Teatro Ricciardi: Sal Da Vinci in "Napoli Chi resta e chi parte”
Capua (CE) – 10 Novembre 2011
Articolo di Gianluca Sacco
Un viaggio nel passato. Questa l'impressione che più è ha colpito gli
spettatori dell'ultimo lavoro teatrale di Sal Da Vinci proprio all'apertura del
sipario.
Due atti unici del maestro Raffaele Viviani (Caffè di giorno e Scalo marittimo),
riportati in scena a 35 anni di distanza dall'ultima rappresentazione ufficiale.
Lo 'scugnizzo' ancora una volta sorprende per la sua poliedricità in scena,
alternando simpatici siparietti comici a canzoni, in un turbine di cambi di
costume, adattandosi perfettamente ad ogni personaggio interpretato: dall'
irriverente ubriaco di taverna, al 'guappo', fino a diventare emigrante in
partenza per l'America.
Imponente e prezioso il contributo degli altri attori della compagnia, tra tutti
quello di Gigio Morra, unico ‘superstite’ della precedente messa in scena, che
dona allo spettacolo un retrogusto antico, come a far compiere un salto nel
passato.
Degne di nota anche le atmosfere create dal validissimo quartetto musicale che,
esibendosi dal vivo, conduce gli astanti nello spettacolo stesso, dando
l’impressione di trovarsi realmente in una taverna o su un molo al cospetto di
un transatlantico, in fervida attesa della partenza.
La capacità degli attori è stata proprio quella di coinvolgere il pubblico con
una recitazione curata in modo meticoloso dal regista Armando Pugliese, senza
però togliere spazio a sane improvvisazioni, la maggior parte delle volte
tradite da sorrisi degli attori stessi.
Emozionante infine il regalo offerto al pubblico a fine spettacolo con tutti gli
attori alla ribalta impegnati nell’ esecuzione de’ ‘A rumba d’ e scugnizzi’,
sempre del maestro Viviani.
Un esperimento riuscito, quindi, quello del cambio di testimone tra Massimo
Ranieri e Sal da Vinci, che si conferma mattatore del palcoscenico teatrale
senza troppo snaturarsi dalla sua vera vocazione: IL CANTO.
Consulta: Teatro
Ricciardi: stagione 2011/12