Love Bombing: al Teatro Civico 14, per restare umani…

Caserta – 28 Febbraio 2016

Articolo di Alessia Aulicino

"Love bombing" narra di una guerra, di un futuro post-apocalittico insolito che non include nè zombi nè catastrofi nucleari (temi cinematografici tanto in voga nell'ultimo periodo) bensì una realtà preoccupantemente vicina, che turba la mente di ognuno di noi all'ora di cena, quando scorrono i titoli dei telegiornali: il risvolto di quell'equilibrio (apparentemente ancora così stabile) che vede l'Isis sotto controllo e ben lontano dalle nostre terre. In "Love Bombing" l'Isis ha conquistato l'occidente, arrivando anche a Napoli e costringendo quattro uomini dal passato e dal carattere completamente diverso a convivere forzatamente in un bunker sotterraneo. Malgrado le infinite difficoltà, il senso d'abbandono e la profonda solitudine, in quel luogo dimenticato da dio si crea un microcosmo stabile, in cui l'umanità e il senso di fratellanza sembrano reggere al divenire inesorabile del tempo. Finchè un giorno un evento inaspettato rompe ogni equilibrio: durante una spedizione nel mondo esterno uno dei protagonisti riesce a catturare un mujaheddin e a portarlo nel bunker. L'impeto, la rabbia e la disperazione porterebbero alla sua uccisione immediata, ma non è così semplice: l'uomo è italiano, per la precisione un ex militare, costretto a cambiare credo per salvarsi la vita. L'opera di Giuseppe Miale Di Mauro ricorda, come il monito d'un oracolo, l'importanza dell'umanità e della società civile ed utilizza la guerra come metafora (e perchè no, anche come simbolo). La consapevolezza degli affetti negati, la mancanza del calore familiare, la distruzione della propria identità culturale tramutano l'uomo in una belva senza morale, facendo divenire lecito ciò che prima era impensabile. Ogni personaggio di "Love bombing" mantiene un ruolo a sè, fondamentale per lo sviluppo della trama, perché incarna caricaturalmente i personaggi cardine di tutti i giorni: il giusto, l'immaturo, il romantico, il criminale, il saggio. C'è il poliziotto che conserva il suo senso del dovere, il delinquente che sembra ben sguazzare in un mondo senza leggi, il pediatra che si nutre del ricordo della donna amata e ne ricalca ossessivamente i tratti su un foglio di carta, l'anziano avvocato che grazie all'esperienza ed il buon senso incarna una figura quasi paterna. Vittime che scavano nel profondo dei ricordi e diventano carnefici, per tornare nuovamente martiri al boato d'ogni bomba che esplode in lontananza. Tutti colpevoli, tranne forse quel ragazzino troppo viziato da mamma e papá, quel ragazzino che ha sempre visto il mondo d'una volta con tale disincanto da non riuscire a comprendere questo male, troppo male, male che permea ogni luogo e ogni strato dell'animo umano e che scorre inarrestabile, denso e nero come la pece. Un ragazzo immaturo col suo mazzetto di carte, testimone dell'unica vera, grande verità, quella che ci sussurra che non è mai realmente finita finché non si è soli.

scritto e diretto da Giuseppe Miale di Mauro con
Gennaro Di Colandrea / L’Ergastolano
Giuseppe Gaudino / Il Falco
Stefano Jotti / L’Avvocato
Adriano Pantaleo / ‘O Guaglione
Giovanni Serratore / Il Mujahideen
Andrea Vellotti / Il Pediatra
una produzione Nest Napoli Est Teatro
in collaborazione con Blu Teatro

Consulta il programma completo

Casertamusica.com - Portale di musica, arte e cultura casertana. Testi ed immagini, ove non diversamente specificato, sono proprietà di Casertamusica.com e della Associazione Casertamusica & Arte. Vietata ogni riproduzione, copia, elaborazione anche parziale. Tutti i diritti riservati.