Estate da Re: Concerto della Filarmonica del Teatro “Giuseppe Verdi” di Salerno diretta da Ezio Bosso
Caserta - 28 Agosto 2019
Comunicato stampa
Vi avevamo lasciato (nello scorso articolo che
potrete leggere qui) con
un po’ di suspense per raccontarvi il resto della storia..
Per Ezio Bosso
la musica è un viaggio: “noi raccontiamo delle storie senza raccontarne la
fine”.
Convinti di poter raccontare la fine della storia, siam venuti
all’Aperia del Giardino inglese di Caserta con lo spirito del
narratore-esploratore
L’emiciclo vanvitelliano è pieno: questo evento è
stato tra i primi ad andare "sold out". Ciò che vediamo è proprio come ce lo
aspettavamo dalle parole dette dal Maestro Bosso: gente di tutte le età, e
tanti giovani, a dispetto di chi dice che i giovani non amino la musica
classica.
Persone con outfit da gran sera, persone con jeans e sneakers,
di tutte le età, di ogni dove: la musica è di tutti.
Il concerto parte
con le danze ungheresi di Brahms e prosegue con la Sinfonia n.9 in mi minore
di Dvorak. L’esecuzione è impeccabile e sentita; l’ensemble composto da
bravi musicisti, di cui parecchi molto giovani, esegue con viva
partecipazione ogni foglio dello spartito. Ad inizio di ogni brano il
Maestro Bosso non manca di introdurre, con una breve spiegazione, la musica
che seguirà, non mancando di sottolineare che il silenzio di chi ascolta non
è un vuoto ma un pieno perché si fa insieme. A un certo punto pone
l’attenzione anche a coloro che non ci sono più e dedica un brano ad un suo
caro amico scomparso.
Tra un brano e l’altro non mancano diverse standing
ovation di un pubblico sempre più emozionato.
È finalmente l’ora del
Bolero di Ravel, una composizione che al suo apparire diede scandalo perché
considerata troppo innovativa per la vecchia europa e che, invece, avrà
successo in America.
Il brano inizia pianissimo e il crescendo è
estremamente graduale; non si può far a meno di ricordare la famosa
coreografia di Bejart. Iniziano gli strumenti, in assolo, uno alla volta, in
maniera sommessa.
Forse per l’emozione, una tromba ha un’esitazione su
una nota: un apparente errore che inonda di umanità un’esecuzione
impeccabile.
Il crescendo, come spesso accade, inonda anche il pubblico
che non può fare altro che esplodere nell’orgasmo finale dell’ultima
standing ovation.
E no, non ce l’abbiamo il finale per questa storia,
vogliamo continuare a sentire musica in questa e altre dimensioni!
Al
termine del concerto ne abbiamo approfittato per goderci l’illuminazione
notturna della Fontana di Diana e Atteone e della cascata, uno spettacolo
nello spettacolo.
Solo un piccolo appunto: coloro che uscivano dal varco
di via Maria Cristina di Savoia hanno trovato una strada completamente al
buio e non molto praticabile in alcuni punti; speriamo in future migliorie!
consulta: Un’estate da Re. La Grande Musica alla Reggia di Caserta