Teatro Ricciardi: Programma Stagione Teatrale, ore 2010/2011
Capua (Ce) – dal 21 Dicembre, ore 2010
Articolo di Paola Arzillo
21 dicembre 2010, ore 20:30
Uomo E Galantuomo con Francesco Paolantoni
La commedia messa in scena da Paolantoni è una rivisitazione dell’opera scritta
da Eduardo De Filippo nel 1922 e inserita nella nota raccolta di opere la
“Cantata dei giorni pari”, che fece il debutto sulle scene nel 1933. La storia
ha il suo fulcro nella compagnia teatrale “L’eclettica”, che ritiene di poter
esprimere il suo talento in ogni genere dell’arte teatrale. Il tutto si svolge a
Bagnoli presso un albergo dove la compagnia si esibisce senza successo davanti
ad un pubblico che ricopre di insulti gli attori. La storia, nel suo sviluppo,
si ingarbuglia sempre di più offrendo allo spettatore una serie di episodi
irresistibilmente comici.
3 gennaio 2011, ore 20:30
Bene Mio, Core Mio con Lunetta Savino
“Bene mio, core mio”, di Eduardo De Filippo, scritta nel 1955 e rappresentata
nello stesso anno per la prima volta a Roma al Teatro Eliseo può essere definita
a tutti gli effetti la commedia più napoletana scritta da Eduardo ed anche una
delle più intricate, per trama, personaggi complessi, sentimenti contrastanti e
finale a sorpresa.
La commedia mette in scena la storia di Lorenzo (B. Colella), abile
restauratore, di sua sorella Chiarina (L. Savino), donna matura che s’innamora
di Filuccio (G. Allocca), fruttivendolo e arrampicatore sociale, e di Virginia
(B. Nappi), giovane vedova ossessionata da religione e aldilà, vulnerabile ai
raggiri. Intorno a loro tanti personaggi tipici che creano atmosfere tipicamente
“napoletane” e ruotano intorno ai temi centrali dell’avidità e dell’inganno.
“Bene mio, core mio”, infatti, è un’espressione usata per indicare un brutto
tiro giocato per danneggiare qualcuno fingendo di amarlo.
In “Bene mio, core mio” centrale è il personaggio di Chiarina, interpretato da
Lunetta Savino, una figura che cresce durante l’evoluzione della trama;
inizialmente la donna incarna lo stereotipo della donna tradizionale (legata
alla casa, poco autonoma, possessiva nei riguardi del fratello), per poi
trasformarsi gradualmente in una donna anticonformista, coraggiosa, determinata
nella sua ricerca di un po’ d’amore, di una famiglia, di un figlio, anche quando
alla fine comprende gli squallidi obiettivi di Filuccio.
Come ha spiegato il regista, Bruno Colella, la messa in scena si muove su due
piani: quello della recitazione tradizionale che rispetta il testo e quello più
moderno che si avvale del linguaggio della video-arte e delle canzoni. Le
musiche dello spettacolo sono di E. Bennato.
Anche per questo spettacolo vale la promozione “Porta un amico al teatro”,
voluta dalla nuova gestione del Teatro Ricciardi, ovvero il primo biglietto si
paga a prezzo intero ed il secondo costa solo € 5,00.
15 gennaio 2011, ore 20:30
Novecento Napoletano con Federico Salvatore e Rosaria De Cicco
spettacolo ripercorre la storia della canzone classica napoletana, grazie non
solo ai due protagonisti, Federico Salvatore e Rosaria De Cicco, ma anche ad una
compagnia di oltre 70 elementi formata da attori, cantanti, danzatori e
musicisti, che permetterà allo spettatore di rivivere le atmosfere più
affascinanti e spettacolari della canzone napoletana d’autore.
Il musical Novecento Napoletano rappresenta un’immersione in una realtà che non
esiste più, ma della quale i napoletani provano profonda nostalgia. Durante lo
spettacolo allo spettatore sembrerà essere immerso nella Napoli che fu, quella
dei vicoli, dei mercati e delle tradizioni.
Il musical Novecento Napoletano diventa così uno spettacolo che porta in scena
la vera Napoli, quella dei mille vizi e delle altrettante virtù, piena di quelle
contraddizioni che la rendono una città sui generis, unica al mondo.
Le musiche sono eseguite dal vivo e rispettano le partiture originali e anche le
voci sono attente a restituire al pubblico un’interpretazione autentica. Uno
spettacolo completo che alla musica affianca il ritmo veloce e vivace della
videoarte e delle installazioni sceniche ispirati alla attività pittorica dei
primi del secolo scorso, che raffiguravano la vita, gli usi e i costumi del
secolo d’Oro napoletano.
25 gennaio 2011, ore 21:00
Il Giorno Della Civetta con Sebastiano Somma e Orso Maria Guerrini (nostro
articolo)
Una compagnia di tutto spessore, per un testo impegnativo e a tratti amaro, come
“Il giorno della civetta” tratto dall’opera di Leonardo Sciascia, capeggiata da
Sebastiano Somma, con la partecipazione di Orso Maria Guerrini e la regia di
Fabrizio Catalano. Lo spettacolo catapulta lo spettatore nella Sicilia degli
anni Sessanta inducendolo però a interrogarsi sull’attualità e sulla legge del
più forte. La Sicilia del romanzo di Sciascia viene sapientemente riproposta sul
palco ed appare come una Sicilia poco convenzionale, trasfigurata, metafora di
soprusi e ingiustizie.
Il giorno della civetta si apre su un assassinio: Salvatore Colasberna,
imprenditore onesto, viene ucciso mentre prende l’autobus. L’uomo viene
“giustiziato” sulla piazza, in una mattina d’inverno. Sul caso indaga il
capitano Bellodi (Sebastiano Somma), appena giunto in Sicilia da Parma: il
capitano affronta con audacia un cammino pieno di ostacoli per arrestare tutti i
veri colpevoli, e arrivare al vertice della piramide mafiosa, ovvero don Mariano
(Orso Maria Guerrini), che rappresenta l’anello di congiunzione con il
principale partito di governo. Nello svolgersi dell’inchiesta la Sicilia messa
in scena appare al capitano come un luogo incomprensibile ed ostile. Quello che
aspetta il pubblico è un finale amaro, tutt’altro che positivo, così come nel
romanzo di Sciascia. Il capitano Colasberna, infatti, sarà premiato con una
licenza ed una promozione, oltre ad essere trasferito; la stessa cosa accadrà al
maresciallo che aveva seguito l’inchiesta con lui. Mentre i mafiosi verranno
scagionati dalla testimonianza di persone insospettabili.
Un finale amaro che induce lo spettatore a riflettere e a interrogarsi su una
Sicilia che diventa metafora di un territorio molto più ampio, un territorio nel
quale la giustizia fa fatica a emergere.
Anche per questo spettacolo è valida la promozione porta un amico a Teatro, il
primo biglietto lo si paga a prezzo intero ed il secondo solo € 5,00.
6 febbraio 2011, ore 21:00 (ANNULLATO)
Il Burbero Benefico con Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini
Una delle commedie goldoniane più apprezzate “Il Burbero Benefico”,
nell'adattamento proposto dal regista Matteo Tarasco, andrà in scena il 6
febbraio 2011 alle ore 20:30 al Teatro Ricciardi di Capua.
Mariano Rigillo vestirà i panni di Geronte che tutti credono “burbero”, mentre
Anna Teresa Rossini interpreterà Martuccia, la domestica di Geronte che riveste
un ruolo fondamentale nella storia.
La società descritta dall’opera è una società eccessiva, piena di sfarzo e priva
di valori. Il “burbero” Geronte, protagonista dell’opera, non vuole
assoggettarsi alle regole del gioco di un mondo senza più regole, dove il denaro
riesce a corrompere tutto, e per questo preferisce nascondersi nella sua
passione infantile, il gioco degli scacchi, dove ciascuna persona appare per
quella che è realmente.
Geronte cerca in tutti i modi di fare sfoggio del suo pessimo carattere ma
nonostante ciò, non riesce fino in fondo a soffocare la sua bontà d’animo che lo
induce a risolvere i due problemi di famiglia: il primo è il crollo finanziario
dello scapestrato nipote Leandro che, per assecondare le voglie mondane della
moglie, si è ridotto alla rovina; il secondo è il matrimonio della nipote
Angelica che ama Valerio, ma che lo zio Geronte aveva già promesso in sposa al
vecchio amico Duval, compagno nel gioco degli scacchi. Dorval, inizialmente
restio data l'assurdità della proposta, accetterà alla sola condizione di avere
il consenso di Angelica. Fra una serie di divertenti equivoci e l'intervento
della domestica Martuccia, la commedia finirà come è iniziata, ovvero con la
partita a scacchi tra Geronte e Dorval.
La commedia si basa su una serie di malintesi ed equivoci. A partire dal titolo
che già presenta un ossimoro, così come il personaggio di Geronte che cela in sé
due anime contrapposte. La comicità dell’opera parte proprio dalle qualità
negative del protagonista che cominciano a generare una serie di equivoci. Un
equivoco linguistico ed una partita a scacchi che viene sempre rimandata perché
la storia si intromette e si sovrappone.
16 febbraio 2011, ore 21:00
La Bisbetica Domata con Vanessa Gravina e Edoardo Siravo
21 febbraio, 2011, ore 21:00
L’atelier Dell’amore con Benedetto Casillo e Patrizia Capuano
1 marzo 2011, ore 21:00
Un Turco Napoletano con Giacomo Rizzo e Rosalia Porcaro
9 marzo 2011, ore 21:00
Guardami Guardami con Biagio Izzo
Costo biglietto singolo spettacolo
Platea € 35,00
I^ Galleria € 30,00
Ii^ Galleria € 25,00
Loggione € 10,00
Porta un amico al teatro € 5,00
(solo per gli spettacoli di gennaio, sia in abbonamento che fuori abbonamento)