Al Teatro Civico 14: "Pig Bitch" di Marina Cioppa, regia di Michele Brasilio
Caserta - 14 ottobre 2023
Articolo di R. Barsali
Due Donne e una macchinetta che eroga merendine, in un
ipotetico spazio ai cui bordi si apre il mondo. Due Donne e una macchina, una
Volvo.
Entrambe infliggono al proprio corpo obblighi onerosi, che confinano
con un piacere che alla lunga piacere non è. Entrambe esercitano e soddisfano
bisogni primari, nell’accezione peggiorativa del termine, praticando i
rispettivi eccessi – l’una verso il cibo, l’altra verso il sesso.
Due
piaceri che possono diventare pericolosi.
Ma l’arte sottile della regia sa
nascondere abilmente il dramma, e gli spettatori si trovano di fronte due
personaggi inizialmente quasi caricaturali, che lentamente emergono dallo
stereotipo imposto loro dalle convenzioni: una, la prostituta dell’est, esile e
aggraziata, costretta dalle circostanze ad essere la Bitch; l’altra, una
macellaia aggressiva e truculenta, ansiosa e astiosa, la Pig.
Un
insolito incontro, quello tra la Bitch e la Pig, ma gli
spettatori non hanno il tempo di indagare, travolti come sono dai dialoghi
serrati – comprese le Voci fuori scena – dalle mimiche esilaranti, e
dall’inquietante monologo esplicativo che la Pig, ad un certo momento, ritiene
di condividere con il pubblico, contrapposto al silenzio della Bitch e
al suo monologo senza parole.
Man mano che scorre lo spettacolo i due
stereotipi acquisiscono spessore umano, fino a dichiararsi amicizia, fino
all’improvviso ribaltarsi della situazione: come si se fosse all’improvviso
squarciato uno scenico cielo di carta e la realtà si presentasse nuda e cruda.
Un senso di comunanza drammatico, che va ben oltre la carne, unico, iniziale
trait d’union.
Un finale stupefacente, non anticipabile, naturalmente, ma
che restituisce dignità a entrambe.
Lo squilibrio tra i tempi scenici dei
confronti tra le due e lo squarcio del finale, certamente voluto da autrice e
regia (un convincente Michele Brasilio, già presente tra i finalisti della
Biennale di Venezia del 2021 con l’opera Anti-gone), è lo scossone che
ricorda al pubblico che fidarsi delle apparenze è un errore reiterato.
Interessanti le Voci fuori scena, un condensato delle peggiori frasi degli
haters, che sui social scandiscono tristemente i nostri giorni.
Va il nostro
plauso doppio a Marina Cioppa, autrice e convincente interprete (la Bitch),
e ad una favolosa Stefania Remino (la Pig), a tratti quasi fantozziana.
Alzandoci, dopo ben quattro chiamate delle attrici, e un’ultima con tutta la
compagnia Vulìe in scena, viene spontaneo tradurre il titolo in vernacolo, e
aggiungere: ….. bello!
Consulta: Teatro Civico 14: stagione 2023/24