Ad Officina Teatro "STUNTMAN | odio gli attori perché sono falsi"
S. Leucio (CE) – 30 e 31 Gennaio 2016
Articolo di Rossella Barsali
Cara Ilaria,
nella tua stanza, “la tua conquista”,- come sostieni nel tuo
monologo in Stuntman- quella stanza piccola ma densa, non ci sono solo i libri
accumulati già da prima che nascessi, che hai incessantemente acquistato e
letto; né solo le foto che ti ritraggono o che hai scattato con la tua Lomo, né
lo striscione del concerto degli Artic, faticosa conquista perché era il primo
(suppongo di una lunga serie) che ti sei andata a vedere con le amiche senza i
petulanti ed ingombranti genitori che hai. C’è la locandina del tuo primo
spettacolo teatrale, Amleto: testo conosciuto, stravolto e messo a nudo,
un’autopsia che Michele (ndA Pagano) e Maria (ndA Macri) ti hanno abituato a
fare da quando hai deciso che era da loro che volevi imparare l’arte della
finzione o della vera verità. Eppure, non ci siamo mai dette che gli attori sono
falsi, anzi. E abbiamo sempre cercato, senza dircelo apertamente, tutti gli
spettacoli possibili, dai tramonti alle tempeste, dai trionfi alle miserie
umane. Tutto ci incuriosisce, e, al netto della spocchia odiosa che spesso ci
offusca, ci entusiasma. Ci si butta a capofitto nelle situazioni, proprio come
degli stuntman.
Ed ecco che piomba Stuntman davvero tra capo e collo, ma
davvero! E tu dentro, a sguazzarci, neanche fosse il mare a giugno che per te è
più tollerabile che in altri mesi! Debutto il giorno prima del primo esame
universitario, roba da far tremare i polsi persino al più serafico dei genitori!
Un titolo, poi, che è tutto un programma: Stuntman | odio gli attori perché sono
falsi ; ma non è vero che gli attori fingono, tutt’altro. E’ quello che ognuno
dei tuoi compagni di scena, da Stefania a Gerardo, da Laura a Emanuele, da
Gianluigi a Cristina, e Concetta, e Claudia e Alessandro con Domenico ed
Emanuele, e ci spiegano dalla scena, rivelando se stessi, in parallelo con i
loro personaggi. Quanto di Ismaele ci sia in Gerardo, quanto di donna violata ci
sia in te, quanto di adolescente vittima di bullismo ci sia in Emanuele, da ieri
sera lo stiamo valutando, usando l’unità di misura dell’amore che nutriamo per
voi, e che voi nutrite per il teatro. Quanto di tarpato, incompiuto,
impossibilitato, straziato, non riconosciuto, demolito ci sia in ognuno di noi
ce lo rivela l’atroce parallelo tra voi tutti e i vostri personaggi, dai quali
entrate ed uscite come da un abito, arrampicandovi agilmente sulla “scala” del
successo, perché sapete resistere, resistere, resistere, come recitate in coro
durante quello che è lo spettacolo più intenso che abbiate messo in scena.
Ora dirai che sono criptica, ma sai bene che in ogni parola scritta ci sono
riferimenti espliciti a Stuntman; e chi ha avuto la fortuna di vederlo lo sa. Ad
esempio, quei 400 che erano al Duel la mattina del Giorno della Memoria, o
quella settantina di persone che sono uscite con gli occhi lucidi ieri sera. Io,
da mamma, un augurio te lo faccio e lo estendo a tutti i tuoi compagni di scena,
non solo a quelli al tuo fianco ieri sera: che possiate sempre essere stuntman,
nella vita; che possiate rischiare, saper anche “morire con orgoglio” , che
trasformiate il dolore in concime del sentimento. Che sappiate che la finzione
non esiste, ma che esistono tante verità, tutte quelle che vivrete davanti e
dietro le quinte.
Con affetto, e umiltà
Mimmi
Ideazione e regia di M. Pagano
L'ultima prova di un'ipotesi di non
spettacolo
Un progetto di Officinateatro con Concetta Del Vecchio Claudia
Capuozzo Alessandro Pasquire Gerardo Benedetti Stefania Cuore Remino Ilaria
Pieri Gianluigi Mastrominico Cristina Misha Alcorano Laura Feola Domenico D.
Buonanno Emanuele Navas
e in scena al Duel, a Piedimonte e di nuovo a
Officina teatro per l’Artistico
Consulta: OfficinaTeatro – Stagione teatrale 2015-16