Alessandro Toppi, Michele Santeramo, Emanuele Aldrovandi, Giuseppe Massa

  

Officina Teatro -  Ouverture del Festival delle Arti(n)Contemporanee

Caserta –  21 Settembre 2015

Articolo e foto di Tonia Cestari 

 Spettacoli, mostre, dibattiti: ecco cosa ha preparato Officina Teatro in occasione della riapertura delle attività dopo la pausa estiva. La rassegna, giunta alla sua quarta edizione, si protrarrà per una settimana sotto la direzione artistica di Michele Pagano.
A partire dalle 18:00 dal 21 al 27 Settembre lo staff di Officina Teatro ha stilato un programma di brevi spettacoli di stampo sperimentale lungo tutto il Viale degli Antichi Platani  di San Leucio (CE)  intorno alla sede di Officina Teatro e allestito mostre accessibili per tutta la durata del festival. 
Già il primo giorno ha avuto il suo consistente pubblico di spettatori incuriositi dal pomeriggio fino allo spettacolo ed al dibattito “I nuovi linguaggi della scena contemporanea” che si è svolto intorno alle ore 21:00 nel Foyer di Officina Teatro, come da programma, moderato da Alessandro Toppi  insieme ai drammaturghi  Michele Santeramo,  Emanuele Aldrovandi, Giuseppe Massa.
L'argomento affrontato è stata l'affermazione della drammaturgia come vera e propria arte e professione, ripercorrendo i momenti che ne hanno esaltato l'importanza ed evidenziando i fattori che la tengono in vita ancora oggi come l'istituzione di premi,concorsi e luoghi di incontro per drammaturghi in cerca di confronto. Nel corso del dibattito, è stata sollevata la questione del linguaggio ed individuata una certa predisposizione del teatro contemporaneo a sottrarre la parola ai gesti. “La ricerca linguistica del teatro non è terminata: mentre in passato avevamo una prevalenza di teatro aulico o dialettale, oggi i drammaturghi cercano la semplicità della parola, il linguaggio quotidiano. I personaggi parlano come noi” ha fatto notare Aldovrandi.  
Durante il dibattito sono state poste agli ospiti diverse domande sul loro modo di procedere alla scrittura e sui loro pensieri e ispirazioni particolari. Tutti e tre i drammaturghi hanno espresso, in ogni caso, la preferenza a scrivere con semplicità, ad esplorare e descrivere attraverso i personaggi ciò che accade nel mondo attuale che li circonda e come ecco ne condizioni i punti di vista.  

In seguito, il pubblico si è spostato in sala per assistere allo spettacolo re-Guard di Francesco Colaleo  e MaximeFreixas, una danza pensata per esaltare il senso della vista, dello sguardo e le molteplici sensazioni che l'osservare e l'essere osservato provocano. Due uomini con gli stessi abiti ipnotizzano il pubblico attraverso i movimenti prima lenti e sinuosi poi veloci e vivaci. Il pubblico avverte la suspense e incuriosito attende le mosse dei ballerini. Ad un tratto ci si sente osservati: le due figure si spostano osservando il pubblico e indicando gli occhi più volte. La capacità di tenere viva l'attenzione degli spettatori sembra aver assecondato lo scopo dello spettacolo. I due personaggi dall'identità indefinita, si inseguono, provocano, giocano in una performance di circa 30 minuti in cui il pubblico non ha fiatato se non per qualche sottile risata voluta. Dopo una lunga ipnosi, il pubblico si è scatenato in un lungo applauso. “Siamo contenti della reazione positiva del pubblico. Questo spettacolo-  ci spiega MaximeFreixas – lo abbiamo ideato un anno fa e  speriamo possa girare il tutta Italia. Vedremo cosa accadrà”.   

consulta: Festival "overture" di Officina Teatro

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