Stagione 2018/19 del Teatro Civico 14
Caserta – dal 14 settembre 2018 al 5 Maggio 2019
Comunicato stampa
La Stagione
● Incontri
Un viaggio nel panorama
teatrale nazionale, con artisti della scena contemporanea alle prese con
spettacoli capaci di innescare un dialogo intimo e diretto con il pubblico.
●
Maieutiké
Spettacoli al loro debutto, accompagnati alla nascita, covati nel
ventre del Teatro Civico 14 durante le ultime fasi della loro gestazione.
●
Xmas
Il programma di spettacoli nelle festività natalizie pensato per le
famiglie.
● Eventi
Spettacoli e performance con tematica diversa, vere e
proprie esperienze per lo spettatore: teatro, cinema, danza, arti visive. Una
sezione destinata a crescere durante l’anno.
14 settembre
2018, EVENTI, "Sabi - un rito" di Alessandra Asuni (presentazione)
con la collaborazione di Centottantanove alla realizzazione di alcuni elementi
scenici
Dopo Accabbai - un rito e Matrici - un rito si chiude la trilogia con
Sabi - un rito. L'artista sarda Alessandra Asuni esplora il ciclo di
“morte-vita-rinascita” attraverso antiche pratiche e mestieri della sua terra
d'origine. Un percorso che richiama come forma la performance teatrale rituale
in cui nel corso della “esecuzione” si può generare sempre qualcosa di nuovo.
Ognuno dei riti contiene l'altro, sono nella stessa misura per lo
spettatore-partecipante divisibili e indivisibili. Questo tipo di lavoro ha un
carattere sperimentale, un'esperienza individuale e collettiva insieme.
Una
donna compie il suo racconto intorno al sale con gesti e parole che appartengono
ad antiche cure.
Quando guariamo da una malattia insidiosa diciamo che siamo
Rinati. Guarire è come ricominciare a prender confidenza con la vita.
Credenze ancestrali che ancora si tramandano, riti profani che sfiorano il
divino, guaritrici le cui mani dispensano cure segrete. Non c' è luogo in
Sardegna in cui non si pratichino terapie empiriche o magiche: sono ancora
numerose, infatti, le misteriose guarigioni capaci di suscitare interrogativi
che appaiono impenetrabili, in bilico tra lo scetticismo e la cieca fede in
rimedi senza tempo.
13 ottobre 2018, INCONTRI, Progettofarsa
/ Elsinor presenta "Now - prova sul Riccardo III di William Shakespeare" di e
con Michele Sinisi
scritto con Francesco M. Asselta, voce off Peter Speedwell
Il testo di Shakespeare si apre con un monologo di Riccardo che vale la bellezza
dell’intera opera e che condensa tutta la vicenda. La narrazione che ne segue
apre all’aspetto più profondo, all’animo del personaggio e di chi gli sta
intorno, degli altri personaggi e ahimè di noi. Riccardo annuncia cosa farà, il
perché, e con la sua “teatrale” deformità, alimenta in segreto il desiderio di
conoscerlo.
Il posticcio e la finzione, l’artificio che induce a credere, in
questo personaggio sembrano trovare una delle occasioni più emblematiche e la
magia del teatro diventa una grande bugia.
Il lavoro è costruito sul monologo
iniziale di Riccardo in inglese e su cosa serve per realizzare i personaggi, per
farli vivere agli occhi dello spettatore.
Lui diventa cattivo perché la vita
gli ha tolto tanto. La cattiveria con cui invade la storia non è comodamente
assoluta ma è generata dalla vita vissuta sotto il cielo, con le aspettative che
questa tradisce, i sogni che non ci permette di realizzare. Le sottrazioni
dell’animo di Riccardo si somatizzano e le ferite mostrano una diversa
evoluzione della bellezza.
C’è una forte nostalgia in quell’inizio perché
niente è più doloroso della coscienza di ciò che non sarà più. Lo spettacolo non
racconta una storia, la fa vedere e il testo ha un ruolo musicale, da sentire
più volte fino a comprenderlo sulla scena più di quanto il foglio non possa
fare.
27 e 28 ottobre 2018, INCONTRI, Aldes presenta
"Kotekino Riff - esercizi di rianimazione reloaded" di e con Andrea Cosentino
musiche in scena Michele Giunta
supervisore dinamico Andrea Virgilio
Franceschi
assistente Dina Giuseppetti
in collaborazione con CapoTrave /
Kilowatt 2017
KOTEKINO RIFF vuole essere il mio gioco a togliere di mezzo
l'opera. Quel che resta è da un lato l’attore, come macchina ludica di
significazione, dall'altro il teatro come esercitazione allo stare comunitario.
Che vuol dire mille cose diverse: dinamiche di potere, di rappresentazione, di
rappresentanza, di racconto, di seduzione. Che racchiude questioni importanti e
sempre attuali, come la coralità, il prendere la parola, il potere, la fiducia e
l’inaffidabilità, l’autorevolezza, l’autorialità e l’autoritarismo.
KOTEKINO
RIFF è un coito caotico di sketch interrotti, una roulette russa di gag
sull’idiozia, un fluire sincopato di danze scomposte, monologhi surreali e
musica. È una esercitazione comica sulla praticabilità della scena, sulla
fattibilità dei gesti, sull’abitabilità dei corpi, sulla dicibilità delle
storie. Creare aspettative e negarle, fino a mettere in crisi il ruolo di attore
e spettatore. Una clownerie gioiosa e nichilista senza altro senso che lo stare
al gioco. Il migliore spettacolo teatrale non è che il programma di una festa.
3 novembre 2018, INCONTRI, Compagnia Garbuggino/Ventriglia -
Armunia presenta "In terra in cielo" di e con Silvia Garbuggino e Gaetano
Ventriglia
musiche composte ed eseguite da Gabrio Baldacci
Guardiamo al
Don Chisciotte attraverso uno sguardo donchisciottesco, in un rapporto
reciprocamente immaginifico con la chitarra baritono Danelectro di Gabrio
Baldacci. Portiamo in scena la relazione tra l’essere umano nell’estrema nudità
esistenziale e l’archetipo del Don Chisciotte. Un Don Chisciotte che parla
parole di Paul Eluard, che esiste idealmente nello stupore e che attraversa e ci
chiede un attraversamento lucido della notte del mondo e dell’uomo. Fino
all’alba: la resurrezione dello sguardo aperto su un mondo anch’esso risorto,
che risorge ogni giorno, sulla bellezza del creato non più straziante ma colma
di tenerezza. E mentre Sancho Panza vede pecore e montoni laddove il suo signore
vede cavalieri e principi, un cavallo viaggia nello spazio-tempo di un universo
trasparente: un ronzino di nome Ronzinante.
9 novembre 2018,
EVENTI, "Dialoghi sulla meraviglia" un progetto di Antonio Pascale
Un astrofisico, Amedeo Balbi, e uno scrittore, Antonio Pascale, affrontano
l'affascinante dilemma del libero arbitrio e delle sue declinazioni. Tutto parte
da una frase di Platone: “Siamo liberi, e allora dobbiamo essere felici”. Ma
siamo liberi? O la materia ci imbriglia? Se è così, come la mettiamo: che ne è
della nostra felicità? Una conferenza-spettacolo per passare in rassegna temi
affascinanti, sia quotidiani sia letterari, filosofici e fisici, per chiedersi
come siamo arrivati fin qui e cosa possiamo fare di bello durante il transito
terrestre.
Amedeo Balbi, astrofisico,
professore all'Università di Roma Tor Vergata. Autore di oltre 90 pubblicazioni
su riviste scientifiche internazionali, in passato ha lavorato tra l'altro alla
University of California Berkeley con il premio Nobel George Smoot. Attivo da
anni sul fronte della divulgazione scientifica, ha una rubrica su Le Scienze,
collabora con quotidiani, periodici, radio e tv e ha scritto diversi libri,
l'ultimo dei quali è “Dove sono tutti quanti?” (Rizzoli).
Antonio Pascale è scrittore, saggista e autore
televisivo. Tra i romanzi, “La città distratta”, “La manutenzione degli
affetti”, “Passa la bellezza”, “Le attenuanti sentimentali”, e l’ultimo, “Le
aggravanti sentimentali”, tutti per Einaudi. Come saggista ha pubblicato:
“Scienza e sentimento” (Einaudi), premio Bari e premio Le due culture come
migliore opera di divulgazione scientifica; “Questo è il paese che non amo”
(minimumfax), “Democrazia cosa può fare uno scrittore” (Codice), inserito da
Baricco tra i 50 libri degli ultimi 20 anni; “Pane e pace” (Chiarelettere).
Collabora con Il Mattino, il Corriere della Sera, il Foglio, Mind, Le Scienze e
Limes. È stato l'intellettuale di servizio alle Invasioni Barbariche, scrivendo
e interpretando 15 minifilm di 120 secondi. Ha scritto con Amedeo Balbi “Dal Big
Bang alla civiltà in sei immagini” e “Materia e libertà”, due fortunate e
richieste conferenze-spettacolo.
18 novembre 2018,
INCONTRI, Scenari Visibili compagniateatro in "H2io" con Dario Natale
una
drammaturgia collettiva
supporto drammaturgico Luca Vittorino
supporto
sonoro Michelangelo Mercuri
luci Pasqualino Truzzolillo
comunicazione
Valeria e Domenico D’Agostino
si ringrazia per l’accompagnamento Mariano
Dammacco ed i Quotidiana.com
Che suono hanno le trombe del giudizio
universale? Nel mondo di Mario, hanno il suono di un telefono dimenticato in un
angolo buio di una casa di famiglia disabitata, la voce di un acaro che pone
domande impertinenti come il grillo parlante di Pinocchio, l’annuncio metallico
e nasale del venditore ambulante di varechina, il verso di oggetti quotidiani
sopravvissuti ad uno sgombero, che nel gioco visionario di Mario diventano eroi
di una fiaba. E’ la fiaba dei nostri tempi, in cui uomini e donne, ormai adulti,
sono costretti a ritornare a casa dei genitori, a ricominciare tutto da dove
sono partiti, bambini. Più generazioni, condannate ad essere perennemente figli,
in un presente così sbilenco, da non lasciare neanche il tempo di potersi
guardare intorno. Bollati da una società frettolosa come sconfitti, vivono il
loro giudizio universale quotidiano tra le pareti di casa, senza apparente
prospettiva di futuro, in un vortice di ricordi, nuovi propositi, rimpianti,
trascinati come tronchi di legno risucchiati dalla corrente… ma uno spiraglio di
luce si fa strada, un appiglio, un consiglio, una certezza…
8 e 9 dicembre 2018, XMAS, Teatri
Uniti in "New Magic People Show" dall’opera di Giuseppe Montesano
messo in
scena da Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi, Luciano Saltarelli
elementi scenici Underworld
costumi Ortensia De Francesco
In Magic People
Show (2007), su un ritmo vertiginoso da commedia nera Giuseppe Montesano
chiamava in scena il suddito televisivo, il consumatore globale, l’uomo medio
assoluto, lo schiavo della pubblicità, e poi i risanatori dell’economia
nazionale, i venditori di spiagge, i venditori di aria da respirare, i venditori
e i compratori di anime. Dieci anni dopo una nuova versione di quel comico,
feroce e colorito avanspettacolo pop, in un crescendo che mescola l’opera buffa
e il dramma, fatto di ridicoli mostri drogati dal sogno del denaro, di
prigionieri illusi di essere liberi, di gaudenti che hanno seppellito la
passione e l’amore: un nuovo capitolo del tragicomico romanzo teatrale
dell’Italia malata di questi ultimi anni.
15 e 16, 22, 23,
25, 26, 28, 29 e 30 dicembre
2018, XMAS, Mutamenti/Teatro Civico 14 in "Bianca, Neve e i tre settenani"
(nostro articolo)
liberamente ispirato a Biancaneve e i sette nani dei fratelli Grimm
scritto e
diretto da Roberto Solofria, con Roberto Solofria, Antimo Navarra, Vincenzo
Bellaiuto, Martina Porfidia
scene Antonio Buonocore, costumi Alina Lombardi,
musiche Paky Di Maio, testi canzoni Laura Bova
Nel castello di Lohr in Bassa
Franconia, Bianca visita la splendida collezione di specchi, tra questi c'è ne è
uno quasi magico che ripete le parole di chi si specchia. La ragazza, incantata
da tal prodigio, non si accorge della chiusura del museo e resta intrappolata
all'interno dello stesso. Dopo la chiusura misteriosi personaggi faranno la loro
comparsa e coinvolgeranno Bianca in un'avventura che ricorda tanto quella di
Biancaneve che in quel castello, pare, sia nata.
dal 2 al 6 gennaio
2019, XMAS, Mutamenti/Teatro Civico 14 in "Il sogno di Rosaspina"
liberamente
ispirato a Rosaspina dei fratelli Grimm e La bella addormentata di C. Perrault
di Luigi Imperato, regia Rosario Lerro
Rosaspina è figlia del re e ama
girare per il suo regno, incontrare personaggi e volti sempre diversi. Rosaspina
è una ragazza curiosa. Ama scoprire il mondo con gli occhi e con il tatto. Ama
toccare oggetti nuovi. Ma Rosaspina non sa cosa siano gli aghi, e mai avrebbe
dovuto saperlo. Una maledizione l’aveva colpita appena nata: la principessa
crescerà in grazia e bellezza, amata da tutti, ma prima che il sole tramonti sul
suo sedicesimo compleanno ella si pungerà il dito con il fuso di un arcolaio e
morirà. La messa al bando di tutte le punte nel regno non basta, il maleficio si
compie, ma la giovane principessa non muore, cade invece addormentata grazie
all’intervento di una fata buona. Qui comincia il sonno e un sogno lungo 100
anni. Rosaspina ha perso i sensi ma non la sua curiosità; continua a vagare in
un regno, onirico stavolta, incontrando ancora volti e personaggi nuovi,
semplicemente inventati dalla sua instancabile fantasia. E poi arriva il
principe, la storiaAntimo Casertano e Daniela Ioia continua, scocca l’amore. ma quel sogno, quel lungo sogno,
non la abbandonerà mai più, diventerà racconto, filastrocca, favola per i suoi
figli e per tutti i bambini.
dall'11 al 13 gennaio 2019,
MAIEUTIKÉ, Teatro Insania presenta "Gli innamorati" con Antimo Casertano e
Daniela Ioia
Viviamo oggi in un’epoca in cui tutto sembra derivare da
stereotipi violenti, dalla bruttezza e da fenomeni aggressivi, che non
riguardano solo la violenza fisica ma anche e soprattutto quella morale,
culturale ed etica. Oggi l’unico argomento di discussione, nel bene e nel male,
che sembra fare presa sull’opinione pubblica è la “camorra”, la sopraffazione,
la ragione del più forte e del più violento. Ma a mio parere invece è necessario
tornare a parlare di cultura, bellezza, di vita, e più di ogni cosa d’amore.
L’idea nasce da questa volontà, trattare un argomento che per secoli è stato il
motore della vita per l’intera umanità. I più grandi filosofi, drammaturghi e
sognatori hanno trattato questo argomento vitale. In ogni essere umano alberga
l’amore, la morale, anche in coloro che per varie ragioni sembrano aver
dimenticato oppure nascosto questo sentimento. Occorre tornare a credere che
l’amore può fare notizia, forse anche più della violenza e tornare a parlarne
come strumento indispensabile e diffonderlo in ogni modo. Partendo dal testo
originale “Gli innamorati” di Carlo Goldoni, ho rivisto lo stesso in chiave
contemporanea, calando i personaggi, il loro modo di esprimersi e le loro
vicende ai giorni nostri. I veri protagonisti della commedia saranno i due servi
Tognino (Tonino nel mio adattamento) e Lisetta, che vivranno in modo segreto e
parallelo, la loro storia d’amore; forse in maniera anche più passionale ed
intima dei due classici innamorati Goldoniani, Eugenia e Fulgenzio, che sono
visti non più con lo stereotipo classico (molto probabilmente sono entrambi
obesi) ma immersi anche loro nella realtà attuale. Saranno due ragazzi moderni,
con i loro pregi/difetti e soprattutto i loro vizi, con le paure e le ansie che
affliggono i giovani d’oggi. Anche gli altri personaggi si muoveranno in questo
clima di commedia moderna, perché non bisogna dimenticare che questo era
l’intento di Goldoni, una grande commedia che denunciasse i vizi dei giovani del
suo tempo. Ognuno dei personaggi è mosso dall’amore e dai suoi vizi. Lo zio di
Eugenia, Fabrizio, è innamorato dei beni materiali e delle apparenze. Roberto,
il pretendente e spasimante di Eugenia è innamorato di se stesso, del danaro e
degli affari. Eugenia e Fulgenzio sono due capricciosi innamorati del cibo e
delle futilità, che non riescono a vedere oltre il proprio naso. Clorinda, la
cognata di Fulgenzia è la classica donna che subisce l’amore essendo succube del
marito. Gli unici due “puri” sono i due servi, Tonino e Lisetta, rispettivamente
il ragazzo extracomunitario che fa le pulizie a casa di Fulgenzio e l’emigrante
napoletana che lavora in casa di Eugenia. Entrambi, a differenza degli altri, si
amano umilmente, senza pretese e interessi. Amano senza volere nulla in cambio,
come l’amore stesso richiede. Una drammaturgia riscritta per soli quattro
attori, dove due di essi interpreteranno il ruolo fisso dei due innamorati
Eugenia e Fulgenzio, mentre gli altri due attori il resto dei personaggi che si
muove intorno ad essi. Una riscrittura dinamica che prevede pochissimi elementi
scenici, dove ciò che conta più di ogni altra cosa sono gli attori e le
relazioni che intercorrono tra loro.
12 gennaio 2019 al Teatro Izzo (CE) ore 21:00, Inside Bob Marley, un progetto di Paky di
Maio e Luigi Iacono in collaborazione con Mutamenti/Teatro Civico 14
Pittura
- Teatro - Musica - Danza – Fotografia - Illustrazione per rendere omaggio, nel
più intimo e personale dei modi, a Bob Marley
Con: Anna Mancini, Naf-Mk, YKAP
(Paky Di Maio feat. Francesco Di Maio e Pasquale Maltempo), Muretto Crew, Resli
Tale, Amatelab, Rosanna Gaddi & Mape, Mutamenti/Teatro Civico14, Malevera,
Giglio & Casuccio, Kollettivo Kairos 1.7, Acustica Caustica, The Boogie Man,
Nico Palmieri, Gianluca Vanitá
Un evento curato da Paky Di Maio e Luigi
Iacono in collaborazione con: Mutamenti/Teatro Civico 14.
Anche quest'anno
musicisti, ballerini, attori, artisti, fotografi,illustratori,street artist,
ognuno con il proprio linguaggio artistico e il proprio stile,
reinterpreteranno, studieranno, restituiranno e stravolgeranno con la propria
identità artistica uno degli artisti più importanti del 900.
L'ottava
edizione dell'INSIDE vi racconterà una terra lontana,un uomo carismatico,il
messaggio diffuso dalla sua musica. A pochi giorni dal riconoscimento UNESCO del
REGGAE come patrimonio dell'umanità, l'NSIDE 2019 sará dedicato alla vita, alla
musica, alla leggenda di BOB MARLEY.
19 e 20 gennaio
2019, MAIEUTIKÉ, Unaltroteatro in collaborazione con Teatri Uniti presenta "Un
anno dopo" di Tony Laudadio
con Arturo Scognamiglio e Ettore Nigro, regia
Andrea Renzi (nostro articolo)
Una grigia storia impiegatizia ci viene raccontata attraverso 30
brevi scene quotidiane, Distanziate l'una dall'altra da un anno di tempo. L'arco
della relazione umana e lavorativa, al tempo stesso ordinarie segreta, tra i due
colleghi, ricopre 30 anni di vita. Approssimativamente 260640 ore racchiuse in
poco più di un'ora di rappresentazione.
Dal 31 Gennaio al 3 Febbraio,
(replica) Mutamenti/Teatro Civico 14 in "Bianca, Neve e i tre settenani"
10 febbraio 2019,
INCONTRI, "Il Frate" di Roberto Roversi
di e con Oscar De Summa, con il
sostegno di Officina Roversi e stagione teatrale Agorà
grazie a Antonio
Bagnoli e Elena Di Gioia
Roberto Roversi è stato un punto di riferimento per
molti poeti e intellettuali di tutto il panorama italiano fin dai primi anni
Cinquanta, anni in cui anche Pier Paolo Pasolini lo aveva scelto come
interlocutore privilegiato della sua riflessione culturale.
Da allora gli
interessi di Roversi, poi rigorosamente espressi su ciclostile proprio per
sottolineare il rifiuto di un certo tipo di “mercato” e di “prodotto” culturale,
si sono espressi e moltiplicati in tutte le declinazioni della scrittura.
Nel
caso particolare, ritroviamo tra i suoi scritti un’inaspettata sceneggiatura
sulla vita e le opere di un santo, anche lui fuori dalle regole: san Francesco
D’Assisi. Una figura, quella che disegna Roversi, potente e mistica, ma
pienamente calata nella vita politica e sociale del suo tempo. Scritta su
commissione, la sceneggiatura fu poi modificata da Roversi stesso con Tonino
Guerra e Michelangelo Antonioni; purtroppo il film non fu mai realizzato.
17 febbraio 2019, INCONTRI, Biancofango Teatro presenta "In
punta di piedi"
drammaturgia e regia Francesca Macrì e Andrea Trapani, con
Andrea Trapani
disegno luci Mirco Maria Coletti
Firenze, l’adolescenza e
il calcio. In punta di piedi nasce dall’intreccio di queste tre tematiche e dai
profumi persistenti degli anni Ottanta, ancora troppo vicini per guardarli come
una vecchia fotografia e a sufficienza lontani per avvertirne sulla pelle la
ferocia della memoria.
Un adolescente e la sua città, bella di una bellezza
rara, ma refrattaria al gioco e schiava della competizione per natura. Firenze
che ama farsi guardare, ma mai che ri-guardi, se potesse, colpirebbe alle spalle
tutti quelli che vorrebbero possederla.
Un adolescente e l’ossessione di una
generazione, un fanatismo lungo un secolo: il gioco del calcio.
23 e
24 febbraio 2019, MAIEUTIKÉ, Magnifico Visbaal Teatro in "Concedimi di
diventare niente - Una richiesta di aiuto" di e con Peppe Fonzo
In scena
l’attore, nudo, che non interpreta altro che sé stesso. Nessuna scenografia,
nessun effetto luce, qualche oggetto, Il palco piatto, il suo corpo,
nient’altro. “C’è qualcuno in sala che potrebbe venire a prendermi?” Inizia
così, timidamente dietro le quinte.
La performance prende spunto da una frase
della filosofa mistica Simone Adolphine Weil, che in uno slancio di fede
espresse questo desiderio rivolgendosi a Dio: “Concedimi signore di diventare
niente” similarmente l’attore svolge la stessa richiesta al suo dio in terra: il
pubblico.
Essenza indistinta grazie al quale egli esiste, per il quale spera,
verso il quale tende.
Ogni sera un rituale diverso, dove diversi sono gli
spettatori che vengono invitati ad entrare nella casa/palco del performer per
attraversare centimetro dopo centimetro quest’esperienza.
2 e 3 marzo
2019 al Royal Hotel Caserta (CE), EVENTI, Mutamenti/Teatro Civico 14 in "Do Not
Disturb"
Nelle lussuose stanze del Royal Hotel di Caserta si
trasferisce il Teatro Civico 14 con il format ideato da Mario Gelardi e Claudio
Finelli. Pochissimi spettatori, come intrusi, ogni sera varcano l’intimità
dell’amore, ascoltando e spiando i personaggi.
DO NOT DISTURB – Il teatro si
fa in albergo porta il pubblico e gli attori nelle camere dell’hotel in Viale
Vittorio Veneto per il quarto anno consecutivo, con storie nuove e scritte
appositamente per l’occasione. In scena Roberto Solofria, Ilaria Delli Paoli,
Antimo Navarra e Marina Cioppa, i testi sono a firma di Michele Brasilio, Marina
Cioppa e Diego Maht. Tre episodi, della durata di circa venti minuti ciascuno,
renderanno visibile quello che accade solo a porte chiuse
Gli spettatori
partiranno dalla hall sabato 02 marzo alle ore 18:30 e alle ore 20:00; domenica
03 marzo alle ore 17:00 e alle 18:30. Dato il numero di posti limitato è
necessaria la prenotazione.
dall'8 al 10 marzo 2019, INCONTRI, Teatri Uniti presenta
"Isidoro" reading di Enrico Ianniello (nostro articolo)
Isidoro è nato in Irpinia, a
Mattinella, nell’osso pezzillo d’Italia, da due genitori divertenti, strambi e
poetici: dal simpatico Quirino che la mattina alle 6 si fa il bidet con
l’Idrolitina, e dalla mamma Stella di Mare, eccelsa pastaia che la mattina alle
otto alza la nebbia di farina per impastare. E, insieme al merlo indiano Alì,
Isidoro inventa addirittura una nuova lingua!, ma una lingua fischiata, una
lingua con tanto di fischiabolario, e cresce felice circondato da una
combriccola di personaggi bislacchi e divertenti, dal chiattissimo Canzone
all’unto e imbroglione Zonzo, che del paese è lu chiù stronzo.
Isidoro
insegna a tutti la sua nuova lingua melodiosa, nella speranza di creare, a
partire proprio da quella musica, un mondo più giusto; ma quando il sogno sta
per trasformarsi in realtà, arriva il 23 Novembre del 1980.
Passando dal
riso alla commozione, il reading di Enrico Ianniello ci porta in un paesino
divertente e strambo, fermo nel tempo, del quale sentiamo nostalgia appena torna
il buio sulla scena. E rimane nel cuore la possibilità di fischiare un mondo
migliore, più poetico, meno cinico e disincantato di quello che abitiamo.
10 Marzo, ore 17, Incontro con Enrico Ianniello. Appuntamento a
cura di Marilena Lucente
L’abbiamo letto, amato, ascoltato questo libro. C’è
tanta musica, quella che si canta e quella che si canticchia. Più di tutto c’è
la musica che fa la vita quando si fa difficile, ma anche bella.
Per chi ha
trascorso ore indimenticabili con Isidoro Sifflotin, per chi non si stanca mai
di abitare le pagine di Enrico Ianniello, per chi vuole incontrare l’Autore, chi
vuole sapere qualcosa di più dei suoi personaggi, per chi ha curiosità sulla sua
recitazione, un appuntamento impedibile. Un pomeriggio, a teatro, tutto per le
lettrici e i lettori.
A Enrico verrà consegnata la copia del suo libro che
in cinque anni, come una vera e propria staffetta, è passata di mano in mano ed
è stata autografata in ogni lettura.
16 e 17 marzo 2019, INCONTRI, Nts’ Nuovo Teatro Sanità presenta
"Nerium Park" di Josep Maria Mirò
traduzione di Angelo Savelli
con Chiara
Baffi e Alessandro Palladino
regia Mario Gelardi
Spettacolo acclamato in
tutto il mondo, da Buenos Aires ad Avignone, “NERIUM PARK” è la prima autonoma
produzione del Nuovo Teatro Sanità, un thriller nero in dodici scene, che
racconta dodici mesi di una coppia in crisi, che scopre di aver acquistato un
appartamento in un caseggiato di cui sono gli unici inquilini.
Il titolo
dell’opera richiama l’ambientazione della storia, che si svolge in uno di quei
complessi abitativi che sorgono appena fuori città, circondati spesso da alti
oleandri, nome divulgativo del Nerium oleander. Qui, una giovane coppia, Bruno e
Marta, decide di acquistare, con mutuo trentennale, un prestigioso appartamento
di nuova costruzione, che appare come un’oasi di felicità immersa tra i nerium,
un arbusto con foglie sempreverdi lisce e larghe che produce fiori rosa o
bianchi molto abbondanti e aromatici. La coppia è in un momento professionale e
personale particolarmente fiorente, in cui tutto sembra procedere al meglio e la
novità della casa non può che rafforzare il legame.
Col passare dei mesi,
però, i due si accorgono di essere gli unici abitanti del parco, nascosto
all’ombra di quel fiore, che ora non sembra più così incantevole, ma quasi
ossessivo. Lo spettacolo racconta dodici mesi della vita della coppia, in cui i
due non hanno modo di liberarsi di quella casa che nessuno vuole più. Intanto
Bruno viene licenziato, il che rende i rapporti all’interno sempre più tesi. A
creare una maggiore distanza tra i due è l’irruzione di una strana presenza, che
alberga nel caseggiato abbandonato, come una sorta di fantasma della coscienza.
Lo strano individuo ossessiona la vita di Bruno e Marta, facendo emergere tra
loro profonde discrepanze emotive. Così, quella che sembrava una storia d’amore,
allietata anche dalla notizia dell’arrivo di un figlio, si trasforma in un
crescendo di tensioni e suspense.
L’opera di Miró racconta quello che si
nasconde dietro la cortina fiorita del perbenismo di questi anni, caratterizzati
da un distacco umano molto in uso sui luoghi di lavoro, che poi si insinua nei
rapporti personali fino quasi a congelarli. Bruno e Marta hanno tutto per essere
felici, ma il mondo intorno a loro improvvisamente si rabbuia. La loro vita è
come infestata da quella strana presenza, che si configura soprattutto come
un’assenza di empatia, di etica, di lucidità. Ma c’è di più: “Il Nerium Oleander
è tossico per il suo contenuto di glicosidi cardiotossici”, per cui quello che
all’inizio sembra un invito accogliente, una promessa di felicità che conduce
verso la nuova abitazione, si rivela un’erba infestante, che toglie aria e luce,
forse anche serenità.
30 e 31 marzo 2019, INCONTRI, Fortebraccio
Teatro in "La delicatezza del poco e del niente" di Mariangela Gualtieri
voce
Roberto Latini
musiche e suono Gianluca Misiti
luci Max Mugnai
L’attore e regista Roberto Latini, Premio Ubu 2017 come miglior attore,
ripercorre in un susseguirsi di letture alcune delle composizioni più intense
della poetessa cesenate, fondatrice del Teatro Valdoca, Mariangela Gualtieri. Un
rito fatto di voce sola e di musica: è il corpo stesso di Latini a suonare
quelle liriche che sanno di spiritualità suadente, di bellezza umana, che si
specchia nella bellezza della terra, di profumi soffusi, di amori spezzati, di
nostalgie volute, di ferite identiche, di sollievo che viene da un frutto,
d’imperturbabilità di Dio, di vegetazione che sospira leggera.
Il privilegio
– sottolinea Roberto Latini – di essere ammesso a queste poesie nasce in un
giorno d’estate di alcuni anni fa, in cui ero con Mariangela Gualtieri in una
passeggiata al suo "campo della poesia”. Verso sera, rientrando, intorno alle
nostre chiacchiere sono apparse le lucciole che non vedevo da anni. Ogni volta
che mi capita da allora, penso a lei e ai suoi versi. LA DELICATEZZA DEL POCO E
DEL NIENTE è un titolo che ha scelto Mariangela, dopo aver lasciato scegliere a
me le poesie: da “Ossicine”, “Voci tempestate”, “Sermone ai cuccioli della mia
specie”, “So dare ferite perfette”, "Fuoco centrale", “Paesaggio con fratello
rotto”.., alcune delle più belle confidenze della meravigliosa poetessa
cesenate, in una serata per voce e musica.
Un concerto poetico di parole
lucciole e tenerezze e incanti e quella capacità che hanno i poeti di stare nei
silenzi intorno alle parole.
28 aprile 2019,
INCONTRI, Attodue presenta "Parole imbrogliate - lezione-spettacolo su Eduardo
De Filippo" di e con Massimiliano Civica
Una serata in cui il regista
Massimiliano Civica racconta aneddoti, storie, detti memorabili e vita di
Eduardo De Filippo. Un modo divertente e pieno di leggerezza per entrare in
contatto col grande maestro napoletano.
Eduardo qualche anno prima di morire
dichiarò che voleva lasciare dietro di sé “Tutto 'mbrugliato”, ovvero tutto
confuso, non ricostruibile in una prospettiva di biografia storica. Eduardo era
convinto che contassero sole le opere, non la vita personale dei loro creatori.
Non voleva essere santificato e “monumentalizzato”, voleva lasciare solo un
punto da cui i giovani potessero ri-partire per conto loro. Questa
lezione-spettacolo è un viaggio senza speranze nel gomitolo imbrogliato
dell’arte di Eduardo.
25 e 26 maggio 2019, "Stanza
Segreta" indagine su Giuseppina Gonnella di e con Alessandra Asuni
“L’11
Gennaio del 1972 Giuseppina Gonnella viene uccisa con due colpi di fucile a
canne mozze. Nella sua terra era molto considerata e molto chiacchierata: per
alcuni era una benefattrice, una maga e una mistica, per altri un’imbrogliona e
una truffatrice. La sua fama era iniziata quindici anni prima, quando dopo la
morte di suo nipote Alberto a causa di un incidente, aveva cominciato a parlare
con la voce del ragazzo.”
Una suggestione popolare, un rito arcano, atavico e
misterioso, gesti e parole eseguiti da maghi che fanno nascere speranze, spesso
certezze, nelle persone che, nelle città e nella campagna, si rivolgono a questi
ultimi portatori della magia popolare. Ogni giorno alle 8 e 32 a Serradarce nel
Salernitano, davanti ad alcune centinaia di persone, opera il defunto Alberto,
il più grande e famoso guaritore del Mezzogiorno, adorato dalle masse dei
miseri e perseguitato dalla chiesa con la qualifica di «strega» e di
«fattucchiera»». Alberto, fisicamente parlando, è una donna, Giuseppina
Gonnella, di cinquantasette anni, analfabeta, madre di famiglia.
Un fenomeno
religioso, extracanonico, iniziato nel 50', che si presenta come esperienza del
sentimento di devozione popolana dell' Italia meridionale.
La matrice
antropologica del culto consiste nel suo esser espressione di una religiosità
arcaica e popolare.
eventi
Sabato 10 novembre, ore 18, Presentazione del libro "Diario
terapeutico del male" di Rosanna Gaddi, edito da L'Erudita
Con l'autrice
saranno presenti: Michele Moccia - critico cinematografico, Maria Rosaria
Ferrara - scrittrice
Letture a cura del Teatro Civico 14, Musiche Paky Di
Maio
Il libro
Tutto ha inizio con un velo di illusione e un diario. La
protagonista, unica voce narrante del romanzo, non ha nome né volto, così come è
sconosciuto il luogo in cui avviene il racconto della sua vita. Non ricorda
molto del suo passato: fatti e tempi si accavallano nella mente, ma c’è
un’analista a guidare il tortuoso itinerario alla riscoperta delle memorie.
Frammenti, indizi, sensazioni e reazioni vengono annotati in un diario per
tenere traccia del percorso. La donna desidera riempire le lacune della sua
esistenza a tutti i costi. Durante le sedute riaffiorano eventi dolorosi,
violenze, umiliazioni e crimini. E se la sconosciuta non fosse davvero quella
che crede di essere?
Rosanna Gaddi, con una prosa piana e uno stile limpido,
riesce a penetrare negli anfratti più oscuri della psiche umana, instillando
molteplici dubbi su una realtà ambigua e sfuggente.
L'autrice
Rosanna
Gaddi, nata nel 1979 a Paolisi in provincia di Benevento, dove attualmente
risiede, ha viaggiato molto per l’Italia, la Spagna e la Francia, innamorandosi
di tante città, ma facendo sempre ritorno a casa. Laureata in Storia e Filosofia
presso “L’Orientale” di Napoli, con una tesi sul dolore secondo Georges
Bataille, si ritrova presto a insegnare nella Scuola d’Infanzia. Ha curato una
rassegna di cortometraggi di un’associazione locale e ha collaborato alla
scrittura di un blog che si occupa di narrazioni sull’arte culinaria, eventi ed
eccellenze territoriali. Inoltre nel 2018 ha pubblicato 'Un totem da favola',
edito da Spring Edizioni
7 Dicembre, ore 20:30, Bufaland
laboratorio e spettacolo teatrale a cura di Stefano Scognamiglio con Florence
Omorogieva, Becky Collins Doe, Jennifer Omigie, Boubacar Dahaba, Moses Imose
Oronsaye, Basquiat Mbala, direzione del laboratorio teatrale, scrittura e regia
Stefano Scognamiglio
produttore esecutivo Luca Palamara
costumi Annalisa
Ciaramella, disegno luci Fabio Faliero, musiche originali Jack Hakim, fotografia
Macki Di Pace
in collaborazione con lo SPRAR (servizio protezione richiedenti
asilo e rifugiati) del Centro Sociale Ex Canapificio di Caserta e la “Fondazione
Migrantes” in Castel Volturno
Ebbene sì, siamo in guerra: il vero e il falso
combattono l’uno contro l’altro per imporre il proprio dominio dentro ciascuno
di noi e nella società che viviamo. Sul vero o sul falso costruiamo la
percezione di noi stessi e del mondo che c’è intorno a noi. Ben al di là del
pirandelliano “cosi è (se vi pare)”, le fake news nutrono le masse e lo fanno
quasi sempre per indirizzare chirurgicamente l’odio.
Nel contesto di questo
campo di battaglia tanto assurdo quanto reale nasce Bufaland, con una doppia
accezione: in riferimento sia testuale, alle bufale appunto, animali alla base
dell’economia del casertano, sia, soprattutto, alle menzogne costruite ad arte
per inquinare il territorio, inculcando una forma di sotto pensiero che divide,
allontana, alza muri d’incomprensione, sancendo un’impenetrabile alterità
rispetto a tutto ciò che esula dal proprio limitato recinto fisico e, dunque,
concettuale.
Nel solco tracciato da What do you want? nella precedente
edizione, i migranti ( principali bersagli dei fabbricatori di odio) daranno
voce, in veste di attori, all’emergenza sempre più pressante che investe la loro
vita e, attraverso le irrinunciabili connessioni con se stessi e il sociale che
il Teatro è in grado di fornire, proveranno a esprimere quel senso di esistenza
negata tatuato sulla loro pelle, gridando il loro esserci e assaporando quella
sensazione assoluta di libertà che la recitazione può regalare, nella
costruzione di una pièce non priva di ironia e proiezioni fantastiche.
BIGLIETTI € 3,00 acquistabili in tutti i luoghi di spettacolo (a >partire da
un’ora prima dell’inizio)
22 Dicembre, ore 21,
Adam and the Animals
Francesco Massarelli presenta "Adam and the Animals", il
nuovo disco di Valerio Piccolo.
Chiacchiere, musica live e ospiti a sorpresa
per raccontare un "concept album" fresco di promozione negli USA.
Un disco
che Valerio Piccolo ha scritto a quattro mani con il romanziere americano Rick
Moody, e che prende spunto da uno dei racconti più antichi del mondo per
raccontare storie di vita ordinaria o reinterpretare classici della letteratura
narrati da punti di vista nuovi e sorprendenti.
Adamo è nell'Eden, ma è solo
e si annoia. Dio allora gli dà il compito di dare un nome a tutti gli animali
che ha creato. Ed è in quel momento che nasce il linguaggio. Poi arriva Eva.
Da questo spunto, privato di connotazioni religiose, Valerio Piccolo e Moody
partono per narrare una storia in dieci piccoli capitoli.
Adamo, 8 animali,
Eva..
sabato 16 febbraio, ore 17, presentazione del volume
"Voglio fare l’attore - vita e teatro di Roberto Herlitzka" a cura di Emanuele
Tirelli ed edito da Caracò: Roberto Herlitzka incontra il pubblico per
raccontarsi e raccontare la sua esperienza nel mondo del teatro.
L'incontro
è ad ingresso libero con prenotazione obbligatoria al 0823 441399 oppure
info@teatrocivico14.it.
Roberto Herlitzka è
voce e protagonista del suo teatro e della sua stessa vita, che racconta
partendo dalle suggestioni d’infanzia durante la guerra, dalla folgorazione per
il teatro e dall’amore per l’Amleto che lo ha sempre accompagnato. E attraversa
un percorso tutt’ora in divenire, iniziato all’Accademia Silvio d’Amico di Roma
con il suo grande Maestro Orazio Costa.
Herlitzka ha recitato in più di
sessanta spettacoli e in altrettanti film, e il suo nome è stato affiancato a
quelli di Marco Bellocchio, Antonio Calenda, Lina Wertmüller, Peter Stein, Luca
Ronconi, Ruggero Cappuccio, Gabriele Lavia, Paolo Sorrentino e molti altri.
Non ha mai insegnato e non ha mai diretto nessuno oltre a sé stesso, in un
sentiero concentrato esclusivamente sulla recitazione e su un teatro di qualità
letteraria, di sostanza poetica.
Nella sua conversazione con Emanuele
Tirelli, ricorda sessant’anni di carriera, vissuta senza pensare mai alla
carriera. Ne emergono un profondo rispetto per l’arte e la sensazione di dover
fare, ancora, di non essere arrivato da nessuna parte. Di desiderare sempre di
fare l’attore.
Emanuele Tirelli | Autore e
giornalista, per il teatro firma i testi degli spettacoli Ofelia in the Dog Days
(Navarra Editore, 2017), Questione di un attimo, Da questa parte (ovvero quello
che manca), L’Incoronata e L’amore è bello l’amore fa schifo (e le donne in
Shakespeare) per il quale è anche performer. Il monologo Giuda fa parte del
progetto LUI – Il figlio del Nuovo Teatro Sanità di Napoli. Pedro Felipe
(Caracò, 2014) è il suo primo romanzo, trasformato poi in drammaturgia per lo
spettacolo omonimo. Dal 2016 dirige la collana Teatri di Carta di Caracò
Editore, per il quale ha curato La misura dell’errore. Vita e teatro di Antonio
Latella. Nel 2016 vince il Premio Giornalistico Angelini per L’Infanzia con un
articolo pubblicato su L’Espresso. Debutta alla regia all’Institute of the Arts
Barcelona con Ophelia in the Dog Days. Collabora con lo storyboard artist
Giuseppe Cristiano e scrive su L’Espresso, Donna Moderna, Acqua & Sapone e Il
Mattino.
Sabato 23 marzo,
- ore 18.30, presentazione del
volume "Dopo Eduardo - Trent’anni di Nuova Drammaturgia a Napoli" di Luciana
Libero
un racconto dello spaccato rappresentativo della storia teatrale
napoletana degli ultimi quaranta anni
Modera l’incontro Marilena Lucente
Con il contributo del critico Alessandro Toppi
Letture di Roberto Solofria e
Sergio Del Prete estratte dallo spettacolo CHIROMANTICA ODE TELEFONICA AGLI
ABBANDONATI AMORI (in scena alla Sala Assoli di Napoli, il 26 e 27 marzo 2019).
Il libro descrive la vicenda della drammaturgia contemporanea napoletana degli
ultimi trenta anni, dagli esordi dei primi anni Ottanta di Manlio Santanelli,
ANNIBALE RUCCELLO, Enzo Moscato, Francesco Silvestri, alle più recenti
sperimentazioni di Fortunato Calvino, Massimo Andrei, Mario Gelardi, Davide
Iodice. Il nuovo corso che si avviò con Uscita di emergenza, con la ricerca
sulla lingua e sul dialetto, le relazioni di contiguità e negazione con l’opera
di #Viviani, #Eduardo, #DeSimone e che raggiunse il suo culmine con Ferdinando
di #Ruccello, trova nuova linfa negli affreschi malavitosi di Calvino, nelle
suggestioni favolistiche di Andrei, nell’incanto squarciato dall’orrore di
Gelardi; nei movimenti rap di Davide Iodice. Il tutto sullo sfondo delle vicende
politiche e culturali della città, dagli anni di Maurizio Valenzi, al dopo
terremoto, alla rinascita con Antonio Bassolino, agli anni di Gomorra.
Luciana Libero, giornalista, studiosa e critico teatrale, direttore artistico di
iniziative e festival sul teatro contemporaneo in diverse città italiane. Ha
promosso gruppi e aree di ricerca, come quella sugli autori del Dopo Eduardo, ha
curato saggi e monografie sulla drammaturgia contemporanea e si è occupata di
politiche e legislazione dello spettacolo. Tra i suoi ultimi saggi, Il teatro e
il suo Sud. Politiche, economia e linguaggi della scena italiana (Bulzoni,
2008).
- ore 20, Teatro Civico 14 presenta "Grandi della letteratura" di e
con Antonio Pascale
Quali sono i motivi che rendono la vita degna di essere
vissuta? Che cosa possono insegnarci due grandi scrittori del passato ora che
siamo nel XI secolo? Con queste domande Antonio Pascale conduce il pubblico in
un viaggio attraverso le opere di Proust e Kafka. In 80 minuti, un ritratto di
due grandi scrittori del Novecento e contemporaneamente un'indagine sulle
ragioni che rendono la vita degna di essere vissuta.
Antonio Pascale, nato a
Napoli nel 1966, ha pubblicato La città distratta (Edizioni l'Ancora, 1999 ed
Einaudi, 2001), ripubblicato, con l'aggiunta di nuovi capitoli, nel 2009 da
Einaudi Stile libero con il titolo Ritorno alla città distratta; La manutenzione
degli affetti («L'Arcipelago Einaudi», 2003 e, accresciuto di tre racconti, «ET
Scrittori», 2006); Passa la bellezza (Einaudi, 2005); Scienza e sentimento (Vele
2008); Tre terzi, con Diego De Silva e Valeria Parrella (Einaudi, 2009); Le
attenuanti sentimentali (Einaudi, 2013) e Le aggravanti sentimentali (Einaudi,
2016). È fra gli autori di Scena padre (Einaudi 2013) e Figuracce (Einaudi Stile
Libero 2014). Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati in «Lo Straniero» e
«Nuovi Argomenti». Un suo racconto compare nell'antologia Disertori («Stile
Libero»). Collabora con «Il Mattino», «Il Messaggero», il «Corriere della Sera»
e «il Post». È stato l'«intellettuale di servizio» delle Invasioni barbariche di
Daria Bignardi.
Domenica 19 maggio, ore 20, "Nero sangue:
diverbio d’arte, d’amore, di guerra" di e con Tony Laudadio
Una messa in
scena tra musica e parole, immaginata e scritta per il PalArti, con sullo sfondo
“Guernica” di Picasso.
Dopo il recente debutto in anteprima assoluta a
Capodrise, il monologo di Tony Laudadio, tratto da un suo breve racconto, si
sposta per la prima volta a Caserta con una replica unica a sostegno della
raccolta fondi per la terza edizione di #CinemainErba
Biglietto unico 12,00
euro
Una coppia di amici condivide l’amore per l’arte; musica e arti visive
sono oggetto delle loro discussioni, fino a quando uno dei due, Giorgio, fa di
questo amore una ragione di vita, entrando in un mondo autoreferenziale,
sganciato dalla ragionevolezza delle cose. Alla fine il dipinto “Guernica” di
Picasso diventerà la sua ossessione e lo porterà alla perdizione e a compiere un
gesto eclatante, che lo segnerà per sempre.
Sabato 18 Maggio,
ore 20.30, Saverio D’Andrea presenta l'album "Anatomia di una colluttazione"
Il cantautore campano presenta le canzoni del suo album di esordio accompagnato
da Marco Motta alla batteria, Giorgio Leone alla chitarra elettrica e Andrea Di
Renzi al basso.
Ingresso 5€
Saverio D’Andrea, cantautore e professore,
classe 1987, esordisce nel 2019 con il suo primo disco “Anatomia di una
colluttazione”, prodotto da Valter Sacripanti e pubblicato da Isola Tobia Label.
Saverio presenta il suo progetto cantautorale come un luogo di contaminazione
tra arti che esplodono in musica. Dal teatro alla letteratura, dalla canzone
d’autore al puro intrattenimento, la musica di Saverio D’Andrea mescola
autoironia a raffinatezza per raccontare delle storie. Le parole regnano sovrane
nei testi che sembrano fotografie della crisi di un’intera generazione
frammentata ma unita dalle stesse incertezze. Lo sguardo crudo ad una realtà di
rapporti inquieti non dimentica mai di mescolarsi a dense dosi di ironia,
fantascienza e ai colori più diversi del dire prima di diventare musica. Lo
spettro di soluzioni interpretative di ogni narrazione è un biglietto verso un
mondo pittoresco dove le emozioni diventano giostre senza freni aperte a tutti.
L’animo umano è oggetto di studio e le melodie, semplici e dirette, hanno
l’ambire di condividere i risultati di tale studio con tutti.
Ascolti | incontri sul teatro al Teatro Civico 14
Il TC14 e Il Pickwick propongono un ciclo di appuntamenti
dedicati ad attori e performers in formazione. Incontri finalizzati alla
costruzione di una discussione necessaria per riconoscere la relazione tra
l’urgenza autoriale e le tecniche performative. Partiamo dal chiederci se questa
relazione è una prassi del contemporaneo e sul come sta mutando il lavoro
dell’attore e degli autori. È necessario, per comprendere il concetto di
performatività sotto questa nuova prospettiva della drammaturgia, ragionare
sull'idea stessa di performance, intesa come pratica corporea necessaria ad una
ridefinizione critica e strumento di conoscenza e di relazione.
Appuntamenti
di approfondimento sul teatro a cura di Alessandro Toppi e Michele Di Donato
(ingresso libero)
#1
sabato 13 ottobre, Michele Sinisii
#2 domenica 18 novembre, Dario Natale
#3 domenica 09 dicembre, Angelo Curti e Costanza Boccardi
#4 domenica 10
febbraio, Oscar De Summa
#5 domenica 28 aprile, ore 17, Massimiliano Civica
Classe 1974, dopo una Laurea in Storia del Teatro alla Sapienza, Civica
svolge un percorso formativo che passa dal teatro di ricerca (Odin Teatret di
Eugenio Barba) alla scuola della tradizione italiana (diploma in Regia presso
l’Accademia Silvio D’Amico) per poi compiere un apprendistato al Teatro della
Tosse di Genova. Dal 2013 tiene il corso di alta specializzazione in recitazione
presso l’Accademia Silvio D’Amico di Roma. Dal gennaio 2018 è consulente
artistico della direzione del Teatro Metastasio di Prato. Ha all’attivo tre
premi UBU per la regia: Il Mercante di Venezia (2008), Alcesti (2015) e Un
quaderno per l’inverno (2018). Nel 2018 gli viene assegnato, per l’insieme della
sua attività teatrale, il Premio Hystrio alla regia.
#6
domenica 5 maggio, Alessandra Asuni
incontro | ore 17:00
spettacolo | ore
20:00 sabato || ore 19:00 domenica
durata | 45’
moderatori Alessandro
Toppi | Michele Di Donato
> ingresso libero con prenotazione
*obbligatoria*:
info@teatrocivico14.it - 0823441399
Mutamenti/Teatro Civico 14, Via Petrarca – c/o Spazio X,
Caserta
t. +390823441399 – info@teatrocivico14.org
www.teatrocivico14.it
BIGLIETTI
Stagione teatrale
Intero > € 12,00
Ridotto (Under 30, over 65, Convenzioni) > € 10,00
Xmas
Unico > € 8,00
Evento
biglietto dinamico
CARNET 5 INGRESSI
Intero > € 50,00
Ridotto (Under 30, over 65, Convenzioni) > € 40,00
5 spettacoli a scelta
nelle sezioni INCONTRI e MAIEUTIKÉ
(LE SEZIONI EVENTI E XMAS NON RIENTRANO
NEL CARNET)
ORARIO SPETTACOLI
venerdì / ore 21.00
sabato / ore 20.00* [*ATTENZIONE da
questa stagione il SABATO cambia orario]
festivi / ore 19.00
xmas / ore
19.00