Teatro Civico 14: “Bang, Bang..Tutti morimmo a stento”
Caserta – 30 maggio 2010
Articolo di Valentina Sanseverino
“Bang, Bang..Tutti morimmo a stento” scritto e diretto da Giuseppe Grillo con
Giuseppe Grillo, Damiano Gedressi, Giulia Cosconati. Adattamento musicale a cura
degli Inciucia
Si apre e si chiude sugli accordi di “Bang Bang” l’ultimo lavoro di Giuseppe
Grillo, in scena lo scorso week end al Teatro Civico 14: una piece teatrale per
ricordare e rivivere il ’68 in tutte le sue innumerevoli sfaccettature, dalla
guerra al pacifismo, dall’amore alle droghe, dalle occupazioni alle stragi il
tutto unito dal fil rouge della musica. L’esibizione live degli Inciucia, che
hanno firmato l’adattamento musicale di “Bang, Bang..Tutti morimmo a stento”
incanta. La voce di Raimondo Ciocchi guida un pubblico sommerso di slogan e
volantini lungo il percorso storico che conduce dall’Italia all’America,
raccontando con passione e rabbia la storia di un anno che ha capovolto le sorti
del mondo intero. “Come una fragorosa esplosione, un assordante colpo di fucile,
il 1968 – afferma Giuseppe Grillo - crea lo spartiacque tra la nuova e la
vecchia generazione. E se è vero che le idee, gli ideali e le libere aspirazioni
non muoiono, è altrettanto certo che trascinano sempre con loro, seppur con
stento, le numerose facce di chi le ha animate e di chi ha combattuto per esse”.
Le citazioni si sprecano e sono tutte azzeccatissime: dal recente “Il Grande
Sogno” di Michele Placido all’ “Urlo” di Ginsberg, fino ad “I’ve a dream” di
Luther King, ma la scelta migliore e quella di accompagnare la rappresentazione
con la musica live. Sulle note de “La Ballata dell’Eroe” di De Andrè si snodano
le vicende della nascita del movimento studentesco, il 12 ottobre del ’67
all’Università cattolica di Milano e mentre sul palco si srotolano striscioni di
occupazione e volantini di protesta vengono distribuiti sul pubblico, si rivive
l’omicidio di Calabresi e la strage di Piazza Fontana, cronache di una storia
italiana raccontata con passione e commozione da Damiano Gedressi e Giulia
Cosconati, bravissimi sia quando c’e’ da analizzare avvenimenti politici su cui
il nostro paese tutt’oggi non smette di confrontarsi, sia quando si abbandonano
alla spensieratezza e alla spregiudicatezza di quegli anni ’60 che sono stati
anche, per i giovani dell’epoca, un tuffo verso un mondo di ideali e libertà,
come raccontano anche le canzoni di Lucio Battisti eseguite dal magistrale
quintetto. Grillo da il meglio di se quando ci catapulta nel mondo psichedelico
dei Beatles e dei Rolling Stones – la sala del teatro, gremita, si muoveva
timidamente al ritmo di “Satisfaction” – dei Deep Purple e dei Doors, quando
camicetta leopardata e jeans a zampa di elefante, guida i giovani nel mondo di
Woodstock e dell’LSD, ma anche verso la consapevolezza di se stessi e della
forza delle proprie idee, da cui scaturirà quella ribellione decisa a rompere
l’assetto sociale e politico vigente per proporre una radicale trasformazione
della società.
Grillo è talmente convincente che sembra quasi che tutto possa ancora
realizzarsi, sembra quasi che il sogno sia ancora tutto da vivere fino a quando
gli Inciucia non ci salutano sulle note di “The End”…
consulta: Teatro Civico 14:
programma 2010