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Officina teatro: in anteprima nazionale “Il sogno dell'arrostito”

S. Leucio (CE) – 22 Novembre 2015

Articolo di Tonia Cestari

In prima nazionale va in scena all’ OfficinaTeatro per la stagione teatrale 2015/2016) “Il sogno dell’arrostito”, nuova produzione della compagnia Astorritintinelli
Protagonisti in scena gli attori Alberto Astorri e Paola Tintinelli anche sceneggiatori con la collaborazione di Rita Frongia.

Lo spettacolo richiama in qualche modo il teatro dell'assurdo del primo novecento, quello in cui l'alienazione del lavoratore, isolamento da tutto e l'abbandono dei propri sogni sono temi principali.
Due figure perdute, sopraffatte dalla routine, l'una tendente al suicidio, l'altra alla ricerca di una speranza. Un vortice tempestoso di provocazioni e riflessioni travolge il pubblico fino all'invito a “rivoltarsi ora e non nella tomba”, messaggio culminante dello spettcolo che è una condanna a chi “omaggia i morti per umiliare i vivi”.
Lo spettacolo sembra interamente pessimista: i due personaggi, cercando di aggrapparsi ai propri sogni, cadono nell'incomunicabilità, si innalzano su un piedistallo e poi scendono dalle nuvole rinunciando ad ogni fantasia e tornando a lavorare. E' già nel titolo, “Il sogno dell’arrostito”, che viene spiegata la condizione dei due personaggi, gli “arrostiti”, quelli che bruciano lentamente e non se ne accorgono.
I due si dettano istruzioni a vicenda entrando in un meccanismo di subordinazione. C'è però un punto di svolta: quando le istruzioni impongono condizioni inaccettabili e incomprensibili, vengono rifiutate, e allora i personaggi sono spinti a decidere con la propria testa. La scelta dei personaggi è quella di ognuno di noi, tra rinunciare ai propri sogni, considerandosi dei “nati già condannati”, o voltare pagina e ricominciare senza alcuna imposizione, la scelta più rischiosa.
In sede di dibattito, gli attori hanno raccontato il loro percorso iniziato molto prima della messa in scena. Alberto Astorri e Paola Tintinelli si sono messi in viaggio in cerca di sogni, chiedendo a tutte le persone incontrate quale fosse il loro sogno più grande:

Paola Tintinelli: “Credevamo fosse una ricerca più semplice di quella che abbiamo affrontato. Le persone si vergognano ad esprimere i propri desideri. Abbiamo avuto a che fare con scuole, passanti di tutte le età. Qualcuno ci ha risposto di volere dei soldi, qualcuno la felicità, qualcun altro ha “perso le speranze, i sogni e pure il cassetto”. In ogni caso abbiamo preferito mettere a disposizione dei nostri “sognatori” un registratore piuttosto che carta e penna, perchè la voce implica anche un effetto emotivo da non trascurare. Alcune delle registrazioni che abbiamo selezionato, sono quelle che avete ascoltato alla fine dello spettacolo”.

Pubblico: “Come lo percepite questo spettacolo? E' pessimista o ottimista?”
Alberto Astorri: “Lo spettacolo vuole dare una speranza, almeno noi da attori la sentiamo, ma sta allo spettatore cogliere il messaggio dello spettacolo: qualcuno è pessimista, qualcun altro ottimista. In effetti lo spettacolo è un invito a riflettere: spiegare tutto e dare allo spettacolo una sola fine toglierebbe tutta la poesia”.

Sarebbe dunque meglio esserne spettatori piuttosto che girarci intorno a parole. Immedesimarsi a tratti nei due personaggi e farne riflessioni proprie.

Consulta: OfficinaTeatro – Stagione teatrale 2015-16

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