Filippo Del Corno, Enrico Pieranunzi

Filippo Del Corno, Bugo, Enrico Pieranunzi

foto Marco Lanza

 

Al Centro Commerciale Campania: “Non luoghi musicali” note senza confini

Marcianise (CE), dal 3 febbraio al 28 aprile 2012

Comunicato stampa

E’ stata presentata questa mattina presso il Centro Commerciale Campania di Marcianise la rassegna “Non luoghi musicali” note senza confini, nata grazie al contributo di nove ragazzi selezionati tra i giovani del territorio che aspirano a diventare organizzatori di eventi. Una serie di concerti pop, rock, jazz e contemporanea dedicati ad un pubblico diverso da quello dei locali. Per la prima volta un centro commerciale in Italia la sera si trasformera' in un ''club'' e a negozi chiusi si terranno una serie di concerti insoliti. A presentare la rassegna questa mattina c'erano Enrico Pieranunzi, Filippo Del Corno-Sentieri Selvaggi, Bugo e il direttore del Centro Alessandro Gaffuri.
La rassegna che avrà inizio venerdì 3 febbraio per concludersi a fine aprile e prevede 12 concerti che spazieranno tra tre diversi ambiti musicali Jazz-Folk, Classica-Post, Rock-Pop. Due le prime europee con il trio ''americano'' di Enrico Pieranunzi e il concerto del trio di Chihiro Yamanaka. Lo spettacolo di una delle più importanti ensemble di percussioni contemporanee, gli ungheresi Amadinda. L'omaggio della Roma Termini Orchestra ad Astor Piazzola con la partecipazione di Marcel Nisinman al bandoneon, l'ultimo allievo del grande maestro del tango.
Tutti i concerti sono gratuiti e si terranno ogni venerdì sera sul palco di Piazza Campania:
Venerdì 3 Febbraio, Paolo Fresu Devil Quartet/Raffaele Casarano Other Locomotive
Venerdì 10 Febbraio, Cristina Donà (nostro articolo)
Cantautrice eclettica dai molteplici interessi. Cristina viene notata nei primi anni novanta da Manuel Agnelli degli Afterhours e dalla collaborazione nasce l’album di debutto “Tregua”(1997). Riceve la Targa Tenco per il miglior album di debutto.
Vincitrice del festival “Max Generation”, nel 1999 pubblica l’album “Nido”.
Nel 2000 pubblica il libro “Appena sotto le nuvole” (Mondadori) e vince la targa SIAE del Club Tenco come migliore artista emergente. Nel 2001 partecipa al Meltdown Festival a Londra, è la prima artista italiana a salire sul palco del festival. Nel 2002 suona all’Eurosonic Festival di Groningen. Nel 2003 pubblica un nuovo album “Dove Sei Tu” registrato tra Italia e Inghilterra e nel 2004 esce l’eponimo “Cristina Donà”, il primo album in inglese. Alla fine del 2004 si aggiudica il Premio Chatwin come artista nel mondo e la Targa Siae. Il 2006 la vede impegnata in un intenso tour teatrale “Il suono della Luce”. Nel 2007 pubblica “La quinta stagione” album che sintetizza i suoi vari stili musicali e viene premiato come miglior album italiano da Musica e Dischi. Nel 2008 pubblica “Piccola faccia” un disco dalle sonorità prevalentemente acustiche con la collaborazione di Giuliano Sangiorgi (Negramaro) nel brano “Settembre”.
“Torno a casa a piedi” è il suo lavoro più recente.
Con: Cristina Donà, chitarra e voce, Saverio Lanza, piano e chitarre, Piero Monterisi, batteria, Emanuele Brignola, basso
Venerdì 17 Febbraio, Bugo (nostro articolo)
Venerdì 24 Febbraio, Enrico Pieranunzi/Scott Colley/Antonio Sanchez (Italia, USA, Messico)
Enrico Pieranunzi è da molti anni tra i protagonisti più noti ed apprezzati della scena jazzistica internazionale.
Pianista, compositore, arrangiatore, ha registrato più di 70 CD spaziando dal piano solo al trio, dal duo al quintetto e collaborando con alcuni dei nomi più prestigiosi del jazz mondiale.
Pluripremiato come miglior musicista italiano nel "Top Jazz", annualmente indetto dalla rivista "Musica Jazz" (1989, 2003, 2008) e come miglior musicista europeo (Django d'Or, 1997) Pieranunzi ha portato la sua musica sui palcoscenici di tutto il mondo esibendosi nei più importanti festival internazionali, da Montreal a Copenaghen, da Berlino e Madrid a Tokyo, da Rio de Janeiro a Pechino.
Si è recato numerose volte negli Stati Uniti dando concerti in varie città, è l'unico musicista italiano di sempre ed uno dei pochissimi europei ad aver suonato e registrato nello storico "Village Vanguard" di New York.
La prestigiosa rivista americana "Down Beat" ha incluso il suo cd "Live in Paris", in trio con Hein Van de Geyn e Andrè Ceccarelli (Challenge), tra i migliori cd del decennio 2000/2010.
Venerdì 2 Marzo, Nada/Terra Naomi (Italia, USA)
Venerdì 9 Marzo, Sentieri Selvaggi
Sentieri selvaggi viene fondato nel 1997 da Carlo Boccadoro, Angelo Miotto e Filippo Del Corno, insieme ad alcuni tra i migliori musicisti italiani, per avvicinare la musica contemporanea al grande pubblico. In quindici anni dalla fondazione, l’ensemble, ha collaborato con compositori e musicisti internazionali e da sempre diffondono la musica contemporanea e i suoi autori. L’ensemble ha collaborato di recente anche con Eugenio Finardi.
Dal 2005 l’ensemble organizza a Milano un festival che si trasforma in una stagione di musica contemporanea con un cartellone di concerti, incontri, masterclass. Ogni edizione è incentrata su uno specifico nucleo tematico.
Filippo Del Corno è stato uno dei musicisti che ha seguito la realizzazione della rassegna “Non luoghi Musicali” insieme ai giovani di Campania Collective.
Venerdì 16 Marzo, Dente (nostro articolo)
Dente é sicuramente il nuovo fenomeno del panorama cantautorale italiano. Giuseppe Peveri alias Dente, si avvicina alla musica a 18 anni. Intraprende la carriera solista nel 2006 e esordisce con il suo primo album ufficiale "Anice in bocca".
Musicalmente Dente si destreggia in equilibrio tra l'Indie-pop, giocando sul binomio Voce/Chitarra, e brani arricchiti da percussioni varie ed elementi elettronici, che invece di sminuire la chitarra acustica, valorizzano lo stile tanto essenziale, quanto di profondo impatto emotivo.
Con "Io tra di noi", album uscito nel 2011, il suo quarto disco, Dente si presenta in maniera più matura. Dente, attraverso "la genialità delle parole" si fa strada con immagini ironiche e poetiche di vita quotidiane, che toccano direttamente le corde dell'animo dell'ascoltatore
Venerdì 23 Marzo, Amadinda Percussion Group (Ungheria)
Il gruppo nasce a Budapest nel 1984 per volontà di quattro percussionisti appena diplomatisi all'accademia di musica Franz Liszt. Da allora, gli Amadinda hanno sempre avuto due obiettivi: portare il repertorio della musica contemporanea per percussioni all'attenzione del grande pubblico ed eseguire le nuove composizioni degli autori ungheresi nella loro terra e nel resto del mondo. Sin dall'inizio gli Amadinda sono stati un punto di riferimento e fonte di ispirazione per la composizione di nuove musiche, scritte appositamente per l'ensemble. Uno dei risultati più rilevanti di questo impegno è stata la prima esecuzione assoluta del brano di John Cage, Four, a Tokyo nel 1991. Cruciale momento della carriera degli Amadinda è stato la prima esecuzione mondiale in Francia del brano di Gyòrgy Ligeti Sà­ppal, dobbal, nà¡dihegedűvel (With Pipes, Drums, Fiddles), composizione scritta nel 2000 proprio per Katalin Kà¡rolyi e gli Amadinda dal musicista ungherese. Importanti, nel repertorio di questo gruppo, le composizioni di Steve Reich, uno dei più influenti artisti dell'età contemporanea. Gli ultimi venti anni di rapporto artistico con Reich si sono concretizzati in Mallet Quartet, dedicato dal compositore agli Amadinda in occasione del loro venticinquesimo anniversario dalla fondazione, e al gruppo di percussionisti canadesi Nexus. La prima esecuzione mondiale è avvenuta nel dicembre del 2009 al Palazzo delle Arti di Budapest. La varietà del lavoro degli Amadinda si riflette anche nelle loro numerose registrazioni. Apice della loro discografia è la serie di 6 CD contenenti tutte le composizioni per percussioni scritte da John Cage. Con il primo album realizzato nel 1991, le registrazioni di questa serie rappresentano una vasta porzione della carriera degli Amadinda. Il sesto e ultimo album è stato realizzato nel 2011. Amadinda ha collaborato anche con rinomati artisti come Peter Eòtvòs, Zoltà¡n Kocsis, Andrà¡s Schiff, Gyòrgy Kurtà¡g, Andrà¡s Keller e James Wood. Attualmente, gli Amadinda sono riconosciuti come uno dei gruppi di percussionisti più originali e versatili al mondo.
Venerdì 30 Marzo, Riccardo Sinigallia/Brunori Sas
Venerdì 6 Aprile, Roma Termini Orchestra e Marcelo Nisinman (Italia, Argentina)
Marcelo Nisinman
Originario di Buenos Aires Nisinman é un rinomato musicista di bandoneon. Compositore e arrangiatore, ha portato il bandoneon e il tango a un nuovo livello combinando elementi più tradizionali con distorsioni basate su suoni della musica contemporanea. Nella sua carriera ha suonato con importanti artisti come Gidon Kremer, Britten Sinfonia, Gary Burton e molti altri. Ha scritto musiche sia per orchestra che per quartetti e nel 2004 ha scritto la sua prima opera "Senor Retorcimentos" premiata a Basilea. Nel 2009 insieme al clarinettista Chen Halevi forma il quartetto "Tango Factory", gruppo che combina quattro musicisti molto diversi tra di loro, e suonano diversi lavori di Nisinman e arrangiano pezzi di Piazzolla, Weill e molti altri.
Roma Termini Orchestra
Roma Termini Orchestra é un progetto composto da giovani musicisti provenienti da diverse esperienze musicali uniti dalla passione per la musica. Il motivo ispiratore risiede nel primo interesse per la diffusione della musica di tutti quei compositori che hanno saputo creare un linguaggio universale. La produzione vede, oltre a un repertorio più prettamente jazz, due diversi progetti "Hendrix Project" e "En recuerdo" dedicati rispettivamente a Jimi Hendrix e Astor Piazzolla.
En Recuerdo, omaggio a Piazzolla
A vent'anni dalla morte di Astor Piazzolla la "Roma Termini Orchestra" vuole celebrare il compositore che rivoluzionò il tango, rielaborando in chiave jazz parte del repertorio piazzolliano.
Enrico Blatti, direzione e arrangiamenti
Marcelo Nisinman, bandoneon, Carlo Scandurra, Luca Padellaro, sax alto, Roberto Bottalico, sax tenore, Pierfrancesco Cacace, sax tenore/sax soprano, Mauro Massei, sax baritono, Giovanni Todaro, tromba in sib, Mario Caporilli, tromba in Sib/Filocorno, Luca Risoli, corno in fa Gianluca Lanzi, trombone, RobertoTeori, tuba, Giacomo Ronconi, chitarra, Fabrizio Boffi, piano, Nicolò Pagani, basso e contrabbasso, Emanuela Monni, batteria, Pietro Pompei, vibrafono e percussioni
Venerdì 13 Aprile, Ready Made Ensemble in "Music for 18 Musicians"
Il brano che la Ready Made Ensamble porterà sul palco di piazza Campania è “Music for 18 musicians” di Steve Reich, un unico brano della durata di 50 minuti.
Un'opera seminale per tutta la letteratura minimalista che nascerà dopo gli anni 70 del secolo scorso. Forte l'impatto visivo del brano: quattro pianoforti a coda, quattro marimbe, un vibrafono archi, fiati, e voci. L'interpretazione per la rassegna “Non luoghi Musicali”, che firma anche la produzione di questo concerto, è affidata appunto alla Ready Made Ensemble e ad alcuni studenti dei conservatori di Benevento e Salerno.
Ready Made Ensemble
Ready Made Ensemble è un’idea di fare musica e spettacolo, un gruppo modulare il cui organico stabile è costituito da cantanti, pianisti e percussionisti. Numerosi interessi caratterizzano il repertorio del Ready Made Ensemble: la musica antica, il minimalismo, e provocazioni delle avanguardie e il concerto come azione drammatica.
Gianluca Ruggeri
Direttore dell’ensemble è Gianluca Ruggeri che, oltre alla direzione corale in cui si è diplomato nel 1987, svolge da moltissimi anni attività concertistica a livello internazionale come direttore, autore e percussionista solista specializzato nel repertorio contemporaneo. Ha fondato l’ensemble Ars Ludi nel 1987 e fa parte di altre formazioni da camera quali Rumble Quintet e PMCE. Docente presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Principali produzioni del Ready Made Ensemble Three Tales di Steve Reich con PMCE, Auditorium Parco della Musica 2012 Roma Messa di Notre Dame Guillaume De Machaut con Gabriele Mirabassi, Andrea Coen, Basilica Ara Coeli di Roma 2010 Orgoglio e Fedeltà Forte e temeraria Penelope con Iaia Forte, Nada, Massimo Zamboni a Bolzano Poesia, 2010 Les Noces di Igor Stravinsky con Ars Ludi a Malta Arts Festival 2010.
Venerdì 20 Aprile, Chihiro Yamanaka Trio (Giappone/Francia/Italia)
Tredici dischi all'attivo sulla prestigiosa Verve Records, miglior pianista in Giappone e acclamata negli Stati Uniti, Chihiro Yamanaka si è imposta come una tra le pianiste più importanti della scena jazz contemporanea. Nativa di Tokyo ma residente a New York, negli ultimi anni ha effettuato concerti in piano solo, in trio e con Orchestra in alcuni festival tra i più importanti al mondo. Swing, ritmo, fender rhodes sparsi tra le pieghe dei suoi brani. Una giostra infinita di soluzioni musicali mai scontate. Il tutto condito da una tecnica pianistica invidiabile e da uno stile impeccabile. Così capita che la musica di Chihiro Yamanaka si ascolti che è un piacere, tra standard e temi originali che sanno farsi apprezzare. Altro particolare non trascurabile, è il senso della melodia, frutto di un suo prolungato soggiorno in Brasile, che le ha aperto le porte alla bossanova e in particolare alla musica di Jobim. Non è un caso che sia una dei giovani musicisti più richieste dal ghota del jazz internazionale.
Chihiro Yamanaka inizia ad avvicinarsi al piano dall'età di 4 anni. Studia alla Royal Academy of Music in Gran Bretagna, per poi trasferirsi negli USA. Vive a New York dove suona regolarmente con le sezioni ritmiche afro/americane tra le più in voga, come Kendrick Scott alla batteria e Vicent Archer al basso . Si è esibita con importanti nomi del jazz, tra cui Clark Terry, Gary Burton, George Russell, Curtis Fuller, E Nancy Wilson, George Benson ed Herbie Hancock. Il suo album di debutto "Living Without Friday", nel 2001, l'ha posta sin da subito tra le più gradite sorprese della scena musicale internazionale. George Russell l'ha definita "una musicista molto dotata e creativa" ed il magazine giapponese Jazz Life l'ha descritta come "una dei più grandi talenti nel jazz degli ultimi decenni".
Nell'ottobre 2010 ha inaugurato l'evento di apertura del Roma Film Festival con un eclettico piano solo insieme al carismatico artista nipponico e mago della consolle DJ KRUSH nello splendido scenario del Museo MAXXI di Roma gremitissimo. Il suo ultimo lavoro, dopo l'omaggio ad Oscar Peterson con After Hours e Forever Begins, edito dalla leggendaria VerveRecords e registrato al prestigioso Avatar studio di NY con Kendrick Scott e Ben William al basso, è uscito in giugno per la Universal in Europa e Decca Records in USA. Chihiro Yamanaka ha suonato più volte in Italia, in sale da concerto prestigiose come l'Auditorium Parco della Musica di Roma, Blue Note di Milano, Lucca Jazz Festival. Il trio ha effettuato con grande trionfo un tour estivo lo scorso luglio in Italia con una tappa straordinaria per l'anteprima nazionale del tour all'Arena Santa Giuliana a Perugia per Umbria Jazz Festival aprendo il set del trio Hancock, Shorter e Miller davanti ad una platea di circa 5.000. Il nuovo lavoro è Reminiscence.
Chihiro Yamanaka, piano
Mauro Gargano, contrabbasso
Mikey Salgarello, batteria
Venerdì 27 Aprile, Casino Royale
I Casino Royale (nome ispirato dalla saga di Ian Fleming), dal 1987 si sono avventurati in territori differenti facendosi influenzare dal sound degli Specials, dei Clash.
Negli anni novanta il sound della band si arricchisce di richiami molto differenti tra loro: black rock, reggae, hip hop, dub, funk. "Dainamaita" segna anche il passaggio dei Casino Royale alla lingua italiana ed i loro testi diventano, sempre più, parte importante della loro opera.
La discografia della band si arrichisce di altri capitoli fondamentali: "Sempre Più Vicini" che strizza l'occhio al famoso sound di Bristol e "CRX", composto e registrato interamente a Londra. A dimostrazione di quanto, soprattutto quest'ultimo album fosse proiettato nel futuro, viene definito, già nel 1996, "il miglior disco del 2006" e i Casino Royale vengono scelti dagli U2 per aprire i due concerti italiani del Pop Mart Tour.
All'apice del successo, i Casino Royale chiedono la scissione del contratto discografico, aprono una propria etichetta dal nome "Royality" e sviluppano un progetto parallelo, Royalize, legato a sonorità elettroniche di matrice black.
Giuliano Palma, interprete vocale di molti dei brani, sceglie la strada solista.
Gradualmente, circondati dall'affetto di un vasto pubblico di "fedelissimi", i Casino Royale tornano in attività . Prima pubblicando in rete dei brani scaricabili liberamente, poi tornando a calcare i più prestigiosi palchi live fino a non riuscire più a fare a meno dello studio di registrazione dove, con Howie B, tra Milano e Londra, danno vita ad un nuovo capitolo musicale "Reale" (2006) che, in seguito, vedrà la luce anche in una particolare, ma non nuova per la band, veste dub: Howie B vs. Casino Royale "Not in the Face" (V2 Records 2007).
I Casino Royale, mente e cuore sempre in movimento, come il più avventuroso degli agenti segreti, non riescono più a stare fermi, non possono evitare di sperimentare e partono per una nuova missione: "Royale Rockers", rilettura di alcuni passaggi cruciali per la storia del gruppo.
Il nuovo capitolo di questa storia è musica che parla di vita nascosta dietro le altrui esistenze. Base di partenza, quella Milano con le sue figure solitarie; persone comuni che vivono notti pervase dai dubbi: "Io E La Mia Ombra". Non un prequel, ma nemmeno un sequel. Semplicemente un nuovo disco dei Casino Royale.
Alioscia "BBDai" Bisceglia, voce
Michele "Pardo" Pauli, chitarra
Patrick "Kikke" Benifei, tastiere, voce
Geppi, basso elettrico
Gabriele "Rata" Biondi, melodica, percussioni
Cesare Nolli, batteria
Venerdì 4 Maggio ore 21.30, Paolo Fresu e Devil Quartet (nostro articolo)
Con Paolo Fresu, tromba e filicorno, Bebo Ferra, chitarra, Paolino dalla Porta, basso, Stefano Bagnoli, batteria
Paolo Fresu
Fresu comincia da bambino ad avvicinarsi alla musica. Dalla banda del paese ai maggiori premi internazionali, la campagna sarda e i dischi, la scoperta del jazz e le mille collaborazioni, l'amore per le piccole cose e Parigi. Esistono davvero pochi artisti in Italia capaci di mettere insieme una tale mescolanza di elementi e trasformarla in un'incredibile e veloce crescita stilistica. Musica "melangé" la definisce lo stesso Fresu ma, in realtà, solo di jazz si tratta, sia pure spinto in avanti, sia pure mescolato con altri linguaggi, ma carico di una straordinaria energia dinamica e colmo di buone invenzioni. Fresu c'è riuscito proprio in un paese come l'Italia dove - per troppo tempo - la cultura jazz era conosciuta. La bellezza del lavoro di Fresu sta nell’immensa naturalezza di un uomo che, come pochi altri, è riuscito a trasportare il più profondo significato della sua magica terra nella più preziosa e libera delle arti. Dentro al suono della sua tromba c’è la linfa che ha dato lustro alla nouvelle vague del jazz europeo. Oggi suona con un nuovissimo quartetto “Devil” pronto a riscattare i successi del celebrato “Angel” che compose più o meno una decina di anni fa.
Bebo Ferra
Chitarrista tra i più stimati nell’ ambito nazionale, vanta collaborazioni con diversi artisti sia italiani che internazionali. Ha suonato nei più importanti festival e rassegne nazionali e europee e ha all’attivo più di venti dischi. Collabora nella creazione di musiche per il cinema e il teatro.
Paolino Dalla Porta
Contrabbassista tra i più affermati in ambito nazionale, ha all’attivo circa ottanta incisioni con collaborazioni internazionali. Ha recentemente composto le musiche per il documentario “Magie d’africa” di Achille Mauri e fondato un nuovo quintetto a suo nome.
Stefano Bagnoli
Raffinato specialista nell’uso delle spazzole è da molti anni al fianco di alcuni prestigiosi personaggi e gruppi del mondo jazzistico nazionale. Ha all’attivo oltre duecento registrazioni discografiche.

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