Al Teatro Comunale “Parravano”: Una famiglia... Quasi perfetta
Caserta – 13 Febbraio 2015
Articolo e foto di Valentina Crisci
In una piacevole e tranquilla villetta residenziale una pacifica famigliola –
lui affermato psicologo (Peppe Miale), lei insoddisfatta casalinga (Rosalia
Porcaro) – sembra vivere in apparente armonia assieme al loro figlioletto
(Davide Marotta), assistito dalla tata (Tilde De Spirito). Adottato sin dall’età
di sei anni, ora appare come il loro principale punto di riferimento fin quando
un giorno un inaspettato evento arriverà a turbare la pace della loro esistenza.
Il padre naturale, Salvatore Troianiello, (Carlo Buccirosso) dell’amato e
coccolato pargolo piomba nel tepore delle mura domestiche a recriminare la
paternità di suo figlio, supportato dalla compagna (Fiorella Zullo)..
Sembra una normale vicenda legata alle difficoltà che l’adozione di un figlio a
volte può arrecare, ma il disordine legislativo, la mancanza di una quotidiana
tutela del cittadino, unite alla presunzione di convenienza che ormai regna nel
nostro “bel paese” porteranno gli eventi sul precipizio di una normale tragedia
quotidiana, cui la nostra spietata battaglia esistenziale ci ha ormai
tristemente abituati...
L’intento di Buccirosso è stato espressamente dichiarato: il tema
dell’adozione viene proposto secondo la visione paterna che non vuole rinunciare
alla sua potestà sul figlio. «La paternità viene prima dell’adottabilità›› è una
frase ripetuta più volte nel corso della messinscena.
Interpretando un personaggio prepotente, uxoricida, violento, che esce dal
carcere dopo 24 anni e pretende, corrompendo un avvocato, di riprendersi il
figlio di cui non conosce le problematiche fisiche, Buccirosso affronta
tematiche importanti.
Il ruolo è molto diverso da quelli a cui ci ha abituati anche se mantiene
caratteristiche della comicità classica del teatro napoletano e della sua.
Inusuale, inoltre, l'utilizzo di parole anche “fuori posto” ma che non
disturbano mai lo spettatore.
Una visione intelligente ed ironica della confusione legislativa italiana, messa
in scena da un'affiatata compagnia teatrale, che da Rosalia Porcaro a Gino
Monteleone, che interpreta il codardo e divertentissimo avvocato, passando per
Giordano Bassetti, suo assistente, mette in evidenza, senza veli, le
caratteristiche proprie della famiglia italiana. Una famiglia senza la quale,
secondo il protagonista, nella società non sei nessuno.
Carlo Buccirosso spiazza il pubblico e le aspettative di chi, convinto di
assistere ad uno spettacolo puramente comico e nel suo stile, resta a bocca
aperta per le tematiche affrontate e “sbattute in faccia” e per il modo di
trattarle. Dialoghi e gag che non divertono in senso stretto ma che ti portano,
tra un sorriso e l'altro, a profonde riflessioni, rendendo inadeguate le risate
che inevitabilmente nascono nello spettatore.