano
Marzano, prolifico compositore e didatta al quale si deve quasi una “scuola
casertana”.
Pia. Quanti personaggi abbiamo scoperto! Cosa ci aspetta i seguito?
Peppe. Parleremo di "musica leggera" e di un festival canoro
casertano e... non voglio dire di più per incuriosire chi ci leggerà
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