Roberto Latini

  

Teatro Civico 14: laboratori

Caserta – stagione 2021-22

Comunicato stampa

dal 18 al 21 ottobre 2021, dalle 11,00 alle 17,00 (con pausa pranzo 13/14), Laboratorio di regia sulla lettura del testo drammatico a cura di Massimiliano Civica
per un numero massimo di 15 partecipanti
I Classici del teatro, dalle tragedie di Eschilo, Sofocle, Euripide, alle opere di Shakespeare o Moliere, hanno una caratteristica in comune: sono privi di didascalie e di indicazione per la messinscena.
Per capire la ragione di ciò, prendiamo come esempio uno di questi autori. Shakespeare era insieme autore, “regista” e attore: scriveva il testo, dirigeva la messinscena e spesso vi prendeva parte come interprete. Per lui i suoi testi non avevano un valore letterario autonomo e non erano destinati alla semplice lettura, tant’è vero che non si è mai interessato alla loro pubblicazione mentre era in vita. Dunque non testi, ma copioni: la traccia, il materiale di partenza per il prodotto finale che Shakespeare aveva a cuore, lo spettacolo. Copioni, poi, che erano destinati ad uso esclusivo della sua compagnia: non sono stati scritti con l’idea che altri, tranne il loro autore, li potessero mettere in scena.
Shakespeare sapeva quali attori della sua compagnia avrebbe utilizzato, in che spazio sarebbe stato realizzato lo spettacolo, le convenzioni di quello spazio, e le azioni che il pubblico avrebbe avuto sotto gli occhi. Scriveva il copione letteralmente “vedendo” quello che sarebbe accaduto sulla scena, e, poiché un’azione vale più di mille parole, nei suoi testi mancano mille parole per ogni azione che il “regista” Shakespeare aveva in mente di realizzare senza bisogno di annotarla per scritto. Perché perdere tempo a scrivere le didascalie se era convinto che solo lui avrebbe portato a teatro i suoi testi?
Chi dunque pensa di poter capire il senso dell’Amleto solo attraverso la lettura del testo è nella stessa condizione di chi pensasse di poter godere di un film di Kubrik leggendo la sceneggiatura. E, in sovrappiù, una sceneggiatura monca, che contiene i dialoghi, ma non le indicazioni dei luoghi, delle azioni, di ciò che accade ai personaggi.
Un regista che vuole mettere in scena un’opera di Shakespeare è dunque costretto a ricostruire lo spettacolo che sta “sotto”, o “sopra”, il testo. È costretto a “vedere” lo spettacolo che Shakespeare a tratto dal suo testo, per individuare quelle didascalie non scritte che ne disvelano il senso profondo. Solo così potrà poi realizzarne autonomamente una nuova e personale versione.
Di un copione teatrale bisogna dunque imparare a leggere quello che l’autore-regista-attore ha scritto negli spazi bianchi della pagina con una sorta d’inchiostro invisibile. Ad esempio, spesso, per capire l’anima e desideri di un personaggio, è più importante prestare attenzione a quando, e in presenza di chi, parla, piuttosto che a quello che dice. Bisogna notare quando un personaggio entra in scena e quando ne esce, se si vuole afferrare la dinamica dei suoi rapporti con gli altri protagonisti dell’opera. Dunque nel testo ci sono delle indicazioni di messinscena, ma sono nascoste “intorno” alle parole dei personaggi e dentro la sequenza verticale delle battute. Un bravo regista deve saper leggere queste didascalie invisibili.
I partecipanti al laboratorio si eserciteranno sulla lettura teatrale del Un sogno nella notte dell’estate di Shakespeare. Durante i 5 giorni del laboratorio, guidati e stimolati dal regista Massimiliano Civica, leggeranno integralmente il testo, ne scopriranno i misteri, le convenzioni e i meccanismi scenici di funzionamento, per poi proporre una propria ipotesi di messinscena, comprensiva di indicazioni scenografiche, di una idea dei costumi e dell’azione degli attori. Il laboratorio è indirizzato a registi, attori, e a tutti quelli che sono interessati a smontare il giocattolo del testo drammatico per capirne al meglio il funzionamento.
COSTO: € 150,00
COME PARTECIPARE
Per partecipare è necessario inviare una mail a organizzazione@teatrocivico14.org con il proprio curriculum e una foto entro e non oltre il 01 ottobre 2021.
MASSIMILIANO CIVICA
Reatino, classe 1974, dopo una Laurea in Storia del Teatro alla Facoltà di Lettera dell'Università La Sapienza, Civica svolge un percorso formativo composito che passa dal teatro di ricerca (seminari in Danimarca presso l’Odin Teatret di Eugenio Barba) alla scuola della tradizione italiana (si diploma in Regia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico) per poi compiere un apprendistato artigianale presso il Teatro della Tosse di Genova (a contatto con il magistero di Emanuele Luzzati e il sapere scenico di Tonino Conte).
I suoi primi spettacoli (Andromaca, Grand Guignol, La Parigina, Farsa) sono ospitati nei più importanti teatri e festival italiani.
Nel 2007 vince il Premio Lo Straniero (assegnato dall’omonima rivista diretta da Goffredo Fofi) e il Premio Hystrio-Associazione Nazionale Critici Teatrali per l’insieme della sua attività teatrale.
Sempre nel 2007, a soli 33 anni, diventa Direttore Artistico del Teatro della Tosse di Genova, dando vita al progetto triennale Facciamo Insieme Teatro, che vince il Premio ETI Nuove Creatività.
Nel 2008 per lo spettacolo Il Mercante di Venezia, prodotto dalla Fondazione Teatro Due di Parma, vince il Premio UBU per la miglior regia.
Nel 2009 gli viene assegnato il Premio Vittorio Mezzogiorno.
Nel 2010 dirige Un sogno nella notte dell'estate di Shakespeare, prodotto dal Teatro Stabile dell'Umbria e dal Romaeuropa Festival.
Nel 2011 dirige Attraverso il furore di Armando Pirozzi, che debutta al Festival Inequilibrio di Castiglioncello.
Nel 2012 dirige Soprattutto l’anguria di Armando Pirozzi, in corealizzazione col Teatro di Roma e in collaborazione con il Romaeuropa Festival.
Come studioso ha collaborato con la cattedra di Metodologia della Critica dello Spettacolo dell’Università La Sapienza di Roma, e, nel biennio 2007-2009, ha tenuto la cattedra di Regia presso l’Accademia di Belle Arti di Genova. Nel 2013 ha tenuto un corso di alta specializzazione in recitazione presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’amico di Roma.

dal 1 al 3 dicembre, "Del pieno e del vuoto" laboratorio condotto da Roberto Latini
Del pieno del vuoto, nella scrittura che diventa scenica. Teorie e pratiche, riflessi e riflessioni, tra senso e sensazione. Attraverso esercizi di costruzione e decostruzione della proposta, il modulo condotto da Roberto Latini sollecita le grammatiche del dire nella progressiva reinterpretazione dei fondamentali ascolto e relazione.
QUANDO
1 dicembre 15-19
2 dicembre 10-13 e 15-19
3 dicembre 10-13 e 15-19
> DOVE Teatro Civico 14, Caserta
> COSTO 60€
> COME PARTECIPARE
Per partecipare è necessario inviare una mail a organizzazione@teatrocivico14.org con il proprio curriculum e una foto entro e non oltre il 21 novembre 2021.
> ROBERTO LATINI
Attore, autore, regista, si è formato a Roma presso Il Mulino di Fiora, Studio di Recitazione e di ricerca teatrale diretto da Perla Peragallo, diplomandosi nel 1992. Fondatore negli anni delle compagnie Teatro Es, Clessidra Treatro, è il fondatore di Fortebraccio Teatro, compagnia riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività culturali dal 1999 al 2018.
Si è laureato discutendo una tesi in Metodologia e Critica dello Spettacolo presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.
Tra gli altri, ha ricevuto il Premio Sipario nell’edizione 2011 per Noosfera Lucignolo, il Premio Ubu 2014 come Miglior Attore per il ruolo di Arlecchino ne Il servitore di due padroni, regia di Antonio Latella, il Premio della Critica nel 2015 per I giganti della montagna e il Premio Ubu 2017 come Miglior Attore per Cantico dei cantici. Da alcuni anni incontra attrici e attori attraverso laboratori intitolati “l’attore senza spettacolo” e “where is this sight?” . Ha diretto il Teatro San Martino di Bologna dal 2007 al 2012.
Tra i suoi titoli più recenti, Mangiafoco (2019, drammaturgia, regia e interpretazione), In exitu di Giovanni Testori (2019, diretto e interpretato), Sei. E dunque perché si fa meraviglia di noi? da Luigi Pirandello (drammaturgia e regia), ll teatro comico di Carlo Goldoni (produzione Piccolo Teatro di Milano) tutti e due del 2018, Quartett di Heiner Müller (regia), Cantico dei cantici (adattato, diretto e interpretato), entrambi del 2017; Amleto + Die Fortinbrasmaschine, da William Shakespeare e Heiner Müller (diretto e interpretato), 2016; Metamorfosi (di forme mutate in corpi nuovi) da Ovidio (diretto e interpretato), 2015; I giganti della montagna di Luigi Pirandello (diretto e interpretato), 2014; Il servitore di due padroni da Carlo Goldoni, di Ken Ponzio, regia di Antonio Latella e Noosfera Museum (scritto, diretto e interpretato), tutti e due del 2013; Scene di Woyzeck di Georg Büchner / Alban Berg, regia di Federico Tiezzi, Seppure voleste colpire (scritto, diretto e interpretato) e Ubu Roi di Alfred Jarry (diretto e interpretato), tutti del 2012; Noosfera Titanic (scritto, diretto e interpretato), 2011; Noosfera Lucignolo (scritto, diretto e interpretato) e L’uomo dal fiore in bocca di Luigi Pirandello (diretto e interpretato), entrambi del 2010.

info
Teatro Civico 14, Via F. Petrarca (Parco dei Pini) c/o Spazio X, Caserta
t. (+39)0823.441399, organizzazione@teatrocivico14.org

Teatro Civico 14: stagione 2021-22

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