OfficinaTeatro: La regina delle nevi
S. Leucio (CE) – 16 Dicembre 2011
Articolo di Benedetta De Rosa
Rispettando una consolidata tradizione, quella di rappresentare per il
periodo natalizio una fiaba, la compagnia OfficinaTeatro ci propone un
riadattamento dell’ opera di Hans Christian Andersen, “La regina delle nevi”,
scritto e diretto da Michele Pagano.
Ieri sera, 16 Dicembre, c’è stata la prima delle tredici serate che fino all’8
Gennaio metteranno in scena presso il piccolo teatro della compagnia in Viale
degli Antichi Platani a San Leucio, la storia di Gerda e Kay, sapientemente
interpretati da Liliana Bottone ed Ivan Graziano, giovanissimi attori casertani.
“Questa non è una fiaba” esclama in un dialogo a pochi minuti dall’inizio la
protagonista femminile, ma verrebbe più che altro da pensare “questa non è la
solita fiaba!”. Lontano dal “c’era una volta” e dal “e vissero tutti felici e
contenti” , Andersen, sotto la guida di Pagano, ci porta nei pensieri più intimi
dei protagonisti verso un finale sì positivo, ma che arriva dopo sforzi
psicologici più che fisici.
Si mette in scena la storia dei due compagni di giochi, Gerda e Kay, che
crescono con il naturale alternarsi delle stagioni tra un giardino di rose e i
racconti dell’anziana nonna, fino a quando qualcosa cambia: Kay è colpito da un
frammento dello specchio che la Regina delle Nevi ha gettato sulla Terra,
frammento capace di infilarsi nel cuore degli uomini e tramutarlo in un grumo di
ghiaccio; così, dopo il bacio della Regina, il giovane, che perde ogni
sentimento e gioia dell’infanzia per diventare cinico e malvagio anche nei
confronti della stessa Gerda, scomparirà al suo seguito nel castello di ghiaccio
senza lasciare nessuna traccia.
Da qui inizia il cammino di Gerda nel “vasto mondo” alla ricerca dell’amato,
alternando momenti di sconforto a momenti di speranza, rappresentati in
altrettante scene dai toni cupi e dai toni lieti ben più rilassati, vissuti
insieme al pubblico con cui intraprende questo viaggio, grazie non solo alla
bravura degli attori, ma anche a capaci giochi di luce e di suoni in scena che
trasmettono pathos e permettono l’ immedesimazione.
Tramite numerosi rimandi e riferimenti a Romeo e Giulietta di Shakespeare e al
loro ideale di amore puro, capace di superare ogni ostacolo per ricongiungersi,
vissuti come viaggi onirici, Gerda riacquisterà di fronte ad ogni difficoltà
quella forza e quel potere che già possiede nel suo cuore puro ed innocente, che
le permetteranno da sola di arrivare dalla Regina e di liberare dal frammento di
specchio Kay, permettendogli in questo modo di diventare adulto con e come lei.
Vale davvero la pena, per una sera, di intraprendere con Gerda e Kay questo
straordinario viaggio nel “vasto mondo” che è dentro e fuori di noi; sicuramente
al nostro “ritorno” , quando saremo di nuovo nell’ amato giardino di rose e
dalla nonna, che conosce e ci potrà raccontare molte storie, ci sentiremo un po’
diversi da come eravamo quando siamo partiti.
Consulta: Officina Teatro
stagione 2011/12