Casertavecchia, 8
Settembre. Versatile, fantasioso, simpatico Arturo Brachetti, famoso
trasformista di fama internazionale e ormai quasi più parigino che
torinese... eppure ieri sera a Casertavecchia - sempre suggestivo lo
sfondo medioevale che incornicia il palco - forse ha un po’
deluso.
Pochi i numeri di “trasformazione”, ancor
meno quelli di “magia”. Lo spettacolo è scivolato via senza
troppe emozioni con il pubblico in continua attesa di qualche numero
speciale.
Certo, simpatico il gioco della carta scelta da
una ragazza del pubblico e da lui indovinata (un classico nei numeri
di magia); e divertenti pure i tanti personaggi a cui egli, con
tutta la sua versatilità riesce a dar vita utilizzando un solo
vestito….Ma è stato tutto qui: gran parte dello spettacolo è
stato poi una sorta di monologo-dialogo (con il pubblico) sulla sua
vita, una descrizione delle sue prime esperienze in seminario (è
lì che sono iniziati i “giochi”), poi di quella parigina,
infine quella americana che gli hanno dato enorme successo…
Ci aspettavamo davvero di più, soprattutto da
uno come Brachetti.
E’ venuta meno l’atmosfera magica che fa
vagare lontano l’anima, il fascino allusivo o suggestivo dell’irreale,
del gioco illusionista, l’attesa del fantastico che fa sognare e
ci trascina via dalla realtà e che forse, mai come in questi
giorni, avremmo tanto desiderato accadesse, fosse solo per una mezz’ora!
Nella seconda parte della serata, il
concerto di Enrico Pieranunzi >>
(Cartellone,
costi ed orari del XXXIV Settembre Al Borgo)
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