Officina Teatro presenta "Le sante"
S. Leucio (CE) – 28 febbraio 2015
Articolo e foto di Sebastiano Sacco
In scena c'è una ragazza. E' in un salotto, scopa e straccio alla mano, e pulisce il pavimento al suono diegetico di un neomelodico napoletano. La ragazza termina l'opera. Si siede per concedersi una sigaretta. Un telefono squilla. E annuncia la vincita di un milione di bollini regalo.
Comincia così "La Sante" di Michele Pagano, uno spettacolo interpretato da
ben sedici attrici/attori (quasi tutti sempre in scena) del laboratorio
ProgettO.L.T.R.E. di Officinateatro.
Sin dall'inizio il ritmo scenico è serrato. Pagano dimostra di saper trattare
bene il soggetto, muovendolo sempre sopra le righe attraverso il congegno
registico. E utilizzando i costumi (Pina Raucci) ed il linguaggio del popolo,
verace ma schietto, anche nelle sue uscite più colorite.
Gli autori provano a muoversi e a disegnare così un mondo di cartone, dove al di
là del vetro opaco delle apparenze si cela tutt'altro che la felicità, il viver
bene.
Le interpreti offrono infatti tanti punti di vista sulle periferie dell'animo
umano.
Storie d'amore/non amore, di complicate maternità, di alcool e di tristi
night club si intrecciano nel rosso acceso di una pista e nell'apparente
ordinarietà di un'abitazione.
Casa come spazio di speranza, dove riunirsi tutte assieme per applicare bollini
a mò di mantra.
Tra l'estetica (e il kitsch) di un reality (garroniano?) ed echi felliniani, le
sedici donne nel salotto mettono a nudo pulsanti desideri, cercando un riscatto
alle proprie miserie esistenziali. Tentativi frustrati a metà, mal riusciti.
Intermezzi musicali spiazzanti e momenti sospesi di autoanalisi irrompono nel racconto per portarlo verso il finale. Una chiusura grottesca, surreale. Che emoziona perchè mette in scena, insieme, le risate e il pianto liberatorio delle "amiche mie".
Consulta: OfficinaTeatro: Programma 2014/15