Le Voci Di Dentro - Foto Fabio Esposito

  

"Le voci di dentro": i fratelli Servillo in scena al Comunale di Caserta

Caserta – 22 ottobre 2014

Comunicato stampa

Ieri sera, per la prima dello spettacolo "Le voci di dentro" al Teatro Comunale, Caserta ha abbracciato i suoi amati fratelli Servillo con un applauso lungo e appassionato. La celebre commedia di Eduardo De Filippo, diretta e interpretata da Toni Servillo, affiancato in scena dal fratello Peppe e da una folta compagnia di attori napoletani di diverse generazioni, nel corso dell'ultimo anno ha toccato moltissime città italiane registrando sempre il tutto esaurito. Dopo la lunga tournée internazionale della Trilogia della villeggiatura di Goldoni, Toni Servillo torna al lavoro sulla drammaturgia napoletana e in particolare all’amato Eduardo, a dieci anni di distanza dal successo di Sabato domenica e lunedì. Le voci di dentro è una commedia sulle "macerie", concrete e spirituali, scritta tre anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, nella quale Eduardo mantiene un’atmosfera rarefatta fra realtà e illusione, camminando in equilibrio sul filo sospeso tra apparenza e verità dei fatti, mettendo a nudo i lati oscuri dei personaggi, dunque del pubblico che gli sta di fronte. L’assassinio di un amico, sognato dal protagonista Alberto Saporito, che si convince essere stato realmente commesso dalla famiglia dei suoi vicini di casa, i Cimmaruta, mette in moto oscuri meccanismi di sospetti e delazioni. Il protagonista, in mancanza di prove e documenti concreti che attestino l'omicidio, rendendosi conto dell'equivoco nel quale si è cacciato, tenta di rimediare ritirando la denuncia. E' a quel punto che si genera la ragnatela di sospetti e accuse reciproche tra i componenti della famiglia Cimmaruta. La scenografia è asettica ed essenziale nella prima parte, solo un tavolo con due sedie e una dispensa a disegnare il focolare domestico della famiglia Cimmaruta, nel quale si insinuano invadenti e sospettosi i fratelli Saporito. Nella seconda parte protagonista indiscusso della scenografia è un telo semi-trasparente che mostra nascondendo, e che dona un'aura ovattata alle azioni di alcuni personaggi, uno su tutti lo zio dei fratelli Saporito, Nicola, che ha deciso di vivere rinunciando alla parola. Il mistero è ciò che copre con un velo delicato quello che accade tra i componenti della famiglia Cimmaruta che quasi in processione si recano da don Alberto a raccontare la loro interpretazione della faccenda, accusandosi a vicenda. La regia di Toni Servillo dà spessore e ritmo ad una commedia che è una storia universale di diffidenza, inganno, perdita di saldi valori familiari, e che rappresenta uno dei pilastri della drammaturgia di De Filippo. Magistrale l'interpretazione di tutti gli attori. Quasi non si distingue tra realtà e finzione, tra sogno e vita. Viene incoronata regina la disillusione, nella consapevolezza di un mondo che non sarà mai più quello che era prima della guerra, che insieme a case e palazzi ha distrutto i più profondi valori di solidarietà, lealtà e speranza.

consulta: Teatro Comunale "Parravano": stagione 2014/15

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