"La cultura fa paura", reading da e per Giulio Cavalli al Teatro Civico 14

Caserta  –  6 Ottobre 2013

Articolo di Roberta Cacciapuoti

Domenica scorsa, 6 ottobre, Giulio Cavalli sarebbe dovuto andare in scena al Teatro Civico 14, e la sera prima al Nuovo Teatro Sanità di Napoli. Purtroppo, in seguito a minacce di stampo mafioso ricevute nei giorni precedenti alla sua tournè campana - è stata infatti trovata nel giardino della sua casa una pistola carica -, questo non è stato possibile. Ma la scena non è rimasta vuota: artisti, giornalisti, membri di associazioni e fondazioni, semplici cittadini sono saliti sul palco per leggere le parole di Giulio, tratte dal suo testo "Nomi, cognomi e infami", in una maratona di letture.
Giulio Cavalli è scrittore, politico e attore. Ha sempre mostrato il suo interesse per le questioni riguardanti leinfiltrazioni mafiose in politica nel Nord Italia e non solo. Nel 2009 va in scena con lo spettacolo A cento passi dal Duomo, scritto con Gianni Barbacetto direttore dell'Osservatorio milanese sulla criminalità organizzata al Nord (Omicron). Lo spettacolo è "una ninna nanna dolce per un risveglio brusco di quella Lombardia che si crede immune dalla mafia", come è descritto dallo stesso Cavalli. Con A cento passi dal Duomo Cavalli analizza le infiltrazioni criminali al Nord con particolare attenzione a Milano e all'hinterland. Il suo lavoro incessante sulle problematiche legate al fenomeno della criminalità organizzata lo portano a partecipare a vari convegni e conferenze, nonché a portare la sua testimonianza nelle scuole. Un altro lavoro, Nomi, cognomi e infami, è stato presentato nel dicembre 2009 nell’ambito del festival Teatri della Legalità (progetto della Regione Campania), uno spettacolo che narra di storie di mafia, camorra, soprusi e ingiustizie ma anche di persone che hanno scelto di non piegarsi agli uomini d’onore.
Roberto Solofria, Ilaria Delli Paoli e Rosario Lerro hanno aperto le porte del Teatro a chi ha voluto leggere in solidarietà dell'attore lombardo. Hanno partecipato alla serata: Roberto Azzurro (attore), Vincenzo Altieri (giornalista), Rossella Calabritto (avvocato), Emanuele Abbate (architetto), Raffaele Piccirillo (magistrato), Antimo Navarra (attore), Pasquale Iorio (sindacalista), Francesco Marzano (imprenditore), Gianluigi Traettino (imprenditore), Biagio Napolano (presidente Arci), Ortensia de Francesco (insegnante), Antonio Diana (Fondazione Diana), Marilù Musto (giornalista), Francesca Nardi (giornalista), Paolo Miggiano (Fondazione Polis).
La parola è più forte della paura, è più forte della criminalità organizzata, è più forte della morte e per questo la vince. Le mafie sono innanzitutto un fenomeno culturale, un modo di pensare e agire, e in quanto tali vanno combattute e distrutte. Solo cambiando le menti si cambiano le azioni, e le menti si cambiano con la cultura, la diffusione, la partecipazione, la condivisione.
Lo sa bene il Teatro Civico 14 che ha voluto intitolare la serata di letture "La cultura fa paura", ad indicare come il potere della conoscenza intimorisca le organizzazioni criminali, le ponga sotto i riflettori e per questo le esponga alla pubblica comprensione della loro malvagità.

consulta: Teatro Civico 14: stagione teatrale 2013-14

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