Officina Teatro: Della storia di G.G.

S. Leucio (CE) – 15 Ottobre 2011

Articolo di Rossella Barsali, foto (courtesy of) Gianni Kosta

Edgar Allan Poe si sarebbe divertito, la scorsa domenica sera, come han fatto tutti, delle gioie e dolori di una donna alle soglie della menopausa, nel duplice passaggio da figlia ad orfana e da “comodo nido familiare” ad “avventura erotica sfrenata”. Avrebbe sicuramente apprezzato l’effetto noir e grottesco del testo di Mariagrazia Rispoli, che intreccia Eros e Thanatos, in una continua alternanza, erotizzando finanche una bara, quella che ospiterà la salma dell’amato padre, sepolto dall’anelato impresario, appunto il Gennaro Gargiulo delle iniziali del titolo.
E soprattutto avrebbe apprezzato la “capa ‘e m…” della 49enne vittima del lutto e della passione, egregiamente interpretata da una splendida Gea Martire, in un susseguirsi di sdoppiamenti tipici dell’Anfitrione plautino, ora accasciata dalla perdita, dolorosamente reale ed elegiaca, ora eccitata dalla prospettiva di una tattica seduttiva, che possa indurla all’incontro erotico con il bell’impresario, trasformando ogni obbligato contatto in pretesto di appuntamento. Tragica nell’evocazione del lutto, sensuale e perniciosa in quella della bramosia, la Martire convince soprattutto per quel suo contenuto controllo scenico, creando ad arte, in alcuni studiati passaggi, il grottesco della sovrapposizione (l’attesa spasmodica dell’incontro per il pagamento delle spese funebri, convertito in un convegno amoroso), e mantenendo rigidamente distaccate le caratteristiche del Doppio. L’alternanza si fa sempre più serrata fino al colpo di scena finale, imprevisto e paradossale che culminerebbe meglio se la regia avesse esaltato con più efficacia i risvolti drammatici e grotteschi, leit motiv di tutto il lavoro.
L’esordio della Stagione Teatrale “Nuovi Stimoli” di Officina Teatro, per la direzione artistica di Michele Pagano, è fortemente impattante, sia per la presenza scenica di un calibro come Gea Martire, sia per l’omaggio (sempre presente) che Pagano fa al teatro in “rosa” , annoverando nel programma della Stagione nomi di richiamo nazionale come Iaia Forte, in scena alla fine del mese. E’ inoltre arricchita da più sezioni, che movimentano la già variegata offerta culturale. Con la tenacia, la pervicacia di sempre.
“Della storia di G(iovani) G(iganti) “…quella del frizzante team di Officina Teatro (senza offesa a Gennaro Gargiulo)!

consulta: Officina Teatro stagione 2011/12

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