Davide Marotte

  

"Il miracolo di Don Ciccillo" al Teatro Ricciardi di Capua

Capua (CE)– 5 aprile 2012

Articolo di Roberta Cacciapuoti

Si è conclusa l'altra sera, 5 aprile, la stagione teatrale del Teatro Ricciardi di Capua con lo spettacolo scritto e diretto da Carlo Buccirosso, "Il miracolo di Don Ciccillo". La stagione ha portato a Capua artisti di fama nazionale, da Sal Da Vinci a Isa Danieli, da Veronica Pivetti a Nando Paone, da Massimo D'Apporto a Benedicta Boccoli, che con i loro spettacoli hanno regalato al pubblico, capuano e non, spettacoli di grande valore. Ultimo, non certo per importanza e valore, lo spettacolo che ha visto protagonista Carlo Buccirosso, uno degli artisti partenopei più amati dal pubblico. "Il miracolo di Don Ciccillo" è uno spettacolo che affonda pienamente le sue radici nella realtà contemporanea, quella di un'Italia esasperata e stanca, sopraffatta dalle sue stesse preoccupazioni, ossessionata dall'idea di una crisi economica che incombe e che bussa alla porta di un'Europa disfatta. Carlo Buccirosso, alias Alberto Pisapia, gestisce a Napoli un ristorante ormai sull’orlo del fallimento, coadiuvato dal fratello Ernesto, avvocato e suo socio in affari, presenza inquietante e asfissiante all'interno della famiglia, su cui aleggiano dubbi di slealtà e poca serietà. Alberto è sposato con Valeria Vitiello, donna sanguigna dal carattere combattivo ed esuberante, famosa cantante degli anni '80 giunta ormai al termine di una splendente carriera. Alberto e Valeria hanno due figli, Vincenzo e Matteo, dai caratteri profondamente diversi e distanti. Incombe sulla famiglia il fantasma della suocera, Clementina, funzionaria dell'Equitalia, che Alberto crede essere la causa di tutti i suoi problemi e che per questo tenterà più volte di strangolare. Un mix di preoccupazioni matrimoniali, familiari ed economiche hanno spinto Alberto sull'orlo di una angosciante depressione che lo ha portato a dover essere assistito continuamente da un medico e dalla sua assistente. "Il miracolo di Don Ciccillo" è uno spettacolo che fa ridere e riflettere, che spinge a dissacrare gli spettri di un'economia che sì non è certo delle migliori, ma che con la sua costante presenza sui quotidiani, nei tg e nelle televisioni ci sta facendo forse dimenticare le cose che realmente contano. Alberto, perseguigato dalle tasse non pagate e dalle cartelle esattoriali dell'Equitalia, rappresenta il peggiore incubo degli italiani di oggi. Solo un miracolo può salvare quest'uomo disilluso e disperato, miracolo impersonato dal curato Don Ciccillo, che con il suo intervento riuscirà a sciogliere l'intreccio di realtà e finzione che imprigiona il protagonista Alberto. Uno straordinario Carlo Buccirosso arricchisce con la sua intensità ed esuberante comicità uno spettacolo già interessante per la scrittura. Svolge, all'interno dello spettacolo, un ruolo marginale ma di grande impatto, è infatti il postino addetto alla consegna delle cartelle esattoriali, lo straordinario Davide Marotta, un metro e quindici centimetri di puro talento e di straripante allegria.

Consulta: Teatro Ricciardi: stagione 2011/12

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