Teatri di Pietra: Buonanotte Oreste
Piedimonte Matese (CE) – 7 Agosto 2012
Articolo di Damiano Gedressi, foto di Gaetano Montebuglio
Il secondo appuntamento con la rassegna dei Teatri di Pietra, ideata e promossa da Aurelio Gatti, si è tenuto presso il sito archeologico di Piedimonte Matese, lo scorso martedì 7 Agosto, ed ha visto in scena il debutto del nuovo spettacolo di Michele Casella, dal titolo Buonanotte Oreste. Tutto si è svolto secondo la sobrietà e la suggestione legata ai luoghi che fanno da sfondo alla kermesse teatrale. La trama è quella di Oreste appunto, figlio di Agamennone e Clitennestra e fratello di Elettra, che uccide la madre per vendicare l’assassinio del padre ordinato proprio dalla stessa. Ripresa dalle fonti classiche di Eschilo, Sofocle ed Euripide, riadattata in chiave moderna grazie al supporto dei Novecenteschi Ritsos e Hofmannsthal, questa interpretazione è arricchita da espedienti del regista, il quale rende tutto come se si svolgesse in un sogno, o per meglio dire incubo, in cui il personaggio protagonista rimane intrappolato. Esemplare prova d’attore per Casella che porta in scena tutta una serie di emozioni di cui vive il personaggio, dal rimorso alla vendetta, dal dolore all’ira, dall’inquietudine all’accettazione finale.
La rilettura in chiave moderna è sottolineata da una scenografia che riproduce la stanzetta da letto di un ragazzo, con tanto di cuscino a capo del giaciglio, una tenda in fondo alla scena ed un abito appeso ad una stampella. Una grande pittoscultura ad opera dell’artista casertana Claudia Mazzitelli, rende l’atmosfera satura di emozioni. Il luogo in cui si dipana la vicenda diviene proprio la camera da letto del giovane Oreste, che perseguitato dalle Erinni, rifugge la sua identità nascondendosi sotto il lenzuolo. Ma le tre Furie riescono nel loro intento e come in un déjà vu spingono l’eroe a ripercorrere tutta la sua vicenda.
Sulla scena, oltre al già citato Oreste/Casella, compaiono anche tre attrici di
solido spessore del nostro territorio casertano; Brunella Cappiello nei panni di
Clitennestra/Erinni, è la chiave intono cui ruota la vendetta di Oreste. Essa
non esita a far uccidere il proprio marito per legittimare l’amore verso Egisto
e respingere la condizione di adulterio della quale si era macchiata. Fulvia
Castellano è in scena con il doppio personaggio di Elettra/Erinni, e gioca un
ruolo molto delicato rappresentando la sorella del protagonista, istigatrice del
matricidio, rendendo alla perfezione l’esclusivo rapporto intercorso tra i due e
il riserbo per la condizione della madre. Ad Ilaria Trapani è affidato il ruolo,
reso in maniera molto sottile, di Pilade/Erinni, il fedele cugino di Oreste che
lo accompagna durante le sue peregrinazioni fino al compimento del gesto verso
Clitennestra, per vendicare l’onore del re Agamennone. Sapientemente accordate,
le tre attrici dimostrano così, di tenere con magistrale fermezza il duplice
ruolo affidato loro, muovendosi all’unisono nei panni delle Erinni, e di contro,
evidenziando le proprie individualità, nei singoli ruoli da coprotagoniste
Ilaria Trapani, Fulvia Castellano, Michele Casella
Fausto Mesolella è l’autore delle musiche che accompagnano il dramma. Il suo commento musicale sempre preciso ed indicato, interviene a sottolineare alle volte con decisione, alle volte con più delicatezza le scene, rendendo l’atmosfera davvero speciale. Il risultato è che il pubblico della prima, non rimane affatto deluso e alla fine, si lascia andare ad uno scrosciante applauso, del tutto meritato verso il lavoro registico-interpretativo di Michele Casella e i suoi “compagni di viaggio”.
Consulta: Teatri di Pietra
13° edizione