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La seconda serata: "Musica e Territorio: le tradizioni in Terra di
Lavoro"
Mercoledì 26 Ottobre, nell’incontro dedicato a “Musica e Territorio: le tradizioni in Terra di Lavoro” sono intervenuti
Corrado Sfogli, leader della Nuova Compagnia di Canto Popolare, il regista
Gianni Gugliotta (regista e ricercatore), e componenti dei Corepolis e
Cantica Popularia.
Il moderatore Pietro Di Lorenzo ha stimolato gli invitati ad individuare i tratti salienti della musica tradizionale di Terra di Lavoro.
Emilio Di Donato, in qualità di membro dei Corepolis, ha tracciato una storia
dei lavori più rappresentativi delle tradizioni popolari di Terra di Lavoro,
quali dischi ormai introvabili come "Canto in Discanto"
realizzato trent'anni addietro dal Teatro Popolare Casertano con lo stesso
Gugliotta, al cofanetto di 7 dischi "Canti e Tradizioni popolari in
Campania" realizzato da Roberto De Simone, il disco "incantando"
dei Cantica Popularia ed altri ancora.
Sia Corrado Sfogli che Gugliotta sono concordi che la vera ed unica forma di “musica popolare”
locale è quella della tammurriata, e la provincia di Caserta non ha degli elementi distintivi rilevanti rispetto alle province limitrofe. Gugliotta, che ha svolto per anni un lavoro di ricerca sul campo anche al fianco di Roberto De Simone, sfociato in varie pubblicazioni discografiche ed editoriali, ha poi ribadito che buona parte del repertorio eseguito dai gruppi di musica popolare non ha in realtà nulla di popolare; “in tanti anni di ricerca non ho mai ascoltato da un contadino una “villanella”, per il semplice fatto che questo è un genere musicale che di popolare non ha nulla. Il bel lavoro di ricerca svolto da De Simone, che ha fatto eseguire alla Nuova Compagni di Canto Popolare sia brani tradizionali
(tammurriate) che di musica colta (le villanelle), è stato spesso travisato da molti musicisti che hanno appreso questo repertorio solo dai dischi, ed hanno iniziato a confondere i generi, utilizzando inoltre strumenti che nella realtà non sono mai usati nella musica popolare”.
Per Sfogli "la musica popolare è come l'acqua viva, quando si ferma
inizia a stagnare" e perciò per lui è necessario che i musicisti non
solo preservino la tradizione, ma la facciano evolvere con ogni possibile sorta
di contaminazione, per renderla sempre attuale.
Antonella Izzo, cantante dei Cantica Popularia, ha parlato di come ha dovuto pazientare per anni
affinché sua madre e le zie, che da giovani lavoravano insieme nei campi, ricantassero per lei quei canti a tre voci che hanno scandito le durissime esperienze lavorative giovanili.
E' poi intervenuto Franco Nigro, che come sindaco di San Nicola La
Strada creò il museo delle tradizioni
contadine, tuttora ospitato presso il Real Convitto Borbonico di San Nicola
L.S.. "Chi non ha memoria non ha futuro e dunque non ha sviluppo. Cultura e lavoro vanno di pari passo.
Ho sempre cercato di lavorare sul mantenimento e sulla difesa delle tradizioni
anche per dare una forte spinta allo sviluppo del turismo".
Una tammorriata eseguita all'aperto da Antonella, insieme a Doralisa Barletta, Biagio Rossetti ed Emilio Di Donato dei Corepolis, ha concluso l’interessante serata.
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