Le Parole Parlate: Francischiello - un Amleto re di Napoli
Capua (CE) – 17 Luglio 2014
Articolo e foto di Roberta Cacciapuoti
E' andato in scena giovedì scorso sul palcoscenico dell'Ex Libris di Palazzo Lanza a Capua "Francischiello - un Amleto re di Napoli" di e con Carmine Borrino per la terza serata della rassegna "Le Parole Parlate". La rassegna, organizzata dal Teatro Civico 14 con la collaborazione delle associazioni Ex Libris e Ortensia T. per la direzione artistica di Roberto Azzurro, si concluderà venerdì 25 luglio con lo spettacolo "Pedro Felipe", tratto dall'omonimo romanzo di Emanuele Tirelli edito dalla casa editrice Caracò con Carlo Caracciolo e Antonella Monetti alla fisarmonica e alla voce, una produzione Nuovo Teatro Sanità con la regia di Mario Gelardi.
Giovedì nella corte di Palazzo Lanza due spettri si sono sovrapposti, sulla pelle di Carmine Borrino e nelle sue parole: quello dell'ultimo giovane re di Napoli Francesco II di Borbone e quello di Amleto, famoso principe di Danimarca. I due potenti nobili diventano allegoria di sconfitta e immagine di disfatta, personale e storica, simboli di furore tragico. Illuminata l'intuizione di Carmine Borrino che lega ad un unico cappio le storie distanti eppure vicinissime dei due giovani decaduti: il tradimento e l'esitazione alla vendetta, le riflessioni, i dubbi e i tormenti interiori, il rapporto con il defunto padre, l'ossessivo rapporto d'amore con la propria donna - Maria Sofia come Ofelia -, le battaglie che imperversano oltre le mura dei palazzi.
Il testo di Carmine Borrino consegna un'immagine positiva di Francischiello che, pur nel marasma convulso di un momento storico complicato e confuso, tenta fino alla fine di riscattarsi, tradito infine dai suoi più stretti collaboratori. Le trovate sceniche e i giochi di luce danno al testo il valore aggiunto che merita, mostrandoci ora l'interiorità del protagonista, illuminato da piccole torce, che riflette e prorompe in un dialogo immaginario con il padre defunto; ora il discorso pubblico del re, fintosi pazzo, al suo Consiglio di Stato. La narrazione, che va dalla morte di re Ferdinando II, sino al proclama che Francischiello scrisse nel 1860 da Gaeta, dove si era rifugiato per combattere le truppe piemontesi dei Savoia che sopraggiungevano per annettere al nascente Regno d'Italia il Regno delle Due Sicilie, è densa e piena della storia personale del re, che diventa pian piano storia del nostro paese, delle sue contraddizioni, delle insicurezze e delle difficoltà di un'unione compiuta eppure ancora complicata.
Nelle parole di Carmine Borrino e in quelle del testo shakespeariano, il re
"Lasagna" trova la sua rivalsa, mostra le sue paure come la sua forza e il suo
amore per la propria terra.
"Francischiello - un Amleto re di Napoli" è uno spettacolo riuscito, sia dal
punto di vista della scrittura che da quello della messa in scena, convincente
l'interpretazione di Carmine Borrino, mai scontata, sempre sul filo di una
intelligente ironia.
Consulta: Le parole parlate: Teatro a Palazzo Lanza